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Le nostre feste


Santa Caterina


La festa



 

















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Un Monastero e un Progetto in festa

 
 
Il 25 novembre...
 
Il portale della Chiesa del Monastero dedicata a S. Caterina,
recentemente restaurato - Via Saffi

 

In questo giorno c’è aria di festa ad Urbino, più precisamente nel vicolo del monastero delle Agostiniane; odore di dolci, marmellate, biscotti ma soprattutto di “ruote” e “rotelle”, quelle fatte con la ricetta di trecento anni fa e riproposte solo per la festa di s. Caterina. È un rito che da anni scandisce puntualmente la festa di fine novembre in onore della santa d’Alessandria d’Egitto, condannata nel 303 al supplizio della ruota uncinata. È tradizione cara a noi monache e agli amici del monastero celebrare la Santa e invocare la sua intercessione consegnando la lampada benedetta ai fedeli - soprattutto studenti  (ma non solo, perché nella vita “gli esami non finiscono mai”) - nelle due Celebrazioni Eucaristiche, del mattino e della sera. Caterina è l’esempio per tutti noi di quanto sia importante fare delle scelte e rimanervi fedeli, fino al dono della vita, se necessario. E quando questo ideale è l’amore per Cristo sopra ogni cosa, allora ella può diventare per tutti noi, cristiani all’acqua di rose, segno che una vita diversa è possibile. I secoli che ci separano da Caterina ci consegnano una storia ricca di tradizioni, immagini, folklore sulla Santa. Ella è presente anche nella tempimensura tradizionale come punto di riferimento della variazione stagionale, segnando un po’ l’inizio del rigore invernale. La sua festività, infatti, recava freddo e da lì in poi non ci si poteva più illudere: si entrava nell’inverno vero e proprio. Per S. Caterina tira fuori la fascina; Per S. Caterina o la neve o la brina; Per S. Caterina la neve si avvicina; L’estate di S. Caterina dura dalla sera alla mattina; Per S. Caterina le bestie alla cascina, sono una serie di proverbi popolari che con la loro sapienza spicciola scandivano la vita di tutti i giorni, specialmente di coloro che avevano in custodia terre e animali da allevamento.

Alla sua figura sono legate anche tantissime protezioni. Per il supplizio della ruota protegge coloro che praticano quelle attività che hanno a che fare con ruote e ingranaggi: mugnai, carrozzieri, filatrici, arrotini, tornitori, vasai. Per la sua sapienza, grazie alla quale confutò i filosofi pagani, è patrona delle università, scuole superiori, degli studenti, biblioteche, insegnanti, filosofi e giuristi.

La sua festa sembra più che mai consona al Progetto e al monastero a lei dedicato, collocato nel cuore dell’Ateneo urbinate, festa che comprende un po’ tutti questi aspetti, a cominciare da quello sacro, per cui la invocheremo come patrona degli studenti che sudano sui libri di testo, di chi lavora nelle catene di montaggio o a contatto con ingranaggi vari (ruote), di chi lavora la terra con fatica, dei filosofi e - non per ultimo - di tutta la città di Urbino.

Nel 2009 la “Ruota di S. Caterina” è stata presentata come dolce urbinate ad un incontro in Assisi organizzato dall’Unesco; così, se la nostra ruota  è arrivata anche all’Unesco, può davvero diventare dolce tipico della nostra città!

La particolarità della festa, quindi, ricopre molti aspetti: da quello sacro a quello più popolare, per cui avremo come eventi fondamentali la benedizione della LAMPADA DELLO STUDENTE (con la leggenda che l’accompagna), nelle due Celebrazioni Eucaristiche e il MERCATINO DI AUTOFINANZIAMENTO in cui verranno messi a disposizione di tutti i prodotti artigianali del monastero.

La benedizione della lampada dello studente si inserisce nel contesto della pietà popolare, della quale ha parlato ultimamente anche Papa Benedetto nella sua bellissima lettera ai seminaristi di tutto il mondo:

«Mantenete pure in voi la sensibilità per la pietà popolare, che è diversa in tutte le culture, ma che è pur sempre molto simile, perché il cuore dell’uomo alla fine è lo stesso. Certo, la pietà popolare tende all’irrazionalità, talvolta forse anche all’esteriorità. Eppure, escluderla è del tutto sbagliato. Attraverso di essa, la fede è entrata nel cuore degli uomini, è diventata parte dei loro sentimenti, delle loro abitudini, del loro comune sentire e vivere. Perciò la pietà popolare è un grande patrimonio della Chiesa. La fede si è fatta carne e sangue. Certamente la pietà popolare dev’essere sempre purificata, riferita al centro, ma merita il nostro amore, ed essa rende noi stessi in modo pienamente reale “Popolo di Dio”» (18 ott 2010).

La devozione ai santi ci deve sempre “riferire al centro”, cioè al Signore e alla fede genuina: così anche quella a S. Caterina, che con la sua testimonianza di amore incondizionato a Lui, ci indica la strada verso la santità, misura alta della vita cristiana,  indubbio sinonimo di felicità.

Vivremo insieme la festa con gioia e sarà un giorno di cristiana fraternità: monache, amici, conoscenti, studenti ai quali - in particolare - sarà dato di celebrare la propria patrona.

 
 
La leggenda
 


 

Il simbolismo della LUCE
 

 

 Il significato della LAMPADA è strettamente connesso al simbolismo cristiano della luce. Cristo è luce, è Lui la “stella luminosa del mattino” che squarcia le tenebre del peccato e fa risplendere l’alba nuova della Pasqua. “Cristo luce del mondo”, cantiamo la notte di Pasqua davanti a quella fiamma tremula che illumina l’oscurità delle nostre chiese, alla quale accendiamo le nostre candeline e confessiamo la nostra fede in Lui.

Il Battesimo è LUCE e i battezzati - nell’antichità cristiana - erano chiamati gli “illuminati”, ad indicare il completo rinnovamento della vita in Gesù, chiamati a portare luce e speranza nel mondo pagano circostante.

Inoltre nel vangelo la lampada ardente appare come simbolo di vigilanza, dell’essere sempre pronti ad andare incontro allo Sposo che viene. Infine Dio è luce: “Signore, tu sei luce alla mia lampada, tu rischiari le mie tenebre” (Sal. 17, 29).

 


 

PREGHIERA DELLO STUDENTE

per intercessione di S. Caterina d'Alessandria

 

O Signore nostro Padre

che hai ricolmato Santa Caterina

del tuo Spirito di Sapienza

e le hai concesso di confutare

la scienza dei filosofi pagani,

fa' che il nostro studio

possa essere messo a servizio

non solo del mondo,

ma soprattutto del tuo Regno.

Dona a tutti noi,

come facesti con Santa Caterina,

quell'umiltà e fiducia in Te

che sono alla base della Sapienza vera.

Amen.

 

 


 

 
I giorni della festa
 
 

IN PREPARAZIONE:

22-23-24 novembre ore 19

Triduo in preparazione

- Canto dei Vespri -

 




24 novembre

ore 19




SUPPLICA

DELLO

STUDENTE

 

 

25 novembre

S. Caterina d'Alessandria


CELEBRAZIONI EUCARISTICHE:

ore 8.30 e 18.30

nelle quali verrà benedetta e consegnata la

 LAMPADA DELLO STUDENTE


 

 

 
 

 

 

 
 

ORARI DI APERTURA DEL MERCATINO:

25 e 26 novembre dalle ore 9.30 alle ore 20

SALA S. RITA - via Saffi, 12

(vicolo di fianco alla segreteria dell'Università)


ATTENZIONE!

Dalle ore 14 alle 20 del 25 novembre,

le telecamere del varco di C.so Matteotti saranno SPENTE.


 


 
 
   
 

 

     
 

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