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Già il
titolo, di suo, spiega tutto: un Monastero nella
città. Un Monastero, cioè la piccola
Gerusalemme, la Chiesa trasfigurata dalle
compromissioni del vivere mondano eppure Chiesa
viva,
coinvolta nelle vicende dell'uomo che si dibatte
nella città, Straniera è vero, ma non estranea
alla
sorte del mondo. Questo Monastero incontra la
Città. Una città rappresentata da laici che cercano
Qualcuno che veda ciò che essi non riescono a
vedere, che dica ciò che essi non riescono
più a
declinare. Laici insomma, non laicisti. Persone
che, coscienti del loro stato - laico propriamente
significa non religioso - danno un senso religioso
alla loro vita, frequentando spazi di silenzio e
di ricchezza culturale, hanno voluto dare volto e
spessore a tutto questo. E basterebbe far
scorrere
una qualunque della poesie di Rita Mazzocco per
capire di quale qualità e spessore di laicato
qui s’intende e di quali contenuti si nutra il
Progetto.
Per
una maggior conoscenza e illustrazione dello
stesso si sono sapientemente raccolti gli Atti
stilati in
occasione del Decennale del Progetto. Essi
illustrano adeguatamente quanta strada il
Monastero nella Città abbia percorso, in quantità
e qualità.
Ci si augura che questa tappa segni un ulteriore
avvio, un passo che si faccia via via più ritmico,
più cadenzato,
perché molti altri, soprattutto molti giovani,
pongano a servizio del Bene tutte le loro forze
e - per dirla con Eliot - Visibile e
Invisibile s' incontrino nell’uomo. Visibile e
Invisibile si incontrino nel Tempio di Dio, dove
il corpo non è rinnegato, né lo spirito soffocato
o esaltato, ma dove
corpo e spirito cantano l’opera della creazione
finalmente liberata!
(dalla Prefazione)
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