X


     
   

Home Page

   
 

Se la vita ha un senso...


Il prossimo incontro


Crescendo verso il senso



 

 

 

 

 

 

 

 

Campo - Scuola

25-29 agosto 2012

 

 

 
   
 
Ve lo raccontiamo così...
25 agosto
 

 

Il suono delle note ci fonde subito in una banda!!
                  

 

 
 

26 agosto

 

Beato colui che vede nella notte

e non si ferma alla superficie delle cose.

È  come una Banda

che suona  l’unica Sinfonia,

mentre la sua musica

rintraccia il Mistero.

(A. R. Mazzocco, Il Cantico di Tommaso)

 

Tutti a scuola per rintracciare la Sinfonia della nostra vita!

 

 

 

 

 

 

 
 

 

 
 

27 agosto

 

Beato colui che vede nella notte

e sa ascoltare il Mistero.

In esso riscopre l’Amato

e si sente scritto nelle sue mani.

Nella sue parole si sente il preferito,

nella Parola l’eletto.

(A. R. Mazzocco, Il Cantico di Tommaso)

 

Nel silenzio le stelle ci rivelano note di una nuova Musica
 

L’ultima sinfonia

 

Semmai riuscirò a farlo, mio Dio

semmai dirò questo mio sì

così fiacco e titubante.

Semmai riuscirò

a fidarmi più di te che di me

allora anche io

camminerò sul pentagramma della creazione

ricalcando come note musicali

le orme che tuo Figlio ci ha lasciato.

Affiderò ad esse i miei piedi

ed ogni passo sarà un mio sì

al tuo amore.

 

Non mi chiamerò più servo

ma tuo amico e per questo servo

come Te.

Non sarò più disperso dal vento

ma con il vento comporrò la mia sinfonia.

E quando non sarò più io a vivere

ma Cristo in me

allora il suo amore darà forza al mio.

Così che alla fine o all’inizio di quella catena

che mi avrà reso prigioniero della tua misericordia

incontrerò la croce senza paura.

Allora non la vedrò più come legno nudo

pronto ad ospitarmi

ma già occupato da te,

pronto ad abbracciarmi.

è solo questa certezza

che mi farà amare veramente

annullando la paura di donarmi

e creando invece il desiderio

ed il bisogno di farlo.

 

(A. R. Mazzocco, Il Cantico di Tommaso)

 

 

 

28 agosto

 

Beato colui che vede nella notte

il senso della sua vita

e ad esso si consegna...

Come un cavaliere

che per il suo ideale

sa anche morire.

(A. R. Mazzocco, Il Cantico di Tommaso)

 

Ora siamo finalmente pronti a scagliare la nostra freccia
 

 

 

Un grande maestro di tiro con l'arco organizzò una gara tra i suoi allievi, per valutare il loro grado di preparazione. Nel giorno fissato, un bersaglio di legno con al centro un cerchio rosso fu legato su un albero ad una estremità della radura. All'estremità opposta, fu tracciata sul suolo una linea, dietro la quale si piazzarono i concorrenti.

Un giovane avanzò baldanzosamente, impaziente di dimostrare la sua abilità. Afferrò saldamente l'arco e una delle frecce, poi si sistemò in posizione di tiro.  «Posso tirare, maestro?» chiese. Il maestro, che lo fissava attentamente, gli domandò:

«Vedi i grandi alberi che ci circondano?».

«Sì, maestro, li vedo benissimo tutt'intorno alla radura».

«Bene», rispose il maestro,«torna con gli altri, perché non sei ancora pronto».

L'allievo, sorpreso, posò l'arco e obbedì. Un secondo concorrente si fece avanti, prese l'arco e la freccia e mirò con cura. Il maestro si portò di fianco all'arciere e gli chiese:

«Puoi vedermi?».

«Sì, maestro, posso vedervi. Siete qui vicino a me».

«Torna a sederti con gli altri», rispose il maestro. «Tu non potrai mai colpire il bersaglio».

Tutti i partecipanti, gli uni dopo gli altri, afferrarono l'arco e si prepararono a scoccare la freccia, ma ogni volta il maestro poneva loro una domanda, ascoltava la risposta e li rimandava al loro posto.

La folla sorpresa cominciò a rumoreggiare…Nessuno degli allievi aveva tirato una sola freccia. Allora si fece avanti il più giovane degli allievi. Se n'era stato in disparte, silenzioso. Tese l'arco, poi restò perfettamente immobile, gli occhi fissi davanti a lui.

«Vedi gli uccelli che sorvolano il bosco?», gli chiese il maestro.

«No, maestro, non li vedo».

«Vedi l'albero sul quale è inchiodato il bersaglio di legno?».

«No, maestro, non lo vedo».

«Vedi almeno il bersaglio?».

«No, maestro, non lo vedo».

Dalla folla degli spettatori si levò una risata… Come poteva quel ragazzo colpire il bersaglio, se non riusciva nemmeno a distinguerlo dall'altra parte della radura?

 Ma il maestro impose il silenzio e domandò pacatamente all'allievo:

«Allora, dimmi, che cosa vedi?».

«Io vedo solo un cerchio rosso», rispose il giovane.

«Perfetto!», replicò il maestro. «Tu puoi tirare!»

La freccia solcò l'aria sibilando leggera e si piantò vibrando nel centro del cerchio rosso, disegnato sul bersaglio di legno...

 

«Dimmi figliolo, qual è il tuo nome?». Chiese ancora il Maestro.

«Parsifal signore, e il suo?».

«Conoscerai il mio nome nella pienezza del tempo, quando tutto di te sarà pronto…».

 
 
 
 

29 agosto

 

A lui darò un nome nuovo.

Rimetterò nelle sue mani il

sigillo del mio amore.

e un pentagramma mai usato

per scrivere

l'Unica sinfonia.

(A. R. Mazzocco, Il Cantico di Tommaso)

 

Questo campo ci ha unito nell'amicizia e in un unico abbraccio
 
 

 

 

Parsifal aveva un'ultima domanda da rivolgere al gufo:

- Maestro, prima che io parta, vorreste dirmi il vostro nome?

- Il mio nome è scritto in questa pergamena, però tu non l’aprirai se non quando sarai partito.

Ricorda:

Conoscerai il mio nome nella pienezza del tempo,

quando tutto di te sarà pronto.

Io sono fedele alle mie promesse,

tu rimani onesto nel tuo cammino.


 

 

 

 

 

La nostra partenza è l'inizio di un nuovo cammino


Risoluzione consigliata 1024 x 768