|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ascoltare l’ esistenza lasciando parlare gli eventi che sono contenuti in essa e far funzionare il cuore in modo che sia disponibile a coglierne i diversi significati: può essere questa “danza” tra vita che parla e cuore che risponde la maniera giusta per trovare il senso della nostra vita.
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Costruisci la santità con i materiali modesti che ti fornisce la tua vita ordinaria.Cerca di arrivare a Dio con la polvere, gli stracci, il sudore del tuo quotidiano. Fa «passare» Dio nei tuoi gesti abituali, nel tuo solito lavoro, nell'interminabile corridoio delle tue piccole occupazioni poco appariscenti. Fallo passare nella tua stanchezza, nei tuoi smarrimenti, nelle tue difficoltà, nelle tue speranze. Fallo passare nelle tue attese. Deve diventare l'immancabile Passante, colui che attraversa con te il deserto del quotidiano e passa con te le giornate tutte eguali. «Credere significa imparare a leggere gli avvenimenti della propria vita come espressione del passaggio di Dio. Si passa la propria esistenza a cercare la strada e poi, un bel giorno, ci si trova a faccia a faccia con un Passante che non è come gli altri. Credere, significa accettare di aprire gli occhi,in quel giorno, e bisbigliare - perché no? -“Buon giorno... Mio Dio!” ».
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il cammino dell'amore umano | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
In questo incontro abbiamo riflettuto insieme su chi è l'uomo e sul suo essere chiamato da Dio a vivere pienamente l'amore. Abbiamo analizzato le diverse tappe cammino di maturazione dell'amore umano per comprendere che il suo fine sta nel dono di sé, nel per sempre dell'amore sponsale.
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Creazione di Adamo ed Eva, Guariento di Arpo (1347) Loggia dei Carraresi - Padova
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La maggiore conoscenza è congiunta indissolubilmente all'amore. chiunque creda che tutti i frutti maturino contemporaneamente come le fragole, non sa nulla dell'uva.
PARACELSO
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Questo amore
Nulla è forte come l’amore che sa godere del suo stesso amare. Niente è più libero di lui che si commuove nel cuore dell’amato senza nulla chiedere perché sa bastare a se stesso. E incendiando non obbliga ardendo non consuma.
Nessuna cosa lo sconforta sebbene niente lo appaghi. Com’è disumano l’amore!
Così divino quando pretende l’eternità così terreno quando si sazia delle mie attenzioni. Così sublime quando fiero ed altero s’impossessa del mio cuore che allorché mi pare di dominarlo irriverente e sgarbato mi abbandona incurante di lasciarmi nudo e affamato. Ingordo soltanto di un suo ritorno.
Questo e nient’altro davvero: nient’altro è lo spasimo che mi ostina alla vita.
(A. R. Mazzocco, Il Cantico di Tommaso)
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ciao! Eccovi il resoconto di maggio... L’uomo non subisce passivamente ciò che gli capita durante le corse di tutti i giorni: l’uomo si ferma, riflette e tenta di dare un senso a ciò che ha vissuto. E quante volte un evento in apparenza casuale si è rivelato perfettamente incastrato nella nostra esistenza e destinato ad arricchirla? Dietro c’è sempre lo zampino di Dio che ci parla e sussurra attraverso lo svolgersi della nostra vita, visto che “non fa telefonate”, come ama ricordarmi qualcuno. Perciò l’ultimo incontro dell’SPV, tenutosi dal 10 al 12 maggio, è stato dedicato a questo tema e intitolato: “Vita che parla, cuore che risponde”. In ambito psicologico, questo dialogo si chiama “circolo ermeneutico”, parolone che da sé fa intuire la complessità e il fascino di un tale argomento. Noi cercatori di senso, tutti già “rodati”, ci siamo subito immersi nelle danze! E lo abbiamo fatto anche letteralmente parlando: per rappresentare infatti il ballo che si innesca fra vita e cuore, siamo stati invitati a diventare danzatori per una sera!
Oltre ai momenti di gioco, ci sono state le sessioni in cui ci è stato spiegato che agli uomini capitano “eventi” e non “fatti”: i secondi lasciano indifferenti, costituiscono la vita degli animali; i primi, invece, contengono un significato da svelare e da ampliare man mano che il tempo scorre. Perciò nel lavoro di gruppo abbiamo considerato un avvenimento e ne abbiamo distinto i significati di cronaca, cioè quelli apparenti e oggettivi, e i significati di vita, l’essenza più profonda. Siccome inoltre noi rischiamo di non cogliere tutte le sfaccettature degli eventi che ci accadono, ci siamo divisi in coppie e ci siamo aiutati l’un l’altro a portare alla luce gli angoli bui. A coronare, come sempre, l’incontro c’è stata la veglia del sabato sera; è un momento di preghiera intenso che scivola via lieve e non pesa mai, è sempre un momento vissuto in comunione con gli altri e contemporaneamente di profonda intimità. Dopo la veglia di ogni incontro mi sento sempre più partecipe a questo progetto, più membro del gruppo e soprattutto più felice. Credo che sia così anche per gli altri, tanto che abbiamo bisogno di prolungare sempre la notte e stare ancora insieme. Adesso ci attende il camposcuola di fine agosto, cui potremo partecipare solo noi che già abbiamo intrapreso il cammino dell’SPV, e io vi invito caldamente a esserci! Ho vissuto il campo dell’anno scorso e posso garantire che è un’esperienza diversa dagli altri incontri, li corona e completa. Impareremo a fare la nostra storia, in cui intravedere il filo rosso che la attraversa, poiché abbiamo imparato che ogni evento è sempre legato agli altri vissuti ed è meglio cercare i legami fra essi che non incancrenirsi a psicanalizzarli singolarmente. Grazie, grazie, grazie come sempre alle monache che hanno creduto e credono in questo progetto, a Rita che ci riempie con le sue “parolacce” come osservazione ricettiva e convalida proiettiva facendoci meglio comprendere la nostra anima e il nostro spirito, a tutti i miei compagni di viaggio che hanno accettato la scommessa e che mi fanno vivere così bene questi giorni.
Ci vediamo ad agosto!
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Risoluzione consigliata 1024 x 768 |