E'
stato scritto che Agostino "è uno di
quelli uomini per i quali non esiste la
morte" perché è un genio del pensiero e
della santità e il genio è al di sopra del
tempo. Ma Agostino è anche un uomo concreto e
sopratutto ha vissuto drammaticamente la
vicenda della sua vita. Fu sempre un
onesto ricercatore della verità e di Dio, e
una volta trovatolo ha vissuto per Lui e con
Lui perché Dio è la felicità. " Ci hai
fatti per te - prega nelle confessioni -
e il nostro cuore è inquieto finché non
riposa in Te" .
Ogni
cammino di ricerca quindi inizia sempre
dall'uomo, dal suo cuore (=Interiorità),
accompagnato da una preghiera umile come
quella di Agostino: " O Signore, che io
conosca me, che io conosca Te ".
Interiorità
è ciò che è " Interior ", cioè più intimo
nell'uomo, il suo cuore, il suo pensiero,
quindi potremmo definirla come quel stare "
dolcemente con se stessi " quel raccogliersi
per non essere dis-tratti, cioè di qua e li
là.
E'
pur vero però, anche se ormai può sembrare una
fase inflazionata, che l'uomo entra nel secolo
XX! con le caratteristiche di un essere
dis-tratto, cioè tirato di qua e di là,
bersagliato da molteplici e spesso
contrastanti sollecitazioni; in questa
confusione non solo rischia di perdere i fili
della propria vita, ma rinuncia all'essenza
principale della specie umana disabituandosi a
vivere la dignità di figlio d Dio. Se quindi
un monastero in origine poteva essere un
punto di riferimento per la preghiera, per la
vita spirituale, per la cultura, oggi . oltre
a questo , ci si aspetta anche qualcos'altro
da esso: presenza nela Chiesa come ricchezza e
in dialogo con essa, ma la Chiesa oggi
annovera in seno al suo popolo una schiera di
nuovi paupers, che hanno bisogno di un
aiuto diverso e che potrebbero chiedere
proprio a noi consacrati agostiniani:
Aiutateci a rientrare in noi stessi, poiché
ci siamo persi!
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