IV SETTIMANA DEL SALTERIO
salmo
121 - Speranza della vita eterna; desiderio
della pace per la Chiesa
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Quale gioia, quando mi dissero: *
“Andremo alla casa del Signore”.
E ora i nostri piedi si fermano *
alle tue porte, Gerusalemme!
Gerusalemme è costruita *
come città salda e compatta.
Là salgono insieme le tribù, le tribù del
Signore,
secondo la legge di Israele, *
per lodare il nome del Signore.
Là sono posti i seggi del giudizio, *
i seggi della casa di Davide.
Domandate pace per Gerusalemme: *
sia pace a coloro che ti amano,
sia pace sulle tue mura, *
sicurezza nei tuoi baluardi.
Per i miei fratelli e i miei amici *
io dirò: “Su di te sia pace!”.
Per la casa del Signore nostro Dio, *
chiederò per te il bene.
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Se un amore puro riesce a
trasportare i fedeli ad un santuario
materiale, quanto sublime dovrà essere
l'amore che rapisce al cielo il cuore di
chi, vivendo nella concordia, può
scambiare col fratello le parole:
Andremo alla casa del Signore!
Ebbene, corriamo! Corriamo perché
andremo alla casa del Signore. Corriamo
perché tal corsa non stanca; corriamo
perché arriveremo ad una meta dove non
esiste stanchezza. Corriamo alla casa
del Signore, e la nostra anima gioisca
per coloro che ci ripetono queste
parole. Coloro che ce le riferiscono han
visto prima di noi la patria e, da
lontano, a noi che li seguiamo, gridano:
Andremo alla casa del Signore.
Camminate, correte! (Esp. sul sal. 121,
2).
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I nostri piedi stavano
negli atri di Gerusalemme.
Se cercavi cosa fosse la casa del
Signore, eccotelo spiegato. In quella
casa, la casa appunto del Signore, si
loda il costruttore della casa stessa,
il padrone di casa è la gioia di tutti
coloro che vi abitano: egli, che quaggiù
è l'unica nostra speranza, lassù sarà la
nostra reale felicità. Gran cosa essere
stabilmente in quella casa, in compagnia
degli angeli e mai perderne il posto!...
Veramente stabile è chi ripone tutto il
suo godimento in Dio, mentre chi
pretende di saziarsi godendo di se
stesso cade (Esp. sul sal. 121, 3).
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ORAZIONE SALMICA
Dolce è camminare verso la tua casa Signore,
la
Santa Gerusalemme;
sostieni i passi del tuo popolo
e
rinfranca i cuori
con
la certezza di raggiungere la felicità eterna.
Amen. |
Salmo 129 - Grida del penitente per
essere liberato dai peccati |
Dal profondo a te grido, o Signore; *
Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti *
alla voce della mia preghiera.
Se
consideri le colpe, Signore, *
Signore, chi. potrà sussistere?
Ma
presso di te è il perdono, *
perciò. avremo il tuo timore.
Io
spero nel Signore, *
l'anima mia spera nella sua parola.
L'anima mia attende il Signore *
più che le sentinelle l'aurora.
Israele attenda il Signore, *
perché presso il Signore è la misericordia,
grande è presso di lui la redenzione; *
egli
redimerà Israele da tutte le sue colpe |
-
Dobbiamo cantare da
persone consapevoli: Dal profondo ho
gridato a te Signore; Signore ascolta la
mia voce. Occorre pertanto che
ciascuno di noi comprenda quale sia
l'abisso in cui si trova e da cui grida
al Signore. Questo baratro è la nostra
stessa vita mortale; e chiunque vi si
sente immerso, grida, geme, sospira,
finché non ne venga tratto fuori e
raggiunga colui che risiede al di sopra
degli abissi, anzi al di sopra dei
cherubini e di tutte le creature...
L'anima fedele continuerà a gemere
finché non raggiunga colui che l'ha
creata e da lui venga liberata
l'immagine divina che è l'uomo stesso...
Se a rinnovarla e ad aggiustarla non
interviene Dio che l'ha scolpita
nell'uomo al momento della creazione
essa rimarrà per sempre nell'abisso...
E' comunque un fatto che, se nell'abisso
riesce a gridare, già si sta sollevando
dall'abisso e lo stesso suo gridare gli
impedisce di rimanere proprio sul fondo
(Esp. sul sal. 129, 1).
-
Dal profondo ho gridato a
te, Signore; Signore, ascolta la mia
voce. I tuoi orecchi siano attenti alla
voce della mia supplica.
Da dove grida? Dall'abisso. Chi grida?
Il peccatore. Quale speranza lo induce a
gridare? Grida perché colui che venne a
rimettere i peccati non lasciò senza
speranza nemmeno il peccatore che avesse
toccato il fondo del male... Se
scruterai le colpe Signore, chi,
Signore, potrà resistere? Ecco
indicato chiaramente l'abisso da dove
gridava. Gridava sotto il cumulo delle
sue colpe, sommerso dai loro marosi.
Aveva esaminato se stesso e tutti i
risvolti della sua vita e l'aveva
trovata coperta di atrocità e delitti.
In nessuna parte dove aveva posato lo
sguardo era riuscito a trovare del
bene... Se pertanto non c'è cuore casto
che possa nutrire fiducia basandosi
sulla propria giustizia, che ci si fidi
tutti della misericordia di Dio e si
dica: Se scruterai le colpe, Signore,
chi, Signore, potrà resistere? (Esp.
sul sal. 129, 2).
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ORAZIONE SALMICA
O
Dio Onnipotente, se siamo precipitati
nell'abisso del male a causa dei nostri peccati,
tu
non ci hai abbandonati; ti rendiamo grazie,
perché hai piegato il tuo orecchio
al
nostro grido e hai inviato dal cielo
il
Figlio tuo Gesù.
Amen. |
Cantico Fil. 2, 6-11 - Cristo servo di
Dio
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Cristo Gesù, pur essendo di natura divina, *
non considerò un tesoro geloso
la
sua uguaglianza con Dio;
ma
spogliò se stesso,
assumendo la condizione di servo *
e
divenendo simile agli uomini;
apparso in forma umana, umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte *
e
alla morte di croce.
Per questo Dio l'ha esaltato *
e
gli ha dato il nome
che è al di sopra di ogni altro nome;
perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi *
nei cieli, sulla terra e sotto terra;
e
ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, *
a
gloria di Dio Padre. |
-
Il Figlio di Dio per il quale
fummo creati e il Figlio dell’uomo per il
quale fummo riscattati sono un’unica
identica persona. Egli ha assunto l’uomo
senza essere lui stesso assunto dall’uomo.
Egli ha mutato in meglio l’uomo, senza
essere lui stesso mutato in peggio. Non ha
cessato di essere ciò che era, ma ha preso
ciò che non era... In quanto Figlio
dell’uomo s’è preso il tempo. Come s’è l’è
preso per nascere e per soffrire, per morire
e per risorgere e per salire al cielo, così
anche se l’è preso per tornare a giudicare (Esp.
sul sal. 74, 5).
-
La grazia più grande è
questa: non l’essere stati creati uomini ad
opera del Verbo ma l’essere diventati
credenti ad opera del Verbo incarnato.
Difatti uno è Dio e uno è il Mediatore
tra Dio e gli uomini: l’uomo Cristo Gesù.
In principio era il Verbo. Non esisteva
ancora l’uomo Cristo Gesù, e il Verbo era
presso Dio e il Verbo era Dio. Non c’era
nemmeno il mondo quando il Verbo-Dio
esisteva... Il Mediatore tra Dio e gli
uomini: l’uomo Cristo Gesù. Cos’è
infatti un mediatore? Uno per il quale
fossimo ricongiunti con Dio, riconciliati
con lui, in quanto a causa dei nostri
peccati giacevamo da lui separati, eravamo
nella morte, sì certo, nella rovina.
Cristo-uomo non esisteva quando fu creato
l’uomo. Perché l’uomo non andasse in rovina
egli si fece uomo (Disc. 26, 7).
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Salmo 117 - Voce di Cristo che
risorge |
Celebrate il Signore, perché è buono; *
eterna è la sua misericordia.
Dica Israele che egli è buono: *
eterna è la sua misericordia.
Lo
dica la casa di Aronne: *
eterna è la sua misericordia.
Lo
dica chi teme Dio: *
eterna è la sua misericordia.
Nell'angoscia ho gridato al Signore, *
mi
ha risposto, il Signore, e mi ha tratto in salvo.
Il
Signore è con me, non ho timore; *
che cosa può farmi l'uomo?
Il
Signore è con me, è mio aiuto, *
sfiderò i miei nemici.
E’
meglio rifugiarsi nel Signore *
che confidare nell'uomo.
E’
meglio rifugiarsi nel Signore *
che confidare nei potenti.
Tutti i popoli mi hanno circondato, *
ma
nel nome del Signore li ho sconfitti.
Mi
hanno circondato, mi hanno accerchiato, *
ma
nel nome del Signore li ho sconfitti.
Mi
hanno circondato come api,
come fuoco che divampa tra le spine, *
ma
nel nome del Signore li ho sconfitti.
Mi
avevano spinto con forza per farmi cadere, *
ma
il Signore è stato mio aiuto.
Mia forza e mio canto è il Signore, *
egli è stato la mia salvezza.
Grida di giubilo e di vittoria, *
nelle tende dei giusti:
la
destra del Signore ha fatto meraviglie,
la
destra del Signore si è alzata, *
la
destra del Signore ha fatto meraviglie.
Non morirò, resterò in vita, *
e
annunzierò le opere del Signore.
Il
Signore mi ha provato duramente, *
ma
non mi ha consegnato alla morte.
Apritemi le porte della giustizia: *
entrerò a rendere grazie al Signore.
E’
questa la porta del Signore, *
per essa entrano i giusti.
Ti
rendo grazie, perché mi hai esaudito, *
perché sei stato la mia salvezza.
La
pietra scartata dai costruttori *
è
divenuta testata d'angolo;
ecco l'opera del Signore: *
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno fatto dal Signore: *
rallegriamoci ed esultiamo in esso.
Dona, Signore, la tua salvezza *
dona, Signore, la tua vittoria!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore. *
Vi
benediciamo dalla casa del Signore;
Dio, il Signore è nostra luce.
Ordinate il corteo con rami frondosi *
fino ai lati dell'altare.
Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie, *
sei il mio Dio e ti esalto.
Celebrate il Signore, perché è buono: *
eterna è la sua misericordia. |
-
O
Signore Gesù! Sei stato ucciso, hai dormito nella
passione e già per noi sei risorto. Sappiamo infatti che
per noi sei risorto. Perché sei risorto? I Gentili che
ci perseguitano ti ritengono morto, e non credono che tu
sei risorto. Risvegliati dunque per loro. Perché dormi?
Non per noi, ma per essi? Se essi infatti già credessero
alla tua risurrezione, di certo non potrebbero
perseguitare coloro che credono in te. Ma perché
perseguitano?... Per costoro ancora tu dormi;
risvegliati, affinché capiscano che sei risorto e
trovino pace (Esp. sul sal. 43, 22).
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Cristo
siede alla destra del Padre, e in eterno non si
scuoterà. Non più tornerà alle miserie, non tornerà alla
croce, non tornerà alla morte, ma resta immutabile nella
pienezza della beatitudine. Dunque, coloro che avevano
ucciso Cristo diedero ascolto e si pentirono; e quel
sangue che sparsero infuriati e ne morirono, dopo lo
bevvero con fede e ne ebbero la vita... E allora quelli
che non ne hanno bevuto si affrettino e ne bevano perché
si apra il loro cuore (Disc. 229, I, 3).
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ORAZIONE SALMICA
Noi
ti lodiamo Signore Padre Santo
che
hai risuscitato dai morti il tuo Figlio Gesù,
e lo
hai reso pietra angolare
per
la costruzione della tua Chiesa;
fa’
che essa splenda nel mondo
come
sacramento della tua presenza
in
mezzo agli uomini.
Amen. |
Cantico
di Dn 3, 52-57 - Cantico delle creature
|
Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri, *
degno di lode e di gloria nei secoli.
Benedetto il tuo nome glorioso e santo, *
degno di lode e di gloria nei secoli.
Benedetto sei tu nel tuo tempio santo e glorioso, *
degno di lode e di gloria nei secoli.
Benedetto sei tu sul trono del tuo regno, *
degno di; lode e di gloria nei secoli.
Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi
e
siedi sui cherubini, *
degno di lode e di gloria nei secoli.
Benedetto sei tu nel firmamento del cielo, *
degno di lode e di gloria nei secoli.
Benedite, opere tutte del Signore, il Signore, *
lodatelo ed esaltatelo nei secoli. |
-
Riconosciamo in noi la sua presenza e nella creatura
lodiamo l’artefice, dal momento che non siamo in grado
di contemplarlo in se stesso. Un giorno saremo capaci, è
vero, di contemplarlo: quando il nostro cuore,
purificato dalla fede, potrà alla fine bearsi della
Verità. Ma adesso, non essendoci consentito di vedere
lui personalmente, osserviamo le sue opere per non
rimanere muti nella sua lode (Esp. sul sal. 134, 5).
-
In
cielo continua è la gioia, assente la morte, assenti la
malattia e ogni molestia. I beati lodano sempre Dio.
Quanto a noi invece siamo sulla terra; tuttavia ogni
volta che pensiamo come Dio venga lodato in cielo,
collochiamo lassù il nostro cuore, e non ascoltiamo
infruttuosamente l’invito: In alto i cuori! Eleviamo
fino al cielo il cuore, affinché non imputridisca sulla
terra, se ci piace partecipare a quel che lassù fanno
gli angeli. Adesso siamo in cielo con la speranza; più
tardi, quando vi saremo arrivati, con il possesso
effettivo (Esp. sul sal. 148, 5).
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ORAZIONE SALMICA
Signore nostro Dio, tua è la terra
e
tutto ciò che contiene;
si
elevi a te dalle nostre labbra
un
inno di ringraziamento per le tue creature e così,
fatti voce di ogni essere vivente, tutta la nostra vita
sia
a lode della tua gloria.
Amen. |
Salmo 150 - Tutto ciò che
risuona, risuoni Dio |
Lodate il Signore nel suo santuario, *
lodatelo nel firmamento della sua potenza.
Lodatelo per i suoi prodigi, *
lodatelo per la sua immensa grandezza.
Lodatelo con squilli di tromba, *
lodatelo con arpa e cetra;
lodatelo con timpani e danze, *
lodatelo sulle corde e sui flauti.
Lodatelo con cembali sonori,
lodatelo con cembali squillanti; *
ogni
vivente dia lode al Signore. |
-
Dio,
per essere ben lodato dall’uomo, ha cantato lui stesso
la propria lode e intanto l’uomo ha trovato come lodarlo
in quanto Dio s’è degnato lodare se stesso... Che
infatti l’uomo lodi se stesso è vanagloria, che invece
Dio lodi se stesso è misericordia: e a noi giova amare
colui che lodiamo, in quanto, amando il bene, diventiamo
noi stessi migliori. Siccome dunque egli sapeva che
l’amarlo sarebbe stato per noi un vantaggio, si pose a
lodare se stesso; e lodandosi si rende amabile, e
rendendosi amabile provvede al nostro bene. Eccolo
dunque spronare il nostro cuore alla sua lode e, per
ottenere questo eccolo riempire del suo spirito certi
suoi servi affinché lo lodassero (Esp. sul sal. 144, 1).
-
Sia che
lodi il Signore sia che non lodi, sei sempre suo servo;
solo che, se lo lodi te lo rendi propizio, se non lo
lodi ne incontri la collera... Dobbiamo lodare il
Signore. Non che Dio si avvantaggi per la nostra lode,
ma è nel nostro interesse. Quanto a Dio, egli non
cresce in dignità se lo lodi, né perde prestigio se tu
lo offendi. Sei tu che lodando chi è buono diventi
migliore e offendendo chi è buono diventi peggiore (Esp.
sul sal. 134, 1).
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ORAZIONE SALMICA
A te
la lode, Signore
a te
la gloria da tutto il creato;
tutto ciò che vive
proclama la tua immensa potenza e il tuo amore.
Amen. |
Salmo 109 - Il Messia, re e Sacerdote
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Oracolo del Signore al mio Signore: *
“Siedi alla mia destra,
finché io ponga i tuoi nemici *
a
sgabello dei tuoi piedi”.
Lo
scettro del tuo potere stende il Signore da Sion: *
“Domina in mezzo ai tuoi nemici.
A
te il principato nel giorno della tua potenza *
tra santi splendori;
dal seno dell'aurora, *
come rugiada, io ti ho generato”.
Il
Signore ha giurato . e non si pente: *
“Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchisedek”.
Il
Signore è alla tua destra, *
annienterà i re nel giorno della sua ira.
Lungo il cammino si disseta al torrente *
e
solleva alta la testa. |
-
Il
Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra,
finché io ponga i tuoi nemici come sgabello dei tuoi
piedi.
Noi sappiamo che Cristo, dopo la risurrezione dai morti
e l’ascensione al cielo, siede alla destra del Padre. Si
tratta di cosa già avvenuta: noi non l’abbiamo vista, ma
pure l’abbiamo creduta; l’abbiamo letta nei libri sacri,
l’abbiamo sentita predicare, la possediamo per la fede.
Pertanto, per il fatto stesso che Cristo era figlio di
David, è divenuto Signore di David: quel che, infatti,
era nato dalla stirpe di David è stato tanto onorato da
essere anche Signore di Davide... per il fatto stesso
che Cristo assunse la carne, morì nella carne, risorse
nella medesima carne e, sempre in essa, ascese al cielo
e siede ora alla destra del Padre, proprio in questa
carne così onorata e glorificata e trasformata in uno
stato celeste, egli è ad un tempo il figlio di Davide e
il Signore di Davide (Esp. Sul sal. 109, 9).
-
Ora tu,
Cristo, domini nel mezzo dei tuoi nemici: al presente,
in questa rapida vicenda dei secoli, durante il periodo
di propagazione e successione della mortale natura
umana, mentre fugge veloce il torrente del tempo, lo
scettro della tua virtù si leva direttamente da Sion,
perché tu abbia a dominare nel mezzo dei tuoi nemici.
Domina, Figlio di David, o Signore di David...Siedi,
dunque, alla destra di Dio, resta nascosto per essere
creduto, finché non si compiano i tempi per le genti (Esp.
sul sal. 109, 11).
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ORAZIONE SALMICA
Cristo Gesù, Signore e figlio di Davide,
Verbo del Padre, Sacerdote in eterno
che
intercedi per la nostra salvezza,
domina sui tuoi nemici, domina con la potenza
della tua grazia in mezzo a tutti i popoli,
perché riconoscano in te
l'unico vero Signore della storia. Amen
|
Salmo 111 - Elogio di Cristo e di tutti i
giusti in Cristo |
Beato l'uomo che teme il Signore *
e
trova grande gioia nei suoi comandamenti.
Potente sulla terra sarà la sua stirpe, *
la
discendenza dei giusti sarà benedetta.
Onore e ricchezza nella sua casa, *
la
sua giustizia rimane per sempre.
Spunta nelle tenebre come luce per i giusti *
buono, misericordioso e giusto.
Felice l'uomo pietoso che dà in prestito, *
amministra i suoi beni con giustizia.
Egli non vacillerà in eterno: *
il
giusto sarà sempre ricordato.
Non temerà annunzio di sventura, *
saldo è il suo cuore, confida nel Signore.
Sicuro è il suo cuore, non teme, *
finché trionferà dei suoi nemici.
Egli dona largamente ai poveri,
la
sua giustizia rimane per sempre, *
la
sua potenza s'innalza nella gloria.
L'empio vede e si adira,
digrigna i denti e si consuma. *
Ma il
desiderio degli empi fallisce. |
-
Beato l'uomo che teme il
Signore, egli si delizierà grandemente nei
suoi precetti.
Veda Iddio, egli che è il solo capace di
giudicare con verità e misericordia, i
progressi compiuti da questo devoto nella
via dei comandamenti... e in essi riponga
tutte le sue delizie l'uomo innamorato della
pace... L’uomo timorato di Dio di cui parla
il salmo, mediante la conversione del cuore
si erge a tempio santo di Dio, né aspira a
gloria umana né è avido di ricchezze
terrene. Nondimeno nella sua casa ci sono
la gloria e la ricchezza. La sua casa è
il cuore e lì dentro egli loda Dio e, ricco
di speranze di vita eterna, vi dimora con
maggiori provviste di quanto non ne avrebbe
se, pur tra le adulazioni della gente,
abitasse in stanze di marmo con preziosi
soffitti, oppresso però dal timore della
morte eterna. La giustizia di un tal
pio è stabile in eterno: e questa
giustizia è la sua ricchezza e la sua gloria
(Esp. sul sal. 11, 2. 3).
-
Ai retti di cuore è sorta una
luce nelle tenebre.
Ecco perché gli uomini retti volgono a Dio
il cuore e camminano con lui: perché
antepongono alla propria volontà quella di
Dio né si arrogano orgogliosamente alcun
successo dalla sola propria volontà. Sanno
d'essere stati tenebra e se ora sono luce,
lo sono nel Signore... O uomo felice, che
temi il Signore e ti compiaci grandemente
dei suoi precetti, non temere né disperarti!
Sii benigno, usa compassione e dà in
prestito!... Quando perdoni usi quella
compassione per la quale sarà perdonato
anche a te; quando dài, presti al prossimo
qualcosa che ti verrà restituito (Esp. sul
sal. 111, 4).
|
ORAZIONE SALMICA
Ti
lodiamo, Signore Onnipotente
per
tutte le tue meraviglie,
ma
soprattutto per l'opera di salvezza
che
hai compiuto in noi e in tutti i giusti
che
ti danno gloria.
Amen. |
Cantico Ap. 19, 1-7
- Le nozze dell’Agnello |
Alleluia
Salvezza, gloria e potenza sono del nostro Dio; *
veri e giusti sono i suoi giudizi.
Alleluia.
Lodate il vostro Dio, voi tutti suoi servi, *
voi che lo temete, piccoli e grandi.
Alleluia.
Ha
preso possesso del suo regno il Signore, *
il
nostro Dio, l'Onnipotente.
Alleluia.
Rallegriamoci ed esultiamo, *
rendiamo a lui gloria.
Alleluia.
Sono giunte le nozze dell'Agnello; *
la
sua sposa è pronta. |
-
Lodiamo
il Signore che è nei cieli, o carissimi. Lodiamo Dio:
diciamo: Alleluia... Camminiamo spediti verso la casa
eterna. Beati coloro che abitano nella tua
casa! Ti loderanno nei secoli dei secoli. Così dice
la legge, così la Scrittura, così la Verità. Giungeremo
alla casa di Dio, che è nei cieli... Lassù vedremo,
ameremo, loderemo. Non si logorerà quello che vedremo,
non verrà meno ciò che ameremo, non ci sarà silenzio nel
nostro lodare. Tutto sarà perpetuo, nulla avrà termine.
Oh, lodiamo, lodiamo!... Lodi la lingua, lodi la vita;
la lingua non contrasti con la vita ma abbiamo una
carità infinita (Disc. 254, 8).
-
Quando
tutti i santi saranno radunati insieme, quando
s’incontreranno tanti che non si conoscevano, si
ritroveranno tanti che si conoscevano, e staranno
talmente al sicuro che mai si perderà un amico, mai si
avrà a temere un nemico? Ecco, noi diciamo: Alleluia;
è bello, è lieto, è pieno di gioia, di giocondità, di
soavità... Ci si stanca del cibo, ci si stanca del bere,
ci si stanca degli spettacoli, ci si stanca di questo e
di quello; ma della salute non ci si stanca mai. Come
dunque quaggiù, in questo morire della carne, in questa
fragilità, in questo fastidio per il peso del corpo mai
ci può essere stanchezza della salute, così lassù mai ci
sarà stanchezza della carità, dell’immortalità,
dell’eternità (Disc. 229/B, 2).
|
Salmo 89 - Potenza di Dio e pochezza
dell'uomo
|
-
Tu sei diventato Signore,
nostro rifugio di generazione in
generazione.
In che maniera Dio è diventato nostro
rifugio? Cominciando ad essere per noi una
cosa che prima non era, cioè un rifugio,
mentre, per quanto riguarda lui
personalmente, egli esisteva anche prima di
essere nostro rifugio... Tu che esisti da
sempre, e prima che noi fossimo e prima che
fosse il mondo, ti sei fatto nostro rifugio
dal momento in cui noi ci siamo rivolti a
te... Ma finché siamo qui in terra, noi
viviamo in mezzo a molte e gravi tentazioni,
e ci sarebbe da temere che per causa loro
noi ci allontaniamo da tale rifugio...
Poiché senza il tuo aiuto, mediante
l'arbitrio delle nostre volontà non possiamo
superare le tentazioni della nostra vita,
dice: Convertitevi, figli degli uomini.
Dà dunque ciò che hai ordinato. Esaudisci la
preghiera del supplice e aiuta la fede di
chi è volenteroso (Esp. sul sal. 89, 3-4).
-
Siamo ricolmi fin dal mattino
della tua misericordia; e abbiamo esultato e
ci siamo rallegrati in tutti i nostri
giorni.
Quel giorno è il giorno senza fine. Sono un
tutt'uno quei giorni; per questo saziano.
Non cedono infatti il posto a quelli che
vengono dopo, là dove non c'è nulla che
ancora non esista più per essersene già
andato. Esistono tutti insieme, perché tutti
sono un giorno solo che sta fermo e non
passa. Questa è l'eternità... Non vengono
meno quegli anni e quei giorni nei quali
saremo anche noi indefettibili, anzi, esenti
da logorio, saremo ogni giorno ristorati.
Arda la nostra anima dal desiderio di quei
giorni; ne abbia una sete ardente e
tormentosa, affinché possiamo essere lassù
ricolmati, saziati (Esp. sul sal. 89, 15)
|
ORAZIONE SALMICA
Signore, Dio eterno
i
giorni dell'uomo sono come l'erba
che
germoglia e dissecca;
saziaci con la tua grazia e
gioiremo nei giorni terreni
nell'attesa del regno eterno
che
da sempre hai preparato per noi.
Amen. |
Cantico Is. 42, 10-16 - Inno al Signore
vittorioso e Salvatore |
-
Da
Dio non hai nulla da temere. Egli è verace, egli è
onnipotente. Dunque, rimarrà fedele e non ti ingannerà.
Egli ha modo di realizzare le promesse. Perché dunque
temi di essere ingannato? E’ necessario che tu non
tradisca te stesso, che perseveri fino alla fine, fino a
quando egli ti darà ciò che ti ha promesso (Esp. sul sal.
59, 8).
-
Comprendi che tu sei creatura, mentre lui è il Creatore;
che tu sei tenebre, mentre lui è la luce... Se al
contrario tu, o anima, dicessi che la tua luce viene da
te, non faresti distinzione... Confessa di essere
mutevole, mentre lui è immutabile; confessa di essere
niente senza di lui, mentre lui senza di te è perfetto,
confessa di aver bisogno di lui, mentre lui non ha
bisogno di te... Se Dio ti accetta in olocausto, non è
lui che cresce, che aumenta, che diventa più ricco o più
benestante. Qualunque cosa egli faccia di te e in te,
torna a tuo vantaggio, non a vantaggio di lui che lo fa
(Esp. sul sal. 65, 18)
|
ORAZIONE SALMICA
Signore Dio nostro,
a te
appartiene tutta la terra e ogni creatura;
ti
rendiamo grazie per tutte le meraviglie
che
operi in noi con la tua grazia.
Amen
|
Salmo 134 - Lode a Dio protettore del
suo popolo |
-
Una dolcezza estremamente
grande e capace di riempirci di gioia deve
arrecarci l'esortazione che ci rivolge il
presente salmo il quale dice: Lodate il
nome del Signore... Potrebbe esserci
cosa più giusta, più conveniente, più
gradita?... Lodate il nome del Signore;
lodate, servi, il Signore. Essendo
servi, non fate nulla di disdicevole quando
lodate il Signore; e se foste rimasti sempre
ed esclusivamente servi, avreste dovuto
lodare lo stesso il Signore; quanto più
dovete lodarlo ora che, essendo servi, v'è
data la possibilità di diventare figli? (Esp.
sul sal. 134, 1).
-
Lodate il Signore... voi che
state nella casa del Signore, negli atri
della casa del nostro Dio.
Che dirò sul motivo per cui dovete lodare?
Lodate, perché buono è il Signore.
Brevemente, anzi con una sola parola, è
motivata la lode che dobbiamo tributare al
Signore Dio nostro: Buono è il Signore.
Non buono come lo sono le creature, da Dio
fatte sovranamente buone: non solo buone ma
buone in maniera superlativa. Egli creò
buoni, anzi ottimi, il cielo, la terra, e
tutte le cose che vi si trovano. Ora se
tutte queste creature di Dio sono buone,
quanto più dovrà esserlo il Creatore?...
Basta che questo buono tu lo intenda in
maniera assoluta: il Bene da cui derivano
gli altri beni (Esp. sul sal. 134, 2. 3).
|
ORAZIONE SALMICA
Signore nostro Dio,
autore di ogni vittoria contro i nostri nemici,
benedici il popolo che canta le tue lodi;
tutte le nazioni riconoscano
che
tu sei Dio, il solo grande e potente.
Amen. |
Salmo 135 - Ringraziamento a Dio |
-
Questo
salmo ha come argomento la lode di Dio e tutti i suoi
versi terminano con la stessa conclusione. A lode di Dio
si dicono molte cose, tuttavia quel che si sottolinea
con maggiore insistenza è la sua misericordia. La sua
misericordia dura in eterno... Sarà la misericordia
che egli riverserà sui santi e sugli eletti: non nel
senso che essi saranno miseri in eterno e quindi per
tutta l'eternità avranno bisogno di misericordia, ma nel
senso che la loro stessa beatitudine è un dono della
misericordia divina. Tale misericordia egli usa verso
chi era stato misero: lo sottrae alla miseria e gli fa
cominciare la vita beata (Esp. sul sal. 135, 1).
-
Compito
della misericordia divina è liberare quelli che si
trovano nella miseria. Quanto invece alla creazione del
cielo, della terra e dei luminari, non dobbiamo
concepirla tanto come un effetto della sua misericordia
quanto piuttosto della sua bontà, avendo creato
perfettamente buone tutte le cose. Egli creò tutte le
cose perché avessero un'esistenza, mentre compito
specifico della misericordia è purificarci dai peccati e
liberarci per l'eternità dalla nostra miseria (Esp. sul
sal. 135, 4).
|
ORAZIONE SALMICA
Ti
rendiamo grazie, Signore
per
gli innumerevoli benefici della tua misericordia:
conserva il nostro cuore fedele alla tua legge
e
rendilo testimone del tuo infinito amore
per
gli uomini.
Amen.
|
Cantico Ef. 1, 3-10
- Dio Salvatore |
-
Dio
fatto uomo volle morire e risorgere, per dimostrare
nella carne dell’uomo quello che anche per l’uomo si
realizzerebbe nel futuro, e nondimeno, ci si fidasse di
Dio, non dell’uomo... Gli empi dicono ancora che domani
moriranno, ma quando dicono tali cose la verità li ha
trovati già morti. Voi invece fratelli, figli della
risurrezione, concittadini dei santi angeli, eredi di
Dio e coeredi di Cristo, guardatevi dall’imitare quelli
che spirando muoiono domani ed oggi sono sepolti
nell’intemperanza... Percorrete la via stretta, ma
sicura, che conduce alla pienezza della Gerusalemme del
cielo, la nostra madre, che è eterna; indefettibilmente
sperate ciò che non vedete, attendete nella perseveranza
ciò che non avete ancora, perché con assoluta fiducia
voi ritenete Cristo come colui che promette veracemente
(Disc. sul sal. 157, 6).
-
Dio è
per noi nel predestinarci; Dio è per noi nel chiamarci;
Dio è per noi nel giustificarci; Dio è per noi nel
glorificarci... Ci ha predestinati prima che
esistessimo; ci ha chiamati, poiché gli avevamo voltato
le spalle; ci ha giustificati, poiché eravamo peccatori;
ci ha glorificati, poiché eravamo mortali. Se Dio è
per noi, chi sarà contro di noi? Da Dio
predestinati, chiamati, giustificati, glorificati, chi
vuol trattarci da nemico, se può, si prepari a
combattere contro Dio... Chiunque abbia intenzione di
opporsi, nuoce a se stesso (Disc. 158, 1).
|
Salmo 100 - Modo di vivere rettamente
|
Amore e giustizia voglio cantare, *
voglio cantare inni a te, o Signore.
Agirò con saggezza nella via dell'innocenza: *
quando a me verrai?
Camminerò con cuore integro, *
dentro la mia casa.
Non
sopporterò davanti ai miei occhi azioni malvage;
detesto chi fa il male, *
non
mi sarà vicino.
Lontano da me il cuore perverso, *
Il
malvagio non lo voglio conoscere.
Chi
calunnia in segreto il suo prossimo *
io
lo farò perire;
chi ha occhi altezzosi e cuore superbo *
non
lo potrò sopportare.
I
miei occhi sono rivolti ai fedeli del paese
perché restino a me vicino; *
chi
cammina per la via integra sarà mio servitore.
Non
abiterà nella mia casa
chi
agisce con inganno, *
chi
dice menzogne non starà alla mia presenza.
Sterminerò ogni mattino tutti gli empi del paese, *
per
estirpare dalla città del Signore
quanti operano il male.
|
-
Compi
nella gioia le opere del tuo Dio. Qual è la via
immacolata? Camminavo nell’innocenza del mio cuore in
mezzo alla mia casa. Questa via immacolata trae inizio
dall’innocenza e all’innocenza giunge... Chi è
l’innocente? Chi non fa del male né a se stesso né agli
altri. Difatti, anche facendo del male a se stesso si
perde l’innocenza... se rovina il tempio di Dio che è in
lui, come attendersi da un uomo siffatto che usi
misericordia verso gli altri e risparmi ogni danno ai
miseri? Uno che è crudele contro se stesso potrà mai
essere compassionevole con gli altri? Tutta la
giustizia, insomma, si riduce ad una parola: innocenza (Esp.
sul sal. 100, 4).
-
Ci sono
nella città del Signore degli operatori d’iniquità, e
sembrerebbe che almeno per adesso vengano risparmiati.
Ma perché? Perché ora è tempo di misericordia. Verrà poi
il tempo del giudizio... E che vuol dire: Tempo di
misericordia? Che non si è ancora manifestato il
giudizio. Ora è notte: ma si farà giorno e si farà anche
il giudizio... Abbi fiducia in Cristo e cerca in lui
la luce del giorno. In lui non potrai supporre alcun
male, perché siamo assolutamente sicuri che egli non può
ingannarci e che ci ama. Fra noi uomini invece non siamo
mai del tutto sicuri, almeno per ora. Dio conosce
l’amore che abbiamo gli uni per gli altri; ma noi,
anche se in realtà ci vogliamo bene, chi potrà
controllare con che mira lo facciamo (Esp. sul sal. 100,
12)?
|
ORAZIONE SALMICA
Donaci, o Signore, un cuore mite,
umile e misericordioso, simile al tuo
per
amare e comprendere coloro
che
vivono lontano da te
e
che vogliono tornare alla tua casa;
la
tua pazienza nei nostri confronti
ci
insegni ad essere benevoli con tutti i nostri fratelli.
Amen.
|
Cantico Dn. 3,
26.27.29.34-41 - Preghiera di Azaria nella fornace
|
Benedetto sei tu, Signore
Dio dei nostri padri; *
degno di lode e glorioso è
il tuo nome per sempre.
Tu sei giusto *
in tutto ciò che hai
fatto.
Poiché noi abbiamo
peccato,
abbiamo agito da iniqui, *
allontanandoci da te,
abbiamo mancato in ogni
modo.
Non ci abbandonare fino in
fondo,
per amore del tuo nome, *
non rompere la tua
alleanza;
non ritirare da noi la tua
misericordia,
per amore di Abramo tuo
amico, *
di Isacco tuo servo,
d'Israele tuo santo,
ai quali hai parlato,
promettendo di
moltiplicare la loro stirpe
come le stelle del cielo,
*
come la sabbia sulla
spiaggia del mare.
Ora invece, Signore, *
noi siamo diventati più
piccoli
di qualunque altra
nazione,
ora siamo umiliati per
tutta la terra *
a causa dei nostri
peccati.
Ora non abbiamo più né
principe,
né capo, né profeta, né
olocausto, *
né sacrificio, né
oblazione, né incenso,
né luogo per presentarti
le primizie *
e trovar misericordia.
Potessimo esser accolti
con il cuore contrito *
e con lo spirito umiliato,
come olocausti di montoni
e di tori, *
come migliaia di grassi
agnelli.
Tale sia oggi davanti a te
il nostro sacrificio *
e ti sia gradito,
non c'è delusione *
per coloro che in te
confidano.
Ora ti. seguiamo con tutto
il cuore, *
ti temiamo e cerchiamo il
tuo volto. |
-
Sia
che colpisca sia che risani, egli è giusto e presso di
lui non c’è ingiustizia. Non per altro tutti i santi,
quando vennero a trovarsi nella prova, lodarono la sua
giustizia e poi chiesero i suoi doni... Non accusarono
Dio d’ingiustizia né d’iniquità, né d’insipienza. Prima,
anche sotto i suoi flagelli, lo lodarono e così lo
esperimentarono pronto a nutrirli. Nessuno lo ritenga
ingiusto quando avesse a soffrire qualche male; lodi
piuttosto la sua giustizia e accusi la propria
colpevolezza (Esp. sul sal. 144, 21).
-
In
qualunque angustia ti troverai, confessalo, invocalo, ed
egli ti libererà e ti darà la vita... Forse che è una
tribolazione da nulla la nostra vita? Se non fosse una
tribolazione non sarebbe nemmeno un esilio; se invece è
un esilio, o ami poco la patria ovvero sei nella
tribolazione... E perché non ami? Ama la vita futura e
vedrai come tutta la vita presente è una tribolazione.
Sia pure splendida per ogni sorta di prosperità, sia
pure colma di delizie fino a traboccarne: finché non
sarà giunto quel godimento certissimo ed esente da ogni
tentazione che Dio ci tiene in serbo per la fine, la
vita sarà indubbiamente una tribolazione (Esp. sul sal.
137, 12).
|
ORAZIONE SALMICA
Signore Dio, Padre misericordioso,
guarda l’umiliazione in cui giace il tuo popolo
a
causa dei suoi peccati; abbi pietà delle colpe
e il
tuo perdono ci ricopra d’innocenza
come
un manto.
Amen. |
Salmo 143 - La vittoria sui nemici è dono
di Dio |
Benedetto il Signore, mia roccia,
che addestra le mie mani alla guerra, *
le
mie dita alla battaglia.
Mia grazia e mia fortezza, *
mio rifugio e mia liberazione,
mio scudo in cui confido, *
colui che mi assoggetta i popoli.
Signore, che cos'è un uomo perché te ne curi? *
Un
figlio d'uomo perché te ne dia pensiero?
L'uomo è come un soffio, *
I
suoi giorni come ombra che passa.
Signore, piega il tuo cielo e scendi, *
tocca i monti ed essi fumeranno.
Le
tue folgori disperdano i nemici, *
lancia frecce sconvolgili.
Stendi dall'alto la tua mano,
scampami e salvami dalle grandi acque, *
dalla mano degli stranieri.
La
loro bocca dice menzogne *
e
alzando la destra giurano il falso.
Mio Dio, ti canterò un canto nuovo, *
suonerò per te sull'arpa a dieci corde;
a
te, che dai vittoria al tuo. consacrato, *
che
liberi Davide tuo servo. |
-
Benedetto il Signore mio Dio,
che addestra le mie mani alla battaglia, le
mie dita alla guerra. E’ la nostra
voce, se siamo del Corpo di Cristo.
Benediciamo il Signore nostro Dio che
addestra le nostre mani per la battaglia, le
nostre dita per la guerra... La battaglia è
quella che ciascuno ha da sostenere con se
stesso. In questa guerra, chi è vincitore
sconfigge con ciò stesso i nemici
invisibili. Difatti, il diavolo e i suoi
angeli non tentano se non approfittando del
dominio che su di te esercita ciò che è
carnale... E’ con questi nemici che
lottiamo; son loro i nemici che battiamo...
Sei un essere diviso contro te stesso, a
causa del peccato. Porti una natura
inficiata dalla concupiscenza e innestata
con la morte. Hai in te stesso di che
combattere, hai in te il nemico da
debellare. Ma hai anche chi invocare, hai
chi ti aiuterà nel combattimento, e ti
coronerà dopo la vittoria. E’ colui che,
quando non esistevi, ti ha chiamato
all’esistenza (Esp. sul sal. 143, 3. 5).
-
Signore, che cosa è l’uomo
perché ti sia fatto a lui conoscere, o il
figlio dell’uomo perché tu ne tenga conto?
Lo stimi, lo valuti e lo calcoli tanto e
tanto; lo collochi in un certo qual ordine e
ben conosci le cose al di sotto o al di
sopra delle quali lo collochi... Ebbene,
quale stima non ha avuto Dio dell’uomo se
per lui ha disposto che versasse il sangue
il suo Unigenito? ... Lo consideri veramente
molto, molto lo stimi, e ci lasci
comprendere che esso è qualcosa di veramente
prezioso (Esp. sul sal. 143, 10).
|
ORAZIONE SALMICA
Signore, Dio della nostra lode,
cantiamo a te il cantico nuovo,
il
cantico dell’amore, della riconoscenza
per
tutti i doni che ci hai elargito
nel
Figlio tuo Gesù.
Amen. |
Salmo 136 - Israele geme nella prigionia,
il cristiano piange nel mondo: entrambi desiderano la
propria Gerusalemme |
Sui fiumi di Babilonia, là
sedevamo piangendo *
al ricordo di Sion.
Ai salici di quella terra
*
appendemmo le nostre
cetre.
Là ci chiedevano parole di
canto *
coloro che ci avevano
deportato,
canzoni di gioia ai nostri
oppressori: *
“Cantateci i canti di
Sion! ”.
Come cantare i canti del
Signore *
in terra straniera?
Se ti dimentico,
Gerusalemme, *
si paralizzi la mia
destra.
Mi si attacchi la lingua
al palato,
se lascio cadere il tuo
ricordo, *
se non metto Gerusalemme
al di sopra di ogni mia
gioia.
|
-
Là, sopra i fiumi di
Babilonia sedemmo piangendo al ricordo di
Sion...
Ci sono cittadini della santa Gerusalemme
che si sentono in cattività e, guardando
alle aspirazioni umane e alle molteplici
voglie celate nel cuore dell’uomo, le
trovano dispersive e capaci di attrarre e
sospingere fin dentro il mare. Vedendo
questo, non si cacciano nella corrente dei
fiumi di Babilonia, ma si seggono sopra i
fiumi di Babilonia e sopra questi fiumi
piangono la sorte di chi si lascia
trasportare dalla corrente o anche la loro
propria sorte, di gente, cioè, costretta a
vivere in Babilonia... O santa Sion, dove
tutto è stabile e nulla fluisce! chi mai ci
ha precipitati in quei fiumi? per qual
motivo abbandonammo il tuo artefice e
rinunziammo alla comunione con te? Ecco, ora
ci troviamo immersi in cose labili e
transitorie e alla corrente del fiume che lo
rapisce c’è sì e no qualcuno che riesce a
sottrarsi: quei pochi che sanno aggrapparsi
al legno (Esp. sul sal. 136,2. 4).
-
Il cantico di Gerusalemme è
il nostro linguaggio. Ogni cantico d’amore
per il mondo è un linguaggio straniero, è
una lingua barbara da noi imparata durante
la prigionia. Quindi uno che dimentica
Gerusalemme è muto dinanzi a Dio... Se
non avrò posto Gerusalemme al di sopra di
ogni mia gioia. Ecco dov’è la nostra
suprema letizia: là dove godremo Dio, dove
con ogni sicurezza vivremo nella più intima
fraternità e nella compagnia dei nostri veri
concittadini. Nulla all’infuori del bene, ci
darà gioia. Ogni necessità sarà scomparsa e
inizierà la perfetta beatitudine (Esp. sul
sal. 136, 17).
|
ORAZIONE SALMICA
Padre, noi andiamo pellegrinando
verso la Gerusalemme,
nostra patria e nostra madre e verso di te,
che
sei la sua stabile gioia e suo bene ineffabile.
Raccoglici nella pace di questa madre amabilissima dove
risiedono le primizie del nostro spirito.
Amen. |
Salmo 137 - Ringraziamento per i beni
ricevuti da Dio |
Ti rendo grazie, Signore,
con tutto il cuore: *
hai ascoltato le parole
della mia bocca.
A te voglio cantare
davanti agli angeli, *
mi prostro verso il tuo
tempio santo.
Rendo grazie al tuo nome *
per la tua fedeltà e la
tua misericordia:
hai reso la tua
promessa *
più grande di ogni fama.
Nel giorno in cui t'ho
invocato, mi hai risposto, *
hai accresciuto in me la
forza.
Ti loderanno, Signore,
tutti i re della terra *
quando udranno le parole
della tua bocca.
Canteranno le vie del
Signore, *
perché grande è la gloria
del Signore;
eccelso è il Signore e
guarda verso l'umile, *
ma al superbo volge lo
sguardo da lontano.
Se cammino in mezzo alla
sventura, *
tu mi ridoni vita;
contro l'ira dei miei
nemici stendi la mano *
e la tua destra mi salva.
Il Signore completerà per
me l'opera sua. *
Signore, la tua bontà dura
per sempre:
non abbandonare *
l'opera delle tue mani.
|
-
Confesserò a te, Signore, con
tutto
il mio cuore... Nelle Scritture la
confessione con la quale confessiamo
qualcosa a Dio può intendersi in due sensi:
confessione dei peccati o confessione intesa
come lode... Hai ascoltato le parole
della mia bocca... Qual è questa mia
bocca se non quella del mio cuore? E’ là che
noi abbiamo una voce che Dio ascolta, mentre
rimane del tutto impercettibile ad ogni
orecchio umano... Nel nostro intimo c’è
dunque una bocca dove o attraverso cui
preghiamo. E se noi abbiamo preparato un
ospizio o una dimora a Dio, là noi parliamo,
là veniamo esauditi (Esp. sul sal. 137, 2.
3).
-
Non voglio vantarmi delle mie
opere... non intendo elogiare le opere di
queste mie mani. Temo infatti che, se le
guarderai, vi troverai più peccati che
meriti. Questo solo ti chiedo, questo ti
dico, questo intendo ottenere... Vedi in me
l’opera tua, non la mia. Se infatti
guarderai alle opere compiute da me, dovrai
condannarmi; se guarderai all’opera tua, mi
coronerai. Poiché, anche le mie opere buone,
se e quante ce ne sono, mi sono derivate da
te e quindi sono più tue che mie (Esp. sul
sal. 137, 18).
|
ORAZIONE SALMICA
Signore, dinanzi agli angeli canto per te,
e il
mio salterio è la mia gioia!
La
fiamma del tuo amore bruci
tutt’intero il mio cuore; nulla in me resti per me,
ma
tutto bruci in te e tutto in te arda;
tutto sia preso dal tuo amore
come
fiamme sprigionatesi da te.
Amen |
Cantico Ap. 4,11;
5,9.10.12 - Inno dei salvati |
Tu
sei degno, o Signore e Dio nostro,
di
ricevere la gloria, *
l'onore e la potenza,
perché tu hai creato tutte le cose,
per
la tua volontà furono create, *
per
il tuo volere sussistono.
Tu
sei degno, o Signore, di prendere il libro *
e di
aprirne i sigilli,
perché sei stato immolato
e
hai riscattato per Dio con il tuo sangue *
uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione
e li
hai costituiti per il nostro Dio
un
regno di sacerdoti *
e
regneranno sopra la terra.
L'Agnello che fu immolato è degno di potenza,
ricchezza, sapienza e forza, *
onore, gloria e benedizione.
|
-
Cristo è asceso al cielo,
come sappiamo, con il suo corpo nel quale è
stato crocifisso, e siede alla destra del
Padre: e di là noi aspettiamo che venga per
giudicare i vivi e i morti... Se vuoi essere
il suo santo trono, non credere di non
poterlo essere; prepara per lui un posto nel
tuo cuore; egli viene, e volentieri vi si
stabilisce. Egli è certamente la virtù di
Dio e la sapienza di Dio... Se l’anima
del giusto è il trono della sapienza,
sia la tua anima giusta e sarà il regale
trono della sapienza (Esp. sul sal. 46, 10).
-
Cristo, discendente dalla
stirpe di Davide secondo la carne, è anche
Dio sopra ogni cosa benedetto nei secoli,
egli è il nostro re e il nostro Dio; nostro
re, in quanto è nato secondo la carne dalla
tribù di Giuda, Cristo, Signore e Salvatore;
nostro Dio... prima del cielo e della terra,
colui per cui mezzo tutte le cose sono state
fatte, sia quelle spirituali, come quelle
corporali (Esp. sul sal. 75, 1).
|
Salmo 107 - Invocazione dell’aiuto divino
nell’ora presente. |
Saldo è il mio cuore, Dio,
saldo è il mio cuore: *
voglio cantare inni, anima mia.
Svegliatevi, arpa e cetra, *
voglio svegliare l'aurora.
Ti
loderò tra i popoli, Signore, *
a
te canterò inni tra le genti,
perché la tua bontà è grande fino ai cieli *
e
la tua verità fino alle nubi.
Innàlzati, Dio, sopra i cieli, *
su
tutta la terra la tua gloria.
Perché siano liberati i tuoi amici, *
salvaci con la tua destra e ascoltaci.
Dio ha parlato nel suo santuario:
“Esulterò, voglio dividere Sichem *
e
misurare la valle di Succot;
mio è Gàlaad, mio Manasse,
Efraim è l'elmo del mio capo, *
Giuda il mio scettro.
Moab è il catino per lavarmi,
sull'Idumea getterò i miei sandali, *
sulla Filistea canterò vittoria”.
Chi mi guiderà alla città fortificata, *
chi mi condurrà fino all'Idumea?
Non forse tu, Dio, che ci hai respinti *
e
più non esci, Dio, con i nostri eserciti?
Contro il nemico portaci soccorso, *
poiché vana è la salvezza dell'uomo.
Con Dio noi faremo cose grandi *
ed
egli annienterà chi ci opprime
|
Cf. commento al sal. 56 del
Giovedì della I sett. del salterio |
Cantico Is. 61, 10- 62,5 - Giubilo del
profeta per la nuova Gerusalemme |
Io
gioisco pienamente nel Signore, *
la
mia anima esulta nel mio Dio,
perché mi ha rivestito delle vesti di salvezza, *
mi
ha avvolto con il manto della giustizia,
come uno sposo che si cinge il diadema *
e
come una sposa che si adorna di gioielli.
Poiché come la terra produce la vegetazione
e
come un giardino fa germogliare i semi, *
così il Signore Dio farà germogliare la giustizia
e
la lode davanti a tutti i popoli.
Per amore di Sion non mi terrò in silenzio, *
per amore di Gerusalemme non mi darò pace,
finché non sorga come stella la sua giustizia *
e
la sua salvezza non risplenda come lampada.
Allora i popoli vedranno la tua giustizia, *
tutti i re la tua gloria;
ti
si chiamerà con un nome nuovo *
che la bocca del Signore avrà indicato.
Sarai una magnifica corona nella mano del Signore, *
un
diadema regale nella palma del tuo Dio.
Nessuno ti chiamerà più “Abbandonata”, *
né
la tua terra sarà più detta “Devastata”,
ma
tu sarai chiamata “Mio compiacimento” *
e
la tua terra, “Sposata”,
perché si compiacerà di te il Signore *
e
la tua terra avrà uno sposo.
come un giovane sposa una vergine, *
così ti sposerà il tuo creatore;
come gioisce lo sposo per la sposa, *
così per te gioirà il tuo Dio.
|
-
Comprendi come la Chiesa sia
serva di Cristo; questa serva però ha
conseguito una grande dignità presso Dio: è
diventata sposa. Prima però di giungere a
quegli amplessi spirituali dove senza
apprensione di sorta potrà godersi colui che
ha amato e verso il quale ha sospirato in
questo lungo pellegrinaggio, è soltanto
fidanzata, per quanto già in possesso di
quel pegno prezioso che è il sangue dello
sposo per il quale sospira pur nella sua
sicurezza... Quanto invece a Cristo, siccome
non c’è nessuno che gli debba essere
preferito, la sua sposa lo ami pure senza
trepidazione. Lo ami anche prima di unirsi a
lui e sospiri a lui anche quando ne è
lontana, nella sua lunga peregrinazione
terrena. Solo Cristo la sposerà...Chi
infatti potrebbe pretendere di sposarla
dando il sangue per colei che desidera
sposare?... Egli morì tranquillo per la sua
sposa, sapendo che l’avrebbe fatta sua dopo
la risurrezione (Esp. sul sal. 122,5).
-
La Chiesa è tratta dal genere
umano, affinché il Capo della Chiesa sia la
carne stessa unita al Verbo, e gli altri
credenti siano le membra di quel Capo. Vuoi
vedere infatti chi verrà alle nozze? In
principio era il Verbo, e il Verbo era
presso Dio e il Verbo era Dio. Si
rallegri la sposa amata da Dio. Quando
amata? Quando era ancora deforme... Deforme
è amata, affinché non resti deforme. Non è
amata perché deforme, in quanto non è la
deformità che è amata; se fosse amata,
verrebbe conservata; ha eliminata la
deformità e ha creato la bellezza (Esp. sul
sal. 44, 3).
|
ORAZIONE SALMICA
Signore Gesù Cristo, Sposo della tua Chiesa
a
lei ti sei unito non amando la sua deformità
ma
la bellezza che tu stesso hai creato;
purifica il suo peccato
e
rendila luce per tutte le genti.
Amen. |
Salmo 145 - La beatificante fiducia in
Dio |
Loda il Signore, anima mia:
loderò il Signore per tutta la mia vita, *
finché vivo canterò inni al mio Dio.
Non confidate nei potenti, *
in
un uomo che non può salvare.
Esala lo spirito e ritorna alla terra;
in
quel giorno svaniscono tutti i suoi disegni.
Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe, *
chi spera nel Signore suo Dio,
creatore del cielo e della terra, *
del mare e di quanto contiene.
Egli è fedele per sempre,
rende giustizia agli oppressi, *
dà
il pane agli affamati.
Il
Signore libera i prigionieri, *
il
Signore ridona la vista ai ciechi,
il
Signore rialza chi è caduto, *
il
Signore ama i giusti,
il
Signore protegge lo straniero,
egli sostiene l'orfano e la vedova, *
ma
sconvolge le vie degli empi.
Il
Signore regna per sempre, *
Il
tuo Dio, o Sion, per ogni generazione.
|
-
Ecco
l’anima dotata di una forza che, per così dire, la
solleva a Dio e la pone in condizione di lodarlo. Le si
dice, infatti: Loda, anima mia, il Signore...
Quando tu lodi Dio, anche senza spiegare ciò che vuoi,
il tuo pensiero si dilata verso le realtà interiori, e
l’esserti così dilatato ti rende più capace di
accogliere colui che lodi... L’uomo nella sua totalità è
questo: spirito e carne. Non sarà quindi la stessa anima
che si rivolge a se stessa, si dà per così dire un
comando e si esorta e sollecita?... L’anima richiama se
stessa a volgersi dall’esterno all’interno, dalle cose
inferiori a quelle superiori, e dice: Loda, anima mia
il Signore. Da qualunque parte ti volgi coi sensi
del corpo, ti si parano innanzi cielo e terra... Tu
queste cose, sparse ovunque nel creato, le ami e le
elogi; ma come non lodare l’autore di queste cose che
lodi (Esp. sul sal. 145, 2.4.5).
-
Quanto
ti serve per sostenerti quaggiù aspettalo da lui. Non ci
abbandoni mai la speranza finché stiamo nel presente
esilio e nella prova, finché ci tocca affrontare
l’insidiosa malvagità del nemico, finché ci rumoreggiano
tutt’all’intorno le tentazioni del mondo, finché ci
troviamo da ogni parte oppressi dalle fatiche e dalle
ambasce... Avvicinati, comincia a desiderare, comincia a
ricercare e a riconoscere il tuo Creatore. Egli non
abbandonerà la sua creatura, a meno che non sia la
creatura stessa ad abbandonarlo... La salvezza è
nell’unico Figlio dell’uomo, e in lui non c’è (la
salvezza) per il fatto che è figlio dell’uomo, ma
Figlio di Dio, non per quel che ha preso di tuo ma per
quel che di se stesso ha conservato (Esp. sul sal. 145,
9).
|
ORAZIONE SALMICA
Signore, Dio del mio giubilo,
ti
benedirò ogni giorno della mia vita;
rendila una lode perfetta
e
senza fine al tuo amore.
Amen. |
Salmo 138 - Meditazione sulla onnipotenza
e onniscienza di Dio |
Signore, tu mi scruti e mi conosci, *
tu
sai quando seggo e quando mi alzo.
Penetri da lontano i miei pensieri, *
mi
scruti quando cammino e quando riposo.
Ti
sono note tutte le mie vie;
la
mia parola non è ancora sulla lingua *
e
tu, Signore, già la conosci tutta.
Alle spalle e di fronte mi circondi *
e
poni su di me la tua mano.
Stupenda per me la tua saggezza, *
troppo alta, e io non la comprendo.
Dove andare lontano dal tuo spirito, *
dove fuggire dalla tua presenza?
Se
salgo in cielo, là tu sei, *
se
scendo negli inferi, eccoti.
Se
prendo le ali dell'aurora *
per abitare all'estremità del mare,
anche là mi guida la tua mano *
e
mi afferra la tua destra.
Se
dico: “Almeno l'oscurità mi copra *
e
intorno a me sia la notte”;
nemmeno le tenebre per te sono oscure,
e
la notte è chiara come il giorno; *
per te le tenebre sono come luce.
Sei tu che hai creato le mie viscere *
e
mi hai tessuto nel seno di mia madre.
Ti
lodo, perché mi hai fatto come un prodigio;
sono stupende le tue opere, *
tu
mi conosci fino in fondo.
Non ti erano nascoste le mie ossa
quando venivo formato nel segreto, *
intessuto nelle profondità della terra.
Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi *
e
tutto era scritto nel tuo libro;
i miei giorni erano fissati, *
quando ancora non ne esisteva uno.
Quanto profondi per me i tuoi pensieri, *
quanto grande il loro numero, o Dio!
Se li conto sono più della sabbia, *
se
li credo finiti, con te sono ancora.
Scrutami, Dio, e conosci il mio cuore, *
provami e conosci i miei pensieri:
vedi se percorro una via di menzogna *
e
guidami sulla via della vita.
|
-
Tu
mi hai conosciuto quando siedo
e quando sorgo. Che cosa è nel nostro contesto il
sedersi e il sorgere? Chi si mette seduto si umilia.
Così il Signore si assise nella passione, si alzò nella
risurrezione. Dice: Tu hai conosciuto questo,
cioè tu l’hai voluto, l’hai approvato: è accaduto in
conformità col tuo volere. Che se vorrai intendere la
voce del Capo come applicata al corpo, diciamo anche
noi: Tu mi hai conosciuto quando siedo e quando
sorgo. L’uomo si mette seduto quando si umilia nella
penitenza; sorge quando, rimessi i peccati, si solleva
alla speranza della vita eterna... Non tentate di
elevarvi se prima non vi siete umiliati. Ci sono infatti
molti che vogliono sollevarsi prima di essere posti a
sedere; vogliono apparire giusti, prima di confessare
che sono peccatori (Esp. sul sal. 138, 4).
-
Tu
hai preveduto tutte le mie vie.
Non dice: Tu hai veduto, ma: Tu hai preveduto. Tu le hai
previste prima che io le percorressi, prima che ci
camminassi; e hai permesso che io mi inoltrassi fra gli
stenti per quelle mie vie, suggerendomi insieme, però,
che, se mi fosse piaciuto essere esente da fatica,
tornassi a percorrere le tue vie... Percorrendo la mia
via io mi sono allontanato da te; ti ho abbandonato,
mentre sarebbe stata mia felicità restare con te. Per
fortuna però ho avvertito quale sventura sia stata la
mia lontananza da te. Se infatti mi fossi trovato bene
senza di te, forse avrei ricusato di tornare a te (Esp.
sul sal. 138, 6).
|
ORAZIONE SALMICA
Tu,
Signore, mi possiedi interiormente,
non
occupi soltanto il cuore
ma
anche i reni, anche il gusto.
Tu
occupi i miei reni,
tu
rendi piacevole il raggio di luce
che
mi illumina di notte, ed io non riesco a provare
piacere diverso da quello
che
proviene dalla tua sapienza.
Amen. |
Cantico Col. 1,3.12-20 - Cristo e la
Chiesa |
Ringraziamo con gioia Dio, *
Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
perché ci ha messi in grado di partecipare *
alla sorte dei santi nella luce,
ci
ha liberati dal potere delle tenebre, *
ci
ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto,
per opera del quale abbiamo la redenzione, *
la
remissione dei peccati.
Cristo è immagine del Dio invisibile, *
generato prima di ogni creatura;
è
prima di tutte le cose *
e
tutte in lui sussistono.
Tutte le cose sono state create per mezzo di lui *
e
in vista di lui:
quelle nei cieli e quelle sulla terra, *
quelle visibili e quelle invisibili.
Egli è il capo del corpo, che è la Chiesa; *
è
il principio di tutto,
il
primogenito di coloro che risuscitano dai morti, *
per ottenere il primato su tutte le cose.
Piacque a Dio di far abitare in lui ogni pienezza, *
per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose,
rappacificare con il sangue della sua croce, *
gli
esseri della terra e quelli del cielo.
|
-
Il
Figlio è lo splendore del Padre. Della Sapienza del
Padre, quale è il Figlio, è stato detto: Splendore della
luce eterna... Lo Splendore è generato dalla luce e
nondimeno lo splendore è coeterno a chi lo genera,
sempre la luce, sempre il suo splendore... Sia concesso
a Dio il generare eterno... Parliamo di Dio.
Riconosciamo il Figlio coeterno al Padre e crediamo
(Disc. 118, 2).
-
Cammina
attraverso l’umiltà per giungere all’eternità. Cristo
Dio è la patria dove siamo diretti; Cristo uomo è la via
per la quale procediamo. Andiamo a lui, andiamo
attraverso lui; perché temiamo di allontanarci dalla
meta?... Lo stesso che Dio egli uomo, lo stesso che uomo
egli Dio. Dio perché Verbo; uomo perché il Verbo si
fece carne (Disc. 123, 3).
|
Sal. 142 - Implorazione del soccorso
divino |
Signore ascolta la mia preghiera,
porgi l'orecchio alla mia supplica,
tu
che sei fedele, *
e
per la tua giustizia rispondimi.
Non chiamare in giudizio il tuo servo: *
nessun vivente davanti a te è giusto.
Il
nemico mi perseguita, *
calpesta a terra la mia vita,
mi
ha relegato nelle tenebre *
come i morti da gran tempo.
In
me languisce il mio spirito, *
si
agghiaccia il mio cuore.
Ricordo i giorni antichi,
ripenso a tutte le tue opere, *
medito sui tuoi prodigi.
A
te protendo le mie mani, *
sono davanti a te come terra riarsa.
Rispondimi presto, Signore, *
viene meno il mio spirito.
Non nascondermi il tuo volto, *
perché non sia come chi scende nella fossa.
Al
mattino fammi sentire la tua grazia, *
poiché in te confido.
Fammi conoscere la strada da percorrere, *
perché a te si innalza l'anima mia.
Salvami dai miei nemici, Signore, *
a
te mi affido.
Insegnami a compiere il tuo volere,
perché sei tu il mio Dio. *
Il
tuo spirito buono mi guidi in terra piana.
Per il tuo nome, Signore, fammi vivere, *
liberami dall'angoscia, per la tua giustizia.
|
-
Molto opportunamente parla
questo umile fra le membra di Cristo, che
dal Capo ha imparato ad essere mite ed umile
di cuore... Non entrare, o Signore mio
Dio, in giudizio con me. Per quanto
infatti io mi senta giusto, se tu dal tuo
profondo tiri fuori la norma per misurarmi e
mi ci confronti, senz’altro risulterò
deforme... Sebbene tu mi chiami amico io mi
professo tuo servo; ho bisogno di
compassione, torno dopo essermi dato alla
fuga, cerco la pace; non son degno di essere
chiamato tuo figlio (Esp. sul sal. 142, 6).
-
Ho meditato su tutte le tue
opere. Tu infatti hai creato buone tutte le
cose e nulla avrebbe l’esistenza se non
l’avesse ricevuta da te. Contemplo lo
spettacolo del mondo da te creato: guardando
l’opera ne ricerco l’artefice; guardando le
varie creature dell’universo ne ricerco il
creatore. Perché questo? Che senso ha tutto
questo, se non far capire all’uomo che,
quanto ha in sé di buono, è stato creato da
lui?... Quindi, in tutte le opere di Dio e
nella contemplazione di tali opere inserisce
il richiamo alla grazia di Dio, inculca la
grazia, si gloria per aver trovato la
grazia: quella grazia per la quale siamo
stati salvati gratuitamente (Esp. sul sal.
142, 10).
|
ORAZIONE SALMICA
O
Signore, fammi conoscere la via
che
devo percorrere, poiché a te elevo l’anima mia.
Presso di te c’è la fonte della vita
e io
ho elevato a te la mia anima,
come
chi avvicina la brocca alla fonte.
Riempimi, Signore!
Amen. |
Cantico Is. 66, 10-14° - Nella città di
Dio consolazione gioia |
Rallegratevi con Gerusalemme, *
esultate per essa quanti l'amate.
Sfavillate di gioia con essa *
voi tutti che avete partecipato al suo lutto.
Così succhierete al suo petto
e
vi sazierete delle sue consolazioni; *
succhierete con delizia
all'abbondanza del suo seno.
Poiché così dice il Signore:
“Ecco io farò scorrere verso di essa,
la
prosperità come un fiume; *
come un torrente in piena la ricchezza dei popoli;
i
suoi bimbi saranno portati in braccio, *
sulle ginocchia saranno accarezzati.
Come una madre consola un figlio,
così io vi darò consolazione; *
in
Gerusalemme sarete consolati.
Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore, *
le
vostre ossa saranno rigogliose
come
erba fresca”. |
-
Sion è
la Chiesa, la quale è anche quella Gerusalemme verso la
cui pace corriamo, che non negli angeli ma in noi uomini
è pellegrina, mentre nella sua parte più nobile attende
il ritorno dei lontani. Da questa Gerusalemme ci sono
venute delle lettere che noi leggiamo ogni giorno. Ecco
la città di Sion che Dio ha prescelta (Esp. sul sal.
131, 21).
-
Gerusalemme è la città celeste verso la quale sospiriamo
finché ne siamo esuli e dove ci allieteremo al termine
del nostro pellegrinaggio. Verso questa città ascende
ogni uomo che progredisce; da lei si allontana e cade
chiunque smette di progredire... Sali amando Dio,
precipiti amando il mondo (Esp. sul sal. 126, 1).
|
ORAZIONE SALMICA
O
Signore, la Chiesa, tuo mistico Corpo
ti
rende grazie per tutti i tuoi doni
e i
suoi figli innalzano a te, col cuore e con le labbra,
la
lode gioiosa e grata.
Amen. |
Sal. 146 - La potenza, la bontà e la
carità del Signore |
Lodate il Signore
è
bello cantare al nostro Dio, *
dolce è lodarlo come a lui conviene.
Il
Signore ricostruisce Gerusalemme, *
raduna i dispersi d'Israele.
Risana i cuori affranti *
e
fascia le loro ferite.
Egli conta il numero delle stelle *
e
chiama ciascuna per nome.
Grande è il Signore, onnipotente, *
la
sua sapienza non ha confini.
Il
Signore sostiene gli umili, *
ma
abbassa fino a terra gli empi.
Cantate al Signore un canto di grazie, *
intonate sulla cetra inni al nostro Dio.
Egli copre il cielo di nubi,
prepara la pioggia per la terra, *
fa
germogliare l'erba sui monti.
Provvede il cibo al bestiame, *
ai
piccoli del corvo che gridano a lui.
Non fa conto del vigore del cavallo, *
non apprezza l'agile corsa dell'uomo.
Il
Signore si compiace di chi lo teme, *
di
chi spera nella sua grazia.
|
-
Il
salmo è di per sé una lode al Signore. Dice dunque così:
Lodate il Signore, perché è buona cosa lodare
il Signore. Non siamo troppo sbrigativi nel
lodare il Signore. Si recita qualcosa e subito finito;
si fa qualcosa e subito si interrompe; lodiamo e poi
taciamo; cantiamo e presto smettiamo. Ci mettiamo a fare
qualcosa che era rimasta indietro: ebbene, forse che
quando ci si presentano occupazioni diverse, dovrà
cessare la lode di Dio? Certo no. Se la tua lingua lo
loda per un po’ di tempo, la tua vita lo lodi
ininterrottamente (Esp. sul sal. 146, 1).
-
Quanto
sarà gradita a Dio la nostra lode? Quando lo si loda
mediante la vita buona. Ascolta come allora la nostra
lode gli è gradita. In un altro passo è detto: Non è
bella la lode in bocca al peccatore. Se
dunque la lode che esce dalla bocca del peccatore non è
bella, non è nemmeno gradevole. Si gradisce infatti ciò
che è bello. Vuoi pertanto che la tua lode sia gradita a
Dio? Non turbare il tuo canto buono con lo strepito dei
cattivi costumi... Voi che intendete lodare Dio vivete
bene. La lode degli empi offende Dio: il quale bada più
a come si vive che a non cosa gli si canta (Esp. sul sal.
146, 3).
|
ORAZIONE SALMICA
Ti
sia gradita la nostra voce, Signore;
tu
ci hai dato la possibilità
di
lodarti e noi ti rendiamo grazie
innalzando a te l’espressione del nostro amore.
Amen. |
Sal. 143 - La vittoria sui nemici è dono
di Dio |
Benedetto il Signore, mia roccia,
che addestra le mie mani alla guerra, *
le
mie dita alla battaglia.
Mia grazia e mia fortezza, *
mio rifugio e mia liberazione,
mio scudo in cui confido, *
colui che mi assoggetta i popoli.
Signore che cos'è un uomo perché te ne curi? *
Un
figlio d'uomo perché te ne dia pensiero?
L'uomo è come un soffio, *
I
suoi giorni come ombra che passa.
Signore, piega il tuo cielo e scendi, *
tocca i monti ed essi fumeranno.
Le
tue folgori disperdano i nemici, *
lancia frecce, sconvolgili.
Stendi dall'alto la tua mano,
scampami e salvami dalle grandi acque, *
dalla mano degli stranieri.
La
loro bocca dice menzogne *
e
alzando la destra giurano il falso.
Mio Dio, ti canterò un canto nuovo, *
suonerò per te sull'arpa a dieci corde;
a
te, che dai vittoria al tuo consacrato, *
che liberi Davide tuo servo.
Salvami dalla spada iniqua, *
liberami dalla mano degli stranieri;
la
loro bocca dice menzogne * e
la loro destra giura il falso.
I
nostri figli siano come piante *
cresciute nella loro giovinezza;
le
nostre figlie come colonne d'angolo *
nella costruzione del tempio.
I
nostri granai siano pieni, *
trabocchino di frutti d'ogni specie;
siano migliaia i nostri greggi,
a
miriadi nelle nostre campagne; *
siano carichi i nostri buoi.
Nessuna breccia, nessuna incursione, *
nessun gemito nelle nostre piazze.
Beato il popolo che possiede questi beni: *
beato
il popolo il cui Dio è il Signore.
|
-
Benedetto il Signore mio Dio, che addestra le mie mani
alla battaglia, le
mie dita alla guerra. E’ la nostra voce, se siamo
del Corpo di Cristo. Benediciamo il Signore nostro Dio
che addestra le nostre mani per la battaglia, le nostre
dita per la guerra... La battaglia è quella che ciascuno
ha da sostenere con se stesso. In questa guerra, chi è
vincitore sconfigge con ciò stesso i nemici invisibili.
Difatti, il diavolo e i suoi angeli non tentano se non
approfittando del dominio che su di te esercita ciò che
è carnale... E’ con questi nemici che lottiamo; son loro
i nemici che battiamo... Sei un essere diviso contro te
stesso, a causa del peccato. Porti una natura inficiata
dalla concupiscenza e innestata con la morte. Hai in te
stesso di che combattere, hai in te il nemico da
debellare. Ma hai anche chi invocare, hai chi ti aiuterà
nel combattimento, e ti coronerà dopo la vittoria. E’
colui che, quando non esistevi, ti ha chiamato
all’esistenza (Esp. sul sal. 143, 3. 5).
-
Signore, che cosa è l’uomo perché ti sei fatto a lui
conoscere, o il figlio dell’uomo perché tu ne tenga
conto?
Lo stimi, lo valuti e lo calcoli tanto e tanto; lo
collochi in un certo qual ordine e ben conosci le cose
al di sotto o al di sopra delle quali lo collochi...
Ebbene, quale stima non ha avuto Dio dell’uomo se per
lui ha disposto che versasse il sangue il suo Unigenito?
Lo consideri veramente molto, molto lo stimi, e ci lasci
comprendere che esso è qualcosa di veramente prezioso (Esp.
sul sal. 143, 10).
|
ORAZIONE SALMICA
Signore, Dio della mia lode,
cantiamo a te il cantico nuovo, il cantico dell’amore,
della riconoscenza per tutti i doni che ci hai elargito
nel
Figlio tuo Gesù.
Amen. |
Cantico Ap. 11,
17-18 - Il giudizio di Dio |
Noi ti rendiamo grazie, Signore Dio onnipotente, *
che sei e che eri,
perché hai messo mano alla tua grande potenza *
e
hai instaurato il tuo regno.
Le
genti fremettero,
ma
è giunta l'ora della tua ira, *
il
tempo di giudicare i morti,
di
dare la ricompensa ai tuoi servi,
ai
profeti e ai santi *
e
a quanti temono il tuo nome, piccoli e grandi.
Ora si è compiuta la salvezza,
la
forza e il regno del nostro Dio *
e
la potenza del suo Cristo,
poiché è stato precipitato l'Accusatore;
colui che accusava i nostri fratelli, *
davanti al nostro Dio giorno e notte.
Essi lo hanno vinto per il sangue dell'Agnello
e
la testimonianza del loro martirio, *
perché hanno disprezzato la vita fino a morire.
Esultate, dunque, o cieli, *
rallegratevi e gioite, voi che abitate in essi.
|
-
Quando avremo rivestito
l’incorruttibilità nella risurrezione dai
morti, quando sarà apparso il Figlio
dell’uomo per giudicare i vivi e i morti,
allora vedremo il Figlio dell’uomo, colui
che per primo è stato giudicato, distinguere
come giudice i malvagi dai buoni, e porre i
malvagi a sinistra e i buoni a destra... Ed
ivi sarà quella visione faccia a faccia
della quale gli altri non sono degni... Il
Figlio dell’uomo verrà per giudicare; poiché
il Figlio dell’uomo è venuto per essere
giudicato (Esp. sul sal. 48, D 1, 5).
-
Verrà il Signore. Colui che è
venuto umile, verrà glorioso; colui che è
venuto per essere giudicato, verrà per
giudicare. Riconosciamolo umile, per non
aver paura di lui potente; accogliamolo
umile per desiderarlo glorioso. Per coloro
infatti che lo desiderano, egli verrà
benigno; e a desiderarlo sono coloro che
hanno conservato la fede in lui e hanno
praticato i suoi comandamenti...
Protendiamoci verso le cose che ci stanno
davanti e dimentichiamo quelle che sono
passate (Esp. sul sal. 66, 10).
|
Sal. 50 - Confessione del penitente che
invoca perdono |
Pietà di me, o Dio,
secondo la tua
misericordia; *
nel tuo grande amore
cancella il mio peccato.
Lavami da tutte le mie
colpe, *
mondami dal mio peccato.
Riconosco la mia colpa, *
Il mio peccato mi sta
sempre dinanzi.
Contro di te, contro te
solo ho peccato, *
quello che è male ai tuoi
occhi, io l'ho fatto;
perciò sei giusto quando
parli, *
retto nel tuo giudizio.
Ecco, nella colpa sono
stato generato, *
nel peccato mi ha
concepito mia madre.
Ma tu vuoi la sincerità
del cuore *
e nell'intimo m'insegni la
sapienza.
Purificami con issopo e
sarò mondato; *
lavami e sarò più bianco
della neve.
Fammi sentire gioia e
letizia, *
esulteranno le ossa che
hai spezzato.
Distogli lo sguardo dai
miei peccati, *
cancella tutte le mie
colpe.
Crea in me, o Dio, un
cuore puro, *
rinnova in me uno spirito
saldo.
Non respingermi dalla tua
presenza *
e non privarmi del tuo
santo spirito.
Rendimi la gioia di essere
salvato, *
sostieni in me un animo
generoso.
Insegnerò agli erranti le
tue vie *
e i peccatori a te
ritorneranno.
Liberami dal sangue, Dio,
Dio mia salvezza, *
la mia lingua esalterà la
tua giustizia.
Signore, apri le mie
labbra *
e la mia bocca proclami la
tua lode;
poiché non gradisci il
sacrificio *
e, se offro olocausti, non
li accetti.
Uno spirito contrito è
sacrificio a Dio, *
un cuore affranto e
umiliato
tu, O Dio, non disprezzi.
Nel tuo amore fa' grazia a
Sion, *
rialza le mura di
Gerusalemme.
Allora gradirai i
sacrifici prescritti, *
l'olocausto e l'intera
oblazione,
allora immoleranno vittime
*
sopra il tuo altare.
|
-
O anima peccatrice e piena
d’infedeltà diventata turpe, diventata
corrotta, diventata immonda e così amata!
Ritorna, dunque, a colui che è bello per
recuperare la bellezza; ritorna e dì a colui
che egli solo ti basta... Il mio bene è
stare vicino a Dio. In alto il cuore,
dunque, non nella terra, non nel
meschinissimo tesoro, non nel luogo della
corruzione (Disc. 177, 9).
-
Odia ciò che hai fatto tu,
ama ciò che ha fatto Dio. In che consiste il
tuo se non nei peccati? E chi sei tu se non
ciò che ha fatto Dio?... Non fai conto di
ciò che sei stato fatto, ti è caro quello
che hai fatto tu; ami fuori di te le opere
tue, trascuri in te l’opera di Dio. Di
conseguenza scivoli in basso, quindi
accresci la distanza da te stesso... Dio
nella correzione è immanente, nella
riprensione è immutabile.... Dio che insegue
sta a alle spalle di chi fugge, illumina il
volto di chi ritorna. Dove fuggi, infatti,
fuggendo da Dio? Dove fuggi fuggendo da lui
che non è contenuto in nessun luogo e in
nessun luogo è assente, che dà libertà al
convertito, punisce chi gli è avverso?
Fuggendo lo hai quale giudice; ritornando,
lo avrai padre (Disc. 142, 4).
|
ORAZIONE SALMICA
Signore Gesù Cristo, che hai fatto della tua croce
il
farmaco salutare per noi peccatori
accogli la preghiera dei tuoi fratelli
che
invocano il tuo nome; non respingerci,
in
nome della tua misericordia.
Amen. |
Cantico Tb. 13,
10-13. 15. 16c - 17° - Ringraziamento per la liberazione
del popolo |
Tutti parlino del Signore *
e
diano lode a lui in Gerusalemme.
Gerusalemme, città santa,
ti
ha castigata per le opere dei tuoi figli, *
e
avrà ancora pietà per i figli dei giusti.
Da' lode degnamente al Signore *
e
benedici il re dei secoli;
egli ricostruirà in te il suo tempio con gioia, *
per allietare in te tutti i deportati,
per far contenti in te tutti gli sventurati, *
per tutte le generazioni dei secoli.
Come luce splendida brillerai
sino ai confini della terra; *
nazioni numerose verranno a te da lontano;
gli abitanti di tutti i confini della terra
verranno verso la dimora del tuo santo nome, *
portando in mano i doni per il re del cielo.
Generazioni e generazioni
esprimeranno in te l'esultanza *
e
il nome della città eletta durerà nei secoli.
Sorgi ed esulta per i figli dei giusti:
tutti presso di te si raduneranno *
e
benediranno il Signore dei secoli.
Beati coloro che ti amano, *
beati coloro che gioiscono per la tua pace.
Anima mia, benedici il Signore, il gran sovrano:
Gerusalemme sarà ricostruita *
come città della sua residenza per sempre.
|
-
Giunti al termine della via,
abiteremo in quella città che mai sarà
abbattuta poiché il Signore abita lì dentro,
e la custodisce. Tale città è anche visione
di pace, è l’eterna Gerusalemme, dove avremo
quella pace di cui, o fratelli, nessuna
lingua saprà mai cantare le lodi. Lassù non
saremo molestati da alcun nemico, né interno
alla Chiesa, né esterno alla Chiesa, né
appostato dentro la nostra carne o nel
nostro pensiero. La morte stessa sarà
inghiottita nella vittoria e noi attenderemo
a contemplare Dio in una eterna pace,
divenuti cittadini di Gerusalemme, la città
di Dio (Esp. sul sal. 134, 26).
-
Osservate quale Gerusalemme
esorti il salmo alla lode... Non occorrerà
infatti che intervenga la voce profetica per
incoraggiare o ravvivare le lodi di quella
città allorquando vedremo e ameremo e
loderemo; ma i profeti ce lo dicono adesso
per estinguere, quanto è consentito a chi
vive nella carne, la sete che abbiamo dei
godimenti futuri. Eruttando le loro parole
nelle nostre orecchie ci spronano all’amore
di quella città. Siamo dunque ferventi di
desiderio, non pigri spiritualmente (Esp.
sul sal. 147, 8).
|
ORAZIONE SALMICA
Signore, infiamma il nostro cuore
d’amore e desiderio di raggiungere
la
santa Sion, l’eterna Gerusalemme
dove
regni col Padre e lo Spirito Santo.
Amen |
Sal. 147 - Speciale magnificenza di Dio
verso la Chiesa |
Glorifica il Signore, Gerusalemme, *
loda, Sion, il tuo Dio.
Perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, *
in
mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.
Egli ha messo pace nei tuoi confini *
e
ti sazia con fior di frumento.
Manda sulla terra la sua parola, *
il
suo messaggio corre veloce.
Fa
scendere la neve come lana, *
come polvere sparge la brina.
Getta come briciole la grandine, *
di
fronte al suo gelo chi resiste?
Manda una sua parola ed ecco si scioglie, *
fa
soffiare il vento e scorrono le acque.
Annunzia a Giacobbe la sua parola, *
le
sue leggi e i suoi decreti a Israele.
Così non ha fatto *
con nessun altro popolo,
non ha manifestato ad altri *
i
suoi precetti.
|
-
Noi siamo convinti d’essere
in cattività: basta che riconosciamo la
nostra condizione di pellegrini... Ma saremo
risollevati; ci si preannunzia una città
nuova... In quella dimora il tempo non
scorre, né chi vi dimora è instabile. Questa
città vedevano nello spirito i profeti.
Guardavano l’altra ma parlavano di questa:
parlando dell’una dicevano cose che
orientavano all’altra. Tutto quello che
accadeva nell’ordine temporale, conforme ai
moti cui sono soggetti i corpi ovvero
commensurato alle azioni dell’uomo, tutto
era segno e rappresentazione delle realtà
future (Esp. sul sal. 147, 5).
-
Per ogni dove risuonano le
parole degli Apostoli, che rendono
testimonianza di ciò che speriamo noi
appartenenti all’unità del corpo di
Cristo... Verrà il tempo in cui godremo,
quando le spranghe delle porte di
Gerusalemme saranno rafforzate. Chiunque ha
da entrare entri. Colui che entrerà in
quella patria vi entrerà allo scoperto; così
anche di qua non si entra per via di
finzione; anzi, chi volesse così entrarvi
resterebbe fuori.... Chi adesso è veramente
e inequivocabilmente al di dentro, allora
resterà dentro stabilmente (Esp. sul sal.
147, 20).
|
ORAZIONE SALMICA
Accogli, Signore, la lode della tua Chiesa, Sposa senza
macchia né ruga purificata dal sangue
del
tuo Cristo; conservala fedele
nel
tuo amore e nell'ascolto
della tua parola di salvezza.
Amen. |
Sal. 144 - Canto alla maestà e bontà di
Dio |
O
Dio, mio re, voglio esaltarti *
e
benedire il tuo nome in eterno e per sempre.
Ti
voglio benedire ogni giorno, *
lodare il tuo nome in eterno e per sempre.
Grande è il Signore e degno di ogni lode,
la
sua grandezza non si può misurare.
Una generazione narra all'altra le tue opere, *
annunzia le tue meraviglie.
Proclamano lo splendore della tua gloria *
e
raccontano i tuoi prodigi.
Dicono la stupenda tua potenza *
e
parlano della tua grandezza.
Diffondono il ricordo della tua bontà immensa, *
acclamano la tua giustizia.
Paziente e misericordioso è il Signore, *
lento all'ira e ricco di grazia.
Buono è il Signore verso tutti, *
la
sua tenerezza si espande su tutte le creature.
Ti
lodino, Signore, tutte le tue opere *
e
ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno *
e
parlino della tua potenza,
per manifestare agli uomini i tuoi prodigi *
e
la splendida gloria del tuo regno.
Il
tuo regno è regno di tutti i secoli, *
Il
tuo dominio si estende ad ogni generazione.
Fedele è il Signore in tutte le sue parole, *
santo in tutte le sue opere.
Il
Signore sostiene quelli che vacillano *
e
rialza chiunque è caduto.
Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa *
e
tu provvedi loro il cibo a suo tempo.
Tu
apri la tua mano*
e
sazi la fame di ogni vivente.
Giusto è il Signore in tutte le sue vie, *
santo in tutte le sue opere.
Il
Signore è vicino a quanti lo invocano, *
a
quanti lo cercano con cuore sincero.
Appaga il desiderio di quelli che lo temono, *
ascolta il loro grido e li salva.
Il
Signore protegge quanti lo amano, *
ma
disperde tutti gli empi.
Canti la mia bocca *
la
lode del Signore.
Ogni vivente benedica il suo nome santo, *
in
eterno e sempre.
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-
Non per
altro motivo gli uomini loderanno le tue opere se non
per proclamare la tua potenza... Io voglio che
attraverso le opere venga lodato il Creatore: non mi
piace il lodatore ingrato. Come fai, del resto, a lodare
l’opera e a non dir nulla di colui che l’ha fatta?
Osservando le opere, ammirate l’artefice: ringraziando,
non insuperbendovi. Lodatelo perché è stato lui a fare,
lui a stabilire così, a elargire tali doni (Esp. sul sal.
144, 7).
-
I tuoi
santi celebrano la gloria dello splendore, veramente
grande, del tuo regno: la gloria del grande splendore.
C’è una grandezza che ha per soggetto lo splendore del
tuo regno, cioè il tuo regno ha uno splendore, anzi un
grande splendore. Se è vero che tutto ciò che splende ha
da te il suo splendore, quale splendore non dovrà avere
il tuo stesso regno!... quel regno a proposito del quale
è detto: Venga il tuo regno. Questo è il regno
che ci auguriamo che venga, questo è il regno che i
santi annunziano come prossimo a venire. Osservate il
mondo presente... quale splendore non hanno la terra, il
mare, l’aria, il cielo, gli astri! Tutte queste
meraviglie non sbigottiscono chiunque si pone a
considerarle? (Esp. sul sal. 144, 15).
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ORAZIONE SALMICA
O
Dio immensamente potente
che
hai creato la terra
e
l’hai riempita di cose buone;
per
la magnificenza delle tue opere
noi
ti benediciamo
e
dalle nostre labbra si innalza
la
lode per la tua grandezza.
Amen. |
Cantico Ap. 15, 3-4
- Inno di adorazione e di lode |
Grandi e mirabili sono le tue opere,
o
Signore Dio onnipotente; *
giuste e veraci le tue vie, o Re delle genti!
Chi non temerà il tuo nome,
chi non ti glorificherà, o Signore? *
Tu
solo sei santo!
Tutte le genti verranno a te, Signore,
davanti a te si prostreranno, *
perché i tuoi giusti giudizi si sono manifestati.
|
-
Il
Padre sempre è; perché dove non c’è trascorrere di
tempo, non esiste il “fu” e il “sarà”. Se di esso
infatti si dice fu, non è più; se si dice sarà
non è ancora ma sempre è, perché immancabilmente è, vale
a dire, egli è immutabile (Disc. 119, 1).
-
Niente
di ciò che Dio ti promette vale qualcosa eccetto Dio
stesso. Di nulla Dio mi farebbe contento se non mi
promettesse sé, Dio medesimo. Cos’è la terra intera?
Cos’è la vastità del mare? Cos’è tutto il cielo? Cosa
sono gli astri? Cos’è il sole e la luna? Cos’è la
moltitudine degli angeli? Ho sete del Creatore di tutte
queste cose; di lui ho fame, di lui ho sete, a lui dico
poiché è in te la sorgente della vita (Disc. 158,
7).
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Sal. 91 - Degno di lode è Dio, magnifico
nelle sue opere, giusto nei suoi giudizi
|
È
bello dar lode al Signore *
e
cantare al tuo nome, o Altissimo,
annunziare al mattino il tuo amore, *
la
tua fedeltà lungo la notte,
sull'arpa a dieci corde e sulla lira, *
con canti sulla cetra.
Poiché mi rallegri, Signore con le tue meraviglie, *
esulto per l'opera delle tue mani.
Come sono grandi le tue opere, Signore, *
quanto profondi i tuoi pensieri!
L'uomo insensato non intende *
e
lo stolto non capisce:
se
i peccatori germogliano come l'erba *
e
fioriscono tutti i malfattori,
li
attende una rovina eterna: *
ma
tu sei l'eccelso per sempre, o Signore.
Ecco, i tuoi nemici, o Signore,
ecco, i tuoi nemici periranno, *
saranno dispersi tutti i malfattori.
Tu
mi doni la forza di un bufalo, *
mi
cospargi di olio splendente.
I
miei occhi disprezzeranno i miei nemici,
e
contro gli iniqui che mi assalgono *
i
miei orecchi udranno cose infauste.
Il
giusto fiorirà come palma, *
crescerà come cedro del Libano;
piantati nella casa del Signore, *
fioriranno negli atri del nostro Dio.
Nella vecchiaia daranno ancora frutti, *
saranno vegeti e rigogliosi,
per annunziare quanto è retto il Signore: *
mia roccia, in lui non c e ingiustizia.
|
-
Quando stai bene, rallegrati
in Dio, perché lo devi alla sua
misericordia, quando stai male lodane la
verità. Se infatti egli castiga i peccati,
non è ingiusto... Il salmo dice:
Annunziare la verità di Dio durante la notte.
Significa non accusare Dio perché soffri
qualche male, ma attribuire ciò che soffri
ai tuoi peccati e al desiderio che egli ha
di farti ravvedere... Se al mattino ne
annunzi la misericordia e la verità durante
la notte, sempre lodi Dio, sempre confessi e
inneggi al suo nome (Esp. sul sal. 91, 4).
-
Dio è longanime e paziente:
sopporta tutte le iniquità che vede compiere
dai malvagi. Perché è eterno e sa bene cosa
sia riservato a costoro. Vuoi essere anche
tu longanime e paziente? Unisciti
all’eternità di Dio e, così unito a lui,
guarda le cose che stanno al di sotto di te.
Se infatti il tuo cuore sarà unito
all’Altissimo, tutte le cose mortali saranno
sotto di te (Esp. sul sal. 91, 10).
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ORAZIONE SALMICA
Bello e dolce è lodarti, Signore Dio dell'universo,
in
ogni tempo, nella giovinezza come nella vecchiaia;
concedi a chi ti ama di esultare di gioia
nella contemplazione delle tue meraviglie.
Amen |
Cantico Ez. 36,
24-28 - Dio rinnoverà il suo popolo |
Vi
prenderò dalle genti,
Vi
radunerò da ogni terra *
e
vi condurrò sul vostro suolo.
Vi
aspergerò con acqua pura e sarete purificati;
io
vi purificherò da tutte le vostre sozzure *
e
da tutti i vostri idoli;
vi
darò un cuore nuovo, *
metterò dentro di voi uno spirito nuovo,
toglierò da voi il cuore di pietra *
e
vi darò un cuore di carne.
Porrò il mio spirito dentro di voi
e
vi farò vivere secondo i miei precetti *
e
vi farò osservare e mettere in pratica
le
mie leggi.
Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri;
voi sarete il mio popolo *
e
io sarò il vostro Dio. |
-
Sacrificio a Dio è lo spirito contrito.
Ecco perché non è errato intendere che sacrificio di
giustizia è quello che si compie per mezzo della
penitenza. Cosa c’è infatti di più giusto che ciascuno
si adiri più per i propri peccati, che non per quelli
altrui, e si immoli a Dio punendo se stesso?...
Soppresso e ridotto impotente l’uomo vecchio, grazie
alla penitenza, il sacrificio di giustizia sia offerto a
Dio secondo la rigenerazione dell’uomo nuovo, quando la
stessa anima già purificata si offre e si pone
sull’altare della fede, per essere posseduta dal fuoco
divino, cioè dallo Spirito Santo (Esp. sul sal. 4, 7).
-
Brucia
i miei piaceri, brucia i miei pensieri, in modo che non
pensi nulla di male e non provi piacere in alcun male.
Con che cosa brucerai le mie viscere? Con il fuoco della
tua parola. E con cosa brucerai il mio cuore? Con il
calore del tuo spirito (Esp. sul sal. 25, II, 7).
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ORAZIONE SALMICA
O
Signore nostro Dio, guarda questo nostro cuore
che
ti cerca e donaci un cuore di carne che ti ami
e ti
lodi senza fine. Amen.
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Sal. 8 - L’uomo, centro del creato
|
O
Signore, nostro Dio,
quanto è grande il tuo nome su tutta la terra: *
sopra i cieli si innalza la tua magnificenza.
Con
la bocca dei bimbi e dei lattanti
affermi la tua potenza contro i tuoi avversari, *
per
ridurre al silenzio nemici e ribelli.
Se
guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, *
la
luna e le stelle che tu hai fissate,
che cosa è l'uomo perché te ne ricordi, *
il
figlio dell'uomo perché te ne curi?
Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli, *
di
gloria e di onore lo hai coronato:
gli
hai dato potere sulle opere delle tue mani, *
tutto hai posto sotto i suoi piedi;
tutti i greggi e gli armenti, *
tutte le bestie della campagna;
gli
uccelli del cielo e i pesci del mare, *
che
percorrono le vie del mare.
O
Signore, nostro Dio, *
quanto
è grande il tuo nome su tutta la terra!
|
-
Che
l’uomo sia stato creato da Dio, non c’è alcuno che lo
ponga in dubbio, a meno che non voglia essere ingrato.
Avendo così letto e imparato dalla fede, noi sappiamo
che Dio fece l’uomo e che, fra i molti esseri da lui
creati, lo fece a sua immagine. Questo è lo stato
primitivo dell’uomo, questa la sua prima creazione. La
prima volta creò l’uomo senza concorso umano, ora crea
l’uomo servendosi dell’uomo. Sia però che si tratti
dell’uomo creato senza l’uomo, sia che si tratti
dell’uomo tratto dall’uomo, è stato lui a farci e non
noi... e non ci abbandona dopo averci creati (Disc.
26, 1).
-
A Dio
dobbiamo l’essere ciò che siamo. Se infatti non siamo un
nulla, a chi lo dobbiamo se non a Dio?... Lo stesso
fatto di vivere è comune a noi e alle piante e agli
alberi da frutto... Noi però abbiamo qualcosa in più,
rispetto a queste creature... La mente, la ragione, il
volere: cose tutte che non hanno i bruti, non hanno gli
uccelli, non hanno i pesci. Per tutte queste cose siamo
stati creati ad immagine di Dio (Disc. 43, 3).
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ORAZIONE SALMICA
Signore Gesù Cristo, Figlio Unigenito del Padre,
a te
si innalza la lode e la supplica della Chiesa;
dona
ai tuoi fratelli la consapevolezza
della sublime dignità alla quale ci hai elevato
incarnandoti nel seno purissimo
della Vergine Maria.
Amen. |
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