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La Liturgia delle Ore      con Agostino  
   
Agostino ci parla dell'Amore
   
 
 
 

Sant'Agostino

Un canto a dieci corde

I Salmi della Liturgia delle Ore

a cura di Lucia Giacchella OSA

1997, Ed. Città Nuova

per ulteriori informazioni: progetto@masonteronellacitta.it

 
 

 

 

 

La Liturgia delle Ore

con Sant'Agostino

 

 

prima settimana

 

 

I

Settimana del Salterio

II

Settimana del Salterio

III  Settimana del Salterio

IV  Settimana del Salterio

 


  

Domenica Lodi Secondi vespri
Lunedi Lodi Vespri
Martedi Lodi Vespri
Mercoledi Lodi Vespri
Giovedi Lodi Vespri
Venerdi Lodi Vespri
Sabato Lodi  

 

I SETTIMANA DEL SALTERIO      

DOMENICA - Primi vespri

 

 

Salmo 140 - Voce di Cristo o della Chiesa contro i suoi persecutori

 

Signore, a te grido, accorri in mio aiuto; *
ascolta la mia voce quando t'invoco. 
Come incenso salga a te la mia preghiera, *
le mie mani alzate come sacrificio della sera. 

Poni, Signore, una custodia alla mia bocca, *
sorveglia la porta delle mie labbra. 

Non lasciare che il mio cuore si pieghi al male †
e compia azioni inique con i peccatori: *
che io non gusti i loro cibi deliziosi. 

Mi percuota il giusto e il fedele mi rimproveri, †
ma l'olio dell'empio non profumi il mio capo; *
tra le loro malvagità continui la mia preghiera. 

Dalla rupe furono gettati i loro capi, *
che da me avevano udito dolci parole. 

Come si fende e si apre la terra, *
le loro ossa furono disperse 
alla bocca degli inferi. 

A te, Signore mio Dio, sono rivolti i miei occhi; *
in te mi rifugio, proteggi la mia vita. 
Preservami dal laccio che mi tendono, *
dagli agguati dei malfattori. 

  1. Se Cristo è il capo e noi il corpo, unico è l'uomo che parla: parli il capo o parlino le membra, è sempre l'unico Cristo a parlare. E più propriamente è compito del capo parlare anche in vece delle membra... Così dobbiamo ascoltare Cristo quando parla: ognuno deve poter riconoscere in lui la sua propria voce, come di chi si tiene compaginato al Corpo. Potrà succedere a volte che egli pronunzi parole nelle quali nessuno  di noi scopra la propria persona, ma che appartengono esclusivamente al capo. Egli tuttavia non si stacca mai dalle nostre parole ma le innalza identificandole alle sue... Signore, ho gridato a te: ascoltami. Sono parole che possiamo dire tutti: parole che non dico io ma il Cristo totale. E' tuttavia più appropriato ritenerle pronunziate a nome del corpo, poiché il Capo anche quand'era qui in terra pregò unito alla carne. (Esp. sul sal.  140,3,4).

  2. S'innalzi la mia preghiera come incenso al tuo cospetto: l'elevazione delle mie mani sia come il sacrificio vespertino. Queste parole di solito vengono applicate al capo: lo sa ogni cristiano. Fu infatti quando il giorno volgeva ormai alla sera che il Signore sulla croce esalò l'anima per riprenderla, senza che alcuno gliela strappasse contro sua voglia... Ecco dunque qual è il sacrificio vespertino: la passione del Signore, la croce del Signore. L’offerta della vittima di salvezza, l'olocausto accetto a Dio. Quando dunque dal cuore dei credenti si innalza con purezza la preghiera, è come un incenso che si solleva dal santo altare. Non c'è cosa più deliziosa del profumo del Signore, e così debbono essere profumati tutti i credenti. (Esp. sul sal. 140,5)

ORAZIONE SALMICA

Signore Gesù Cristo, Capo della tua Chiesa,

ascolta la voce delle tue membra

che si associano a te nella lode al Padre,

e rendile degne di essere esaudite.

Amen

 

 

Salmo 141 - Voce di Cristo nella passione

 

Con la mia voce al Signore grido aiuto, *
con la mia voce supplico il Signore; 
davanti a lui effondo il mio lamento, *
al tuo cospetto sfogo la mia angoscia. 

Mentre il mio spirito vien meno, *
tu conosci la mia via. 
Nel sentiero dove cammino *
mi hanno teso un laccio. 

Guarda a destra e vedi: *
nessuno mi riconosce. 
Non c'è per me via di scampo, *
nessuno ha cura della mia vita. 

Io grido a te, Signore; †
dico: Sei tu il mio rifugio, *
sei tu la mia sorte 
nella terra dei viventi. 

Ascolta la mia supplica: *
ho toccato il fondo dell'angoscia. 
Salvami dai miei persecutori *
perché sono di me più forti. 

Strappa dal carcere la mia vita, *
perché io renda grazie al tuo nome: 
i giusti mi faranno corona *
quando mi concederai la tua grazia.

  1. Con la mia voce ho gridato al Signore. Sarebbe bastato dire: Con la voce ho gridato al Signore, ma forse non senza motivo vi è stato aggiunto quel mia. Sono infatti molti a gridare al Signore non con la loro voce ma con la voce del loro corpo. Ne segue che l'uomo interiore, nel quale Cristo ha cominciato ad abitare mediante la fede, ha da gridare al Signore con la propria voce: non cioè con lo strepito delle labbra ma con l'affetto del cuore. Ivi non è uditore l'uomo ma Dio. L'uomo non ti ode se tu non gridi con la voce che esce dai polmoni, dalle viscere e dal moto della lingua; mentre dinanzi al Signore lo stesso pensiero è già un grido... Lui vede  anche dove l'uomo non vede: ad esempio nel tuo pensiero. Nessun uomo lo vede, ma Dio lo vede. Sia dunque la tua preghiera pronunciata là dove la vede soltanto colui che te ne ricompenserà, poiché anche il Signore Gesù Cristo ti comandò di pregare in segreto. Devi quindi essere pratico della tua stanzuccia appartata, devi anche averla ripulita per pregarvi Dio... E' in nostro potere chiudere la porta, cioè la porta del cuore, poiché è nel cuore che si trova la nostra stanzuccia segreta (Esp. sul sal. 141,3).

  2. Presta attenzione alla mia preghiera poiché sono stato umiliato grandemente. Umiliato dai persecutori, umiliato nella confessione. Il salmista umilia se stesso all'insaputa di tutti; dai nemici viene umiliato pubblicamente. Da Dio, al contrario, viene sollevato e in pubblico e nell'intimo della coscienza... Liberami dai miei persecutori: Da chi credete voglia essere liberato attraverso la preghiera? Da persecutori umani? Ma è proprio vero che i nostri nemici sono gli uomini? Abbiamo altri nemici, nemici invisibili, che ci perseguitano sotto altra forma. L'uomo ci perseguita volendo uccidere il corpo, l'altro nemico ci perseguita volendo accalappiare l'anima (Esp. sul sal. 141,13).

ORAZIONE SALMICA

Signore Dio, Padre Onnipotente,

tu hai voluto liberarci dai lacci di morte del peccato;

noi ti ringraziamo, ti lodiamo e ti benediciamo

per l'opera della salvezza compiuta nel tuo Figlio,

Gesù Cristo nostro Signore.

Amen.

 

 

Cantico Fil. 2, 6-11  Gesù Cristo servo di Dio

 

 Cristo Gesù, pur essendo di natura divina, *
non considerò un tesoro geloso 
la sua uguaglianza con Dio; 

ma spogliò se stesso, †
assumendo la condizione di servo *
e divenendo simile agli uomini;

apparso in forma umana, umiliò se stesso †
facendosi obbediente fino alla morte *
e alla morte di croce.

Per questo Dio l'ha esaltato *
e gli ha dato il nome 
che è al di sopra di ogni altro nome; 

perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi †
nei cieli, sulla terra *
e sotto terra; 

e ogni lingua proclami 
che Gesù Cristo è il Signore, *
a gloria di Dio Padre.

 

  1. Del nostro Signore Gesù Cristo sappiamo che è l'Agnello senza macchia, che in lui  e solo in lui  non si trova peccato, che lui soltanto con assoluta verità poté affermare: Ecco viene il principe di questo mondo e in me non troverà nulla, cioè nessuna colpa, nessun reato. Egli solo sborsò il compenso per cose che non aveva rubate, egli solo versò innocentemente il proprio sangue. Era infatti l'unico Figlio di Dio che prese la nostra carne, non per sminuire se stesso ma per arricchire noi  (Esp. sul sal. 140,3).

  2. Non sarebbe stato catturato se non fosse stato uomo; non lo avrebbero visto né percosso, se non fosse stato uomo. Non sarebbe stato crocifisso né sarebbe morto, se non fosse stato uomo. Si sottopose dunque l'uomo a tutte quelle sofferenze che in lui non avrebbero trovato posto se non fosse stato uomo. Ma se egli non fosse stato uomo, l'uomo non sarebbe stato liberato... Mostrava agli occhi umani la propria umanità e conservava Dio nell'intimo: celava la forma di Dio, nella quale è uguale al Padre e presentava la forma di servo, nella quale è minore del Padre. Egli annientò se stesso prendendo forma di schiavo. L'uomo è ucciso e Dio è esaltato. L'essere stato ucciso lo si deve alla miseria umana; l'essere risorto e asceso al cielo lo si deve alla potestà divina (Esp. sul sal. 63,13).

 

 

DOMENICA - Lodi

 

Salmo 62 - Voce della Chiesa che parla di Cristo

 

O Dio, tu sei il mio Dio, all'aurora ti cerco, *

di te ha sete l'anima mia,

a te anela la mia carne, *

come terra deserta, arida, senz'acqua.

 

Così nel santuario ti ho cercato, *

per contemplare la tua potenza e là tua gloria.

Poiché la tua grazia vale più della vita, *

le mie labbra diranno la tua lode.

 

Così ti benedirò finché io viva, *

nel tuo nome alzerò le mie mani.

Mi sazierò come a lauto convito, *

e con voci di gioia ti loderà la mia bocca.

 

Nel mio giaciglio di te mi ricordo *

penso a te nelle veglie notturne,

tu sei stato il mio aiuto; *

esulto di gioia all'ombra delle tue ali.

 

A te si stringe *

l'anima mia.

La forza della tua destra *

mi sostiene.

 

  1. Questo salmo ha per titolo: Per David stesso quando era nel deserto dell'Idumea.

    Con il nome di Idumea si intende questo mondo. In essa dobbiamo vedere raffigurata la vita presente, durante la quale incontriamo tante sofferenze e fatiche e dove siamo soggetti a tante miserie. E questo è il deserto in cui si soffre atroce la sete: e ora voi udrete precisamente la voce di uno che ha sete nel deserto. Ma se ci riconosceremo nell'assetato, ci riconosceremo anche nel dissetato. Poiché chi in questo mondo ha sete, nel mondo di là sarà ristorato, come dice il Signore: Beati coloro che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Ma affinché non veniamo meno in questo deserto, Dio ci irrora con la rugiada della sua Parola, e non ci lascia inaridire del tutto come meriteremmo se egli esigesse da noi un conto severo. Ci fa, sì, provare la sete ma poi viene ad appagarla. E per dissetarci ci irrora con qualche sua grazia (Esp. sul sal. 62,3).

  2. Ha avuto sete di te l'anima mia; in molte maniere di te ha avuto sete anche la mia carne. Poca cosa è che abbia avuto sete la mia anima; ha avuto sete anche la mia carne. Che l'anima abbia sete di Dio, va bene; ma com'è che anche la carne ha avuto la stessa sete? Poiché veramente, quando il corpo ha sete, ha sete di acqua; come quando l'anima ha sete ha sete della fonte della sapienza, alla quale si inebrieranno le nostre anime... Dobbiamo avere sete della sapienza, dobbiamo avere sete della giustizia. Coloro che hanno davvero sete di Dio debbono sentirla sempre e dovunque, nell'anima e nella carne, poiché Dio, come dà all'anima il suo pane, cioè la parola della verità, così da anche alla carne ciò che le è necessario: poiché Dio ha fatto sia l'anima che il corpo... e Colui che ha fatto ambedue le cose, ambedue le cose nutre. (Esp. sul sal. 62,6.7).

 

ORAZIONE SALMICA

Signore Dio Onnipotente,

a te eleva la preghiera la Chiesa

pellegrina nel deserto del mondo,

stretta a te dal vincolo dell'amore;

proteggila all'ombra delle tue ali

affinché non sia turbata dagli assalti del male.

Amen.

 

Cantico Dn. 3,57-90  Tutto il creato loda Dio

  

Benedite, opere tutte del Signore, il Signore, *

lodatelo ed esaltatelo nei secoli.

Benedite, angeli del Signore, il Signore, *

benedite, cieli, il Signore.

 

Benedite, acque tutte, che siete sopra i cieli,

il Signore, *

benedite, potenze tutte del Signore, il Signore.

Benedite, sole e luna, il Signore, *

benedite, stelle del cielo, il Signore.

 

Benedite, piogge e rugiade, il Signore, *

benedite, o venti tutti, il Signore.

Benedite, fuoco e calore, il Signore, *

benedite, freddo e caldo, il Signore.

 

Benedite, rugiada e brina, il Signore, *

benedite, gelo e freddo, il Signore.

Benedite, ghiacci e nevi, il Signore, *

benedite, notti e giorni, il Signore.

 

Benedite, luce e tenebre, il Signore, *

benedite, folgori e nubi, il Signore.

Benedica la terra il Signore, *

lo lodi e lo esalti nei secoli.

 

Benedite, monti e colline, il Signore, *

benedite, creature tutte

che germinate sulla terra, il Signore.

Benedite, sorgenti, il Signore, *

benedite, mari e fiumi, il Signore.

 

Benedite, mostri marini

e quanto si muove nell'acqua, il Signore, *

 

benedite, uccelli tutti dell'aria, il Signore.

Benedite, animali tutti, selvaggi e domestici,

il Signore, *

benedite, figli dell'uomo, il Signore.

 

Benedica Israele il Signore, *

lo lodi e lo esalti nei secoli.

Benedite, sacerdoti del Signore, il Signore, *

benedite, o servi del Signore, il Signore.

 

Benedite, spiriti e anime dei giusti, il Signore,

benedite, pii e umili di cuore, il Signore.

Benedite, Anania, Azaria e Misaele, il Signore, *

lodatelo ed esaltatelo nei secoli.

 

Benediciamo il Padre e il Figlio con lo Spirito Santo, *

lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.

Benedetto sei tu, Signore, nel firmamento del cielo, *

degno di lode e di gloria nei secoli.

 

  1. Tutte le creature sono buone, come è buono Dio autore di tutto il Creato, e tutte lo lodano, se c'è chi ne sappia comprendere la bontà. Occorre però avere lo spirito della pietà e della sapienza. Da tutte le sue opere viene lodato Dio. Come lo lodavano tutte per bocca di quei tre fanciulli! Ne venne forse tralasciata qualcheduna? Lo lodano i cieli, gli angeli, le stelle, il sole e la luna, il giorno e la notte; lo lodano gli esseri che nuotano nel mare o volano nel cielo; lo lodano i monti e i colli, il freddo e il caldo e tutte le altre opere di Dio. Lo avete ascoltato: tutte le creature lodano Dio... Gli uomini lodano Dio, che dell'uomo è creatore: poiché se l'avarizia è opera della cattiveria umana, l'uomo in se stesso è opera di Dio. Ora, cosa vuole fare Dio? Uccidere in te il male da te compiuto e salvare l'opera sua, cioè te stesso (Esp. sul sal. 128,5).

  2. Non è forse opera di Dio la terra? o non sono opera di lui le piante, gli animali, le bestie feroci, i pesci, gli uccelli? Forse che non sono tutti opera di lui? Certo, tutti questi esseri sono opera di Dio. Ma forse che le piante e le pietre hanno una voce che loro consenta la confessione? Sì, tutte le opere di Dio confessino a lui. Ma cosa dici? Anche la terra e le piante? Tutte le sue opere. Se tutte lodano, perché non tutte potranno confessare? Si parla infatti di confessione non soltanto quando ci si accusa dei peccati, ma anche quando si loda... E' una confessione che consiste nel lodare. Benedite, cantate l'inno ed esaltatelo nei secoli. Ecco come cantano l'inno. Nessuno pensi che la muta pietra o il muto animale abbia razionalità e sia in grado di comprendere Dio... L'universo creato loda Dio in quanto tu, mirando la creatura e trovandola bella, in essa lodi Dio (Esp. sul sal. 144,13).

 

ORAZIONE SALMICA

Signore nostro Dio, tua è la terra

e tutto ciò che contiene;

si elevi a te dalle nostre labbra

un inno di ringraziamento per le tue creature e così,

fatti voce di ogni essere vivente, tutta la nostra vita

sia a lode della tua gloria.

Amen.

 

 

Salmo 149 - Esortazione di tutte le creature a lodare Dio

 

Cantate al Signore un canto nuovo; *
la sua lode nell'assemblea dei fedeli.
Gioisca Israele nel suo Creatore, *
esultino nel loro Re i figli di Sion.

Lodino il suo nome con danze,
con timpani e cetre gli cantino inni.
Il Signore ama il suo popolo,
incorona gli umili di vittoria.

Esultino i fedeli nella gloria,
sorgano lieti dai loro giacigli.
Le lodi di Dio sulla loro bocca *
e la spada a due tagli nelle loro mani,

per compiere la vendetta tra i popoli *
e punire le genti;
per stringere in catene i loro capi, *
i loro nobili in ceppi di ferro;

per eseguire su di essi il giudizio già scritto
questa è la gloria per tutti i suoi fedeli.

 

  1. Lodiamo il Signore con la voce, con la mente, con le opere buone; a lui cantiamo un cantico nuovo, come ci esorta il presente salmo che così comincia: Cantate al Signore un cantico nuovo. Uomo vecchio, cantico vecchio; uomo nuovo, cantico nuovo. Testamento vecchio, cantico vecchio; Testamento nuovo, cantico nuovo. Nel vecchio Testamento c'erano delle promesse temporali e terrene: e chiunque ama le cose terrene canta il cantico vecchio. Chi vuol cantare il cantico nuovo deve amare i beni eterni. E lo stesso amore è nuovo ed eterno, e in tanto è sempre nuovo in quanto non invecchia mai... Invecchiato per il peccato, l'uomo viene rinnovato dalla grazia. Pertanto tutti coloro che in Cristo vengono rinnovati e cominciano a essere partecipi della vita eterna, cantano il cantico nuovo (Esp. sul sal. 149,1).

  2. Cantate al Signore un cantico nuovo. E' questo un cantico di pace, un cantico d'amore. Chiunque si separa dalla comunione dei santi non canta il cantico nuovo: segue infatti la via dell'animosità che è roba vecchia, non quella della carità, che è nuova. E cosa c'è nella carità, virtù nuova? La pace, il vincolo di una società santa, la compattezza spirituale, l'edificio fatto di pietre vive. E questo, dove? Non in un paese soltanto ma in tutto l'universo. Ascoltalo da un altro salmo. Dice: Cantate al Signore un cantico nuovo, cantate al Signore da tutta la terra. Tutta la terra canta il cantico nuovo. Chi non canta questo cantico nuovo in unione con tutta la terra, dica pure quel che vuole, faccia risuonare con la lingua gli alleluia e li ripeta di giorno e li ripeta di notte. I miei orecchi non sono attratti un gran ché dagli accenti di chi canta. Vado piuttosto ad indagare la sua condotta e le opere che compie. Lo interrogo e gli dico: Ma cos'è quel che canti? Mi risponde: L'Alleluia. E 'alleluia' che significa? Lodate il Signore. Vieni dunque, lodiamo insieme il Signore. Se tu lodi il Signore e io lodo il Signore, perché dovremmo essere in discordia? La carità loda il Signore, la discordia lo bestemmia (Esp. sul sal. 149,2).

 

ORAZIONE SALMICA

Signore Gesù Cristo, re e sacerdote della tua Chiesa,

ascolta la voce di chi ti loda in concordia,

la voce supplice dei tuoi santi che cantano l'alleluia

col cuore, con le labbra, con la vita,

il canto dell'uomo nuovo redento dalla tua grazia.

Amen.

 

 

DOMENICA - Secondi vespri

 

Salmo 109 - Divinità, umanità, regno e sacerdozio di Cristo

 

Oracolo del Signore al mio Signore: *

“Siedi alla mia destra, -

 

finché io ponga i tuoi nemici

a sgabello dei tuoi piedi”.

 

Lo scettro del tuo potere stende il Signore da Sion: *

“Domina in mezzo ai tuoi nemici.

 

A te il principato nel giorno della tua potenza

tra santi splendori;

 

dal seno dell'aurora,

come rugiada, io ti ho generato”.

 

Il Signore ha giurato e non si pente:

“Tu sei sacerdote per sempre

al modo di Melchisedek”.

 

Il Signore è alla tua destra, *

annienterà i re nel giorno della sua ira.

Lungo il cammino si disseta al torrente *

e solleva alta la testa

 

  1. In principio tu eri il Verbo, ed eri Verbo presso Dio, e come Verbo eri Dio; Tutte le cose furono fatte per mezzo tuo: eccolo il Signore di Davide! Ma poi a motivo della nostra debolezza, essendo noi disperati e giacenti nella carne, tu che eri il Verbo ti sei fatto carne, per abitare in mezzo a noi: eccolo il Figlio di Davide! Nessun dubbio che tu, pur sussistendo nella natura di Dio, non hai ritenuto una rapina l'essere uguale a Dio, e perciò sei il Signore di Davide; ma pure hai annientato te stesso assumendo la natura di servo e pertanto sei il figlio di Davide (Esp. sul sal. 109,6).

  2. Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi. Noi sappiamo che Cristo, dopo la risurrezione dai morti e l'ascensione al cielo, siede alla destra del Padre. Si tratta di cosa già avvenuta: noi non l'abbiamo vista, ma pure l'abbiamo creduta; l'abbiamo letta nei Libri sacri, l'abbiamo sentita predicare, la possediamo per fede. Pertanto per il fatto stesso che Cristo era figlio di Davide, è divenuto Signore di Davide: quel che, infatti, era nato dalla stirpe di Davide, è stato tanto onorato da essere anche Signore di Davide. Per il fatto stesso che Cristo assunse la carne, morì nella carne, risorse nella medesima carne e, sempre in essa, ascese al cielo e siede alla destra del Padre, proprio in questa carne così onorata e glorificata e trasformata in uno stato celeste, egli è ad un tempo il figlio di Davide e il Signore di Davide...

    E' meraviglioso il mistero di Cristo che siede alla destra del Padre: esso è stato nascosto perché fosse creduto, ed è stato sottratto alla vista perché fosse sperato (Esp. sul sal. 109,7.8).

     

 

ORAZIONE SALMICA

Cristo Gesù,  Signore e figlio di Davide,

Verbo del Padre, Sacerdote in eterno

che intercedi per la nostra salvezza,

domina sui tuoi nemici, domina con la potenza

della tua grazia in mezzo a tutti i popoli,

perché riconoscano in te

l'unico vero Signore della storia.

Amen.

 

 

Salmo 113 A - Liberazione della Chiesa per mezzo di Cristo. Speranza d'Israele.

 

Quando Israele uscì dall'Egitto, *
la casa di Giacobbe da un popolo barbaro,
Giuda divenne il suo santuario *
Israele il suo dominio.

Il mare vide e si ritrasse, *
Il Giordano si volse indietro,
i monti saltellarono come arieti, *
le colline come agnelli di un gregge.

Che hai tu, mare, per fuggire, *
e tu, Giordano, perché torni indietro?

Perché voi monti saltellate come arieti*
e voi colline come agnelli di un gregge?

Trema, o terra, davanti al Signore, *
davanti al Dio di Giacobbe,
che muta la rupe in un lago, *
la roccia in sorgenti d'acqua.

 

  1. Abbiamo udito le parole del salmo: Uscendo Israele dall'Egitto, la casa di Gia­cobbe da un popolo barbaro, la Giudea divenne cosa a lui sacra, Israele il suo dominio... Non crediate si tratti unicamente di un racconto di fatti avvenuti; è al contrario una predizione di quanto sarebbe dovuto accadere. Difatti, al momento stesso in cui tali miracoli accadevano agli occhi di quel popolo antico, si trattava, sì, di eventi attuali ma essi non erano privi di significato per l'avvenire. In vista di ciò il profeta autore del salmo si premura di mostrarci che quanto egli afferma a parole si identifica con quanto storicamente s'era compiuto nei fatti, in quanto eventi e parole risalivano ad un'unica origine, lo Spirito Santo. Voi vi riconoscete come veri Israeliti, della discendenza di Abramo; voi siete la casa di Giacobbe e gli eredi secondo la promessa. Ebbene, persuadetevi che quando rinunziaste al mondo usciste dall'Egitto, che emigraste di fra mezzo un popolo barbaro allorché, professando la vera religione, vi segregaste dall'empietà del paganesimo. Non è infatti la vostra propria lingua ma la lingua straniera quella che non sa pronunciare le lodi di Dio, al quale voi cantate 'Alleluia'. In voi infatti la Giudea è divenuta luogo a lui sacro. Poiché non è vero giudeo quello che lo è manifestamente, come non è vera circoncisione quella che si porta fuori, nel corpo. Il vero giudeo lo è nell'intimo, mediante la circoncisione del cuore. Esaminate dunque il vostro cuore. Se sarà stato circon­ciso mediante la fede e purificato dalla confessione, allora in voi la Giudea è divenuta luogo a lui sacro e Israele è divenuto in voi il suo dominio. Egli infatti vi ha dato potere di diventare figli di Dio (Esp. sul sal. 113,2.5).

  2. Voi avete deciso di aderire a Dio con tutto il cuore. Voi intendete sbarazzarvi delle antiche passioni, frutto della vostra ignoranza e sottomettervi con animo docile al giogo soave del Signore.

    Abbandonando, anzi, rigettando le opere carnali e mondane in cui si dibatteva con pena e senza frutto il vostro cuore (quasi obbligato dal tirannico potere del diavolo a cuocere i mattoni in Egitto), voi volete correre portando solamente il peso leggero di Cristo... Ebbene, ciascuno di voi ricordi che tutti gli impedimenti del mondo sono ormai superati. Le voci contrarie dei fautori dell'apostasia o non osano alzarsi o, spaventate dal fatto che il nome di Cristo è esaltato e glorificato in tutte le regioni della terra, si sono messe a tacere. Così il mare ha visto ed è fuggito, e a te è rimasta aperta la via della libertà spirituale senza alcuna resistenza di contraddittori (Esp. sul sal.  113,6).

     

 

ORAZIONE SALMICA  

Dio Padre,  Signore della tua Chiesa,

custodisci con amore le pecore del tuo ovile che,

abbandonate le antiche passioni,

si sottomettono con animo docile

al giogo soave della tua legge,

così che nell'esperienza meravigliosa dei tuoi prodigi

diano lode al tuo nome.

Amen.

 

 

Cantico Apoc. 19, 1-10 - Le nozze dell'Agnello

 

Alleluia.
Salvezza, gloria e potenza sono del nostro Dio; *
veri e giusti sono i suoi giudizi.

Alleluia.
Lodate il nostro Dio, voi tutti suoi servi, *
voi che lo temete, piccoli e grandi.

Alleluia.
Ha preso possesso del suo regno il Signore, *
il nostro Dio, l'Onnipotente.

Alleluia.
Rallegriamoci ed esultiamo,
rendiamo a lui gloria.

Alleluia.
Sono giunte le nozze dell'Agnello; *
la sua sposa è pronta.

 

  1. Nella speranza cantiamo l'Alleluia; e se la speranza ci procura una gioia così grande, cosa sarà la realtà posseduta in se stessa?... Allora l'Alleluia sarà vissuto nella sua realtà, adesso invece nella speranza. Ora è la speranza che canta tal lode, la canta l'amore, quell'amore che la canterà anche lassù; ma l'amore che la canta adesso è un amore famelico, quello che la canterà lassù sarà un amore fruitivo.

    Cos'è infatti l'Alleluia?... E': Sia lode a Dio. Ecco, al presente voi udite questa parola e l'ascolto vi dà gioia e mossi dalla gioia lodate.

    Se così amate una goccia di rugiada, quanto più non ne amerete la fonte (Disc. 255, 5)

  2. Nella nostra vita dobbiamo pensare costantemente alla lode di Dio, e nessuno può essere in grado di vivere la vita futura se al presente non vi si sarà allenato. Al presente quindi noi lodiamo Dio ma insieme lo supplichiamo; e se la lode ci procura godimento, la preghiera include il gemito. Ci è stato promesso qualche cosa che ora non possediamo e, siccome l'autore delle promesse è veritiero, godiamo nella speranza per il fatto però che non siamo nel possesso, gemiamo di desiderio...Or dunque, fratelli, vi esortiamo a lodare Dio, e questo è quel che diciamo tutti ogni volta che pronunciamo l’Alleluia. “Lodate il Signore", dici tu al tuo prossimo e lui lo dice a te. Quando tutti si esortano a vicenda, tutti mettono in pratica l'esortazione. Occorre però che lodiate con tutto voi stessi: cioè non deve lodare Dio solo la vostra lingua e la vostra voce ma anche la vostra coscienza, la vostra vita, le vostre opere. Lodiamo certo Dio adesso che siamo riuniti in assemblea, ma quando ciascuno torna alle sue occupazioni private, forse cessa di lodare Dio. Non smetta di vivere bene e continua sarà la lode. Interrompi la lode di Dio quando ti allontani dalla giustizia e da ciò che a lui piace. Se al contrario mai ti allontani dalla vita buona, anche se la tua lingua tace, la tua vita grida e l'orecchio di Dio si piega al tuo cuore (Esp. sul sal. 148,1.2).

     

 

 

In Quaresima

 

  1Pt. 2, 21-24 Cristo paziente

 

 Cristo pari per voi, lasciandovi un esempio, *
perché ne seguiate le orme:

egli non commise peccato *
e non si trovò inganno sulla sua bocca;

oltraggiato non rispondeva con oltraggi, *
e soffrendo non minacciava vendetta,

ma rimetteva la sua causa *
a colui che giudica con giustizia.

Egli portò i nostri peccati nel suo corpo *
sul legno della croce,

perché, non vivendo più per il peccato,
vivessimo per la giustizia. *
Dalle sue piaghe siamo stati guariti.
 

 

 

  1. Guardate il Figlio Unigenito di Dio. Era sì, venuto a patire, a pagare debiti da lui non contratti, a morire per mano dei peccatori, a cancellare col suo sangue il documento legale che esigeva la nostra morte. Era venuto per tutto questo; eppure per mostrarti un esempio di pazienza, prese e trasformò il nostro corpo miserabile rendendolo conforme al suo corpo glorioso (Esp. sul sal. 144, 19).

  2. Soffri in Cristo, così come Cristo in un certo senso ha peccato nella tua debolezza... Come Egli ha voluto che i nostri peccati fossero suoi a cagione del suo Corpo, vogliamo anche noi che le sue sofferenze siano nostre a cagione del nostro Capo. Non sia mai che egli abbia sofferto a vantaggio degli amici per mano dei nemici, e noi no. Prepariamoci dunque anche noi a sedere alla medesima mensa; non respingiamo quel calice, onde trovare attraverso la sua umiltà il desiderio della sua sublimità... Le sofferenze del Signore sono anche nostre sofferenze; e ogni buon servo di Dio che conservi fedelmente la fede, che manifesti ciò che deve e viva giustamente fra gli uomini, voglio vedere se non soffre anche  quelle sofferenze che Cristo ha sostenuto nella sua Passione (Esp. sul sal. 37, 16).

 

 

 

 

LUNEDI' - Lodi

 

Salmo 5 - Si riferisce alla Chiesa che ottiene l'eredità del Nuovo Testamento.

 

Porgi l'orecchio, Signore, alle mie parole: *
intendi il mio lamento.

Ascolta la voce del mio grido, t
O mio re e mio Dio, *
perché ti prego, Signore.

Al mattino ascolta la mia voce; *
fin dal mattino t'invoco e sto in attesa.

Tu non sei un Dio che si compiace del male; t
presso di te il malvagio non trova dimora; *
gli stolti non sostengono il tuo sguardo.

Tu detesti chi fa il male, fai perire i bugiardi. *
Il Signore detesta sanguinari e ingannatori.

Ma io per la tua grande misericordia t
entrerò nella tua casa; *
mi prostrerò con timore nel tuo santo tempio.

Signore, guidami con giustizia
di fronte ai miei nemici; *
spianami davanti il tuo cammino.

Non c'è sincerità sulla loro bocca, *
è pieno di perfidia il loro cuore;
la loro gola è un sepolcro aperto, *
la loro lingua è tutta adulazione.

Gioiscano quanti in te si rifugiano, *
esultino senza fine.
Tu li proteggi e in te si allieteranno *
quanti amano il tuo nome.

Signore, tu benedici il giusto: *
come scudo lo copre la tua benevolenza.

 

  1. In questo salmo si tratta della Chiesa che riceve in eredità la vita eterna per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo, in modo che essa possiede Dio stesso, aderisce a Lui e trova in lui la sua felicità secondo quanto sta scritto: Beati i miti perché essi possederanno in eredità la terra. Quale terra, se non quella di cui è detto: La mia speranza sei tu, la mia porzione nella terra dei viventi?. Dunque, Dio è detto nostra eredità, perché ci nutre e ci fa vivere; e noi siamo detti eredità di Dio perché egli si prende cura di noi e ci guida. Ecco perché notiamo in questo salmo la voce della Chiesa, chiamata all'eredità per divenire essa stessa eredità del Signore.(Esp. sul sal. 5,1).

  2. Si allietino tutti coloro che sperano in te, ai quali senza dubbio nel gustarlo, il Signore appare dolce. In eterno esulteranno e tu abiterai in loro. Sarà dunque questa l'eterna esultanza, quando i giusti diverranno tempio di Dio, e il medesimo Abitatore sarà il loro gaudio. E si glorieranno in te tutti coloro che amano il nome tuo, in quanto è presente in loro, perché ne godano, ciò che amano. Perché tu benedirai il giusto. Questa è la benedizione, gloriarsi in Dio ed essere abitati da Dio. Tale santificazione è concessa ai giusti; ma per essere giustificati, occorre prima la vocazione la quale non dipende dai loro meriti, ma dalla grazia di Dio... proprio perché la vocazione non deriva dai nostri meriti, ma dalla bontà e dalla misericordia di Dio, soggiunge: Signore, come con lo scudo della tua buona volontà ci hai coronati (Esp sul sal. 5, 16.17).

 

ORAZIONE SALMICA

Signore, nostro Re e nostro Dio,
tu che ascolti la voce supplice
della tua Chiesa, guìdala nel mare
tempestoso del mondo
fino al tuo santo tempio, perché tutti i tuoi figli
che hanno sperato in te si allietino per sempre
nel tuo amore.
Amen.

 

 

 

 

Cantico 1 Cr. 29, 10-13 Lode alla maestà divina

 

Sii benedetto, Signore
Dio di Israele, nostro padre, *
ora e sempre.

Tua, Signore, è la grandezza, la potenza, t
la gloria, la maestà e lo splendore, *
perché tutto, nei cieli e sulla terra, è tuo.

Tuo è il regno, Signore; *
tu ti innalzi sovrano su ogni cosa.
Da te provengono ricchezza e gloria; *
tu domini tutto.

Nella tua mano c'è forza e potenza; *
dalla tua mano ogni grandezza e potere.

Per questo, nostro Dio, ti ringraziamo *
e lodiamo il tuo nome glorioso.

 

  1. Quale potenza abbiamo noi? E' forse eterna? Se fosse eterna la nostra potenza, non saremmo decaduti, non saremmo precipitati nel peccato, non avremmo meritato la pena della mortalità. Ecco invece colui che nella sua potenza domina in eterno ha voluto liberamente riammetterci nella condizione da cui ci aveva allontanati la nostra colpa. Diveniamo dunque partecipi di lui e, nella sua forza, saremo anche noi forti. Egli è forte per virtù propria. Noi siamo illuminati; egli è la luce che ci illumina. Se noi gli volgiamo le spalle, cadiamo nelle tenebre; mentre egli non può volgere le spalle a se stesso. Al suo calore noi siamo infiammati: se ci allontaniamo, geliamo; se ci avviciniamo di nuovo siamo infiammati. Diciamogli dunque che ci custodisca nella sua potenza, e ci allieteremo in lui che nella sua potenza domina in eterno (Esp. sul sal. 65. 13).

  2. La potenza e la misericordia!... Cercate di capire la potenza di Dio, penetrate nel mistero della misericordia di Dio. E' in questi due attributi, quasi per intero, tutto il contenuto delle Scritture. Sempre queste due cose: la potenza di Dio e la sua misericordia. Abbiate timore della sua potenza, amate la sua misericordia. Non presumete della misericordia al punto da disprezzarne la potenza; né abbiate della potenza tale timore che vi faccia disperare della mise­ricordia. Presso di lui c'è la potenza, e presso di lui la misericordia. Questa umilia, quella esalta; umilia questo con la potenza ed esalta quello con la misericordia... Temi dunque e trema dinanzi alla sua potenza, ma spera nella sua misericordia (Esp. sul sal. 61, 20).

 

ORAZIONE SALMICA
Signore Dio, Padre della luce, tu sei forte e potente,
tu sei grande e tutto domini sulla faccia della terra;
noi ti lodiamo per l'immensa tua maestà
e invochiamo su noi la tua misericordia.
Amen.

 

 

 

 

Salmo 28 - La suprema maestà di Dio; voce della predicazione evangelica

 

Date al Signore, figli di Dio, *
date al Signore gloria e potenza.
Date al Signore la gloria del suo nome, *
prostratevi al Signore in santi ornamenti.

Il Signore tuona sulle acque, t
Il Dio della gloria scatena il tuono, *
il Signore, sull'immensità delle acque.

II Signore tuona con forza, *
tuona il Signore con potenza.
Il tuono del Signore schianta i cedri, *
Il Signore schianta i cedri del Libano.

Fa balzare come un vitello il Libano *
e il Sirion come un giovane bufalo.

Il tuono saetta fiamme di fuoco, *
il tuono scuote la steppa,

il Signore scuote il deserto di Kades *
e spoglia le foreste.

Il Signore è assiso sulla tempesta, *
Il Signore siede re per sempre.

Il Signore darà forza al suo popolo, *
benedirà il suo popolo con la pace.

Nel tempio del Signore, *
tutti dicono: «Gloria!».

 

  1. Salmo rivolto al Mediatore dalla mano vigorosa, riguardo alla perfezione della Chiesa in questo secolo, dove, nel tempo, si combatte contro il diavolo.
    Dice il profeta: Offrite al Signore figli di Dio... Offrite al Signore voi stessi, che gli Apostoli, pastori del gregge, generarono per il vangelo. Rendete al Signore gloria e onore. Per mezzo delle vostre opere il Signore sia glorificato ed onorato. Date al Signore gloria al suo nome. Nella gloria egli sia conosciuto nel mondo. Adorate il Signore nel suo santo atrio. Adorate il Signore nel vostro cuore dilatato e santificato: poiché voi siete la sua santa e regale dimora (Esp. sul sal. 28, 1. 2).

  2. La voce del Signore sopra le acque. La voce di Cristo sopra i popoli. Il Dio della maestà, dalla nube della carne ha annunziato con terribile tuono la peni­tenza. Il Signore sopra le molte acque. Lo stesso Signore Gesù, dopo aver emesso questa voce sopra i popoli ed  averli atterriti, li ha convertiti a sé ed ha abitato fra loro. La voce del Signore umilia i superbi con la contrizione del cuore. Il Signore spezzerà i cedri del Libano. Il Signore spezzerà con la penitenza quanti si inorgogliscono per lo splendore della nobiltà terrena, dal momento che, per confonderli, ha eletto le cose ignobili di questo mondo, nelle quali manifesta la sua divinità. E troncata la superba altezza di costoro li abbatterà perché imitino la sua umiltà; egli che come un agnello, è stato condotto al sacrificio per quella medesima nobiltà di questo secolo: Si levarono infatti i re della terra e i principi si unirono insieme contro il Signore e contro il suo Cristo. Egli, infatti, amato ed unico del Padre, ha annientato la sua nobiltà: e si è fatto uomo come figlio dei Giudei che ignoravano la giustizia di Dio e superbamente vantavano la loro giustizia quasi fosse unica (Esp. sul sal. 28, 3.4.5.6.7).

     

 

ORAZIONE SALMICA

Signore Gesù Cristo, custode della tua Chiesa,
offriamo a te il sacrificio della lode
che sale dalle nostre labbra e dalle nostre opere.
Amen.

 

 

 

 

 

LUNEDI' -  Vespri

 

Salmo 10 - La Chiesa parla contro i suoi persecutori e del giudizio futuro

 

Nel Signore mi sono rifugiato, come potete dirmi: *
«Fuggi come un passero verso il monte»?

Ecco, gli empi tendono l'arco, t
aggiustano la freccia sulla corda *
per colpire nel buio i retti di cuore.

Quando sono scosse le fondamenta, *
il giusto che cosa può fare?

Ma il Signore nel tempio santo, *
il Signore ha il trono nei cieli.

I suoi occhi sono aperti sul mondo, *
le sue pupille scrutano ogni uomo.

Il Signore scruta giusti ed empi, *
egli odia chi ama la violenza.

Farà piovere sugli empi brace, fuoco e zolfo *
vento bruciante toccherà loro in sorte.

Giusto è il Signore, ama le cose giuste; *
gli uomini retti vedranno il suo volto.

 

  1. Vediamo il testo del salmo, che mi sembra debba essere cantato contro gli eretici, i quali, sottolineando ed esagerando i peccati di molti membri della Chiesa  quasi che fra loro tutti o quasi fossero giusti  tentano di distoglierci e strapparci dal seno dell'unica e vera madre Chiesa. Orbene, è noto che in profezia Cristo, prefigurato allegoricamente con molti nomi, è chiamato anche monte. Dobbiamo dunque rispondere a questi eretici e dir loro: Nel Signore confido; perché dunque dite all'anima mia, migra ai monti come il passero? Uno solo è il monte in cui confido; perché dunque mi dite di passare a voi, come se vi fossero più cristi? (Esp. sul sal. 10, 1)

  2. Il Signore è nel suo santo tempio. E proprio così; dice infatti l'Apostolo: santo è il tempio di Dio, che siete voi. Ma chiunque avrà violato il tempio di Dio, Dio lo disperderà. Profana il tempio di Dio chi viola l'unità, poiché non sta stretto al capo, da cui tutto il corpo, connesso e compaginato dall'azione generale di distribuzione del nutrimento, secondo l'attività conveniente a ciascun membro, opera l'accrescimento del corpo, per l'edificazione di se stesso nella carità. In questo suo santo tempio dimora il Signore. Viola questo tempio chiunque vuol primeggiare, si separa dalla comunità cattolica. I suoi occhi guardano il povero, poiché il povero si è abbandonato in Lui che si è fatto rifugio per il povero... C'è da temere forse che in mezzo alla folla dei ricchi non possa vedere i pochi poveri che nutre custodendoli nel grembo della Chiesa cattolica? (Esp. sul sal. 10,7. 8)

 

ORAZIONE SALMICA
Cristo Gesù, nostro dolce Signore,
difendi la Chiesa tua Sposa dalle insidie dei nemici
e raffòrzala con l'abbondanza
delle tue grazie nel cammino verso il tuo regno.
Amen.


 

 

Salmo 14 - Voce di Cristo rivolta ai fedeli. Interpella il Padre

 

Signore, chi abiterà nella tua tenda? *
Chi dimorerà sul tuo santo monte?

Colui che cammina senza colpa, *
agisce con giustizia e parla lealmente;

chi non dice calunnia con la sua lingua, t
non fa danno al suo prossimo *
e non lancia insulto al suo vicino.

Ai suoi occhi è. spregevole il malvagio, *
ma onora chi teme il Signore.

Anche se giura a suo danno, non cambia; t
se presta denaro non fa usura, *
e non accetta doni contro l'innocente.

Colui che agisce in questo modo *
resterà saldo per sempre.
 

 

  1. Signore chi sarà ospitato durante il suo pellegrinaggio nel tuo tabernacolo? Sebbene talvolta si dica tabernacolo per significare la dimora eterna, tuttavia, se intendiamo la parola nel suo senso proprio, la tenda è una dimora di guerra. Poiché in questa vita temporale combattiamo contro il diavolo, c'è bisogno allora della tenda, nella quale riposarci. Tale tenda significa soprattutto la fede nella temporale economia della salvezza, che si è compiuta per noi nel tempo attraverso l'incarnazione del Signore. E chi riposerà nel tuo santo monte? Qui si tratta già forse della stessa eterna dimora, in modo che per monte intendiamo la superiore eccellenza dell'amore di Cristo nella vita eterna (Esp. sul sal. 14,1).

  2. Signore, chi sarà ospitato nel tuo tabernacolo?... Colui che dice la verità nel suo cuore. Alcuni infatti hanno sulle labbra la verità, ma non l'hanno nel cuore... E' dunque poco dire la verità, se essa non è anche nel cuore. Che non ha operato inganno con la sua lingua: la lingua opera inganno quando si dice una cosa con la bocca ed un'altra si nasconde nel cuore. Né ha fatto del male al suo prossimo: sappiamo che per prossimo dobbiamo intendere ogni uomo. E non ha accettato infamia contro il suo prossimo, cioè non ha creduto volentieri né temerariamente a chi accusava il suo prossimo. Al suo cospetto il maligno è stato ridotto a niente. Questa è la perfezione, che il maligno non abbia alcun potere contro l'uomo, e che ciò avvenga al suo cospetto: nel sapere con assoluta certezza che il maligno non è nulla, se non quando l'anima si allontana dalla immagine eterna ed immutabile del suo Creatore per  volgersi all'immagine della creatura, che è stata fatta dal nulla. (Esp. sul sal. 14, 3. 4).

 

ORAZIONE SALMICA
Signore, Dio di verità, rendi puro il nostro cuore
perché sciolti dai legami con il male,
possiamo, per tua grazia,
essere degni di pervenire al tuo monte santo,
dimora della tua gloria.
Amen.

 

Cantico Ef. 1, 3-10 - Dio Salvatore

 

Benedetto sia Dio,
Padre del Signore nostro Gesù Cristo, *
che ci ha benedetti
con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo.

In lui ci ha scelti *
prima della creazione del mondo,
per trovarci, al suo cospetto, *
santi e immacolati nell'amore.

Ci ha predestinati *
a essere suoi figli adottivi
per opera di Gesù Cristo, *
secondo il beneplacito del suo volere,

a lode e gloria della sua grazia, *
che ci ha dato nel suo Figlio diletto.

In lui abbiamo la redenzione
mediante il suo sangue, *
la remissione dei peccati
secondo la ricchezza della sua grazia.

Dio l'ha abbondantemente riversata su di noi
con ogni sapienza e intelligenza, *
poiché egli ci ha fatto conoscere
il mistero del suo volere,

il disegno di ricapitolare in Cristo tutte le cose, *
quelle del cielo come quelle della terra.

Nella sua benevolenza lo aveva in lui prestabilito *
per realizzarlo nella pienezza dei tempi.

 

 

  1. I pensieri del suo cuore nei secoli dei secoli (Esp. sul sal. 32, 11). Quali sono i pensieri del suo cuore, e qual è il disegno del Signore che resta in eterno? Contro questo disegno perché le genti hanno mormorato e i popoli hanno tramato invano? Poiché il Signore manda a vuoto i pensieri dei popoli e respinge i disegni dei potenti. In che senso dunque il disegno del Signore resta in eterno, se non perché ha già saputo e predestinato in anticipo riguardo a noi? Chi può negare la predestinazione di Dio? Prima della creazione del mondo ci ha visti, ci ha creati, ci ha corretti, ha mandato il Figlio suo a noi, ci ha redenti; questo è il suo disegno che resta in eterno, questo è il suo pensiero che rimane nei secoli dei secoli (Esp. sul sal. 32, II, D2, 14).

  2. [Per quella umiliazione], per la quale l'uomo precipitò e fu scaraventato nella morte a seguito di quel peccato che infelicissimamente fu commesso nella felicità del paradiso, l'uomo è divenuto simile alla vanità e i suoi giorni passano come ombra, e tutti si nasce figli dell'ira; e tali si resterebbe se non ci fosse stato il Mediatore che ha riconciliato con Dio tutti coloro che, prima della creazione del mondo, erano stati predestinati alla salvezza eterna. In questo Mediatore sperarono anche gli antichi giusti, prevedendone con spirito profetico la fu­tura venuta nella carne (Esp. sul sal. 118, D 15, 4).

 

 

 

 

MARTEDI' -  Lodi

 

Salmo 23 - Sovranità di Cristo e sua ascensione

 

Benedetto sia Dio,

Padre del Signore nostro Gesù Cristo, *

che ci ha benedetti

con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo.

 

In lui ci ha scelti *

prima della creazione del mondo,

per trovarci, al suo cospetto, *

santi e immacolati nell'amore.

 

Ci ha predestinati *

a essere suoi figli adottivi

per opera di Gesù Cristo, *

secondo il beneplacito del suo volere,

 

a lode e gloria della sua grazia, *

che ci ha dato nel suo Figlio diletto.

 

In lui abbiamo la redenzione

mediante il suo sangue, *

la remissione dei peccati

secondo la ricchezza della sua grazia.

 

Dio l'ha abbondantemente riversata su di noi

con ogni sapienza e intelligenza, *

poiché egli ci ha fatto conoscere

il mistero del suo volere,

 

il disegno di ricapitolare in Cristo tutte le cose, *

quelle del cielo come quelle della terra.

 

Nella sua benevolenza lo aveva in lui prestabilito *

per realizzarlo nella pienezza dei tempi.

 

  1. Del Signore è la terra e ciò che la riempie, il mondo intero e tutti coloro che vi abitano. Quando cioè il Signore glorificato è annunziato perché credano tutte le genti, e tutto il mondo diventa la sua Chiesa. Egli stesso sopra i mari l'ha fondata. Egli stesso fermamente l'ha stabilita sopra tutti i marosi di questo secolo, affinché da essa fossero dominati e non le arrecassero alcun male. E sopra i fiumi l'ha disposta. I fiumi scorrono al mare, e gli uomini in preda alle loro passioni si perdono nel secolo: anche su questi trionfa la Chiesa che è preparata nella carità ad accogliere l'immortalità dopo aver vinto, per mezzo della grazia di Dio, le cupidigie del secolo (Esp. sul sal. 23, 2).

  2. Chi salirà sul monte del Signore? Chi salirà all'altissima giustizia del Signore? Ovvero chi starà nel suo santo luogo? Ovvero chi resterà in quel luogo ove ascenderà, fondato sopra i mari e preparato sopra i fiumi? L'innocente di mani e puro di cuore. Chi dunque salirà lassù ed ivi resterà, se non colui che è innocente nelle opere e puro nei pensieri? Chi non ha impiegato in vanità l'anima sua. Colui che non ha abbandonato l'anima sua alle cose effimere, ma, rendendosi conto che essa è immortale, ha desiderato la ferma e immutabile eternità. E non ha giurato al suo prossimo nell'inganno. E perciò senza inganno, così come semplici e non ingannevoli sono le cose eterne, si è presentato al suo prossimo (Esp. sul sal. 23, 3. 4).

 

ORAZIONE SALMICA

Padre delle misericordie,

rendi innocenti le nostre mani, e puri i nostri cuori

perché limpida sia la nostra lode

e le nostre opere libere

da ogni compromesso con il male.

Amen.

 

 

 

Cantico Tb. 13, 2-10a - Dio castiga e salva

 

Benedetto Dio che vive in eterno; *

il suo regno dura per tutti i secoli;

 

egli castiga e usa misericordia,*

fa scendere negli abissi della terra,

fa risalire dalla grande perdizione *

e nulla sfugge alla sua mano.

 

Lodatelo, figli di Israele, davanti alle genti: t

egli vi ha disperso in mezzo ad esse *

per proclamare la sua grandezza.

 

Esaltatelo davanti ad ogni vivente, t

è lui il Signore, il nostro Dio,

lui il nostro Padre, il Dio per tutti i secoli.

 

Vi castiga per le vostre ingiustizie, *

ma userà misericordia a tutti voi.

 

Vi raduna da tutte le genti, *

in mezzo alle quali siete stati dispersi.

 

Convertitevi a lui con tutto il cuore

e con tutta l'anima *

per fare la giustizia davanti a lui,

 

e allora egli si convertirà a voi *

e non vi nasconderà il suo volto.

 

Ora contemplate ciò che ha operato con voi *

e ringraziatelo con tutta la voce;

benedite il Signore della giustizia *

ed esaltate il re dei secoli.

 

Io gli do lode nel paese del mio esilio *

e manifesto la sua forza e grandezza

a un popolo di peccatori.

 

Convertitevi, o peccatori, *

e operate la giustizia davanti a lui;

chi sa che non torni ad amarvi *

e vi usi misericordia?

 

Io esalto il mio Dio e celebro il re del cielo *

ed esulto per la sua grandezza.

 

Tutti ne parlino *

e diano lode a lui in Gerusalemme.

 

 

  1. In  ogni dono del Signore Dio nostro, in ogni consola­zione ed in ogni pu­nizione che ci viene da lui, nella grazia che egli si è degnato di darci, nell'indulgenza per la quale ci ha reso il meritato castigo, in tutte le sue opere, sempre l'anima nostra deve benedire il Signore... Ciascuno di noi deve stimolare ed esortare la propria anima, dicendole: Benedici anima mia il Signore. E tutti noi, e con quanti sono nostri fra­telli in Cristo, dovunque si  trovino, formando un sol uomo avente il suo capo nel cielo  tutti proprio per tale unità dobbiamo esortare la nostra anima, dicendo: Be­nedici, anima mia, il Signore. E l'anima ascolta, obbedisce, sta a tale esortazione, ne resta persuasa non per la nostra virtù, ma per la grazia di colui che essa benedice... (Esp. sul sal. 102, 1).

  2. Abbiamo cantato per tutto il tempo che era necessario e poi abbiamo taciuto; ma deve forse tacere quel che è dentro di noi nel benedire il Signore? Può certo elevarsi e cessare a tempo opportuno il suono delle nostre parole, ma pe­renne dev'essere la voce di quel che è dentro di noi! Quando ti rechi nella Chiesa per recitare l'inno, la tua voce fa risuonare le lodi di Dio, ma anche dopo aver cantato come hai potuto, quando ti sei ormai allontanato, la tua anima deve far risuonare le lodi di Dio. Quando attendi ad un affare, anche allora la tua anima deve lodare Dio... Mi permetto anzi di aggiungere: anche quando dormi, la tua anima deve benedire il Signore... Anche se dormi è la tua innocenza a dar voce alla tua anima (Esp. sul sal. 102, 2).

 

ORAZIONE SALMICA

Noi ti esaltiamo e ti benedi­ciamo

Signore nostro, perché tu sei nostro Padre

e il Dio di tutti i secoli;

converti a te i nostri cuori

e la nostra vita

sarà una lode perenne alla tua misericordia.

Amen.

 

 

Salmo 32 - Esultanza dei giusti a motivo della creazione e della redenzione operate attraverso il Verbo di Dio

 

Esultate, giusti, nel Signore:

ai retti si addice la lode.

 

 Lodate il Signore con la cetra, *

con l'arpa a dieci corde a lui cantate.

 

Cantate al Signore un canto nuovo,

suonate la cetra con arte e acclamate.

 

Poiché retta è la parola del Signore *

e fedele ogni sua opera.

 

Egli ama il diritto e la giustizia, *

della sua grazia è piena la terra.

 

Dalla parola del Signore furono fatti i cieli, *

dal soffio della sua bocca ogni loro schiera.

 

Come in un otre raccoglie le acque del mare, *

chiude in riserve gli abissi.

 

Tema il Signore tutta la terra, *

tremino davanti a lui gli abitanti del mondo,

perché egli parla e tutto è fatto, *

comanda e tutto esiste.

 

Il Signore annulla i disegni delle nazioni, *

rende vani i progetti dei popoli.

Ma il piano del Signore sussiste per sempre, *

i pensieri del suo cuore per tutte le generazioni.

 

Beata la nazione il cui Dio è il Signore, *

il popolo che si è scelto come erede.

 

Il Signore guarda dal cielo, *

egli vede tutti gli uomini.

Dal luogo della sua dimora *

scruta tutti gli abitanti della terra,

 

lui che, solo, ha plasmato il loro cuore *

e comprende tutte le loro opere.

 

Il re non si salva per un forte esercito *

né il prode per il suo grande vigore.

Il cavallo non giova per la vittoria, *

con tutta la sua forza non potrà salvare.

 

Ecco, l'occhio del Signore veglia su chi lo teme, *

su chi spera nella sua grazia,

per liberarlo dalla morte *

e nutrirlo in tempo di fame.

 

L'anima nostra attende il Signore, *

egli è nostro aiuto e nostro scudo.

 

In lui gioisce il nostro cuore *

e confidiamo nel suo santo nome.

 

Signore, sia su di noi la tua grazia, *

perché in te speriamo.

 

 

  1. Questo salmo ci esorta a esultare nel Si­gnore...

    Ma possiamo esultare nel Signore se la nostra lode riconosce in Lui il solo che risponde a tutti i nostri desideri; mentre nes­suno come Lui offre agli infedeli altrettanto di cui dispiacersi. Brevissima è la regola: piace a Dio colui cui piace Dio. Ai retti - si aggiunge - si addice la lode. Chi sono i retti? Co­loro che dirigono il cuore secondo la Volontà di Dio; e, se l'umanità fragile li turba, li consola la divina equità. Infatti, anche se desi­derano, dato il loro cuore corruttibile, qualcosa di particolare che convenga ai loro affari e faccende at­tuali o alla necessità pre­sente, non appena avranno capito e riconosciuto che Dio vuole un'altra cosa, antepongono la volontà del migliore alla propria, la volontà dell'Onnipotente alla volontà del debole, la volontà di Dio a quella dell'uomo. Poiché quanto Dio dista dall'uomo, altrettanto dista la volontà di Dio dalla volontà dell'uomo (Esp. sul sal. 32, II, 1, 1. 2).

  2. Esultate nel Signore, o giusti, o retti, perché a voi si addice la lode. Nessuno dica: che giusto posso essere io, oppure, quand'è che sono giusto? Non abbattetevi e non disperate di voi. Siete uomini fatti a immagine di Dio; Colui che vi ha fatto uomini, anch’ Egli si è fatto per voi uomo; e affinché molti figli potessero es­sere resi partecipi dell'eredità eterna, per voi è stato versato il sangue dell'Unigenito. Se vi disprezzate a motivo della fragilità terrena, ebbene soppesatevi considerando anche il prezzo pagato per voi; riflettete degnamente a ciò che mangiate, a ciò che bevete, a chi acconsentite nel dire Amen (Esp. sul sal. 32, II, 1, 4).

 

ORAZIONE SALMICA

Signore, tu sei il nostro Dio,

tu sei la nostra sicurezza,

il nostro possesso e la parte della nostra eredità;

tu che hai plasmato i nostri cuori

accogli la lode che, gioiosa,

erompe dalle nostre labbra.

Amen.

 

 

MARTEDI' -  Vespri

 

 

Salmo 19 - Preghiera della Chiesa perché sia celebrata la magnificenza di Cristo.

 

Ti ascolti il Signore nel giorno della prova, *

ti protegga il nome del Dio di Giacobbe.

 

Ti mandi l'aiuto dal suo santuario *

e dall'alto di Sion ti sostenga.

 

Ricordi tutti i tuoi sacrifici *

e gradisca i tuoi olocausti.

Ti conceda secondo il tuo cuore, *

faccia riuscire ogni tuo progetto.

 

Esulteremo per la tua vittoria, t

spiegheremo i vessilli in nome del nostro Dio; *

adempia il Signore tutte le tue domande.

 

Ora so che il Signore salva il suo consacrato; t

gli ha risposto dal suo cielo santo *

con la forza vittoriosa della sua destra.

 

Chi si vanta dei carri e chi dei cavalli *

noi siamo forti nel nome del Signore nostro Dio.

Quelli si piegano e cadono *

ma noi restiamo in piedi e siamo saldi.

 

Salva il re, o Signore, *

rispondici, quando ti invochiamo.

 

 

  1. In questo salmo non è Cristo che parla, ma di Cristo parla il profeta, e canta avvenimenti futuri espri­mendoli in forma augurale.

    Ti esaudisca il Signore, nel giorno della tribolazione. Ti esaudisca il Signore nel giorno in cui hai detto: Padre glorifica il Figlio tuo. Ti protegga il nome del Dio di Giacobbe. Ti mandi aiuto dal Luogo Santo e da Sion ti sia difesa, rendendo santo il tuo corpo, cioè la Chiesa, protetta dalla torre di guar­dia, la quale veglia nell'attesa che tu venga per le nozze.

    ... Ti conceda il Signore quello che brama il tuo cuore. Ti conceda il Signore non quello che hanno in cuore coloro che hanno creduto di poterti annientare perseguitandoti; ma quello che desidera il tuo cuore, nel quale hai conosciuto il bene che avrebbe arrecato la tua passione (Esp. sul sal. 19, 1. 2. 3. 5.).

  2. Esulteremo nella tua salvezza... Adempia il Signore tutte le tue preghiere. Adempia il Signore non soltanto le preghiere che hai innalzato sulla terra, ma anche quelle con cui in cielo intercedi per noi. Ora ho conosciuto che il Signore ha salvato il suo Cristo. Ora, grazie alla profezia, mi è chiaro che il Signore risusciterà il suo Cristo. Lo esaudirà dal suo santo cielo. Lo esaudirà, non soltanto dalla terra, ove ha chiesto di essere glorificato, ma anche dal cielo, di dove già, intercedendo per noi alla destra del Padre, ha inviato lo Spirito Santo su coloro che credono in lui. Potente è la salvezza della sua destra. Nostra potenza è la salvezza della sua protezione, che ci soccorre anche nella tribolazione; in modo che quando siamo deboli, allora siamo potenti (Esp. sul sal. 19, 7).

 

ORAZIONE SALMICA

Signore nostro Dio, guarda la tua Chiesa

che ve­glia in attesa dello Sposo,

Gesù Cristo tuo Figlio, e accogli la lode

che innalza a te con amore.

Amen.

 

 

Salmo 20 - Il profeta parla al Padre di Cristo Re

 

Signore, il re gioisce della tua potenza, *

quanto esulta per la tua salvezza!

Hai soddisfatto il desiderio del suo cuore, *

non hai respinto il voto delle sue labbra.

 

Gli vieni incontro con larghe benedizioni; *

gli poni sul capo una corona di oro fino.

Vita ti ha chiesto, a lui l'hai concessa, *

lunghi giorni in eterno, senza fine.

 

Grande è la sua gloria per la tua salvezza, *

lo avvolgi di maestà e di onore;

lo fai oggetto di benedizione per sempre, *

lo inondi di gioia dinanzi al tuo volto.

 

Perché il re confida nel Signore: *

per la fedeltà dell'Altissimo non sarà mai scosso.

Alzati, Signore, in tutta la tua forza; *

canteremo inni alla tua potenza.

 

 

  1. Anche in questo salmo si canta del Cristo.O Signore, nella tua potenza si allieterà il Re. E per la tua salvezza esulterà vivamente. Signore, nella tua potenza, per la quale il Verbo si è fatto carne, si allieterà l'uomo Cristo Gesù. E per  questo, per cui tutto vivifichi, esulterà grande­mente.... Ha chiesto la vita e gliel'hai accordata. Ha chiesto la risurrezione, dicendo: Padre, glorifica il Figlio tuo; e tu gliel'hai accordata... Grande è certamente la sua gloria nella salvezza per la quale tu lo hai risuscitato. Lo ricoprirai di gloria e di grande splendore quando in cielo lo farai sedere alla tua destra (Esp. sul sal. 20, 1 passim)

  2. Cristo ha sottomesso al suo giogo le genti ed ha abbattuto i popoli non con il ferro, ma con il legno della croce; e benché l'abbia fatto nella carne e nell'umiltà e nella misura in cui può soffrire la natura di servo, si comprende tuttavia quanto sia grande la sua virtù, perché la debolezza di Dio è più forte degli uomini... Davvero grande è la sua virtù, se egli domina nel mezzo dei suoi nemici, che strepitano, pur non riuscendo a nulla contro di lui... mentre va crescendo la sua gloria tra i popoli, mentre al suo nome si sottomettono le genti... (Esp. sul sal. 109, 11).

 

ORAZIONE SALMICA

Signore Gesù Cristo, lévati nella tua potenza;

con le labbra e con le opere ti celebreremo

e faremo conoscere le tue meraviglie

a tutti i nostri fratelli.

Amen.

 

 

Cantico Ap. 4,11; 5,9. 10.12 - Inno dei salvati

 

Tu sei degno, o Signore e Dio nostro,

di ricevere la gloria, l'onore e la potenza,

 

perché tu hai creato tutte le cose,

per la tua volontà furono create, *

per il tuo volere sussistono.

 

Tu sei degno, o Signore, di prendere il libro *

e di aprirne i sigilli,

 

perché sei stato immolato

e hai riscattato per Dio con il tuo sangue *

uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione

 

e li hai costituiti per il nostro Dio

un regno di sacerdoti *

e regneranno sopra la terra.

 

L'Agnello che fu immolato è degno di potenza,

ricchezza, sapienza e forza, *

onore, gloria e benedizione.

 

 

  1. Abbiamo presso il Padre quale avvocato Gesù Cristo il giusto, ed Egli stesso è propiziazione per i nostri peccati... Quel che è stato scritto di quel sacerdote, sta scritto per avvertire il popolo in profezia che deve riconoscere il sacerdote come colui per il quale nessuno può pregare. Ma chi è colui per il quale nessuno prega, se non colui che per tutti intercede? Eb­bene, volendo Dio con la profezia ammonire il popolo, che già doveva esser desiderato un sacerdote capace di intercedere per tutti, mentre per lui nessuno pre­gasse, desi­gnando appunto tale sacerdote, ammonì dicendo: Se il popolo avrà peccato, pregherà per lui il sacerdote; ma se avrà peccato il sacerdote, chi pregherà per lui? pertanto o popolo, scegli un tale sacer­ote, per il quale non sei obbligato a pregare, ma della cui preghiera per te tu possa essere certo. Costui è il Signore nostro Gesù Cri­sto, unico Sacerdote, unico Mediatore tra Dio e gli uomini, l'Uomo Cristo Gesù (Esp sul sal 36, D 2, 20).I.

  2. Il Figlio di Dio, che ci ha creati, è venuto in mezzo a noi e in qualità di nostro re ci governa, dopo che, come Creatore, ci aveva fatti esi­stere. Lo stesso nostro Creatore è, comunque, colui che ci governa; e noi in tanto siamo cristiani in quanto il nostro Creatore e Re è Cristo. Ora, il nome Cristo deriva da Crisma, cioè unzione. E, se venivano unti i re e i sacerdoti, Cristo è stato unto proprio perché re e sacerdote. Come re combatté per noi; come sacerdote offrì se stesso per noi... Fu sì crocifisso, però dalla croce in cui era confitto uccise il diavolo, e per questo è nostro re. Perché poi è sacerdote? Per aver offerto se stesso per noi. Date a lui sacerdote la vittima da offrire. Cosa troverà l'uomo da presentargli come vittima senza macchia? Quale vittima troverà?... Offra dunque se stesso quel sacerdote che è puro e purifichi gli altri. E' ciò  che fece Cristo... offrì se stesso come vittima pura.

    Vittima felice, vittima vera, sacrificio immacolato! (Esp sul sal. 149, 6).

 

MERCOLEDI' -  Lodi

 

 

Salmo 35 - Malizia dell’empio e bontà di Dio

 

Nel cuore dell'empio parla il peccato, *

davanti ai suoi occhi non c'è timor di Dio.

Poiché egli si illude con se stesso *

nel ricercare la sua colpa e detestarla.

 

Inique e fallaci sono le tue parole, *

rifiuta di capire, di compiere il bene.

 

Iniquità trama sul suo giaciglio,

si ostina su vie non buone, *

via da sé non respinge il male.

 

Signore, la tua grazia è nel cielo, *

la tua fedeltà fino alle nubi;

 

la tua giustizia è come i monti più alti,

il tuo giudizio come il grande abisso: *

uomini e bestie tu salvi, Signore.

 

Quanto è preziosa la tua grazia, o Dio! *

Si rifugiano gli uomini all'ombra delle tue ali,

si saziano dell'abbondanza della tua casa *

e li disseti al torrente delle tue delizie.

 

E’ in te la sorgente della vita, *

alla tua luce vediamo la luce.

 

Concedi la tua grazia a chi ti conosce, *

la tua giustizia ai retti di cuore.

 

Non mi raggiunga il piede dei superbi, *

non mi disperda la mano degli empi.

Ecco, sono caduti i malfattori, *

abbattuti, non possono rialzarsi

 

 

  1. Fratelli, siamo figli degli uomini, speriamo nella protezione delle sue ali e ci inebrieremo dell’abbondanza della sua casa... Si inebrieranno nell'abbon­anza della tua casa; e li disseterai al torrente della tua delizia. E' detto tor­rente il corso d'acqua che scorre con impeto. Impetuosa sarà la misericordia di Dio, nell'irrigare e nell'inebriare coloro che ora pongono la loro speranza sotto la protezione delle sue ali. Che cosa è quella deli­zia? E' come un torrente che inebria gli assetati. Chi ora dunque ha sete, fondi la sua speranza; chi ha sete abbia la speranza e, inebriato, avrà la realtà; ma prima di avere la realtà, sia assetato nella speranza. Beati coloro che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati... Perché presso di te è la sor­gente della vita. Chi è la sor­gente della vita se non Cristo? E' venuto a te nella carne, per bagnare la tua gola assetata; sazierà chi spera Colui ha bagnato l'assetato. Perché presso di te è la sor­gente della vita, nella tua luce vedremo la luce. Qui una cosa è la sorgente ed un'altra la luce; non così lassù. Perché ciò che è fonte è anche luce... se è luce preparo i miei occhi, preparo anche la gola. Perché ciò che è luce è an­che sorgente; è sorgente perché sazia gli assetati, luce perché illumina i ciechi (Esp. sul sal. 35, 14.15).

  2. All'ombra delle tue ali spereranno i figli degli uomini, e si inebrieranno nell'abbondanza della tua casa. Quando ciascuna avrà cominciato ad essere più abbondantemente irrigato da questa fonte, stia attento a non insuperbire. Non mancò infatti tale abbondanza ad Adamo, il primo uomo, ma a lui venne addosso il piede della superbia (come dice il salmo: Non mi venga addosso il piede della superbia), e lo smosse la mano del peccatore, cioè la mano superba del diavolo...

    Siam caduti per la superbia, fino a precipitare in questa condizione mortale. E poiché la superbia ci ha ferito, l'umiltà ci fa sani. Dio è venuto umile per guarire l'uomo dalla così grande ferita della superbia. E' venuto, perché il Verbo si è fatto carne ed ha abitato fra noi (Esp sul sal. 35, 17).

     

 

ORAZIONE SALMICA

Signore nostro Dio, Padre della luce

e sorgente di interiore illuminazione,

sazia la nostra anima assetata di te

e donale di contemplare il tuo volto in eterno.

Amen.

 

 

Cantico Gdt. 16, 1-2 - Il Signore, creatore del mondo, protegge il suo popolo

 

Lodate il mio Dio con i timpani, *

cantate al Signore con cembali,

elevate a lui l'accordo del salmo e della lode; *

esaltate e invocate il suo nome.

 

Poiché il Signore è il Dio *

che stronca le guerre.

 

Innalzerò al mio Dio un canto nuovo:

Signore, grande sei tu e glorioso, *

mirabile nella tua potenza e invincibile.

 

Ti sia sottomessa ogni tua creatura: *

perché tu dicesti e tutte le cose furon fatte;

mandasti il tuo spirito e furono costruite *

e nessuno può resistere alla tua voce.

 

I monti sulle loro basi *

insieme con le acque sussulteranno,

davanti a te le rocce si struggeranno come cera; *

ma a coloro che hanno il tuo timore

tu sarai sempre propizio.

 

 

  1. Gratuitamente amo colui che lodo. Lodo Dio e mi allieto nella stessa lode. Mi rallegro lodandolo; non arrossisco per averlo lodato... E' con un atto della volontà che lo si loda; come lo si ama in virtù della carità. Sia dunque amato e lodato gratuitamente. Che significa "gratuitamente"? Significa amarlo e lodarlo per se stesso, no per qualcosa di estraneo a lui. Se lodi Dio affinché egli ti dia qualcos'altro, non ami più gratuitamente Dio.. Se lodi Dio per motivi estranei a lui, lo lodi per neces­sità. E, se tu avessi ciò che ami, non lo loderesti più... Egli sa quando dare e a chi dare, quando togliere e a chi togliere. Quanto a te, chiedi nel tempo ciò che ti giova nel futuro: chiedi ciò che ti sia d'aiuto per l'eternità. Ma lui, amalo gratuitamente: perché da lui non puoi avere niente di meglio che lui stesso (Esp. sul sal. 53, 10).

  2. Sia quando siamo nelle tribolazioni e nelle angustie, sia quando ci rallegriamo ed esultiamo, dobbiamo lodare Dio, perché egli mediante le tribolazioni ci forma, come attraverso la gioia ci consola. La lode di Dio non deve mai allontanarsi dal cuore e dalla bocca del cristiano, il quale, anziché lodare il Signore nella prosperità e maledirlo nella avversità, si comporterà come ordina un salmo: Benedirò il Signore in ogni tempo, la sua lode sarà sempre sulla mia bocca. Nella gioia riconosci il padre che ti accarezza; nella sofferenza riconosci il padre che ti corregge. Sia che accarezzi, sia che corregga, egli educa colui al quale prepara l'eredità (Esp. sul sal. 54, 2).

 

ORAZIONE SALMICA

Dio Onnipotente,  Signore del creato

a te è sottomessa ogni creatura  perché il tuo spirito

ha dato loro l'esistenza; conserva nel tuo amore

ogni essere vivente che invoca il tuo nome.

Amen.

 

 

Salmo 46 - Cristo, salendo al cielo, chiama le Genti e diffonde ovunque il suo regno

 

Applaudite, popoli tutti, *

acclamate Dio con voci di gioia;

perché terribile è il Signore, l'Altissimo, *

re grande su tutta la terra.

 

Egli ci ha assoggettati i popoli, *

ha messo le nazioni sotto i nostri piedi.

La nostra eredità ha scelto per noi, *

vanto di Giacobbe suo prediletto.

 

Ascende Dio tra le acclamazioni, *

Il Signore al suono di tromba.

 

Cantate inni a Dio, cantate inni; *

cantate inni al nostro re, cantate inni;

perché Dio è re di tutta la terra, *

cantate inni con arte.

 

Dio regna sui popoli, *

Dio siede sul suo trono santo.

 

I capi dei popoli si sono raccolti *

con il popolo del Dio di Abramo,

perché di Dio sono i potenti della terra: *

egli è l'Altissimo.

 

 

  1. Voi tutti, redenti dal Sangue di Cristo, che è stato versato sul luogo del Calvario, voi, Popoli tutti battete le mani perché la grazia di Dio è giunta fino a voi. Battete le mani. Che significa: Applaudite? Significa ralle­gratevi. Ma perché con le mani? Perché le mani indicano le buone opere. Non rallegratevi con la bocca e state inattivi con le mani. Se vi rallegrate, applaudite con  le mani. La mano dei popoli veda Colui che si è degnato di donare la gioia. Che si­gnifica la mano dei popoli? Si­gnifica le azioni di coloro che operano il bene. Popoli tutti battete le mani, accla­ate Dio con voce d'esultanza. Con la voce e con le mani. Se fosse sol­tanto con la voce non sarebbe bene perché le mani resterebbero oziose; neppure soltanto con le mani sarebbe bene, perché muta rimarrebbe la lingua; siano concordi le mani e la lingua, questa confessi, quelle operino: acclamate Dio con voce d'esultanza (Esp. sul sal. 46, 3)..

  2. Ascende Dio tra il giubilo. Dio è lo stesso nostro Signore Cristo che ascende tra il giubilo. Dove se non lassù dove sappiamo?... Ascende Dio tra il giubilo... Sparisce certamente il corpo dal vostro sguardo, ma Dio non si allontana dai vostri cuori; lo vedete salire, credete in lui anche quando è assente, sperate nella sua venuta, ma grazie alla sua occulta misericordia, sentite anche la sua presenza. Perché egli che è asceso al cielo, allontanandosi dal vostro sguardo, è colui che vi ha promesso: Ecco io sono con voi fino alla consumazione dei secoli (Esp. sul sal. 46, 7).

 

ORAZIONE SALMICA

 Accogli, Dio Onnipotente la lode di tutti i popoli

che inneggiano al tuo nome e ti proclamano concordi

Re e Signore di tutta la terra.

Amen.

 

 

 

MERCOLEDI' -  Vespri

 

 

Salmo 26 - Fortezza e costanza di Cristo

 

Il Signore è mia luce e mia salvezza, *

di chi avrò timore?

 Il Signore è difesa della mia vita, *

di chi avrò terrore?

 

Quando mi assalgono i malvagi *

per straziarmi la carne,

sono essi, avversari e nemici, *

a inciampare e cadere.

 

Se contro di me si accampa un esercito *

Il mio cuore non teme;

se contro di me divampa la battaglia *

anche allora ho fiducia.

 

Una cosa ho chiesto al Signore *

questa sola io cerco:

abitare nella casa del Signore *

tutti i giorni della mia vita,

 

per gustare la dolcezza del Signore *

ed ammirare il suo santuario.

 

Egli mi offre un luogo di rifugio *

nel giorno della sventura.

 

Mi nasconde nel segreto della sua dimora, *

mi solleva sulla rupe.

 

E ora rialzo la testa *

sui nemici che mi circondano;

immolerò nella sua casa sacrifici d'esultanza, *

inni di gioia canterò al Signore.

 

Ascolta, Signore, la mia voce. *

Io grido: abbi pietà di me! Rispondimi.

 

Di te ha detto il mio cuore: “Cercate il suo volto”; *

il tuo volto, Signore, io cerco.

 

Non nascondermi il tuo volto, *

non respingere con ira il tuo servo.

 

Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi *

non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.

 

Mio padre e mia madre mi hanno abbandonato, *

ma il Signore mi ha raccolto.

 

Mostrami, Signore, la tua via, *

guidami sul retto cammino, *

a causa dei miei nemici.

 

Non espormi alla brama dei miei avversari;

contro di me sono insorti falsi testimoni *

che spirano violenza.

 

Sono certo di contemplare la bontà del Signore *

nella terra dei viventi.

 

Spera nel Signore, sii forte, *

si rinfranchi il tuo cuore e spera nel Signore.

 

 

  1. Il Signore è mia luce e mia salvezza; che cosa temerò? Egli mi illumina, vadano indietro le tenebre; egli mi salva, si allontani la debolezza; procedendo saldo nella luce, chi temerò? Perché Dio non dona una salvezza tale che possa essere inficiata dagli altri; oppure è tale Luce che possa essere oscurata da alcuno. Il Signore illumina, noi siamo illuminati; il Signore salva, noi siamo salvati. Se dunque Egli illumina e noi siamo illuminati, Egli salva e noi siamo salvati, al di fuori di Lui noi siamo tenebre e debolezza. Avendo dunque in lui la speranza certa, in­crollabile e vera, di chi avremo paura? Il Signore è la tua luce, il Signore è la tua salvezza. Incòntrane uno più po­tente e temilo. Appartengo al più potente di tutti, all'Onnipotente, in modo tale che egli mi illumina e mi salva, e non temo nessuno all'infuori di lui stesso (Esp. sul sal. 26, 3).

  2. Una cosa sola ho chiesto al Signore, e questa ricercherò. Vediamo che cosa chiede colui che niente teme. Una grande tranquillità di cuore. Volete non temere nulla? Chiedete questa sola cosa; ma chi la chiede già non teme nulla oppure la chiede per non temere nulla? Questa è l'unica cosa: è chiamata infatti casa quella ove sempre permarremo. Ebbene il salmista, se così possiamo dire, ardendo di desiderio e bruciando in questo amore, desidera abitare nella casa del Signore tutti i giorni della sua vita: giorni non con una fine, ma eterni... Ed ora chiediamogli: Che cosa farai lassù? quale sarà colà la tua gioia? quale la ricreazione del cuore? quali saranno quelle delizie donde trabocca la gioia? Non continueresti infatti a restarvi se non fossi felice. Ma quella felicità donde deriva? Conosciamo infatti, qui, diverse felicità del genere umano, e ciascuno si dice misero quando gli è sottratto ciò che ama. Invero gli uomini amano diverse cose; e quando uno sembra possedere ciò che ama, si dice felice. Tuttavia è veramente felice non se ha ciò che ama, ma se ama ciò che deve essere amato (Esp. sul sal. 26, 6. 7).

 

ORAZIONE SALMICA

Signore, tu sei la nostra luce e la nostra salvezza;

ascolta il grido della nostra preghiera e sazia la sete

del nostro cuore che cerca ovunque il tuo volto.

Amen.

 

 

Cantico Col 1, 3. 12-20 - Cristo è il Primogenito di coloro che risuscitano dai morti

 

Ringraziamo con gioia Dio, *

Padre del Signore nostro Gesù Cristo,

perché ci ha messi in grado di partecipare *

alla sorte dei santi nella luce,

 

ci ha liberati dal potere delle tenebre, *

ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto,

per opera del quale abbiamo la redenzione, *

la remissione dei peccati.

 

Cristo è immagine del Dio invisibile, *

generato prima di ogni creatura;

è prima di tutte le cose *

e tutte in lui sussistono.

 

Tutte le cose sono state create per mezzo di lui *

e in vista di lui:

quelle nei cieli  e quelle sulla terra, *

quelle visibili e quelle invisibili.

 

Egli è il capo del corpo, che è la Chiesa; *

è il principio di tutto,

il primogenito di coloro che risuscitano dai morti, *

per ottenere il primato su tutte le cose.

 

Piacque a Dio di far abitare in lui ogni pienezza,

per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose, -

 

rappacificare con il sangue della sua croce, *

gli esseri della terra e quelli del cielo.

 

 

  1. Noi cristiani sappiamo che la risurrezione si è già compiuta nel nostro Capo, e che si compirà nelle membra. Capo della Chiesa è Cristo, membra di Cristo è la Chiesa. Ciò che prima è accaduto nel capo accadrà poi nel corpo. Questa è la nostra speranza; per la quale resistiamo e perseveriamo pur in mezzo alla dilagante malvagità di questo mondo. Questa speranza ci consola, finché la stessa speranza non sia divenuta realtà. Sarà infatti realtà quando anche noi risorgeremo, e, trasformati in esseri celesti, diverremo uguali agli angeli. Chi avrebbe osato sperare tanto, senza la promessa della Ve­rità? (Esp. sul sal. 65, 1).

  2. Il nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo è il Capo del suo Corpo, è il mediatore unico tra Dio e l'uomo, lui, l'uomo Gesù, nato dalla Vergine... Egli ci rese sue membra e quando parla, talora parla identificandosi con queste membra, mentre altre volte parla a nome proprio, parla da nostro capo....

    Un solo corpo con molte membra; così anche Cristo. Cristo dunque è la totalità; e siccome Cristo è la totalità, per questo il capo dal cielo poteva dire: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? Ritenete questa verità, fissatevela tenacemente nella memoria, come si conviene a figli cresciuti nella scuola della Chiesa e ben istruiti nella fede cattolica. Sappiate riconoscere Cristo, capo e corpo, e, sempre nei riguardi del medesimo Cristo, riconoscetelo Verbo unigenito di Dio, uguale al Padre.. Così facendo, vi renderete conto dell'immensa grazia che vi eleva fino a Dio, se è vero che lo stesso individuo, che è uno col Pa­dre, è voluto diventare uno anche con noi (Esp. sul sal. 142, 3).

 

 

 

 

GIOVEDI' -  Lodi

 

 

Salmo 56 - Passione, resur­rezione e ascensione di Cristo

 

Pietà di me, pietà di me, o Dio, *

in te mi rifugio;

 

mi rifugio all'ombra delle tue ali *

finché sia passato il pericolo.

 

Invocherò Dio, l'Altissimo, *

Dio che mi fa il bene.

 

Mandi dal cielo a salvarmi

dalla mano dei miei persecutori, *

Dio mandi la sua fedeltà e la sua grazia.

 

Io sono come in mezzo a leoni, *

che divorano gli uomini;

i loro denti sono lance e frecce, *

la loro lingua spada affilata.

 

Innàlzati sopra il cielo, o Dio, *

su tutta la terra la tua gloria.

 

Hanno teso una rete ai miei piedi, *

 

mi hanno piegato,

hanno scavato davanti a me una fossa *

e vi sono caduti.

 

Saldo è il mio cuore, o Dio, *

saldo è il mio cuore.

 

Voglio cantare, a te voglio inneggiare: *

svégliati, mio cuore,

svegliatevi, arpa e cetra, *

voglio svegliare l'aurora.

 

Ti loderò tra i popoli, Signore,

a te canterò inni tra le genti,

perché la tua bontà è grande fino ai cieli, *

e la tua fedeltà fino alle nubi.

 

Innàlzati sopra il cielo, o Dio, *

su tutta la terra la tua gloria.

 

 

  1. In tutti i salmi cerchiamo di ascoltare la voce del capo, ma insieme anche la voce del corpo. Non ha voluto parlare separatamente, non ha voluto essere separato da noi... Se Cristo è con noi, egli parla in noi, parla di noi, parla per mezzo nostro, come anche noi parliamo in lui. Ed è per questo che diciamo la verità: perché par­liamo in lui...Pietà di me, o Dio, pietà di me! In te confida l'anima mia. Cristo nella passione dice: Pietà di me, o Dio! Dio dice a Dio: Pietà di me. Infatti ciò che in lui grida: Pietà di me è tuo: da te lo ha preso. Per liberare te s'è rivestito di carne. E la carne grida: Pietà di me o Dio, pietà di me! Lo grida l'uomo, anima e carne. Di­fatti il Verbo ha assunto l'uomo tutto intero, il Verbo si è fatto pienamente uomo... L'uomo tutto intero era con il Verbo, e il Verbo era con l'uomo. Può dunque dire: Pietà di me, o Dio, pietà di me! Non ci spaventino le parole di colui che chiede miseri­cordia e misericordia dona. La chiede proprio perché la dona. Per questo, infatti, volle farsi uomo, perché è mi­sericordioso. Non perché vi fosse costretto da neces­sità, ma per liberare noi dallo stato di necessità. Pietà di me, o Dio, pietà di me! In te confida l'anima mia. Ascoltando il maestro che prega, impara a pregare. Egli ha pregato per insegnarci a pregare: come anche ha sofferto perché noi imparassimo a soffrire ed è risorto perché sapessimo sperare nella risurrezione (Esp. sul sal. 56, 1. 5).

  2. Griderò all'altissimo Dio, a Dio che mi ha colmato di benefici. Se mi ha beneficato prima che io lo cercassi, non mi esaudirà quando grido a lui? Ci ha colmati di benefici, il Signore Dio, quando ci mandò il Salvatore nostro Gesù cristo, venuto a morire per i nostri peccati e a risorgere per la nostra giustificazione.  Per chi ha voluto morisse il suo Figlio? Per gli empi. Gli empi non cercavano Dio, Dio è venuto a cercarli. Per quanto, dunque, egli sia altissimo, la nostra miseria e il nostro gemito non sono lontani da lui; perché il Signore è vicino a coloro che hanno il cuore contrito (Esp. sul sal. 56, 7).

 

ORAZIONE SALMICA

Signore Dio, Padre delle misericordie

ed elargitore di benefici,

davanti a te è il nostro cuore pronto alla lode

e all'amore verso i fratelli;

accoglici quali membra redente

del Corpo del tuo Figlio che è la Chiesa.

Amen.

 

 

Cantico Ger. 31, 10-14 -  Dio libera e raduna il suo popolo nella gioia

 

Ascoltate, popoli, la parola del Signore *

annunziatela alle isole più lontane

e dite: “Chi ha disperso Israele lo raduna *

e lo custodisce come un pastore il suo gregge”,

 

perché il Signore ha redento Giacobbe, *

lo ha riscattato dalle mani del più forte di lui.

 

Verranno e canteranno inni sull'altura di Sion *

affluiranno verso i beni del Signore,

verso il grano, il mosto e l'olio, *

verso i nati dei greggi e degli armenti.

 

Essi saranno come un giardino irrigato, *

non languiranno mai.

Allora si allieterà la vergine alla danza; *

i giovani e i vecchi gioiranno.

                                                                         

Io cambierò il loro lutto in gioia, *

li consolerò e li renderò felici, senza afflizioni.

Sazierò di delizie l'anima dei sacerdoti *

e il mio popolo abbonderà dei miei beni.

 

 

  1. I doni di Dio sono in parte temporali e terreni e in parte eterni e celesti; chi ama Dio per ricevere questi beni terreni e temporali, che sono a disposizione di tutti, è ancora come un animale: si serve certo della misericordia di Dio, ma non in quella speciale, che viene data solo ai giusti, ai santi, ai buoni. Quali sono i doni che abbon­dano per tutti? Il sole che Egli fa sorgere so­pra i buoni e i cattivi, la pioggia che fa cadere sui giusti ed ingiusti. Chi non ha questa misericordia di Dio? Gli è necessaria in primo luogo per essere, per distinguersi dalle bestie, per es­sere un animale razionale capace di conoscere Dio, e poi per godere di questa luce, di questa aria, della pioggia, dei frutti, della di­versità delle stagioni, delle consolazioni terrene, della salute del corpo, dell'affetto degli amici, della prosperità della sua casa. Tutti questi sono beni e sono doni di Dio. Non crediate fratelli, che possa dare tali beni qualcun altro all'infuori di Dio (Esp. sul sal. 35, 7)-.

  2. O beni del Signore, dolci, immortali, incompara­bili, eterni, immutabili! Quando vi vedrò, o beni del Signore? Ho sete di vedervi, ma non nella terra di coloro che muoiono... Il Signore mi strapperà dalla terra dei mortali, Egli che per me si è degnato di caricarsi della terra dei mortali e di morire fra le mani di coloro che muoiono... Mi strapperà il Signore dalla terra dei mor­tali (Esp. sul sal 26, II, 22).

 

ORAZIONE SALMICA

Ti benediciamo Padre, per mezzo di tuo Figlio

Gesù, nostro Redentore;

la terra abbonda dei tuoi beni

e l'uomo gode dei tuoi benefici.

Fa che mai dissipiamo i doni

del tuo amore, ma sempre viviamo

in rendimento di grazie.

Amen.

 

 

  Salmo 47 - La Chiesa di Dio: comunità di grazia e di lode

 

Grande è il Signore e degno di ogni lode *

nella città del nostro Dio.

T  Il suo monte santo, altura stupenda, *

è la gioia di tutta la terra.

 

Il monte Sion, dimora divina, *

è la città del grande Sovrano.

Dio nei suoi baluardi *

è apparso fortezza inespugnabile.

 

Ecco, i re si sono alleati, *

sono avanzati insieme.

Essi hanno visto: *

attoniti e presi dal panico, sono fuggiti.

 

Là sgomento li ha colti, *

doglie come di partoriente,

simile al vento orientale *

che squarcia le navi di Tarsis.

 

Come avevamo udito, così abbiamo visto

nella città del Signore degli eserciti,

nella città del nostro Dio; *

Dio l'ha fondata per sempre.

 

Ricordiamo, Dio, la tua misericordia *

dentro il tuo tempio.

 

Come il tuo nome, o Dio,

così la tua lode si estende

sino ai confini della terra; *

è piena di giustizia la tua destra.

 

Gioisca il monte di Sion,

esultino le città di Giuda *

a motivo dei tuoi giudizi.

 

Circondate Sion, giratele intorno, *

contate le sue torri.

 

Osservate i suoi baluardi,

passate in rassegna le sue fortezze, *

per narrare alla generazione futura:

 

Questo è il Signore, nostro Dio

in eterno, sempre: *

egli è colui che ci guida.

 

 

  1. Grande è il Signore e sommamente degno di ogni lode, nella città del nostro Dio, nel suo santo monte. Questa è la città posta sul monte, che non può essere nascosta, questa è la lampada che non si cela sotto il moggio, da tutti conosciuta, a tutti nota. Non tutti però sono suoi cittadini, ma coloro nei quali grande è il Signore e sommamente degno di ogni lode... Che cosa è questo monte, fratelli?... Volesse il cielo che tu non fossi pigro a salire sul monte, come non è stato tardo il monte a venire a colui che dormiva... Questo monte, crescendo e riempiendo tutta la faccia della terra, è venuto a noi. Per­ché... non saliamo già su di lui che è presente, in modo che il Signore sia in noi grande e sommamente de­gno di lode (Esp. sul sal. 47, 2).

  2. O Chiesa felice! A suo tempo hai udito, a suo tempo hai visto. Ha udito nelle promesse, vede nella realtà, ha udito nella profezia, vede nel Vangelo... In­nalza dunque gli occhi, e getta uno sguardo nel mondo, e osserva ormai come si è estesa l'eredità sino ai confini della terra... Guarda che già si è compiuta la profezia: Sia tu esaltato, o Dio, sopra i cieli, e la tua gloria sopra tutta la terra. Contempla colui che ebbe piedi e mani trafitti dai chiodi, le cui ossa pendenti dal legno furono contate, e sulle cui vesti furono gettate le sorti; contèmplalo regnare, lui che essi hanno visto in croce, ossèrvalo mentre siede in cielo lui che essi disprezzarono mentre camminava in terra (Esp. sul sal. 47, 7).

 

ORAZIONE SALMICA

Guarda Padre buono,  la tua Chiesa che,

pellegrina sulla terra,

cammina verso il tuo santo monte

cantando le tue lodi;

sorreggila nella fatica di ogni giorno

perché riconosca umilmente che solo da te proviene

ogni dono di grazia.

Amen.

 

 

GIOVEDI' -  Vespri

 

Salmo 29 - Risurrezione di Cristo

 

Ti esalterò, Signore, perché mi hai liberato *

e su di me non hai lasciato esultare i nemici.

Signore Dio mio, *

a te ho gridato e mi hai guarito.

 

Signore, mi hai fatto risalire dagli inferi, *

mi hai dato vita perché non scendessi nella tomba.

 

Cantate inni al Signore, o suoi fedeli *

rendete grazie al suo santo nome,

perché la sua collera dura un istante, *

la sua bontà per tutta la vita.

 

Alla sera sopraggiunge il pianto *

e al mattino, ecco la gioia.

 

Nella mia prosperità ho detto: *

“Nulla mi farà vacillare!”.

 

Nella tua bontà, o Signore, *

mi hai posto su un monte sicuro;

ma quando hai nascosto il tuo volto, *

io sono stato turbato.

 

A te grido, Signore, *

chiedo aiuto al mio Dio.

 

Quale vantaggio dalla mia morte, *

dalla mia discesa nella tomba?

Ti potrà forse lodare la polvere *

e proclamare la tua fedeltà nell'amore?

 

Ascolta, Signore, abbi misericordia *

Signore, vieni in mio aiuto.

 

Hai mutato il mio lamento in danza,

la mia veste di sacco in abito di gioia,

perché io possa cantare senza posa. *

Signore, mio Dio, ti loderò per sempre.

 

 

  1. Di chi crediamo sia la voce che loda il Signore, lo ringrazia ed esulta e dice: Ti esalterò, Signore, perché mi hai protetto, e non hai per­messo che si rallegrassero a mio riguardo i miei nemici? Prendiamo per primo in considerazione il Signore stesso: poiché si è degnato di farsi uomo, ha potuto con ragione adattare a sé queste parole, giacché in quanto uomo è anche debole, ed in quanto debole, anche lui prega... Se prendi in considera­zione la divinità di nostro Signore Gesù Cristo, chi prega? A chi prega? Perché prega? Può Dio pregare? Può pregare ad un suo uguale? Quale motivo ha di pregare Egli che è sempre beato, sempre onnipotente, sempre immutabile, eterno e coeterno al Pa­dre?... Il Verbo si è fatto carne e ha abitato tra noi, ecco che hai la Maestà con la quale pregare, e l'umanità che per te prega (Esp. sul sal. 29, II, 1).

  2. Signore, Dio mio, ho gridato verso di te, e tu mi hai risanato: Il Signore ha pregato sul monte prima della Passione e Dio lo ha guarito. Chi è stato guarito, forse Colui che mai è stato ammalato, il Verbo di Dio, il Verbo che è divinità? No: ma Egli portava la morte della carne, portava la tua ferita, per sanare te dalla tua ferita. La carne è stata dunque risanata. Quando? Quando egli è risorto. Quella esaltazione dunque sarà allora l'esaltazione della nostra voce; ora è l'esaltazione di Cristo... Inneggiate al Signore, o santi suoi, poiché è risorto il vostro Capo, sperate, o membra, in ciò che vedete nel Capo; sperate, o membra, ciò che nel Capo avete creduto... Cristo è asceso in cielo, ove noi lo seguiremo: non è rimasto negli inferi, è risorto e più non muore; quando anche noi risorgeremo più non moriremo (Esp. sul sal. 29,12. 14).

 

ORAZIONE SALMICA

 Esulta la tua Chiesa, Padre, e canta a te con gioia

per la mirabile opera della redenzione operata

dal Cristo tuo Figlio, che con la sua risurrezione

ha mutato la tristezza

della nostra con­dizione mortale in grido d'esultanza.

Amen.

 

 

Salmo 31 - La misericordia di Dio per mezzo della sua grazia giustifica il peccatore

 

Beato l'uomo a cui è rimessa la colpa, *

e perdonato il peccato.

Beato l'uomo a cui Dio non imputa alcun male *

e nel cui spirito non è inganno.

 

Tacevo e si logoravano le mie ossa, *

mentre gemevo tutto il giorno.

Giorno e notte pesava su di me la tua mano, *

come per arsura d'estate inaridiva il mio vigore.

 

Ti ho manifestato il mio peccato, *

non ho tenuto nascosto il mio errore.

Ho detto. “Confesserò al Signore le mie colpe” *

e tu hai rimesso la malizia del mio peccato.

 

Per questo ti prega ogni fedele *

nel tempo dell'angoscia.

Quando irromperanno grandi acque *

non lo potranno raggiungere.

 

Tu sei il mio rifugio, mi preservi dal pericolo, *

mi circondi di esultanza per la salvezza.

 

Ti farò saggio, t'indicherò la via da seguire; *

con gli occhi su di te, ti darò consiglio.

 

Non siate come il cavallo e come il mulo

privi d'intelligenza; t

si piega la loro fierezza con morso e briglie, *

se no, a te non si avvicinano.

 

Molti saranno i dolori dell'empio, *

ma la grazia circonda chi confida nel Signore.

 

Gioite nel Signore ed esultate, giusti, *

giubilate, voi tutti, retti di cuore.

 

 

  1. E' il canto della grazia di Dio e della nostra giustificazione, di cui fruiamo non per qualche nostr merito precedente ma perché ci previene la misericordia del Signore Dio nostro.Beati coloro le cui iniquità sono state rimesse, e i cui peccati sono stati celati. Beato l'uomo al quale il Signore non ha imputato peccato, né è inganno sulla sua bocca. La comprensione del salmo, o intelligenza, consiste in questo: sa­pere che non devi vantarti dei tuoi meriti, né presumere di poter peccare impunemente. Per prima cosa l'intelligenza ti fa conoscere peccatore. In seguito, quando avrai comin­ciato ad operare il bene con la fede e per mezzo dell'amore, ti fa attribuire il merito non alle tue forze, ma alla grazia di Dio. Così non vi sarà inganno nel tuo cuore, cioè nella tua bocca interiore; né avrai una cosa sulle labbra e un'altra nel pensiero... Beati coloro le cui iniquità sono state rimesse e i cui peccati sono stati celati; non beati coloro nei quali non sono stati trovati i peccati, ma coloro i cui peccati sono stati coperti, celati, aboliti. Se Dio copre i nostri pec­cati, non vuole vederli; se non vuole vederli, non vuole prendere nota; se non vuole prendere nota, non vuole punire; se non vuole punire, non vuole riconoscerci colpevoli, ma preferisce perdo­narci (Esp sul sal. 31, II, 1. 9).

  2. Allietatevi nel Signore, ed esultate, o giusti. Ed esultate: sottintendi: nel Signore. Perché già siete giusti. Per che cosa giusti? Non per i vostri meriti, ma per la sua grazia. Perché quando siete giusti? Perché siete stati giustificati... E gloriatevi voi tutti, retti di cuore. Che cosa significa retti di cuore? Che non resistono a Dio. Intenda la vostra carità, comprendete che cosa è il cuore retto... Ecco il retto di cuore: qualunque cosa gli accadrà, dirà: Il Signore ha dato, il Signore ha tolto. Così è piaciuto al Signore e così è stato fatto; sia benedetto il nome del Signore. Chi ha tolto? Che cosa ha tolto? A chi ha tolto? Quando ha tolto? Sia benedetto il nome del Signore... La tua volontà è disforme, quella di Dio è la regola: stia salda la regola, in modo che ciò che è disforme sia raddrizzato secondo la regola. (Esp. sul sal. 31, II, 24. 26).

 

ORAZIONE SALMICA

Signore Dio, tu sei nostro Padre

che perdoni le colpe del tuo popolo;

sorreggici con la tua grazia,

perché sinceramente pentiti  dei nostri peccati,

ritorniamo a percorrere

la giusta via che conduce all'eterno

nostro destino di gloria.

Amen.

 

 

Cantico Ap. 11, 17-18;12,10b-12a - Il giudizio di Dio

 

Noi ti rendiamo grazie, Signore Dio onnipotente, *

che sei e che eri,

 

perché hai messo mano alla tua grande potenza, *

e hai instaurato il tuo regno.

 

Le genti, fremettero,

ma è giunta l'ora della tua ira,

il tempo di giudicare i morti,

 

di dare la ricompensa ai tuoi servi,

ai profeti e ai santi *

e a quanti temono il tuo nome, piccoli e grandi.

 

Ora si è compiuta la salvezza,

la forza e il regno del nostro Dio *

e la potenza del suo Cristo,

 

poiché è stato precipitato l'Accusatore;

colui che accusava i nostri fratelli, *

davanti al nostro Dio giorno e notte.

 

Essi lo hanno vinto per il sangue dell'Agnello

e la testimonianza del loro martirio, *

perché hanno disprezzato la vita fino a morire.

 

Esultate, dunque, o cieli, *

rallegratevi e gioite, voi che abitate in essi.

 

 

  1. Cristo è senza dubbio il vostro re: da vivo, è il vostro re; ucciso, è il vostro re. Ecco, il vostro re è risorto, è in cielo. Ecco, sta per venire. Guai a voi!, poiché egli è il vostro re. Seguitate, dunque, a parlare di giustizia e a non voler rettamente giudicare, figli degli uomini! Non volete giudicare rettamente? sarete rettamente giudicati. Quel vostro re vive, non muore più: la morte su di lui non avrà più potere. Ecco che viene! Rientrate, prevaricatori, al cuore. Verrà senza dubbio. Ravvedetevi prima che venga.Anticipate la sua comparsa con la confessione. Sì, verrà lui, il vostro re (Esp. sul sal.57, 3).

  2. Cristo ha sottomesso al suo giogo le genti ed ha abbattuto i popoli non con il ferro, ma con il legno della croce; e benché l'abbia fatto nella carne e nell'umiltà e nella misura in cui può soffrire la natura di servo, si comprende tuttavia quanto sia grande la sua virtù, perché la debolezza di Dio è più forte degli uomini Esp sul sal. 109. 13).

 

 

VENERDI' -  Lodi

 

 

Salmo 50 - Confessione del penitente che invoca perdono

 

Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia; *

nel tuo grande amore cancella il mio peccato.

 

Lavami da tutte le mie colpe, *

mondami dal mio peccato.

Riconosco la mia colpa, *

Il mio peccato mi sta sempre dinanzi.

 

Contro di te, contro te solo ho peccato, *

quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto;

perciò sei giusto quando parli, *

retto nel tuo giudizio.

 

Ecco, nella colpa sono stato generato, *

nel peccato mi ha concepito mia madre.

Ma tu vuoi la sincerità del cuore *

e nell'intimo m'insegni la sapienza.

 

Purificami con issòpo e sarò mondato; *

lavami e sarò più bianco della neve.

Fammi sentire gioia e letizia, *

esulteranno le ossa che hai spezzato.

 

Distogli lo sguardo dai miei peccati, *

cancella tutte le mie colpe.

Crea in me, o Dio, un cuore puro, *

rinnova in me uno spirito saldo.

 

Non respingermi dalla tua presenza *

e non privarmi del tuo santo spirito.

Rendimi la gioia di essere salvato *

sostieni in me un animo generoso

 

Insegnerò agli erranti le tue vie *

e i peccatori a te ritorneranno.

Liberami dal sangue, Dio, Dio mia salvezza, *

la mia lingua esalterà la tua giustizia.

 

Signore, apri le mie labbra *

e la mia bocca proclami la tua lode;

poiché non gradisci il sacrificio *

e se offro olocausti, non li accetti.

 

Uno spirito contrito è sacrificio a Dio *

un cuore affranto e umiliato

tu, o Dio, non disprezzi.

 

Nel tuo amore fa' grazia a Sion, *

rialza le mura di Gerusalemme.

 

Allora gradirai i sacrifici prescritti *

l'olocausto e l'intera oblazione,

allora immoleranno vittime

sopra il tuo altare.

 

 

  1. Abbi pietà di me, o Dio, secondo la tua grande mise­ricordia. Chi scongiura la grande misericordia, confessa una grande miseria. Cerchino la tua piccola misericordia, coloro che hanno peccato senza saperlo. Sta scritto: Abbi pietà di me, secondo la tua grande miseri­cordia. Soccorri alla grave ferita con la tua grande medicina. Grave è ciò che soffro, ma mi affido all'Onnipotente. Dispererei della mia tanto mortale ferita, se non trovassi un così grande medico...Più e più lavami della mia ingiustizia. Che significa: Più e più lavami? Significa che sono molto macchiato. Più e più lava i peccati di colui che sa, tu che hai lavato i peccati di colui che non sapeva. Non si deve disperare della tua misericordia. E dal mio peccato purificami. Per quale merito? Se è un me­dico, offrigli la ricompensa; è Dio, offri il sacrificio (Esp. sul sal. 50, 6. 7).

  2. Contro te solo ho peccato, e ho fatto il male davanti a te; affinché tu sia giustificato nelle tue parole e tu vinca quando sei giudicato. Ecco che nell'iniquità sono stato concepito... Perché dice di essere stato concepito nell'iniquità, se non perché deriva tale iniquità da Adamo? Anche la stessa catena della morte si è generata insieme con l'iniquità. Nessuno nasce se non trascinando seco la pena, e traendo con sé ciò che ha meritato la pena... Sappiamo infatti, che il battesimo di Cristo è efficace per ottenere il perdono dei peccati... Che cosa lava il battesimo? che cosa scioglie quella grazia? Scioglie la radice del peccato (Esp. sul sal. 50, 10).

 

ORAZIONE SALMICA

Dio Padre, Signore delle misericordie,

accetta la confessione delle colpe che, umiliata innanzi a te, la Chiesa effonde

fiduciosa unicamente del tuo perdono;

apri le sue labbra

perché proclami sempre le tue lodi.

Amen.

 

 

Cantico Is. 45 - Tutti i popoli si convertano al Signore

 

Veramente tu sei un Dio misterioso, *

Dio di Israele, salvatore.

 

Saranno confusi e svergognati *

quanti s'infuriano contro di lui;

se ne andranno con ignominia

i fabbricanti di idoli.

 

Israele sarà salvato dal Signore

con salvezza perenne. *

Non patirete confusione o vergogna

per i secoli eterni.

 

Poiché così dice il Signore, che ha creato i cieli;

egli, il Dio che ha plasmato e fatto la terra *

e l'ha resa stabile;

 

l'ha creata non come orrida regione, *

ma l'ha plasmata perché fosse abitata:

 

“Io sono il Signore, non ce n'è un altro.

Io non ho parlato in segreto, *

in un angolo oscuro della terra.

 

Non ho detto alla discendenza di Giacobbe: *

Cercatemi in un'orrida regione!

Io sono il Signore, che parlo con giustizia, *

che annunzio cose rette.

 

Radunatevi e venite, avvicinatevi tutti insieme, *

superstiti delle nazioni!

 

Non hanno intelligenza

quelli che portano un idolo da loro scolpito *

e pregano un dio che non può salvare.

 

Manifestate e portate le prove, *

consigliatevi pure insieme!

Chi ha fatto sentire ciò da molto tempo *

e chi l'ha predetto fin da allora?

 

Non sono forse io, il Signore?

Fuori di me non c'è altro Dio; *

fuori di me non c'è Dio giusto e salvatore.

 

Volgetevi a me e sarete salvi,

paesi tutti della terra, *

perché io sono Dio; non ce n'è un altro.

 

Lo giuro su me stesso,

la verità esce dalla mia bocca, *

una parola irrevocabile:

 

davanti a me si piegherà ogni ginocchio, *

per me giurerà ogni lingua”.

 

Si dirà: “Solo nel Signore *

si trovano vittoria e potenza!”.

Verso di lui verranno, coperti di vergogna, *

quanti fremevano d'ira contro di lui.

 

Nel Signore saranno vittoriosi e si glorieranno *

tutti i discendenti di Israele.

 

 

  1. Perché si sentono confusi coloro che venerano divinità scolpite (dalla mano dell'uomo)? Perché tutti i popoli hanno veduto la glo­ria di Cristo e la professano apertamente. Siano coperti di vergogna coloro che seguitano ad adorare le pie­tre. Erano delle pietre morte le loro, mentre noi abbiamo scoperto la pietra viva. Ma che dico? Le loro pietre mai hanno avuto la vita, per cui non le si può chiamare pietre morte. La nostra pietra al contrario è una pietra viva; egli vive da sempre presso il Pa­dre (Esp. sul sal. 96, 11).

  2. Io sono colui che sono. In qual modo Io sono il tuo Dio? Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe. Sono Dio e sono il tuo Dio; e se anche non fossi il tuo Dio, sono Dio. E' bene per me essere Dio, ma è a tuo danno se non sono il tuo Dio. Infatti è detto il tuo Dio, a colui che ha Dio per amico, come al suo servizio, come sua proprietà. Sono Dio, il tuo Dio io sono. Che cosa vuoi di più? Cerchi un premio da Dio, in modo che Dio ti dia qualche cosa, e che sia tuo ciò che egli ti avrà dato? Ecco, lo stesso Dio che donerà, è tuo. Chi è più ricco di lui? Tu cercavi doni, e possiedi lo stesso donatore (Esp. sul sal. 49, 14).

 

ORAZIONE SALMICA

Imperscrutabili sono i tuoi disegni, Signore e misteriose le tue vie;

dona luce alle nostre menti

e forza alle volontà

perché restiamo sempre fedeli a te,

unico vero Dio.

Amen.

 

 

Salmo 99 - Esortazione alla lode di Dio

 

Acclamate al Signore, voi tutti della terra,

servite il Signore nella gioia, *

presentatevi a lui con esultanza.

 

Riconoscete che il Signore è Dio;

egli ci ha fatti e noi siamo suoi, *

suo popolo e gregge del suo pascolo.

 

Varcate le sue porte con inni di grazie,

I suoi atri con canti di lode, *

lodatelo, benedite il suo nome;

 

poiché buono è il Signore,

eterna la sua misericordia, *

la sua fedeltà per ogni generazione.

 

 

  1. Giubilate al Signore, o terra tutta! Forse che ora tutta la terra ode la mia voce? Questa voce del salmo invece l'ha udita tutta la terra; e tutta la terra giubila al Signore. Quella che ancora non giubila giubilerà appresso. Col diffondersi infatti della Chiesa, da Gerusalemme (ove ebbe inizio) in mezzo a tutti i popoli, si estende a tutti la benedizione: la quale, ovunque arriva, abbatte l'empietà e instaura la pietà... Comprendiamo il giubilo! Non manifestiamolo senza averlo compreso! Cosa rappresenterebbe infatti mettersi a giubilare, se non si capisse il giubilo? se fosse solo la nostra voce a giubilare e non giubilasse il no­tro cuore? Voce del cuore è infatti la cognizione della mente...Quand'è dunque che noi giubiliamo? Quando lodiamo ciò che è ineffabile. (Esp. sul sal. 99, 3. 5).

  2. Servite il Signore con gioia. Ogni servitù comporta molte amarezze, e quanti per forza si trovano nella condizione di servi servono e mormorano. Non temere il servizio del Signore! Là non ci sono né gemiti, né proteste né indignazione. Grande fortuna, miei fratelli, è l'essere schiavo in codesta casa così grande, e magari schiavo con ceppi. Non temere dunque, o schiavo incatenato! Loda anzi il Signore! Nella casa del Signore libera è la schiavitù. Libera, poiché il servizio non l'impone la necessità ma la carità. La carità ti renda servo, come la verità ti ha fatto libero. Allo stesso tempo tu dunque sei servo e libero: servo, perché ci diventasti, libero perché sei amato da Dio, tuo creatore; anzi libero anche perché ti è dato di amare il tuo creatore. Non servire brontolando! Le tue proteste infatti non ti sottrarrebbero alla tua condizione di servo, ma ti farebbero servire da servo cattivo. Sei servo del Signore e sei libero del Signore. Non cercare una liberazione che ti porti lontano dalla casa del tuo liberatore! (Esp. sul sal. 99, 7)

 

ORAZIONE SALMICA

Signore nostro Dio, noi siamo il gregge

che tu guidi e che possiedi; ti rendiamo grazie

per tutti i benefici e fa’ della nostra vita un servizio

reso a te nella gioia.

Amen.

 

 

 

 

VENERDI' -  Vespri

 

Salmo 40 - Cristo tradito, sua passione e resurrezione

 

Beato l'uomo che ha cura del debole, *

nel giorno della sventura il Signore lo libera.

 

Veglierà su di lui il Signore,

lo farà vivere beato sulla terra, *

non lo abbandonerà alle brame dei nemici.

 

Il Signore lo sosterrà sul letto del dolore; *

gli darà sollievo nella sua malattia.

 

Io ho detto: “Pietà di me, Signore; *

risanami; contro di te ho peccato”.

I nemici mi augurano il male: *

“Quando morirà e perirà il suo nome?”.

 

Chi viene a visitarmi dice il falso, il suo cuore accumula malizia *

e uscito fuori sparla.

 

Contro di me sussurrano insieme i miei nemici, *

contro di me pensano il male:

“Un morbo maligno su di lui si è abbattuto, *

da dove si è steso non potrà rialzarsi”.

 

Anche l'amico in cui confidavo,

anche lui, che mangiava il mio pane, *

alza contro di me il suo calcagno.

 

Ma tu, Signore, abbi pietà e sollevami, *

che io li possa ripagare.

Da questo saprò che tu mi ami *

se non trionfa su di me il mio nemico;

 

per la mia integrità tu mi sostieni, *

mi fai stare alla tua presenza per sempre.

 

Sia benedetto il Signore, Dio d'Israele, *

da sempre e per sempre. Amen, amen.

 

 

  1. Beato colui che comprende il misero e il povero; nel giorno del dolore lo libererà il Signore. Verrà infatti il giorno della sventura; tu lo voglia o non lo voglia, esso verrà; verrà il giorno del giudizio, giorno terribile, se tu non avrai capito il misero e il povero... Intendi dunque il misero e il povero, cioè abbi l'intelligenza del Cristo, comprendi che stanno segrete ricchezze in Lui che tu vedi povero. Sono in lui infatti nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza. Poiché Egli è Dio, ti libererà nel giorno della sventura; poiché è uomo ha risuscitato quello che in lui c'era di umano, lo ha mutato in meglio, lo ha innalzato al cielo. Egli che è Dio, che ha voluto avere una sola persona nell'uomo e con l'uomo, non può né cre­scere, né decrescere, né morire, né risorgere. E' morto nella sua debolezza di uomo, ma non muore come Dio (Esp. sul sal. 40, 2).

  2. Io ho detto: Signore abbi pietà di me; risana l'anima mia, perché ho peccato contro di te. O Signore, rafforzami nelle tribolazioni; giudichi degno di punizione ogni figlio che accoglierai, tu che non hai risparmiato neppure il Figlio unico. Certamente egli è stato punito senza aver peccato, ma io dico: Abbi pietà di me; risana l'anima mia, perché ho peccato contro di te. Se è stato inciso colui che non aveva putredine, se la stessa nostra medicina non rifiuta come rimedio il fuoco, dovremo sopportare con impazienza il medico che brucia e taglia, cioè che ci mette alla prova con ogni genere di tribolazioni, e ci risana dal peccato? Affidiamoci senza esitazioni alla mano del medico; perché egli non erra in modo da incidere il sano al posto del malato; sa ciò che vede, conosce il vizio, poiché egli stesso ha creato la natura; e sa discernere quello che Egli stesso ha creato da ciò che alla natura ha aggiunto la nostra cupidigia (Esp. sul sal. 40, 6).

 

ORAZIONE SALMICA

Signore Gesù Cristo,

che hai fatto della tua croce

il farmaco salutare per noi peccatori

accogli la preghiera dei tuoi fratelli

che invocano il tuo nome; non respingerci,

in nome della tua misericordia.

Amen.

 

 

Salmo 45 - La Chiesa di Dio; comunità di grazia e di lode

 

Dio è per noi rifugio e forza, *

aiuto sempre vicino nelle angosce.

 

Perciò non temiamo se trema la terra, *

se crollano i monti nel fondo del mare.

Fremano, si gonfino le sue acque, *

tremino i monti per i suoi flutti.

 

Un fiume e i suoi ruscelli rallegrano la città di Dio,

la santa dimora dell'Altissimo.

 

Dio sta in essa: non potrà vacillare; *

la soccorrerà Dio, prima del mattino.

Fremettero le genti, i regni si scossero; *

egli tuonò, si sgretolò la terra.

 

Il Signore degli eserciti è con noi, *

nostro rifugio è il Dio di Giacobbe.

 

Venite, vedete le opere del Signore, *

egli ha fatto portenti sulla terra.

 

Farà cessare le guerre sino ai confini della terra,

romperà gli archi e spezzerà le lance, *

brucerà con il fuoco gli scudi.

 

Fermatevi e sappiate che io sono Dio, *

eccelso tra le genti, eccelso sulla terra.

 

Il Signore degli eserciti è con noi, *

nostro rifugio è il Dio di Giacobbe.

 

 

  1. Dio è nostro rifugio e forza. Vi sono certi rifugi in cui non c'è la forza, e chiunque in essi si rifugia si indebolisce, anziché rafforzarsi. Ti rifugi ad esempio in qualche grande di questo secolo per farti un amico potente: ti sembra un rifugio. Ma tanto incerte sono le cose di questo mondo, e tanto sono frequenti le quotidiane rovine dei potenti che, quando a tale rifugio sarai giunto, comincerai a temere ancora di più... Tale non è il nostro rifugio, il nostro rifugio è forza: quando in esso ci saremo rifugiati, saremo forti (Esp. sul sal. 45, 1. 2).

  2. Dio è nostro rifugio e forza, soccorso nelle tribolazioni che gravemente ci hanno assalito. Sono molte le tribolazioni, e nelle tribolazioni ci dobbiamo rifugiare in Dio; sia che si tratti di tribolazioni nella vita familiare, sia che si tratti della salute del corpo, sia dei pericoli che corrono i nostri cari, sia che esse si riferiscano a qualsiasi altra cosa necessaria al sostentamento di questa vita, per il cristiano non deve esserci nessun altro rifugio all'infuori del suo Salvatore, il suo Dio; quando si sarà rifugiato in lui, si sentirà forte. Egli di per sé non è forte, e neppure può essere una forza per se stesso; ma il Signore sarà la sua forza, lui che si è fatto il suo rifugio (Esp. sul sal. 45, 3).

 

ORAZIONE SALMICA

Salga a te,  Signore nostro rifugio e nostra forza,

la preghiera della sera.

Proteggi sempre la Chiesa all’ombra delle tue ali

così che, certi nella fede del tuo amore,

abbiamo la forza di respin­gere

tutte le insinuazioni del male.

Amen

 

 

Cantico Ap. 15, 3-4 - Inno di adorazione e di lode

 

Grandi e mirabili sono le tue opere,

O Signore Dio onnipotente; *

giuste e veraci le tue vie, o Re delle genti!

 

Chi non temerà il tuo nome,

chi non ti glorificherà, o Signore? *

Tu solo sei santo!

 

Tutte le genti verranno a te, Signore,

davanti a te si prostreranno, *

perché i tuoi giusti giudizi si sono manifestati.

 

 

  1. Vola con le mente alle realtà celesti e, trascendendo il mondo creato, comprendi che grande è il Signore. E', questa conoscenza intuitiva, un dono non a tutti concesso. Chi non l'ha, lodi il Signore per le opere che ha fatto... Egli è il Dio sommo, al di sopra del quale non ci sono dèi. Di lui ci narri ora le opere: queste sì che possiamo capirle (Esp. sul sal. 134, 9).

  2. O Signore Dio mio... non sei forse sempre grande e sempre magnifico? sei forse imperfetto per crescere in perfezione? Puoi forse venir meno per farti più piccolo? Ma poiché sei quel che sei e lo sei veramente, hai voluto rivelare il tuo nome al tuo servo Mosè: Io sono colui che sono; sì che sei grande, e la tua grandezza è di eterna durata, non conoscendo né principio né termine. Essa non comincia con l'inizio del tempo, né trascorre fino alla fine del tempo, né subisce trasformazioni nel mezzo: la tua grandezza è intrinsecamente immutabile (Esp. sul sal. 103, D 1, 3).

 

 

 

 

SABATO -  Lodi

 

Salmo 118,145-152 - Invoca Dio con tutto il cuore, per nulla preoccupato delle cose terrene, e sempre anelando a quelle celesti

 

T'invoco con tutto il cuore, Signore, rispondimi; *

custodirò i tuoi precetti.

Io ti chiamo, salvami, *

e seguirò i tuoi insegnamenti.

 

Precedo l'aurora e grido aiuto, *

spero sulla tua parola.

I miei occhi prevengono le veglie della notte *

per meditare sulle tue promesse.

 

Ascolta la mia voce, secondo la tua grazia; *

Signore, fammi vivere secondo il tuo giudizio.

A tradimento mi assediano i miei persecutori, *

sono lontani dalla tua legge.

 

Ma tu, Signore, sei vicino, *

tutti i tuoi precetti sono veri.

Da tempo conosco le tue testimonianze *

che hai stabilite per sempre.

 

 

  1. Ho gridato con tutto il mio cuore: ascoltami o Signore. Per dirci poi quale vantaggio abbia conseguito con il suo gridare, soggiunge: Le vie della tua giustizia ricercherò. Ecco perché ha gridato con tutto il suo cuore; ecco che cosa ha desiderato gli fosse concesso dal Signore, qualora avesse ascoltato la sua preghiera: poter ricercare sempre le vie della giustizia. E' necessario quindi che preghiamo per avere la mente in continua ricerca di ciò che ci viene ordinato di praticare. Ma quando deve essere lontano dalla pratica di colui che ancora ricerca! Difatti non sempre al ricercare segue il trovare, né al trovare segue sempre il praticare se prima non ha trovato, come pure è vero che nessuno può trovare se prima non ha cercato. Grande però è la fiducia che ci ha accordato il Signore Gesù quando disse: Cercate e troverete (Esp. sul sal. 118, D 29, 1).

  2. Durante la notte fonda ho anticipato e gridato: ho sperato nelle tue parole. Se riferiamo queste parole ai singoli fedeli e le prendiamo in senso proprio, capita spesso che durante tali ore notturne vigili l'amore per il Signore e, dietro la forte spinta che esercita il gusto della preghiera, non si aspetti, ma si anticipi il tempo di pregare, che suol essere dopo il canto del gallo. Se poi per notte intendiamo tutta la durata del tempo presente, è certamente notte profonda tutte le volte che gridiamo a Dio prevenendo il tempo adatto, che è quello in cui egli ci accorderà quanto ci ha promesso (Esp. sul sal. 118,D 29, 4).

 

ORAZIONE SALMICA

Noi invochiamo il tuo nome, Signore e il nostro cuore

è vigile nella preghiera e attento alla tua parola;

esaudisci le nostre attese

nel nome del tuo Figlio Gesù.

Amen.

 

 

Cantico Es. 15 - Inno di vittoria per il passaggio del Mar Rosso

 

Voglio cantare in onore del Signore: 

perché ha mirabilmente trionfato, *

ha gettato in mare cavallo e cavaliere.

 

Mia forza e mio canto è il Signore, *

egli mi ha salvato.

E’ il mio Dio e lo voglio lodare, *

è il Dio di mio padre e lo voglio esaltare!

 

Dio è prode in guerra, *

si chiama Signore.

I carri del faraone e il suo esercito *

li ha gettati in mare.

 

Al soffio della tua ira si accumularono le acque, 

si alzarono le onde come un argine, *

si rappresero gli abissi in fondo al mare.

 

Il nemico aveva detto: *

Inseguirò, raggiungerò, spartirò il bottino,

se ne sazierà la mia brama, *

sfodererò la spada, li conquisterà la mia mano!

 

Soffiasti con il tuo alito: li copri il mare, *

sprofondarono come piombo in acque profonde.

 

Chi è come te fra gli dèi, *

chi è come te, maestoso in santità, Signore?

Chi è come te tremendo nelle imprese, *

operatore di prodigi?

 

Stendesti la destra: *

li inghiottì la terra.

 

Guidasti con il tuo favore questo popolo

che hai riscattato, *

lo conducesti con forza alla tua santa dimora.

 

Lo fai entrare *

e lo pianti sul monte della tua promessa,

luogo che per tua sede, Signore, hai preparato, *

santuario che le tue mani, Signore, hanno fondato.

 

Il Signore regna *

in eterno e per sempre!

 

 

  1. Questo popolo di Dio, che è stato liberato dal grande e vasto Egitto, è guidato come attraverso il Mar Rosso perché uccida nel Battesimo i suoi nemici. E' infatti nel sacramento, diremmo, del mar Rosso, ossia nel Battesimo reso sacro dal sangue di Cristo, che vengono distrutti gli Egiziani inseguitori, cioè i nostri peccati; quando tu sei sfuggito, non rimane più nessun nemico che ti stava incalzando... E' in ciascuno di noi, singolarmente preso, che accadono queste cose, che sono state scritte, ed accadono quindi nel popolo. ... Il popolo è formato dai singoli uomini. Ed allora, qualunque cosa, nella tua esperienza, scoprirai in te mentre io parlo, non devi meditarla chiudendoti come in te stesso, né pensare che accada soltanto in te; al contrario, devi credere che tali cose accadano o in tutti o in quasi tutti coloro che entrano a far parte di questo popolo e sono riscattati dal potere del nemici per il san­gue prezioso di Cristo (Esp. sul sal. 106, 3).

  2. Il popolo d'Israele fu sotto la dominazione del faraone e degli egiziani; il popolo cristiano, predestinato già prima della fede ad essere il popolo di Dio, è, nonostante questo, asservito ai demoni e al diavolo loro principe... Il popolo ebraico viene liberato dall'Egitto per opera di Mosè; il popolo cristiano è liberato dalla precedente vita di peccato ad opera del Signore nostro Gesù Cristo. Passa quel popolo attraverso il Mar Rosso; questo popolo passa attraverso il battesimo. Nel Mar Rosso muoiono tutti i nemici di quel popolo; nel battesimo muoiono tutti i nostri peccati. State attenti, fratelli! Dopo il passaggio del Mar Rosso a quel popolo non è data subito la patria, e neppure passa di trionfo in trionfo o gode vita tranquilla, come se non vi fossero più nemici. Gli resta da superare la solitudine del deserto; restano i nemici che lo insidiano lungo la via. Allo stesso modo, anche dopo il battesimo, la vita cristiana rimane sottoposta alle tentazioni... Ebbene fratelli, tutto quello che il popolo eletto ebbe a soffrire nel deserto, tutti i doni che Dio gli elargì (di qualsiasi genere siano stati tanto i castighi quanto i doni), tutto questo è immagine delle cose che nella solitudine di questa vita (mentre camminiamo in Cristo alla ricerca della patria), o ci vengono donate per nostra consolazione o abbiamo da soffrirle come prova della nostra fedeltà (Esp. sul sal. 72, 5).

 

ORAZIONE SALMICA

A te la benedizione e la lode, Signore;

a te solo, che sei la nostra forza,

si eleva gioioso il nostro canto,

perché sei tu che hai distrutto i nostri peccati

nelle acque del Battesimo.

Amen.

 

 

Salmo 116 - Invito a lodare Dio

 

Lodate il Signore, popoli tutti, *

E voi tutte, nazioni, dategli gloria;

 

perché forte è il suo amore per noi *

e la fedeltà del Signore dura in eterno.

 

 

  1. La vita di tutti coloro che gioiscono in questa città di Dio è una vita di persone colme di gioia. In questo esilio siamo schiacciati; in quella nostra dimora vi sarà soltanto gioia. Scompariranno la tribolazione e il gemito; cesseranno le suppliche, le lodi prenderanno il loro posto. Sarà dunque una dimora di gente che si allieta; non ci sarà il gemito di quelli che desiderano, ma la letizia di quelli che posseggono... Abiteremo e saremo abitati: a lui tutte le cose saranno sottomesse in modo che Dio sia tutto in tutti (Esp. sul sal. 80, 9).

  2. Lodate il Signore, o genti tutte; lodatelo, o popoli tutti. Ecco cosa sono gli atri della casa del Signore: il popolo di Dio nella sua totalità. Questa è la vera Gerusalemme. Lo ascoltino bene quelli che si sono rifiutati di essere figli di questa città, separandosi dalla comunione con tutte le genti. Si è raf­forzata sopra di noi la sua misericordia, e la verità del Signore persiste in eterno. La misericordia e la verità sono i due valori che vi esortai a non perdere mai di vista. La misericordia del Signore si è in effetti rafforzata su di noi quando di fronte al suo nome, per opera del quale siamo stati liberati, si sono arrese le genti, un tempo ostili, e hanno chiuso la bocca fre­mente di rabbia (Esp. sul sal. 116).

 

ORAZIONE SALMICA

Grande è il tuo nome, Signore

e tutti i popoli proclamano l'eterna tua fedeltà;

effondi su di noi la tua misericordia

e donaci la salvezza,  il tuo Figlio Gesù.

Amen.

 

   

 

 


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