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Sulle tracce di Agostino
 
La Liturgia delle Ore  con Agostino
   
Agostino ci parla dell'Amore
   
 
 
 

Sant'Agostino

Un canto a dieci corde

I Salmi della Liturgia delle Ore

a cura di Lucia Giacchella OSA

1997, Ed. Città Nuova

per ulteriori informazioni: progetto@masonteronellacitta.it

 
 

 

 

 

La Liturgia delle Ore

con Sant'Agostino

 

 

quarta settimana

 

 

I

Settimana del Salterio

II

Settimana del Salterio

III

Settimana del Salterio

IV 

Settimana del Salterio

 


Domenica

Lodi

Secondi Vespri

Lunedi

Lodi

Vespri

Martedi

Lodi

Vespri

Mercoledi

Lodi

Vespri

Giovedi

Lodi

Vespri

Venerdi

Lodi

Vespri

Sabato

Lodi


  


 

IV SETTIMANA DEL SALTERIO      

DOMENICA - Primi vespri

 

 

salmo 121 - Speranza della vita eterna; desiderio della pace per la Chiesa

 

Quale gioia, quando mi dissero: *

“Andremo alla casa del Signore”.

E ora i nostri piedi si fermano *

alle tue porte, Gerusalemme!

 

Gerusalemme è costruita *

come città salda e compatta.

 

Là salgono insieme le tribù, le tribù del Signore, 

secondo la legge di Israele, *

per lodare il nome del Signore.

 

Là sono posti i seggi del giudizio, *

i seggi della casa di Davide.

 

Domandate pace per Gerusalemme: *

sia pace a coloro che ti amano,

sia pace sulle tue mura, *

sicurezza nei tuoi baluardi.

 

Per i miei fratelli e i miei amici *

io dirò: “Su di te sia pace!”.

Per la casa del Signore nostro Dio, *

chiederò per te il bene.

 
  1. Se un amore puro riesce a trasportare i fedeli ad un santuario materiale, quanto sublime dovrà essere l'amore che rapisce al cielo il cuore di chi, vivendo nella concordia, può scambiare col fratello le parole: Andremo alla casa del Signore! Ebbene, corriamo! Corriamo perché andremo alla casa del Signore. Corriamo perché tal corsa non stanca; corriamo perché arriveremo ad una meta dove non esiste stanchezza. Corriamo alla casa del Signore, e la nostra anima gioisca per coloro che ci ripetono queste parole. Coloro che ce le riferiscono han visto prima di noi la patria e, da lontano, a noi che li seguiamo, gridano: Andremo alla casa del Signore. Camminate, correte! (Esp. sul sal. 121, 2).

  2. I nostri piedi stavano negli atri di Gerusalemme. Se cercavi cosa fosse la casa del Signore, eccotelo spiegato. In quella casa, la casa appunto del Signore, si loda il costruttore della casa stessa, il padrone di casa è la gioia di tutti coloro che vi abitano: egli, che quaggiù è l'unica nostra speranza, lassù sarà la nostra reale felicità. Gran cosa essere stabilmente in quella casa, in compagnia degli angeli e mai perderne il posto!... Veramente stabile è chi ripone tutto il suo godimento in Dio, mentre chi pretende di saziarsi godendo di se stesso cade (Esp. sul sal. 121, 3).

ORAZIONE SALMICA 

Dolce è camminare verso la tua casa Signore,

la Santa Gerusalemme;

sostieni i passi  del tuo popolo

e rinfranca i cuori

con la certezza di raggiungere la felicità eterna.

Amen.

 

 

Salmo 129 - Grida del penitente per essere liberato dai peccati

 

Dal profondo a te grido, o Signore; *

 Signore, ascolta la mia voce.

Siano i tuoi orecchi attenti *

alla voce della mia preghiera.

 

Se consideri le colpe, Signore, *

Signore, chi. potrà sussistere?

Ma presso di te è il perdono, *

perciò. avremo il tuo timore.

 

Io spero nel Signore, *

l'anima mia spera nella sua parola.

L'anima mia attende il Signore *

più che le sentinelle l'aurora.

 

Israele attenda il Signore, *

perché presso il Signore è la misericordia,

grande è presso di lui la redenzione; *

egli redimerà Israele da tutte le sue colpe

  1. Dobbiamo cantare da persone consapevoli: Dal profondo ho gridato a te Signore; Signore ascolta la mia voce. Occorre pertanto che cia­scuno di noi comprenda quale sia l'abisso in cui si trova e da cui grida al Signore. Questo baratro è la nostra stessa vita mortale; e chiunque vi si sente immerso, grida, geme, sospira, finché non ne venga tratto fuori e raggiunga colui che risiede al di sopra degli abissi, anzi al di sopra dei cherubini e di tutte le creature... L'anima fedele continuerà a gemere finché non raggiunga colui che l'ha creata e da lui venga libe­rata l'immagine divina che è l'uomo stesso... Se a rinnovarla e ad aggiustarla non interviene Dio che l'ha scolpita nell'uomo al momento della creazione essa rimarrà per sempre nell'abisso... E' comunque un fatto che, se nell'abisso riesce a gridare, già si sta sollevando dall'abisso e lo stesso suo gridare gli impedisce di rimanere proprio sul fondo (Esp. sul sal. 129, 1).

  2. Dal profondo ho gridato a te, Signore; Signore, ascolta la mia voce. I tuoi orecchi siano attenti alla voce della mia supplica. Da dove grida? Dall'abisso. Chi grida? Il peccatore. Quale speranza lo induce a gridare? Grida perché colui che venne a rimettere i peccati non lasciò senza speranza nemmeno il peccatore che avesse toccato il fondo del male... Se scruterai le colpe Signore, chi, Signore, potrà resistere? Ecco indicato chiaramente l'abisso da dove gridava. Gridava sotto il cumulo delle sue colpe, sommerso dai loro marosi. Aveva esaminato se stesso e tutti i risvolti della sua vita e l'aveva trovata coperta di atrocità e delitti. In nessuna parte dove aveva posato lo sguardo era riuscito a trovare del bene... Se pertanto non c'è cuore casto che possa nutrire fiducia basandosi sulla propria giustizia, che ci si fidi tutti della misericordia di Dio e si dica: Se scruterai le colpe, Signore, chi, Signore, potrà resistere? (Esp. sul sal. 129, 2).

ORAZIONE SALMICA 

O Dio Onnipotente, se siamo precipitati

nell'abisso del male a causa dei nostri peccati,

tu non ci hai abbandonati; ti rendiamo grazie,

perché hai piegato il tuo orecchio

al nostro grido e hai inviato dal cielo

il Figlio tuo Gesù. 

Amen.

 

 

Cantico Fil. 2, 6-11 - Cristo servo di Dio  

  

Cristo Gesù, pur essendo di natura divina, *

non considerò un tesoro geloso

la sua uguaglianza con Dio;

 

ma spogliò se stesso,

assumendo la condizione di servo *

e divenendo simile agli uomini;

 

apparso in forma umana, umiliò se stesso 

facendosi obbediente fino alla morte *

e alla morte di croce.

 

Per questo Dio l'ha esaltato *

e gli ha dato il nome

che è al di sopra di ogni altro nome;

 

perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi *

nei cieli, sulla terra e sotto terra;

 

e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, *

a gloria di Dio Padre.

 

  1. Il Figlio di Dio per il quale fummo creati e il Figlio dell’uomo per il quale fummo riscattati sono un’unica identica persona. Egli ha assunto l’uomo senza essere lui stesso assunto dall’uomo. Egli ha mutato in meglio l’uomo, senza essere lui stesso mutato in peggio. Non ha cessato di essere ciò che era, ma ha preso ciò che non era... In quanto Figlio dell’uomo s’è preso il tempo. Come s’è l’è preso per nascere e per soffrire, per morire e per risorgere e per salire al cielo, così anche se l’è preso per tornare a giudicare (Esp. sul sal. 74, 5).

  2. La grazia più grande è questa: non l’essere stati creati uomini ad opera del Verbo ma l’essere diventati credenti ad opera del Verbo incarnato. Difatti uno è Dio e uno è il Mediatore tra Dio e gli uomini: l’uomo Cristo Gesù. In principio era il Verbo. Non esisteva ancora l’uomo Cristo Gesù, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Non c’era nemmeno il mondo quando il Verbo-Dio esisteva... Il Mediatore tra Dio e gli uomini: l’uomo Cristo Gesù. Cos’è infatti un mediatore? Uno per il quale fossimo ricongiunti con Dio, riconciliati con lui, in quanto a causa dei nostri peccati giacevamo da lui separati, eravamo nella morte, sì certo, nella rovina. Cristo-uomo non esisteva quando fu creato l’uomo. Perché l’uomo non andasse in rovina egli si fece uomo (Disc. 26, 7).

 

 

DOMENICA - Lodi

 

Salmo 117 - Voce di Cristo che risorge

 

Celebrate il Signore, perché è buono; *

eterna è la sua misericordia.

 

Dica Israele che egli è buono: *

eterna è la sua misericordia.

 

Lo dica la casa di Aronne: *

eterna è la sua misericordia.

 

Lo dica chi teme Dio: *

eterna è la sua misericordia.

 

Nell'angoscia ho gridato al Signore, *

mi ha risposto, il Signore, e mi ha tratto in salvo.

 

Il Signore è con me, non ho timore; *

che cosa può farmi l'uomo?

Il Signore è con me, è mio aiuto, *

sfiderò i miei nemici.

                                                                        

E’ meglio rifugiarsi nel Signore *

che confidare nell'uomo.

E’ meglio rifugiarsi nel Signore *

che confidare nei potenti.

 

Tutti i popoli mi hanno circondato, *

ma nel nome del Signore li ho sconfitti.

Mi hanno circondato, mi hanno accerchiato, *

ma nel nome del Signore li ho sconfitti.

 

Mi hanno circondato come api, 

come fuoco che divampa tra le spine, *

ma nel nome del Signore li ho sconfitti.

 

Mi avevano spinto con forza per farmi cadere, *

ma il Signore è stato mio aiuto.

Mia forza e mio canto è il Signore, *

egli è stato la mia salvezza.

 

Grida di giubilo e di vittoria, *

nelle tende dei giusti:

 

la destra del Signore ha fatto meraviglie, 

la destra del Signore si è alzata, *

la destra del Signore ha fatto meraviglie.

 

Non morirò, resterò in vita, *

e annunzierò le opere del Signore.

Il Signore mi ha provato duramente, *

ma non mi ha consegnato alla morte.

 

Apritemi le porte della giustizia: *

entrerò a rendere grazie al Signore.

E’ questa la porta del Signore, *

per essa entrano i giusti.

 

Ti rendo grazie, perché mi hai esaudito, *

perché sei stato la mia salvezza.

 

La pietra scartata dai costruttori *

è divenuta testata d'angolo;

ecco l'opera del Signore: *

una meraviglia ai nostri occhi.

 

Questo è il giorno fatto dal Signore: *

rallegriamoci ed esultiamo in esso.

 

Dona, Signore, la tua salvezza *

dona, Signore, la tua vittoria!

 

Benedetto colui che viene nel nome del Signore. *

Vi benediciamo dalla casa del Signore;

 

Dio, il Signore è nostra luce.

Ordinate il corteo con rami frondosi *

fino ai lati dell'altare.

 

Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie, *

sei il mio Dio e ti esalto.

 

Celebrate il Signore, perché è buono: *

eterna è la sua misericordia.

 

  1. O Signore Gesù! Sei stato ucciso, hai dormito nella passione e già per noi sei risorto. Sappiamo infatti che per noi sei risorto. Perché sei risorto? I Gentili che ci perseguitano ti ritengono morto, e non credono che tu sei risorto. Risvegliati dunque per loro. Perché dormi? Non per noi, ma per essi? Se essi infatti già credessero alla tua risurrezione, di certo non potrebbero perseguitare coloro che credono in te. Ma perché perseguitano?... Per costoro ancora tu dormi; risvegliati, affinché capiscano che sei risorto e trovino pace (Esp. sul sal. 43, 22).

  2. Cristo siede alla destra del Padre, e in eterno non si scuoterà. Non più tornerà alle miserie, non tornerà alla croce, non tornerà alla morte, ma resta immutabile nella pienezza della beatitudine. Dunque, coloro che avevano ucciso Cristo diedero ascolto e si pentirono; e quel sangue che sparsero infuriati e ne morirono, dopo lo bevvero con fede e ne ebbero la vita... E allora quelli che non ne hanno bevuto si affrettino e ne bevano perché si apra il loro cuore (Disc. 229, I, 3).

 

ORAZIONE SALMICA 

Noi ti lodiamo Signore Padre Santo

che hai risuscitato dai morti  il tuo Figlio Gesù,

e lo hai reso pietra angolare

per la costruzione della tua Chiesa;

fa’ che essa splenda nel mondo

come sacramento della tua presenza

in mezzo agli uomini.

Amen.

 

 Cantico di Dn 3, 52-57 - Cantico delle creature

                                                                                       

Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri, *

degno di lode e di gloria nei secoli.

 

Benedetto il tuo nome glorioso e santo, *

degno di lode e di gloria nei secoli.

 

Benedetto sei tu nel tuo tempio santo e glorioso, *

degno di lode e di gloria nei secoli.

 

Benedetto sei tu sul trono del tuo regno, *

degno di; lode e di gloria nei secoli.

 

Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi 

e siedi sui cherubini, *

degno di lode e di gloria nei secoli.

 

Benedetto sei tu nel firmamento del cielo, *

degno di lode e di gloria nei secoli.

 

Benedite, opere tutte del Signore, il Signore, *

lodatelo ed esaltatelo nei secoli.

 

  1. Riconosciamo in noi la sua presenza e nella creatura lodiamo l’artefice, dal momento che non siamo in grado di contemplarlo in se stesso. Un giorno saremo capaci, è vero, di contemplarlo: quando il nostro cuore, purificato dalla fede, potrà alla fine bearsi della Verità. Ma adesso, non essendoci consentito di vedere lui personalmente, osserviamo le sue opere per non rimanere muti nella sua lode (Esp. sul sal. 134, 5).

  2. In cielo continua è la gioia, assente la morte, assenti la malattia e ogni molestia. I beati lodano sempre Dio. Quanto a noi invece siamo sulla terra; tuttavia ogni volta che pensiamo come Dio venga lodato in cielo, collochiamo lassù il nostro cuore, e non ascoltiamo infruttuosamente l’invito: In alto i cuori! Eleviamo fino al cielo il cuore, affinché non imputridisca sulla terra, se ci piace partecipare a quel che lassù fanno gli angeli. Adesso siamo in cielo con la speranza; più tardi, quando vi saremo arrivati, con il possesso effettivo (Esp. sul sal. 148, 5).

 

ORAZIONE SALMICA 

Signore nostro Dio, tua è la terra

e tutto ciò che contiene;

si elevi a te dalle nostre labbra

un inno di ringraziamento per le tue creature e così,

fatti voce di ogni essere vivente, tutta la nostra vita

sia a lode della tua gloria.

Amen.

 

 

Salmo 150 - Tutto ciò che risuona, risuoni Dio

 

Lodate il Signore nel suo santuario, *

lodatelo nel firmamento della sua potenza.

Lodatelo per i suoi prodigi, *

lodatelo per la sua immensa grandezza.

 

Lodatelo con squilli di tromba, *

lodatelo con arpa e cetra;

lodatelo con timpani e danze, *

lodatelo sulle corde e sui flauti.

 

Lodatelo con cembali sonori,

 lodatelo con cembali squillanti; *

ogni vivente dia lode al Signore.

 

  1. Dio, per essere ben lodato dall’uomo, ha cantato lui stesso la propria lode e intanto l’uomo ha trovato come lodarlo in quanto Dio s’è degnato lodare se stesso... Che infatti l’uomo lodi se stesso è vanagloria, che invece Dio lodi se stesso è misericordia: e a noi giova amare colui che lodiamo, in quanto, amando il bene, diventiamo noi stessi migliori. Siccome dunque egli sapeva che l’amarlo sarebbe stato per noi un vantaggio, si pose a lodare se stesso; e lodandosi si rende amabile, e rendendosi amabile provvede al nostro bene. Eccolo dunque spronare il nostro cuore alla sua lode e, per ottenere questo eccolo riempire del suo spirito certi suoi servi affinché lo lodassero (Esp. sul sal.  144, 1).

  2. Sia che lodi il Signore sia che non lodi, sei sempre suo servo; solo che, se lo lodi te lo rendi propizio, se non lo lodi ne incontri la collera... Dobbiamo lodare il Signore. Non che Dio  si avvantaggi per la nostra lode, ma è nel nostro interesse. Quanto a Dio,  egli non cresce in dignità se lo lodi, né perde prestigio se tu lo offendi. Sei tu che lodando chi è buono diventi migliore e offendendo chi è buono diventi peggiore (Esp. sul sal. 134, 1).

 

ORAZIONE SALMICA 

A te la lode, Signore

a te la gloria da tutto il creato;

tutto ciò che vive

proclama la tua immensa potenza e il tuo amore.

Amen.

 

 

DOMENICA - Secondi vespri

 

Salmo 109 - Il Messia, re e Sacerdote

 

Oracolo del Signore al mio Signore: *

“Siedi alla mia destra,

finché io ponga i tuoi nemici *

a sgabello dei tuoi piedi”.

 

Lo scettro del tuo potere stende il Signore da Sion: *

“Domina in mezzo ai tuoi nemici.

 

A te il principato nel giorno della tua potenza *

tra santi splendori;

dal seno dell'aurora, *

 come rugiada, io ti ho generato”.

 

Il Signore ha giurato . e non si pente: *

“Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchisedek”.

 

Il Signore è alla tua destra, *

annienterà i re nel giorno della sua ira.

Lungo il cammino si disseta al torrente *

e solleva alta la testa.

 

  1. Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi. Noi sappiamo che Cristo, dopo la risurrezione dai morti e l’ascensione al cielo, siede alla destra del Padre. Si tratta di cosa già avvenuta: noi non l’abbiamo vista, ma pure l’abbiamo creduta; l’abbiamo letta nei libri sacri, l’abbiamo sentita predicare, la possediamo per la fede. Pertanto, per il fatto stesso che Cristo era figlio di David, è divenuto Signore di David: quel che, infatti, era nato dalla stirpe di David è stato tanto onorato da essere anche Signore di Davide... per il fatto stesso che Cristo assunse la carne, morì nella carne, risorse nella medesima carne e, sempre in essa, ascese al cielo e siede ora alla destra del Padre, proprio in questa carne così onorata e glorificata e trasformata in uno stato celeste, egli è ad un tempo il figlio di Davide e il Signore di Davide (Esp. Sul sal. 109, 9).

  2. Ora tu, Cristo, domini nel mezzo dei tuoi nemici: al presente, in questa rapida vicenda dei secoli, durante il periodo di propagazione e successione della mortale natura umana, mentre fugge veloce il torrente del tempo, lo scettro della tua virtù si leva direttamente da Sion, perché tu abbia a dominare nel mezzo dei tuoi nemici. Domina, Figlio di David, o Signore di David...Siedi, dunque, alla destra di Dio, resta nascosto per essere creduto, finché non si compiano i tempi per le genti (Esp. sul sal. 109, 11).

 

ORAZIONE SALMICA

 

Cristo Gesù,  Signore e figlio di Davide,

Verbo del Padre, Sacerdote in eterno

che intercedi per la nostra salvezza,

domina sui tuoi nemici, domina con la potenza

della tua grazia in mezzo a tutti i popoli,

perché riconoscano in te

l'unico vero Signore della storia. Amen

 

 

 

Salmo 111 - Elogio di Cristo e di tutti i giusti in Cristo

 

Beato l'uomo che teme il Signore *

e trova grande gioia nei suoi comandamenti.

Potente sulla terra sarà la sua stirpe, *

la discendenza dei giusti sarà benedetta.

 

Onore e ricchezza nella sua casa, *

la sua giustizia rimane per sempre.

Spunta nelle tenebre come luce per i giusti *

buono, misericordioso e giusto.

 

Felice l'uomo pietoso che dà in prestito, *

amministra i suoi beni con giustizia.

Egli non vacillerà in eterno: *

il giusto sarà sempre ricordato.

 

Non temerà annunzio di sventura, *

saldo è il suo cuore, confida nel Signore.

Sicuro è il suo cuore, non teme, *

finché trionferà dei suoi nemici.

 

Egli dona largamente ai poveri,

la sua giustizia rimane per sempre, *

la sua potenza s'innalza nella gloria.

 

L'empio vede e si adira, 

digrigna i denti e si consuma. *

Ma il desiderio degli empi fallisce.

 

  1. Beato l'uomo che teme il Signore, egli si delizierà grandemente nei suoi precetti. Veda Iddio, egli che è il solo capace di giudicare con verità e misericordia, i progressi compiuti da questo devoto nella via dei comandamenti... e in essi riponga tutte le sue delizie l'uomo innamorato della pace... L’uomo timorato di Dio di cui parla il salmo, mediante la conversione del cuore si erge a tempio santo di Dio, né aspira a gloria umana né è avido di ricchezze terrene. Nondimeno nella sua casa ci sono la gloria e la ricchezza. La sua casa è il cuore e lì dentro egli loda Dio e, ricco di speranze di vita eterna, vi dimora con maggiori provviste di quanto non ne avrebbe se, pur tra le adulazioni della gente, abitasse in stanze di marmo con preziosi soffitti, oppresso però dal timore della morte eterna. La giustizia di un tal pio è stabile in eterno: e questa giustizia è la sua ricchezza e la sua gloria (Esp. sul sal. 11, 2. 3).

  2. Ai retti di cuore è sorta una luce nelle tenebre. Ecco perché gli uomini retti volgono a Dio il cuore e camminano con lui: perché antepongono alla propria volontà quella di Dio né si arrogano orgogliosamente alcun successo dalla sola propria volontà. Sanno d'essere stati tenebra e se ora sono luce, lo sono nel Signore... O uomo felice, che temi il Signore e ti compiaci grandemente dei suoi precetti, non temere né disperarti! Sii benigno, usa com­passione e dà in prestito!... Quando perdoni usi quella compassione per la quale sarà perdonato anche a te; quando dài, presti al pros­simo qualcosa che ti verrà restituito (Esp. sul sal. 111, 4).

 

ORAZIONE SALMICA 

Ti lodiamo, Signore Onnipo­tente

per tutte le tue meraviglie,

ma soprattutto per l'opera di salvezza

che hai compiuto in noi e in tutti i giusti

che ti danno gloria.

Amen.

 

 

Cantico Ap. 19, 1-7 - Le nozze dell’Agnello

 

Alleluia

Salvezza, gloria e potenza sono del nostro Dio; *

veri e giusti sono i suoi giudizi.

 

Alleluia.

Lodate il vostro Dio, voi tutti suoi servi, *

voi che lo temete, piccoli e grandi.

 

Alleluia.

Ha preso possesso del suo regno il Signore, *

il nostro Dio, l'Onnipotente.

 

Alleluia.

Rallegriamoci ed esultiamo, *

rendiamo a lui gloria.

 

Alleluia.

Sono giunte le nozze dell'Agnello; *

la sua sposa è pronta.

 

  1. Lodiamo il Signore che è nei cieli, o carissimi. Lodiamo Dio: diciamo: Alleluia... Camminiamo spediti verso la casa eterna. Beati coloro che abitano nella tua casa! Ti loderanno nei secoli dei secoli. Così dice la legge, così la Scrittura, così la Verità. Giungeremo alla casa di Dio, che è nei cieli... Lassù vedremo, ameremo, loderemo. Non si logorerà quello che vedremo, non verrà meno ciò che ameremo, non ci sarà silenzio nel nostro lodare. Tutto sarà perpetuo, nulla avrà termine. Oh, lodiamo, lodiamo!... Lodi la lingua, lodi la vita; la lingua non contrasti con la vita ma abbiamo una carità infinita (Disc. 254, 8).

  2. Quando tutti i santi saranno radunati insieme, quando s’incontreranno tanti che non si conoscevano, si ritroveranno tanti che si conoscevano, e staranno talmente al sicuro che mai si perderà un amico, mai si avrà a temere un nemico? Ecco, noi diciamo: Alleluia; è bello, è lieto, è pieno di gioia, di giocondità, di soavità... Ci si stanca del cibo, ci si stanca del bere, ci si stanca degli spettacoli, ci si stanca di questo e di quello; ma della salute non ci si stanca mai. Come dunque quaggiù, in questo morire della carne, in questa fragilità, in questo fastidio per il peso del corpo mai ci può essere stanchezza della salute, così lassù mai ci sarà stanchezza della carità, dell’immortalità, dell’eternità (Disc. 229/B, 2).

 

 

 

 

LUNEDI' - Lodi

 

Salmo 89 - Potenza di Dio e po­chezza dell'uomo  

 

Signore, tu sei stato per noi un rifugio *

di generazione in generazione.

 

Prima che nascessero i monti

e la terra e il mondo fossero generati,*

da sempre e per sempre tu sei, Dio.

 

Tu fai ritornare l'uomo in polvere*

e dici: <<Ritornate, figli dell'uomo>>.

 

Ai tuoi occhi, mille anni

sono come il giorno di ieri che è passato, *

come un turno di veglia nella notte.

 

Li annienti: li sommergi nel sonno; *

sono come l'erba che germoglia al mattino:

al mattino fiorisce, germoglia, *

alla sera è falciata e dissecca.

 

Perchè siamo distrutti dalla tua ira, *

siamo atterriti dal tuo furore.

Davanti a te poni le nostre colpe, *

i nostri peccati occulti alla luce del tuo volto.

 

Tutti i nostri giorni svaniscono per la tua ira, *

finiamo i nostri anni come soffio.

 

Gli anni della nostra vita sono settanta, *

ottanta per i più robusti,

ma quasi tutti sono fatica, dolore; *

passano presto e noi ci dileguiamo.

 

Chi conosce l'impeto della tua ira, *

e il tuo sdegno, con il timore a te dovuto?

 

Insegnaci a contare i nostri giorni *

e giungeremo alla sapienza del cuore.

 

Volgiti, Signore; fino a quando? *

muoviti a pietà dei tuoi servi.

Saziaci al mattino con la tua grazia: *

esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.

 

Rendici la gioia per i giorni di afflizione, *

per gli anni in cui abbiamo visto la sventura.

Si manifesti ai tuoi servi la tua opera *

e la tua gloria ai loro figli.

 

Sia su di noi la bontà del Signore, nostro Dio:

rafforza per noi l'opera delle nostre mani, *

l'opera delle nostre mani rafforza.

 

  1. Tu sei diventato Signore, nostro rifugio di generazione  in generazione. In che ma­niera Dio è diventato nostro rifugio? Cominciando ad essere per noi una cosa che prima non era, cioè un rifugio, mentre, per quanto riguarda lui personalmente, egli esisteva anche prima di essere nostro rifugio... Tu che esisti da sempre, e prima che noi fossimo e prima che fosse il mondo, ti sei fatto no­stro rifugio dal momento in cui noi ci siamo rivolti a te... Ma finché siamo qui in terra, noi viviamo in mezzo a molte e gravi tentazioni, e ci sarebbe da temere che per causa loro noi ci allontaniamo da tale rifugio... Poiché senza il tuo aiuto, mediante l'arbitrio delle nostre volontà non possiamo superare le tentazioni della nostra vita, dice: Convertitevi, figli degli uo­mini. Dà dunque ciò che hai ordinato. Esaudisci la preghiera del supplice e aiuta la fede di chi è volenteroso (Esp. sul sal. 89, 3-4).

  2. Siamo ricolmi fin dal mattino della tua misericordia; e abbiamo esultato e ci siamo rallegrati in tutti i nostri giorni. Quel giorno è il giorno senza fine. Sono un tutt'uno quei giorni; per questo saziano. Non cedono infatti il posto a quelli che vengono dopo, là dove non c'è nulla che ancora non esista più per essersene già andato. Esistono tutti insieme, perché tutti sono un giorno solo che sta fermo e non passa. Questa è l'eternità... Non vengono meno quegli anni e quei giorni nei quali saremo anche noi indefettibili, anzi, esenti da logorio, saremo ogni giorno ristorati. Arda la nostra anima dal desiderio di quei giorni; ne abbia una sete ardente e tormentosa, affinché possiamo essere lassù ricolmati, saziati (Esp. sul sal. 89, 15)

 

ORAZIONE SALMICA 

Signore, Dio eterno

i giorni dell'uomo sono come l'erba

che germoglia e dissecca;

saziaci con la tua grazia e

gioiremo nei giorni terreni

nell'attesa del regno eterno

che da sempre hai preparato per noi.

Amen.

 

 

Cantico Is. 42, 10-16 - Inno al Signore vittorioso e Salvatore

 

Cantate al Signore un canto nuovo, *

lode a lui fino all'estremità della terrra;

e lo celebri il mare con quanto esso contiene, *

le isole con i loro abitanti.

 

Esulti con le sue città il deserto, *

esultino i villaggi dove abitano quelli di Kedar;

 

acclamino gli abitanti di Sela, *

dalla cima dei monti alzino grida.

Diano gloria al Signore *

e il suo onore divulghino nelle isole.

 

Il Signore avanza come un prode, *

come un guerriero eccita il suo ardore:

grida, lancia urla di guerra, *

si mostri forte contro i suoi nemici.

 

Per molto tempo, ho taciuto, *

ho fatto silenzio, mi sono contenuto;

ora griderò come una partoriente, *

mi affannerò e sbufferò insieme.

 

Renderò aridi monti e colli, *

farò seccare tutta la loro erba;

trasformerò i fiumi in stagni *

e gli stagni farò inaridire.

 

Farò camminare i ciechi per vie che non conoscono, *

li guiderò per sentieri sconosciuti;

trasformerò davanti a loro le tenebre in luce,*

i luoghi aspri in pianura.

 

  1. Da Dio non hai nulla da temere. Egli è verace, egli è onnipotente. Dunque, rimarrà fedele e non ti ingannerà. Egli ha modo di realizzare le promesse. Perché dunque temi di essere ingannato? E’ necessario che tu non tradisca te stesso, che perseveri fino alla fine, fino a quando egli ti darà ciò che ti ha promesso (Esp. sul sal. 59, 8).

  2. Comprendi che tu sei creatura, mentre lui è il Creatore; che tu sei tenebre, mentre lui è la luce... Se al contrario tu, o anima, dicessi che la tua luce viene da te, non faresti distinzione... Confessa di essere mutevole, mentre lui è immutabile; confessa di essere niente senza di lui, mentre lui senza di te è perfetto, confessa di aver bisogno di lui, mentre lui non ha bisogno di te... Se Dio ti accetta in olocausto, non è lui che cresce, che aumenta, che diventa più ricco o più benestante. Qualunque cosa egli faccia di te e in te, torna a tuo vantaggio, non a vantaggio di lui che lo fa (Esp. sul sal. 65, 18)

 

ORAZIONE SALMICA 

Signore Dio nostro,

a te appartiene tutta la terra e ogni creatura;

ti rendiamo grazie per tutte le meraviglie

che operi in noi con la tua grazia.

Amen

 

 

Salmo 134 - Lode a Dio protet­tore del suo popolo

 

Lodate il nome del Signore, *

lodatelo, servi del Signore,

Voi che state nella casa del Signore,*

negli atri della casa del nostro Dio.

 

Lodate il Signore: il Signore è buono; *

cantate inni al suo nome perchè è amabile.

Il Signore si è scelto Giacobbe, *
  Israele come suo possesso.

Io so che grande è il Signore,
  il nostro Dio sopra tutti gli dèi.


Tutto ciò che vuole il Signore lo compie

in cielo e sulla terra, *
  nei mari e in tutti gli abissi.


Fa salire le nubi dall'estremità della terra,
  produce le folgori per la pioggia,
*
  dalle sue riserve libera i venti.

Egli percosse i primogeniti d'Egitto,
*
  dagli uomini fino al bestiame.
Mandò segni e prodigi in mezzo a te, Egitto,
*
  contro il faraone e tutti i suoi ministri.

 

Colpì numerose nazioni *
  e uccise re potenti:
Seon, re degli Amorrèi, Og, re di Basan,
*
  e tutti i regni di Cànaan.
Diede la loro terra in eredità a Israele,
  in eredità a Israele suo popolo.

 

  1. Una dolcezza estremamente grande e capace di riempirci di gioia deve arrecarci l'esortazione che ci rivolge il presente salmo il quale dice: Lodate il nome del Signore... Potrebbe esserci cosa più giusta, più conveniente, più gradita?... Lodate il nome del Signore; lodate, servi, il Signore. Essendo servi, non fate nulla di disdicevole quando lodate il Signore; e se foste rimasti sempre ed esclusivamente servi, avreste dovuto lodare lo stesso il Signore; quanto più dovete lodarlo ora che, essendo servi, v'è data la possibilità di diventare figli? (Esp. sul sal. 134, 1).

  2. Lodate il Signore... voi che state nella casa del Signore, negli atri della casa del nostro Dio. Che dirò sul motivo per cui dovete lodare? Lodate, perché buono è il Signore. Brevemente, anzi con una sola parola, è motivata la lode che dobbiamo tributare al Signore Dio nostro: Buono è il Signore. Non buono come lo sono le creature, da Dio fatte sovranamente buone: non solo buone ma buone in maniera superlativa. Egli creò buoni, anzi ottimi, il cielo, la terra, e tutte le cose che vi si trovano. Ora se tutte queste creature di Dio sono buone, quanto più dovrà esserlo il Creatore?... Basta che questo buono tu lo intenda in maniera assoluta: il Bene da cui derivano gli altri beni (Esp. sul sal. 134, 2. 3).

 

ORAZIONE SALMICA 

Signore nostro Dio,

autore di ogni vittoria contro i nostri nemici,

benedici il popolo che canta le tue lodi;

tutte le nazioni riconoscano

che tu sei Dio, il solo grande e potente.

Amen.

 

 

 

 

 

LUNEDI' -  Vespri

 

Salmo 135 - Ringraziamento a Dio

 

Lodate il Signore perché è buono: *
eterna è la sua misericordia.


Lodate il Dio degli dèi:
*
eterna è la sua misericordia.
 
 Lodate il Signore dei signori:
*
eterna è la sua misericordia.

Egli solo ha compiuto meraviglie:
*
eterna è la sua misericordia.


Ha creato i cieli con sapienza:
*
eterna è la sua misericordia.


Ha stabilito la terra sulle acque:
*
eterna è la sua misericordia.


Ha fatto i grandi luminari:
*
eterna è la sua misericordia.


Il sole per regolare il giorno:
*
eterna è la sua misericordia.
 
la luna e le stelle per regolare la notte:
*
eterna è la sua misericordia.
 

Percosse l'Egitto nei suoi primogeniti: *
eterna è la sua misericordia.
 

Da loro liberò Israele: *
eterna è la sua misericordia.
 

con mano potente e braccio teso: *
eterna è la sua misericordia.
 

Divise il mar Rosso in due parti: *
eterna è la sua misericordia.
 

In mezzo fece passare Israele: *
eterna è la sua misericordia.
 

Travolse il faraone e il suo esercito nel mar Rosso: *
eterna è la sua misericordia.
 

Guidò il suo popolo nel deserto: *
eterna è la sua misericordia.


Percosse grandi sovrani
*
eterna è la sua misericordia.
 

uccise re potenti: *
eterna è la sua misericordia.
 

Seon, re degli Amorrei: *
eterna è la sua misericordia.
 

Og, re di Basan: *
eterna è la sua misericordia.
 

Diede in eredità il loro paese; *
eterna è la sua misericordia.
 

in eredità a Israele suo servo: *
eterna è la sua misericordia.
 

Nella nostra umiliazione si è ricordato di noi: *
eterna è la sua misericordia.
 

ci ha liberati dai nostri nemici: *
eterna è la sua misericordia.
 

Egli dà il cibo ad ogni vivente: *
eterna è la sua misericordia.
 

Lodate il Dio del cielo:
  perché eterna è la sua misericordia.

 

  1. Questo salmo ha come argomento la lode di Dio e tutti i suoi versi terminano con la stessa conclusione. A lode di Dio si dicono molte cose, tuttavia quel che si sottolinea con maggiore insistenza è la sua misericordia. La sua misericordia dura in eterno... Sarà la misericordia che egli riverserà sui santi e sugli eletti: non nel senso che essi saranno miseri in eterno e quindi per tutta l'eternità avranno bisogno di misericordia, ma nel senso che la loro stessa beatitudine è un dono della misericordia divina. Tale misericordia egli usa verso chi era stato misero: lo sottrae alla miseria e gli fa cominciare la vita beata (Esp. sul sal. 135, 1).

  2. Compito della misericordia divina è liberare quelli che si trovano nella miseria. Quanto invece alla creazione del cielo, della terra e dei luminari, non dobbiamo concepirla tanto come un effetto della sua misericordia quanto piuttosto della sua bontà, avendo creato perfettamente buone tutte le cose. Egli creò tutte le cose perché avessero un'esistenza, mentre compito specifico della misericordia è purificarci dai peccati e liberarci per l'eternità dalla nostra miseria (Esp. sul sal. 135, 4).

 

ORAZIONE SALMICA 

Ti rendiamo grazie, Signore

per gli innumerevoli benefici della tua misericordia:

conserva il nostro cuore fedele alla tua legge

e rendilo testimone del tuo infinito amore

per gli uomini.

Amen.

 

 

Cantico Ef. 1, 3-10 - Dio Salvatore

 

Benedetto sia Dio,

Padre del Signore nostro Gesù Cristo, *
  che ci ha benedetti

con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo.


In lui ci ha scelti
*

prima della creazione del mondo,

per trovarci al suo cospetto, *
 santi e immacolati nell'amore.


Ci ha predestinati
*

a essere suoi figli adottivi
  per opera di Gesù Cristo,
*
secondo il beneplacito del suo volere


a lode e gloria della sua grazia,
*
  che ci ha dato nel suo Figlio diletto.


In lui abbiamo la redenzione

mediante il suo sangue, *
  la remissione dei peccati
  secondo la ricchezza della sua grazia.


Dio l'ha abbondantemente riversata su di noi
  con ogni sapienza e intelligenza,
*
 poiché egli ci ha fatto conoscere

il mistero del suo volere,

 

  il disegnodi ricapitolare in Cristo

tutte le cose, *
  quelle del cielo

come quelle della terra.


Nella sua benevolenza

lo aveva in lui prestabilito *
per realizzarlo nella pienezza dei tempi.

 

  1. Dio fatto uomo volle morire e risorgere, per dimostrare nella carne dell’uomo quello che anche per l’uomo si realizzerebbe nel futuro, e nondimeno, ci si fidasse di Dio, non dell’uomo... Gli empi dicono ancora che domani moriranno, ma quando dicono tali cose la verità li ha trovati già morti. Voi invece fratelli, figli della risurrezione, concittadini dei santi angeli, eredi di Dio e coeredi di Cristo, guardatevi dall’imitare quelli che spirando muoiono domani ed oggi sono sepolti nell’intemperanza... Percorrete la via stretta, ma sicura, che conduce alla pienezza della Gerusalemme del cielo, la nostra madre, che è eterna; indefettibilmente sperate ciò che non vedete, attendete nella perseveranza ciò che non avete ancora, perché con assoluta fiducia voi ritenete Cristo come colui che promette veracemente (Disc. sul sal. 157, 6).

  2. Dio è per noi nel predestinarci; Dio è per noi nel chiamarci; Dio è per noi nel giustificarci; Dio è per noi nel glorificarci... Ci ha predestinati prima che esistessimo; ci ha chiamati, poiché gli avevamo voltato le spalle; ci ha giustificati, poiché eravamo peccatori; ci ha glorificati, poiché eravamo mortali. Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Da Dio predestinati, chiamati, giustificati, glorificati, chi vuol trattarci da nemico, se può, si prepari a combattere contro Dio... Chiunque abbia intenzione di opporsi, nuoce a se stesso (Disc. 158, 1).

 

 

 

 

MARTEDI' -  Lodi

 

Salmo 100 - Modo di vivere rettamente

 

Amore e giustizia voglio cantare, *

voglio cantare inni a te, o Signore.

Agirò con saggezza nella via dell'innocenza: *

quando a me verrai?

 

Camminerò con cuore integro, *

dentro la mia casa.

 

Non sopporterò davanti ai miei occhi azioni malvage;

detesto chi fa il male, *

non mi sarà vicino.

 

Lontano da me il cuore perverso, *

Il malvagio non lo voglio conoscere.

 

Chi calunnia in segreto il suo prossimo *

 io lo farò perire;

chi ha occhi altezzosi e cuore superbo *

non lo potrò sopportare.

 

I miei occhi sono rivolti ai fedeli del paese

perché restino a me vicino; *

chi cammina per la via integra sarà mio servitore.

 

Non abiterà nella mia casa

chi agisce con inganno, *

chi dice menzogne non starà alla mia presenza.

 

Sterminerò ogni mattino tutti gli empi del paese, *

per estirpare dalla città del Signore

quanti operano il male.

 

 

  1. Compi nella gioia le opere del tuo Dio. Qual è la via immacolata? Camminavo nell’innocenza del mio cuore in mezzo alla mia casa. Questa via immacolata trae inizio dall’innocenza  e all’innocenza giunge... Chi è l’innocente? Chi non fa del male né a se stesso né agli altri. Difatti, anche facendo del male a se stesso si perde l’innocenza... se rovina il tempio di Dio che è in lui, come attendersi da un uomo siffatto che usi misericordia verso gli altri e risparmi ogni danno ai miseri? Uno che è crudele contro se stesso potrà mai essere compassionevole con gli altri? Tutta la giustizia, insomma, si riduce ad una parola: innocenza (Esp. sul sal. 100, 4).

  2. Ci sono nella città del Signore degli operatori d’iniquità, e sembrerebbe che almeno per adesso vengano risparmiati. Ma perché? Perché ora è tempo di misericordia. Verrà poi il tempo del giudizio... E che vuol dire: Tempo di misericordia? Che non si è ancora manifestato il giudizio. Ora è notte: ma si farà giorno e si farà anche il  giudizio... Abbi fiducia in Cristo e cerca in lui  la luce del giorno. In lui non potrai supporre alcun male, perché siamo assolutamente sicuri che egli non può ingannarci e che ci ama. Fra noi uomini invece non siamo mai del tutto sicuri, almeno per ora. Dio conosce l’amore che abbiamo gli uni per gli altri; ma noi, anche se in realtà ci vogliamo bene, chi potrà controllare con che mira lo facciamo (Esp. sul sal. 100, 12)?

 

ORAZIONE SALMICA 

Donaci, o Signore, un cuore mite,

umile e misericordioso, simile al tuo

per amare  e comprendere coloro

che vivono lontano da te

e che vogliono tornare alla tua casa;

la tua pazienza nei nostri confronti

ci insegni ad essere benevoli con tutti i nostri fratelli.

Amen.

 

 

Cantico Dn. 3, 26.27.29.34-41 - Preghiera di Azaria nella fornace

 

Benedetto sei tu, Signore Dio dei nostri padri; *

degno di lode e glorioso è il tuo nome per sempre.

 

Tu sei giusto *

in tutto ciò che hai fatto.

 

Poiché noi abbiamo peccato, 

abbiamo agito da iniqui, *

allontanandoci da te,

abbiamo mancato in ogni modo.

 

Non ci abbandonare fino in fondo, 

per amore del tuo nome, *

non rompere la tua alleanza;

 

non ritirare da noi la tua misericordia, 

per amore di Abramo tuo amico, *

di Isacco tuo servo, d'Israele tuo santo,

 

ai quali hai parlato,

promettendo di moltiplicare la loro stirpe

come le stelle del cielo, *

come la sabbia sulla spiaggia del mare.

 

Ora invece, Signore, *

noi siamo diventati più piccoli

di qualunque altra nazione,

 

ora siamo umiliati per tutta la terra *

a causa dei nostri peccati.

 

Ora non abbiamo più né principe, 

né capo, né profeta, né olocausto, *

né sacrificio, né oblazione, né incenso,

 

né luogo per presentarti le primizie *

e trovar misericordia.

 

Potessimo esser accolti con il cuore contrito *

e con lo spirito umiliato,

come olocausti di montoni e di tori, *

come migliaia di grassi agnelli.

 

Tale sia oggi davanti a te il nostro sacrificio *

e ti sia gradito,

non c'è delusione *

per coloro che in te confidano.

 

Ora ti. seguiamo con tutto il cuore, *

ti temiamo e cerchiamo il tuo volto.

 

  1. Sia che colpisca sia che risani, egli è giusto e presso di lui non c’è ingiustizia. Non per altro tutti i santi, quando vennero a trovarsi nella prova, lodarono la sua giustizia e poi chiesero i suoi doni... Non accusarono Dio d’ingiustizia né d’iniquità, né d’insipienza. Prima, anche sotto i suoi flagelli, lo lodarono e così lo esperi­mentarono pronto a nutrirli. Nessuno lo ritenga ingiusto quando avesse a soffrire qualche male; lodi piuttosto la sua giustizia e accusi la propria colpevolezza (Esp. sul sal. 144, 21).

  2. In qualunque angustia ti troverai, confessalo, invocalo, ed egli ti libererà e ti darà la vita... Forse che è una tribolazione da nulla la nostra vita? Se non fosse una tribolazione non sarebbe nemmeno un esilio; se invece è un esilio, o ami poco la patria ovvero sei nella tribolazione... E perché non ami? Ama la vita futura e vedrai come tutta la vita presente è una tribolazione. Sia pure splendida per ogni sorta di prosperità, sia pure colma di delizie fino a traboccarne: finché non sarà giunto quel godimento certissimo ed esente da ogni tentazione che Dio ci tiene in serbo per la fine, la vita sarà indubbiamente una tribolazione (Esp. sul sal. 137, 12).

 

ORAZIONE SALMICA 

Signore Dio, Padre misericordioso,

guarda l’umiliazione in cui giace il tuo popolo

a causa dei suoi peccati; abbi pietà delle colpe

e il tuo perdono ci ricopra d’innocenza

come un manto.

Amen.

 

 

Salmo 143 - La vittoria sui nemici è dono di Dio

 

Benedetto il Signore, mia roccia,

che addestra le mie mani alla guerra, *

le mie dita alla battaglia.

 

Mia grazia e mia fortezza,  *

mio rifugio e mia liberazione,

mio scudo in cui confido, *

colui che mi assoggetta i popoli.

 

Signore, che cos'è un uomo perché te ne curi? *

Un figlio d'uomo perché te ne dia pensiero?

L'uomo è come un soffio, *

I suoi giorni come ombra che passa.

 

Signore, piega il tuo cielo e scendi, *

tocca i monti ed essi fumeranno.

Le tue folgori disperdano i nemici, *

lancia frecce sconvolgili.

 

Stendi dall'alto la tua mano, 

scampami e salvami dalle grandi acque, *

dalla mano degli stranieri.

 

La loro bocca dice menzogne *

e alzando la destra giurano il falso.

 

Mio Dio, ti canterò un canto nuovo, *

suonerò per te sull'arpa a dieci corde;

a te, che dai vittoria al tuo. consacrato, *

che liberi Davide tuo servo.

 

  1. Benedetto il Signore mio Dio, che addestra le mie mani alla battaglia, le mie dita alla guerra. E’ la nostra voce, se siamo del Corpo di Cristo. Benediciamo il Signore nostro Dio che addestra le nostre mani per la battaglia, le nostre dita per la guerra... La battaglia è quella che ciascuno ha da sostenere con se stesso. In questa guerra, chi è vincitore sconfigge con ciò stesso i nemici invisibili. Difatti, il diavolo e i suoi angeli non tentano se non approfittando del dominio che su di te esercita ciò che è carnale... E’ con questi nemici che lottiamo; son loro i nemici che battiamo... Sei un essere diviso contro te stesso, a causa del peccato. Porti una natura inficiata dalla concupiscenza e innestata con la morte. Hai in te stesso di che combattere, hai in te il nemico da debellare. Ma hai anche chi invocare, hai chi ti aiuterà nel combattimento, e ti coronerà dopo la vittoria. E’ colui che, quando non esistevi, ti ha chiamato all’esistenza (Esp. sul sal. 143, 3. 5).

  2. Signore, che cosa è l’uomo perché ti sia fatto a lui conoscere, o il figlio dell’uomo perché tu ne tenga conto? Lo stimi, lo valuti e lo calcoli tanto e tanto; lo collochi in un certo qual ordine e ben conosci le cose al di sotto o al di sopra delle quali lo collochi... Ebbene, quale stima non ha avuto Dio dell’uomo se per lui ha disposto che versasse il sangue il suo Unigenito? ... Lo consideri veramente molto, molto lo stimi, e ci lasci comprendere che esso è qualcosa di veramente prezioso (Esp. sul sal. 143, 10).

 

ORAZIONE SALMICA 

Signore, Dio della nostra lode,

cantiamo a te il cantico nuovo,

il cantico dell’amore, della riconoscenza

per tutti i doni che ci hai elargito

nel Figlio tuo Gesù.

Amen.

 

 

 

 

MARTEDI' -  Vespri

 

 

Salmo 136 - Israele geme nella prigionia, il cristiano piange nel mondo: entrambi desiderano la propria Gerusalemme

 

Sui fiumi di Babilonia, là sedevamo piangendo *

al ricordo di Sion.

Ai salici di quella terra *

appendemmo le nostre cetre.

 

Là ci chiedevano parole di canto *

coloro che ci avevano deportato,

canzoni di gioia ai nostri oppressori: *

“Cantateci i canti di Sion! ”.

 

Come cantare i canti del Signore *

in terra straniera?

Se ti dimentico, Gerusalemme, *

si paralizzi la mia destra.

 

Mi si attacchi la lingua al palato,

se lascio cadere il tuo ricordo, *

se non metto Gerusalemme

al di sopra di ogni mia gioia.

 

 

  1. Là, sopra i fiumi di Babilonia sedemmo piangendo al ricordo di Sion... Ci sono cittadini della santa Gerusalemme che si sentono in cattività e, guardando alle aspirazioni umane e alle molteplici voglie celate nel cuore dell’uomo, le trovano dispersive e capaci di attrarre e sospingere fin dentro il mare. Vedendo questo, non si cacciano nella corrente dei fiumi di Babilonia, ma si seggono sopra i fiumi di Babilonia e sopra questi fiumi piangono la sorte di chi si lascia trasportare dalla corrente o anche la loro propria sorte, di gente, cioè, costretta a vivere in Babilonia... O santa Sion, dove tutto è stabile e nulla fluisce! chi mai ci ha precipitati in quei fiumi? per qual motivo abbandonammo il tuo artefice e rinunziammo alla comunione con te? Ecco, ora ci troviamo immersi in cose labili e transitorie e alla corrente del fiume che lo rapisce c’è sì e no qualcuno che riesce a sottrarsi: quei pochi che sanno aggrapparsi al legno (Esp. sul sal. 136,2. 4).

  2. Il cantico di Gerusalemme è il nostro linguaggio. Ogni cantico d’amore per il mondo è un linguaggio straniero, è una lingua barbara da noi imparata durante la prigionia. Quindi uno che dimentica Gerusalemme è muto dinanzi a Dio... Se non avrò posto Gerusalemme al di sopra di ogni mia gioia. Ecco dov’è la nostra suprema letizia: là dove godremo Dio, dove con ogni sicurezza vivremo nella più intima fraternità e nella compagnia dei nostri veri concittadini. Nulla all’infuori del bene, ci darà gioia. Ogni necessità sarà scomparsa e inizierà la perfetta beatitudine (Esp. sul sal. 136, 17).

 

ORAZIONE SALMICA 

Padre, noi andiamo pellegrinando

verso la Gerusalemme,

nostra patria e nostra madre e verso di te,

che sei  la sua stabile gioia e suo bene ineffabile.

Raccoglici nella pace di questa madre amabilissima dove risiedono le primizie del nostro spirito.

Amen.

 

 

Salmo 137 - Ringraziamento per i beni ricevuti da Dio

 

Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore: *

hai ascoltato le parole della mia bocca.

A te voglio cantare davanti agli angeli, *

mi prostro verso il tuo tempio santo.

 

Rendo grazie al tuo nome *

per la tua fedeltà e la tua misericordia:

hai    reso la tua promessa *

più grande di ogni fama.

 

Nel giorno in cui t'ho invocato, mi hai risposto, *

hai accresciuto in me la forza.

Ti loderanno, Signore, tutti i re della terra *

quando udranno le parole della tua bocca.

 

Canteranno le vie del Signore, *

perché grande è la gloria del Signore;

eccelso è il Signore e guarda verso l'umile, *

ma al superbo volge lo sguardo da lontano.

 

Se cammino in mezzo alla sventura, *

tu mi ridoni vita;

contro l'ira dei miei nemici stendi la mano *

e la tua destra mi salva.

 

Il Signore completerà per me l'opera sua. *

Signore, la tua bontà dura per sempre:

non abbandonare *

l'opera delle tue mani.

 

 

  1. Confesserò a te, Signore, con tutto il mio cuore... Nelle Scritture la confessione con la quale confessiamo qualcosa a Dio può intendersi in due sensi: confessione dei peccati o confessione intesa come lode... Hai ascoltato le parole della mia bocca... Qual è questa mia bocca se non quella del mio cuore? E’ là che noi abbiamo una voce che Dio ascolta, mentre rimane del tutto impercettibile ad ogni orecchio umano... Nel nostro intimo  c’è dunque una bocca dove o attraverso cui preghiamo. E se noi abbiamo preparato un ospizio o una dimora a Dio, là noi parliamo, là veniamo esauditi (Esp. sul sal. 137, 2. 3).

  2. Non voglio vantarmi delle mie opere... non intendo elogiare le opere di queste mie mani. Temo infatti che, se le guarderai, vi troverai più peccati che meriti. Questo solo ti chiedo, questo ti dico, questo intendo ottenere... Vedi in me l’opera tua, non la mia. Se infatti guarderai alle opere compiute da me, dovrai condannarmi; se guarderai all’opera tua, mi coronerai. Poiché, anche le mie opere buone, se e quante ce ne sono, mi sono derivate da te e quindi sono più tue che mie  (Esp. sul sal. 137, 18).

 

ORAZIONE SALMICA 

Signore, dinanzi agli angeli canto per te,

e il mio salterio è la mia gioia!

La fiamma del tuo amore bruci

tutt’intero il mio cuore; nulla in me resti per me,

ma tutto bruci in te e tutto in te arda;

tutto sia preso dal tuo amore

come fiamme sprigionatesi da te.

Amen

 

 

Cantico Ap. 4,11; 5,9.10.12  - Inno dei salvati

 

Tu sei degno, o Signore e Dio nostro,

di ricevere la gloria, *

l'onore e la potenza,

 

perché tu hai creato tutte le cose,

per la tua volontà furono create, *

per il tuo volere sussistono.

 

Tu sei degno, o Signore, di prendere il libro *

e di aprirne i sigilli,

 

perché sei stato immolato

e hai riscattato per Dio con il tuo sangue *

uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione

 

e li hai costituiti per il nostro Dio

un regno di sacerdoti *

e regneranno sopra la terra.

 

L'Agnello che fu immolato è degno di potenza, 

ricchezza, sapienza e forza, *

onore, gloria e benedizione.

 

 

  1. Cristo è asceso al cielo, come sappiamo, con il suo corpo nel quale è stato crocifisso, e siede alla destra del Padre: e di là noi aspettiamo che venga per giudicare i vivi e i morti... Se vuoi essere il suo santo trono, non credere di non poterlo essere; prepara per lui un posto nel tuo cuore; egli viene, e volentieri vi si stabilisce. Egli è certamente la virtù di Dio e la sapienza di Dio... Se l’anima del giusto è il trono della sapienza, sia la tua anima giusta e sarà il regale trono della sapienza (Esp. sul sal. 46, 10).

  2. Cristo, discendente dalla stirpe di Davide secondo la carne, è anche Dio sopra ogni cosa benedetto nei secoli, egli è il nostro re e il nostro Dio; nostro re, in quanto è nato secondo la carne dalla tribù di Giuda, Cristo, Signore e Salvatore; nostro Dio... prima del cielo e della terra, colui per cui mezzo tutte le cose sono state fatte, sia quelle spirituali, come quelle corporali (Esp. sul sal. 75, 1).

 

 

MERCOLEDI' -  Lodi

 

 

Salmo 107 - Invocazione dell’aiuto divino nell’ora presente.

 

Saldo è il mio cuore, Dio,

saldo è il mio cuore: *

voglio cantare inni, anima mia.

 

Svegliatevi, arpa e cetra, *

voglio svegliare l'aurora.

 

Ti loderò tra i popoli, Signore, *

a te canterò inni tra le genti,

perché la tua bontà è grande fino ai cieli *

e la tua verità fino alle nubi.

 

Innàlzati, Dio, sopra i cieli, *

su tutta la terra la tua gloria.

Perché siano liberati i tuoi amici, *

salvaci con la tua destra e ascoltaci.

 

Dio ha parlato nel suo santuario:

“Esulterò, voglio dividere Sichem *

e misurare la valle di Succot;

 

mio è Gàlaad, mio Manasse, 

Efraim è l'elmo del mio capo, *

Giuda il mio scettro.

 

Moab è il catino per lavarmi, 

sull'Idumea getterò i miei sandali, *

sulla Filistea canterò vittoria”.

 

Chi mi guiderà alla città fortificata, *

chi mi condurrà fino all'Idumea?

Non forse tu, Dio, che ci hai respinti *

e più non esci, Dio, con i nostri eserciti?

 

Contro il nemico portaci soccorso, *

poiché vana è la salvezza dell'uomo.

 

Con Dio noi faremo cose grandi *

ed egli annienterà chi ci opprime

 

 

Cf. commento al sal. 56 del Giovedì della I sett. del salterio

 

 

Cantico Is. 61, 10- 62,5 - Giubilo del profeta per la nuova Gerusalemme

 

Io gioisco pienamente nel Signore, *

la mia anima esulta nel mio Dio,

 

perché mi ha rivestito delle vesti di salvezza, *

mi ha avvolto con il manto della giustizia,

come uno sposo che si cinge il diadema *

e come una sposa che si adorna di gioielli.

 

Poiché come la terra produce la vegetazione

e come un giardino fa germogliare i semi, *

così il Signore Dio farà germogliare la giustizia

e la lode davanti a tutti i popoli.

 

Per amore di Sion non mi terrò in silenzio, *

per amore di Gerusalemme non mi darò pace,

finché non sorga come stella la sua giustizia *

e la sua salvezza non risplenda come lampada.

 

Allora i popoli vedranno la tua giustizia, *

tutti i re la tua gloria;

ti si chiamerà con un nome nuovo *

che la bocca del Signore avrà indicato.

 

Sarai una magnifica corona nella mano del Signore, *

un diadema regale nella palma del tuo Dio.

 

Nessuno ti chiamerà più “Abbandonata”, *

né la tua terra sarà più detta “Devastata”,

ma tu sarai chiamata “Mio compiacimento” *

e la tua terra, “Sposata”,

 

perché si compiacerà di te il Signore *

e la tua terra avrà uno sposo.

 

come un giovane sposa una vergine, *

così ti sposerà il tuo creatore;

come gioisce lo sposo per la sposa, *

così per te gioirà il tuo Dio.

 

 

  1. Comprendi come la Chiesa sia serva di Cristo; questa serva  però ha conseguito una grande dignità presso Dio: è diventata sposa. Prima però di giungere a quegli amplessi spirituali dove senza apprensione di sorta potrà godersi colui che ha amato e verso il quale ha sospirato in questo lungo pellegrinaggio, è soltanto fidanzata, per quanto già in possesso di quel pegno prezioso che è il sangue dello sposo per il quale sospira pur nella sua sicurezza... Quanto invece a Cristo, siccome non c’è nessuno che gli debba essere preferito, la sua sposa lo ami pure senza trepidazione. Lo ami anche prima di unirsi a lui e sospiri a lui anche quando ne è lontana, nella sua lunga peregrinazione terrena. Solo Cristo la sposerà... Chi infatti potrebbe pretendere di sposarla dando il sangue per colei che desidera sposare?... Egli morì tranquillo per la sua sposa, sapendo che l’avrebbe fatta sua dopo la risurrezione (Esp. sul sal. 122,5).

  2. La Chiesa è tratta dal genere umano, affinché il Capo della Chiesa sia la carne stessa unita al Verbo, e gli altri credenti siano le membra di quel Capo. Vuoi vedere infatti chi verrà alle nozze? In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Si rallegri la sposa amata da Dio. Quando amata? Quando era ancora deforme... Deforme è amata, affinché non resti deforme. Non è  amata perché deforme, in quanto non è la deformità che è amata; se fosse amata, verrebbe conservata; ha eliminata la deformità e ha creato la bellezza (Esp. sul sal. 44, 3).

 

ORAZIONE SALMICA 

Signore Gesù Cristo, Sposo della tua Chiesa

a lei ti sei unito non amando la sua deformità

ma la bellezza che tu stesso hai creato;

purifica il suo peccato

e rendila luce per tutte le genti.

Amen.

 

 

Salmo 145 - La beatificante fiducia in Dio

 

Loda il Signore, anima mia:

loderò il Signore per tutta la mia vita, *

finché vivo canterò inni al mio Dio.

 

Non confidate nei potenti, *

in un uomo che non può salvare.

Esala lo spirito e ritorna alla terra;

in quel giorno svaniscono tutti i suoi disegni.

 

Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe, *

chi spera nel Signore suo Dio,

creatore del cielo e della terra, *

del mare e di quanto contiene.

 

Egli è fedele per sempre, 

rende giustizia agli oppressi, *

dà il pane agli affamati.

 

Il Signore libera i prigionieri, *

il Signore ridona la vista ai ciechi,

il Signore rialza chi è caduto, *

il Signore ama i giusti,

 

il Signore protegge lo straniero,

egli sostiene l'orfano e la vedova, *

ma sconvolge le vie degli empi.

 

Il Signore regna per sempre, *

Il tuo Dio, o Sion, per ogni generazione.

 

 

  1. Ecco l’anima dotata di una forza che, per così dire, la solleva a Dio e la pone in condizione di lodarlo. Le si dice, infatti: Loda, anima mia, il Signore... Quando tu lodi Dio, anche senza spiegare ciò che vuoi, il tuo pensiero si dilata verso le realtà interiori, e l’esserti così dilatato ti rende più capace di accogliere colui che lodi... L’uomo nella sua totalità è questo: spirito e carne. Non sarà quindi la stessa anima che si rivolge a se stessa, si dà per così dire un comando e si esorta e sollecita?... L’anima richiama se stessa a volgersi dall’esterno all’interno, dalle cose inferiori a quelle superiori, e dice: Loda, anima mia il Signore. Da qualunque parte ti volgi coi sensi del corpo, ti si parano innanzi cielo e terra... Tu queste cose, sparse ovunque nel creato, le ami e le elogi; ma come non lodare l’autore di queste cose che lodi (Esp. sul sal. 145, 2.4.5).

  2. Quanto ti serve per sostenerti quaggiù aspettalo da lui. Non ci abbandoni mai la speranza finché stiamo nel presente esilio e nella prova, finché ci tocca affrontare l’insidiosa malvagità del nemico, finché ci rumoreggiano tutt’all’intorno le tentazioni del mondo, finché ci troviamo da ogni parte oppressi dalle fatiche e dalle ambasce... Avvicinati, comincia a desiderare, comincia a ricercare e a riconoscere il tuo Creatore. Egli non abbandonerà la sua creatura, a meno che non sia la creatura stessa ad abbandonarlo... La salvezza è nell’unico Figlio dell’uomo, e in lui non c’è (la salvezza) per il fatto  che è figlio dell’uomo, ma Figlio di Dio, non per quel che ha preso di tuo ma per quel che di se stesso ha conservato (Esp. sul sal. 145, 9).

 

ORAZIONE SALMICA 

Signore, Dio del mio giubilo,

ti benedirò ogni giorno della mia vita;

rendila una lode perfetta 

e senza fine al tuo amore.

Amen.

 

 

 

 

MERCOLEDI' -  Vespri

 

 

Salmo 138 - Meditazione sulla onnipotenza e onniscienza di Dio

 

Signore, tu mi scruti e mi conosci, *

tu sai quando seggo e quando mi alzo.

Penetri da lontano i miei pensieri, *

mi scruti quando cammino e quando riposo.

 

Ti sono note tutte le mie vie;

la mia parola non è ancora sulla lingua *

e tu, Signore, già la conosci tutta.

 

Alle spalle e di fronte mi circondi *

e poni su di me la tua mano.

 

Stupenda per me la tua saggezza, *

troppo alta, e io non la comprendo.

 

Dove andare lontano dal tuo spirito, *

dove fuggire dalla tua presenza?

 

Se salgo in cielo, là tu sei, *

se scendo negli inferi, eccoti.

 

Se prendo le ali dell'aurora *

per abitare all'estremità del mare,

anche là mi guida la tua mano *

e mi afferra la tua destra.

 

Se dico: “Almeno l'oscurità mi copra *

e intorno a me sia la notte”;

 

nemmeno le tenebre per te sono oscure,

e la notte è chiara come il giorno; *

per te le tenebre sono come luce.

 

Sei tu che hai creato le mie viscere *

e mi hai tessuto nel seno di mia madre.

 

Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio; 

sono stupende le tue opere, *

tu mi conosci fino in fondo.

 

Non ti erano nascoste le mie ossa

quando venivo formato nel segreto, *

intessuto nelle profondità della terra.

 

Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi *

e tutto era scritto nel tuo libro;

i miei giorni erano fissati, *

quando ancora non ne esisteva uno.

 

Quanto profondi per me i tuoi pensieri, *

quanto grande il loro numero, o Dio!

Se     li conto sono più della sabbia, *

se li credo finiti, con te sono ancora.

 

Scrutami, Dio, e conosci il mio cuore, *

provami e conosci i miei pensieri:

vedi se percorro una via di menzogna *

e guidami sulla via della vita.

 

 

  1. Tu mi hai conosciuto quando siedo e quando sorgo. Che cosa è nel nostro contesto il sedersi e il sorgere? Chi si mette seduto si umilia. Così il Signore si assise nella passione, si alzò nella risurrezione. Dice: Tu hai conosciuto questo, cioè tu l’hai voluto, l’hai approvato: è accaduto in conformità col tuo volere. Che se vorrai intendere la voce del Capo come applicata al corpo, diciamo anche noi: Tu mi hai conosciuto quando siedo e quando sorgo. L’uomo si mette seduto quando si umilia nella penitenza; sorge quando, rimessi i peccati, si solleva alla speranza della vita eterna... Non tentate di elevarvi se prima non vi siete umiliati. Ci sono infatti molti che vogliono sollevarsi prima di essere posti a sedere; vogliono apparire giusti, prima di confessare che sono peccatori (Esp. sul sal. 138, 4).

  2. Tu hai preveduto tutte le mie vie. Non dice: Tu hai veduto, ma: Tu hai preveduto. Tu le hai previste prima che io le percorressi, prima che ci camminassi; e hai permesso che io mi inoltrassi fra gli stenti per quelle mie vie, suggerendomi insieme, però, che, se mi fosse piaciuto essere esente da fatica, tornassi a percorrere le tue vie... Percorrendo la mia via io mi sono allontanato da te; ti ho abbandonato, mentre sarebbe stata mia felicità restare con te. Per fortuna però ho avvertito quale sventura sia stata la mia lontananza da te. Se infatti mi fossi trovato bene senza di te, forse avrei ricusato di tornare a te (Esp. sul sal. 138, 6).

 

ORAZIONE SALMICA 

Tu, Signore, mi possiedi interiormente,

non occupi soltanto  il cuore

ma anche i reni, anche il gusto.

Tu occupi i miei reni,

tu rendi piacevole il raggio di luce

che mi illumina di notte,  ed io non riesco a provare

piacere diverso da quello

che proviene dalla tua sapienza.

Amen.

 

 

Cantico Col. 1,3.12-20 - Cristo e la Chiesa

 

Ringraziamo con gioia Dio, *

Padre del Signore nostro Gesù Cristo,

perché ci ha messi in grado di partecipare *

alla sorte dei santi nella luce,

 

ci ha liberati dal potere delle tenebre, *

ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto,

per opera del quale abbiamo la redenzione, *

la remissione dei peccati.

 

Cristo è immagine del Dio invisibile, *

generato prima di ogni creatura;

è prima di tutte le cose *

e tutte in lui sussistono.

 

Tutte le cose sono state create per mezzo di lui *

e in vista di lui:

quelle nei cieli e quelle sulla terra, *

quelle visibili e quelle invisibili.

 

Egli è il capo del corpo, che è la Chiesa; *

è il principio di tutto,

il primogenito di coloro che risuscitano dai morti, *

per ottenere il primato su tutte le cose.

 

Piacque a Dio di far abitare in lui ogni pienezza, *

per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose,

rappacificare con il sangue della sua croce, *

gli esseri della terra e quelli del cielo.

 

 

  1. Il Figlio è lo splendore del Padre. Della Sapienza del Padre, quale è il Figlio, è stato detto: Splendore della luce eterna... Lo Splendore è generato dalla luce e nondimeno lo splendore è coeterno a chi lo genera, sempre la luce, sempre il suo splendore... Sia concesso a Dio il generare eterno... Parliamo di Dio. Riconosciamo il Figlio coeterno al Padre e crediamo (Disc. 118, 2).

  2. Cammina attraverso l’umiltà per giungere all’eternità. Cristo Dio è la patria dove siamo diretti; Cristo uomo è la via per la quale procediamo. Andiamo a lui, andiamo attraverso lui; perché temiamo di allontanarci dalla meta?... Lo stesso che Dio egli uomo, lo stesso che uomo egli  Dio. Dio perché Verbo; uomo perché il Verbo si fece carne (Disc. 123, 3).

 

 

 

 

GIOVEDI' -  Lodi

 

 

Sal. 142 - Implorazione del soccorso divino

 

Signore ascolta la mia preghiera,

porgi l'orecchio alla mia supplica,

tu che sei fedele, *

e per la tua giustizia rispondimi.

 

Non chiamare in giudizio il tuo servo: *

nessun vivente davanti a te è giusto.

 

Il nemico mi perseguita, *

calpesta a terra la mia vita,

mi ha relegato nelle tenebre *

come i morti da gran tempo.

 

In me languisce il mio spirito, *

si agghiaccia il mio cuore.

 

Ricordo i giorni antichi,

ripenso a tutte le tue opere, *

medito sui tuoi prodigi.

 

A te protendo le mie mani, *

sono davanti a te come terra riarsa.

Rispondimi presto, Signore, *

viene meno il mio spirito.

 

Non nascondermi il tuo volto, *

perché non sia come chi scende nella fossa.

Al mattino fammi sentire la tua grazia, *

poiché in te confido.

 

Fammi conoscere la strada da percorrere, *

perché a te si innalza l'anima mia.

Salvami dai miei nemici, Signore, *

a te mi affido.

 

Insegnami a compiere il tuo volere, 

perché sei tu il mio Dio. *

Il tuo spirito buono mi guidi in terra piana.

 

Per il tuo nome, Signore, fammi vivere, *

liberami dall'angoscia, per la tua giustizia.

 

 

  1. Molto opportunamente parla questo umile fra le membra di Cristo, che dal Capo ha imparato ad essere mite ed umile di cuore... Non entrare, o Signore mio Dio, in giudizio con me. Per quanto infatti io mi senta giusto, se tu dal tuo profondo tiri fuori la norma per misurarmi e mi ci confronti, senz’altro risulterò deforme... Sebbene tu mi chiami amico io mi professo tuo servo; ho bisogno di compassione, torno dopo essermi dato alla fuga, cerco la pace; non son degno di essere chiamato tuo figlio (Esp. sul sal. 142, 6).

  2. Ho meditato su tutte le tue opere. Tu infatti hai creato buone tutte le cose e nulla avrebbe l’esistenza se non l’avesse ricevuta da te. Contemplo lo spettacolo del mondo da te creato: guardando l’opera ne ricerco l’artefice; guardando le varie creature dell’universo ne ricerco il creatore. Perché questo? Che senso ha tutto questo, se non far capire all’uomo che, quanto ha in sé di buono, è stato creato da lui?... Quindi, in tutte le opere di Dio e nella contemplazione di tali opere inserisce il richiamo alla grazia di Dio, inculca la grazia, si  gloria per aver trovato la grazia: quella grazia per la quale siamo stati salvati gratuitamente (Esp. sul sal. 142, 10).

 

ORAZIONE SALMICA 

O Signore, fammi conoscere la via

che devo percorrere,  poiché a te elevo l’anima mia.
Presso di te c’è la fonte della vita

e io ho elevato a te la mia anima,

come chi avvicina la brocca alla fonte.

Riempimi, Signore!

Amen.

 

 

Cantico Is. 66, 10-14° - Nella città di Dio consolazione gioia

 

Rallegratevi con Gerusalemme, *

esultate per essa quanti l'amate.

Sfavillate di gioia con essa *

voi tutti che avete partecipato al suo lutto.

 

Così succhierete al suo petto

e vi sazierete delle sue consolazioni; *

succhierete con delizia

all'abbondanza del suo seno.

 

Poiché così dice il Signore:

“Ecco io farò scorrere verso di essa,

la prosperità come un fiume; *

come un torrente in piena la ricchezza dei popoli;

 

i suoi bimbi saranno portati in braccio, *

sulle ginocchia saranno accarezzati.

 

Come una madre consola un figlio,

così io vi darò consolazione; *

in Gerusalemme sarete consolati.

 

Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore, *

le vostre ossa saranno rigogliose

come erba fresca”.

 

  1. Sion è la Chiesa, la quale è anche quella Gerusalemme verso la cui pace corriamo, che non negli angeli ma in noi uomini è pellegrina, mentre nella sua parte più nobile attende il ritorno dei lontani. Da questa Gerusalemme ci sono venute delle lettere che noi leggiamo ogni giorno. Ecco la città di Sion che Dio ha prescelta (Esp. sul sal. 131, 21).

  2. Gerusalemme è la città celeste verso la quale sospiriamo finché ne siamo esuli e dove ci allieteremo al termine del nostro pellegrinaggio. Verso questa città ascende ogni uomo che progredisce; da lei si allontana e cade chiunque smette di progredire... Sali amando Dio, precipiti amando il mondo (Esp. sul sal. 126, 1).

 

ORAZIONE SALMICA 

O Signore, la Chiesa, tuo mistico Corpo

ti rende grazie per tutti i tuoi doni

e i suoi figli innalzano a te, col cuore e con le labbra,

la lode gioiosa e grata.

Amen.

 

 

Sal. 146 - La potenza, la bontà e la carità del Signore

 

Lodate il Signore

è bello cantare al nostro Dio, *

dolce è lodarlo come a lui conviene.

 

Il Signore ricostruisce Gerusalemme, *

raduna i dispersi d'Israele.

Risana i cuori affranti *

e fascia le loro ferite.

 

Egli conta il numero delle stelle *

e chiama ciascuna per nome.

 

Grande è il Signore, onnipotente, *

la sua sapienza non ha confini.

 

Il Signore sostiene gli umili, *

ma abbassa fino a terra gli empi.

 

Cantate al Signore un canto di grazie, *

intonate sulla cetra inni al nostro Dio.

 

Egli copre il cielo di nubi,

prepara la pioggia per la terra, *

fa germogliare l'erba sui monti.

 

Provvede il cibo al bestiame, *

ai piccoli del corvo che gridano a lui.

Non fa conto del vigore del cavallo, *

non apprezza l'agile corsa dell'uomo.

 

Il Signore si compiace di chi lo teme, *

di chi spera nella sua grazia.

 

 

  1. Il salmo è di per sé una lode al Signore. Dice dunque così: Lodate il Signore, perché è buona cosa lodare il Signore. Non siamo troppo sbrigativi nel lodare il Signore. Si recita  qualcosa e subito finito; si fa qualcosa e subito si interrompe; lodiamo e poi taciamo; cantiamo e presto smettiamo. Ci mettiamo a fare qualcosa che era rimasta indietro: ebbene, forse che quando ci si presentano occupazioni diverse, dovrà cessare la lode di Dio? Certo no. Se la tua lingua lo loda per un po’ di tempo, la tua vita lo lodi ininterrottamente (Esp. sul sal. 146, 1).

  2. Quanto sarà gradita a Dio la nostra lode? Quando lo si loda mediante la vita buona. Ascolta come allora la nostra lode gli è gradita. In un altro passo è detto: Non è bella la lode in bocca al peccatore. Se dunque la lode che esce dalla bocca del peccatore non è bella, non è nemmeno gradevole. Si gradisce infatti ciò che è bello. Vuoi pertanto che la tua lode sia gradita a Dio? Non turbare il tuo canto buono con lo strepito dei cattivi costumi... Voi che intendete lodare Dio vivete bene. La lode degli empi offende Dio: il quale bada più a come si vive che a non cosa gli si canta (Esp. sul sal. 146, 3).

 

ORAZIONE SALMICA 

Ti sia gradita la nostra voce, Signore;

tu ci hai dato la possibilità

di lodarti e noi ti rendiamo grazie 

innalzando a te l’espressione del nostro amore.

Amen.

 

 

GIOVEDI' -  Vespri

 

Sal. 143 - La vittoria sui nemici è dono di Dio

 

Benedetto il Signore, mia roccia,

che addestra le mie mani alla guerra, *

le mie dita alla battaglia.

 

Mia grazia e mia fortezza, *

mio rifugio e mia liberazione,

mio scudo in cui confido, *

colui che mi assoggetta i popoli.

 

Signore che cos'è un uomo perché te ne curi? *

Un figlio d'uomo perché te ne dia pensiero?

L'uomo è come un soffio, *

I suoi giorni come ombra che passa.

 

Signore, piega il tuo cielo e scendi, *

tocca i monti ed essi fumeranno.

Le tue folgori disperdano i nemici, *

lancia frecce, sconvolgili.

 

Stendi dall'alto la tua mano,

scampami e salvami dalle grandi acque, *

dalla mano degli stranieri.

 

La loro bocca dice menzogne *

e alzando la destra giurano il falso.

 

Mio Dio, ti canterò un canto nuovo, *

suonerò per te sull'arpa a dieci corde;

a te, che dai vittoria al tuo consacrato, *

che liberi Davide tuo servo.

 

Salvami dalla spada iniqua, *

liberami dalla mano degli stranieri;

la loro bocca dice menzogne * e

 la loro destra giura il falso.

 

I nostri figli siano come piante *

cresciute nella loro giovinezza;

le nostre figlie come colonne d'angolo *

nella costruzione del tempio.

 

I nostri granai siano pieni, *

trabocchino di frutti d'ogni specie;

 

siano migliaia i nostri greggi,

a miriadi nelle nostre campagne; *

siano carichi i nostri buoi.

 

Nessuna breccia, nessuna incursione, *

nessun gemito nelle nostre piazze.

 

Beato il popolo che possiede questi beni: *

beato il popolo il cui Dio è il Signore.

 

 

  1. Benedetto il Signore mio Dio, che addestra le mie mani alla battaglia, le mie dita alla guerra. E’ la nostra voce, se siamo del Corpo di Cristo. Benediciamo il Signore nostro Dio che addestra le nostre mani per la battaglia, le nostre dita per la guerra... La battaglia è quella che ciascuno ha da sostenere con se stesso. In questa guerra, chi è vincitore sconfigge con ciò stesso i nemici invisibili. Difatti, il diavolo e i suoi angeli non tentano se non approfittando del dominio che su di te esercita ciò che è carnale... E’ con questi nemici che lottiamo; son loro i nemici che battiamo... Sei un essere diviso contro te stesso, a causa del peccato. Porti una natura inficiata dalla concupiscenza e innestata con la morte. Hai in te stesso di che combattere, hai in te il nemico da debellare. Ma hai anche chi invocare, hai chi ti aiuterà nel combattimento, e ti coronerà dopo la vittoria. E’ colui che, quando non esistevi, ti ha chiamato all’esistenza (Esp. sul sal. 143, 3. 5).

  2. Signore, che cosa è l’uomo perché ti sei fatto a lui conoscere, o il figlio dell’uomo perché tu ne tenga conto? Lo stimi, lo valuti e lo calcoli tanto e tanto; lo collochi in un certo qual ordine e ben conosci le cose al di sotto o al di sopra delle quali lo collochi... Ebbene, quale stima non ha avuto Dio dell’uomo se per lui ha disposto che versasse il sangue il suo Unigenito? Lo consideri veramente molto, molto lo stimi, e ci lasci comprendere che esso è qualcosa di veramente prezioso (Esp. sul sal. 143, 10).

 

ORAZIONE SALMICA 

Signore, Dio della mia lode,

cantiamo a te il cantico nuovo, il cantico dell’amore,

della riconoscenza per tutti i doni che ci hai elargito

nel Figlio tuo Gesù.

Amen.

 

 

Cantico Ap. 11, 17-18 - Il giudizio di Dio

 

Noi ti rendiamo grazie, Signore Dio onnipotente, *

che sei e che eri,

 

perché hai messo mano alla tua grande potenza *

e hai instaurato il tuo regno.

 

Le genti fremettero,

ma è giunta l'ora della tua ira, *

il tempo di giudicare i morti,

 

di dare la ricompensa ai tuoi servi, 

ai profeti e ai santi *

e a quanti temono il tuo nome, piccoli e grandi.

 

Ora si è compiuta la salvezza,

la forza e il regno del nostro Dio *

e la potenza del suo Cristo,

 

poiché è stato precipitato l'Accusatore; 

colui che accusava i nostri fratelli, *

davanti al nostro Dio giorno e notte.

 

Essi lo hanno vinto per il sangue dell'Agnello

e la testimonianza del loro martirio, *

perché hanno disprezzato la vita fino a morire.

 

Esultate, dunque, o cieli, *

rallegratevi e gioite, voi che abitate in essi.

 

 

  1. Quando avremo rivestito l’incorruttibilità nella risurrezione dai morti, quando sarà apparso il Figlio dell’uomo per giudicare i vivi e i morti, allora vedremo il Figlio dell’uomo, colui che per primo è stato giudicato, distinguere come giudice i malvagi dai buoni, e porre i malvagi a sinistra e i buoni a destra... Ed ivi sarà quella visione faccia a faccia della quale gli altri non sono degni... Il Figlio dell’uomo verrà per giudicare; poiché il Figlio dell’uomo è venuto per essere giudicato (Esp. sul sal. 48, D 1, 5).

  2. Verrà il Signore. Colui che è venuto umile, verrà glorioso; colui che è venuto per essere giudicato, verrà per giudicare. Riconosciamolo umile, per non aver paura di lui potente; accogliamolo umile per desiderarlo glorioso. Per coloro infatti che lo desiderano, egli verrà benigno; e a desiderarlo sono coloro che hanno conservato la fede in lui e hanno praticato i suoi comandamenti... Protendiamoci verso le cose che ci stanno davanti e dimentichiamo quelle che sono passate (Esp. sul sal. 66, 10).

 

 

VENERDI' -  Lodi

 

 

Sal. 50 - Confessione del penitente che invoca perdono

 

Pietà di me, o Dio,

secondo la tua misericordia; *

nel tuo grande amore cancella il mio peccato.

 

Lavami da tutte le mie colpe, *

mondami dal mio peccato.

Riconosco la mia colpa, *

Il mio peccato mi sta sempre dinanzi.

                                                                               

Contro di te, contro te solo ho peccato, *

quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto;

perciò sei giusto quando parli, *

retto nel tuo giudizio.

 

Ecco, nella colpa sono stato generato, *

nel peccato mi ha concepito mia madre.

Ma tu vuoi la sincerità del cuore *

e nell'intimo m'insegni la sapienza.

 

Purificami con issopo e sarò mondato; *

lavami e sarò più bianco della neve.

Fammi sentire gioia e letizia, *

esulteranno le ossa che hai spezzato.

 

Distogli lo sguardo dai miei peccati, *

cancella tutte le mie colpe.

Crea in me, o Dio, un cuore puro, *

rinnova in me uno spirito saldo.

 

Non respingermi dalla tua presenza *

e non privarmi del tuo santo spirito.

Rendimi la gioia di essere salvato, *

sostieni in me un animo generoso.

 

Insegnerò agli erranti le tue vie *

e i peccatori a te ritorneranno.

Liberami dal sangue, Dio, Dio mia salvezza, *

la mia lingua esalterà la tua giustizia.

 

Signore, apri le mie labbra *

e la mia bocca proclami la tua lode;

poiché non gradisci il sacrificio *

e, se offro olocausti, non li accetti.

 

Uno spirito contrito è sacrificio a Dio, *

un cuore affranto e umiliato

tu, O Dio, non disprezzi.

 

Nel tuo amore fa' grazia a Sion, *

rialza le mura di Gerusalemme.

 

Allora gradirai i sacrifici prescritti, *

l'olocausto e l'intera oblazione,

allora immoleranno vittime *

sopra il tuo altare.

 

 

  1. O anima peccatrice e piena d’infedeltà diventata turpe, diventata corrotta, diventata immonda e così amata! Ritorna, dunque, a colui che è bello per recuperare la bellezza; ritorna e dì a colui che egli solo ti basta... Il mio bene è stare vicino a Dio. In alto il cuore, dunque, non nella terra, non nel meschinissimo tesoro, non nel luogo della corruzione (Disc. 177, 9).

  2. Odia ciò che hai fatto tu, ama ciò che ha fatto Dio. In che consiste il tuo se non nei peccati? E chi sei tu se non ciò che ha fatto Dio?... Non fai conto di ciò che sei stato fatto, ti è caro quello che hai fatto tu; ami fuori di te le opere tue, trascuri in te l’opera di Dio. Di conseguenza scivoli in basso, quindi accresci la distanza da te stesso... Dio nella correzione è immanente, nella riprensione è immutabile.... Dio che insegue sta a alle spalle di chi fugge, illumina il volto di chi ritorna. Dove fuggi, infatti, fuggendo da Dio? Dove fuggi fuggendo da lui che non è contenuto in nessun luogo e in nessun luogo è assente, che dà libertà al convertito, punisce chi gli è avverso? Fuggendo lo hai quale giudice; ritornando, lo avrai padre (Disc. 142, 4).

 

ORAZIONE SALMICA 

Signore Gesù Cristo, che hai fatto della tua croce

il farmaco salutare per noi peccatori

accogli la preghiera dei tuoi fratelli

che invocano il tuo nome; non respingerci,

in nome della tua misericordia.

Amen.

 

 

Cantico Tb. 13, 10-13. 15. 16c - 17° - Ringraziamento per la liberazione del popolo

 

Tutti parlino del Signore *

e diano lode a lui in Gerusalemme.

 

Gerusalemme, città santa,

ti ha castigata per le opere dei tuoi figli, *

e avrà ancora pietà per i figli dei giusti.

 

Da' lode degnamente al Signore *

e benedici il re dei secoli;

 

egli ricostruirà in te il suo tempio con gioia, *

per allietare in te tutti i deportati,

per far contenti in te tutti gli sventurati, *

per tutte le generazioni dei secoli.

 

Come luce splendida brillerai

sino ai confini della terra; *

nazioni numerose verranno a te da lontano;

 

gli abitanti di tutti i confini della terra 

verranno verso la dimora del tuo santo nome, *

portando in mano i doni per il re del cielo.

 

Generazioni e generazioni

esprimeranno in te l'esultanza *

e il nome della città eletta durerà nei secoli.

 

Sorgi ed esulta per i figli dei giusti: 

tutti presso di te si raduneranno *

e  benediranno il Signore dei secoli.

 

Beati coloro che ti amano, *

beati coloro che gioiscono per la tua pace.

 

Anima mia, benedici il Signore, il gran sovrano:

Gerusalemme sarà ricostruita *

come città della sua residenza per sempre.

 

 

  1. Giunti al termine della via, abiteremo in quella città che mai sarà abbattuta poiché il Signore abita lì dentro, e la custodisce. Tale città è anche visione di pace, è l’eterna Gerusalemme, dove avremo quella pace di cui, o fratelli, nessuna lingua saprà mai cantare le lodi. Lassù non saremo molestati da alcun nemico, né interno alla Chiesa, né esterno alla Chiesa, né appostato dentro la nostra carne o nel nostro pensiero. La morte stessa sarà inghiottita nella vittoria e noi attenderemo a contemplare Dio in una eterna pace, divenuti cittadini di Gerusalemme, la città di Dio (Esp. sul sal. 134, 26).

  2. Osservate quale Gerusalemme esorti il salmo alla lode... Non occorrerà infatti che intervenga la voce profetica per incoraggiare o ravvivare le lodi di quella città allorquando vedremo e ameremo e loderemo; ma i profeti ce lo dicono adesso per estinguere, quanto è consentito a chi vive nella carne, la sete che abbiamo dei godimenti futuri. Eruttando le loro parole nelle nostre orecchie ci spronano all’amore di quella città. Siamo dunque ferventi di desiderio, non pigri spiritualmente (Esp. sul sal. 147, 8).

 

ORAZIONE SALMICA 

Signore, infiamma il nostro cuore

d’amore e desiderio di raggiungere

la santa Sion, l’eterna Gerusalemme

dove regni col Padre e lo Spirito Santo.

Amen

 

 

Sal. 147 - Speciale magnificenza di Dio verso la Chiesa

 

Glorifica il Signore, Gerusalemme, *

loda, Sion, il tuo Dio.

Perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, *

in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.

 

Egli ha messo pace nei tuoi confini *

e ti sazia con fior di frumento.

Manda sulla terra la sua parola, *

il suo messaggio corre veloce.

 

Fa scendere la neve come lana, *

come polvere sparge la brina.

Getta come briciole la grandine, *

di fronte al suo gelo chi resiste?

 

Manda una sua parola ed ecco si scioglie, *

fa soffiare il vento e scorrono le acque.

 

Annunzia a Giacobbe la sua parola, *

le sue leggi e i suoi decreti a Israele.

 

Così non ha fatto *

con nessun altro popolo,

non ha manifestato ad altri *

i suoi precetti.

 

 

  1. Noi siamo convinti d’essere in cattività: basta che riconosciamo la nostra condizione di pellegrini... Ma saremo risollevati; ci si preannunzia una città nuova... In quella dimora il tempo non scorre, né chi vi dimora è instabile. Questa città vedevano nello spirito i profeti. Guardavano l’altra ma parlavano di questa: parlando dell’una dicevano cose che orientavano all’altra. Tutto quello che accadeva nell’ordine temporale, conforme ai moti cui sono soggetti i corpi ovvero commensurato alle azioni dell’uomo, tutto era segno e rappresentazione delle realtà future (Esp. sul sal. 147, 5).

  2. Per ogni dove risuonano le parole degli Apostoli, che rendono testimonianza di ciò che speriamo noi appartenenti all’unità del corpo di Cristo... Verrà il tempo in cui godremo, quando le spranghe delle porte di Gerusalemme saranno rafforzate. Chiunque ha da entrare entri. Colui che entrerà in quella patria vi entrerà allo scoperto; così anche di qua non si entra per via di finzione; anzi, chi volesse così entrarvi resterebbe fuori.... Chi  adesso è veramente e inequivocabilmente al di dentro, allora resterà dentro stabilmente (Esp. sul sal. 147, 20).

 

ORAZIONE SALMICA 

Accogli, Signore, la lode della tua Chiesa, Sposa senza macchia né ruga purificata dal sangue

del tuo Cristo; conservala fedele

nel tuo amore e nell'ascolto

della tua parola di salvezza.

Amen.

 

 

 

 

 

VENERDI' -  Vespri

 

Sal. 144 - Canto alla maestà e bontà di Dio

 

O Dio, mio re, voglio esaltarti *

e benedire il tuo nome in eterno e per sempre.

 

Ti voglio benedire ogni giorno, *

lodare il tuo nome in eterno e per sempre.

 

Grande è il Signore e degno di ogni lode,

la sua grandezza non si può misurare.

 

Una generazione narra all'altra le tue opere, *

annunzia le tue meraviglie.

Proclamano lo splendore della tua gloria *

e raccontano i tuoi prodigi.

 

Dicono la stupenda tua potenza *

e parlano della tua grandezza.

Diffondono il ricordo della tua bontà immensa, *

acclamano la tua giustizia.

                                                                       

Paziente e misericordioso è il Signore, *

lento all'ira e ricco di grazia.

Buono è il Signore verso tutti, *

la sua tenerezza si espande su tutte le creature.

 

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere *

e ti benedicano i tuoi fedeli.

Dicano la gloria del tuo regno *

e parlino della tua potenza,

 

per manifestare agli uomini i tuoi prodigi *

e la splendida gloria del tuo regno.

Il tuo regno è regno di tutti i secoli, *

Il tuo dominio si estende ad ogni generazione.

Fedele è il Signore in tutte le sue parole, *

santo in tutte le sue opere.

Il Signore sostiene quelli che vacillano *

e rialza chiunque è caduto.

 

Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa *

e tu provvedi loro il cibo a suo tempo.

Tu apri la tua mano*

e sazi la fame di ogni vivente.

 

Giusto è il Signore in tutte le sue vie, *

santo in tutte le sue opere.

Il Signore è vicino a quanti lo invocano, *

a quanti lo cercano con cuore sincero.

 

Appaga il desiderio di quelli che lo temono, *

ascolta il loro grido e li salva.

Il Signore protegge quanti lo amano, *

ma disperde tutti gli empi.

 

Canti la mia bocca *

la lode del Signore.

Ogni vivente benedica il suo nome santo, *

in eterno e sempre.

 

 

  1. Non per altro motivo gli uomini loderanno le tue opere se non per proclamare la tua potenza... Io voglio che attraverso le opere venga lodato il Creatore: non mi piace il lodatore ingrato. Come fai, del resto, a lodare l’opera e a non dir nulla di colui che l’ha fatta? Osservando le opere, ammirate l’artefice: ringraziando, non insuperbendovi. Lodatelo perché è stato lui a fare, lui a stabilire così, a elargire tali doni (Esp. sul sal. 144, 7).

  2. I tuoi santi celebrano la gloria dello splendore, veramente grande, del tuo regno: la gloria del grande splendore. C’è una grandezza che ha per soggetto lo splendore del tuo regno, cioè il tuo regno ha uno splendore, anzi un grande splendore. Se è vero che tutto ciò che splende ha da te il suo splendore, quale splendore non dovrà avere il tuo stesso regno!... quel regno a proposito del quale è detto: Venga il tuo regno. Questo è il regno che ci auguriamo che venga, questo è il regno che i santi annunziano come prossimo a venire. Osservate il mondo presente... quale splendore non hanno la terra, il mare, l’aria, il cielo, gli astri! Tutte queste meraviglie non sbigottiscono chiunque si pone a considerarle? (Esp. sul sal. 144, 15).

 

ORAZIONE SALMICA 

O Dio immensamente potente

che hai creato la terra

e l’hai riempita di cose buone;

per la magnificenza delle tue opere

noi ti benediciamo

e dalle nostre labbra si innalza

la lode per la tua grandezza.

Amen.

 

 

Cantico Ap. 15, 3-4 - Inno di adorazione e di lode

 

Grandi e mirabili sono le tue opere, 

o Signore Dio onnipotente; *

giuste e veraci le tue vie, o Re delle genti!

 

Chi non temerà il tuo nome,

chi non ti glorificherà, o Signore? *

Tu solo sei santo!

 

Tutte le genti verranno a te, Signore, 

davanti a te si prostreranno, *

perché i tuoi giusti giudizi si sono manifestati.

 

 

  1. Il Padre sempre è; perché dove non c’è trascorrere di tempo, non esiste il “fu” e il “sarà”. Se di esso infatti si dice fu, non è più; se si dice sarà non è ancora ma sempre è, perché immancabilmente è, vale a dire, egli è immutabile (Disc. 119, 1).

  2. Niente di ciò che Dio ti promette vale qualcosa eccetto Dio stesso. Di nulla Dio mi farebbe contento se non mi promettesse sé, Dio medesimo. Cos’è la terra intera? Cos’è la vastità del mare? Cos’è tutto il cielo? Cosa sono gli astri? Cos’è il sole e la luna? Cos’è la moltitudine degli angeli? Ho sete del Creatore di tutte queste cose; di lui ho fame, di lui ho sete, a lui dico poiché è in te la sorgente della vita (Disc. 158, 7).

 

 

 

 

SABATO -  Lodi

 

Sal. 91 - Degno di lode è Dio, magnifico nelle sue opere, giusto nei suoi giudizi

 

È  bello dar lode al Signore *

e cantare al tuo nome, o Altissimo,

 

annunziare al mattino il tuo amore, *

la tua fedeltà lungo la notte,

sull'arpa a dieci corde e sulla lira, *

con canti sulla cetra.

 

Poiché mi rallegri, Signore con le tue meraviglie, *

esulto per l'opera delle tue mani.

 

Come sono grandi le tue opere, Signore, *

quanto profondi i tuoi pensieri!

L'uomo insensato non intende *

e lo stolto non capisce:

 

se i peccatori germogliano come l'erba *

e fioriscono tutti i malfattori,

li attende una rovina eterna: *

ma tu sei l'eccelso per sempre, o Signore.

 

Ecco, i tuoi nemici, o Signore, 

ecco, i tuoi nemici periranno, *

saranno dispersi tutti i malfattori.

 

Tu mi doni la forza di un bufalo, *

mi cospargi di olio splendente.

 

I miei occhi disprezzeranno i miei nemici, 

e contro gli iniqui che mi assalgono *

i miei orecchi udranno cose infauste.

 

Il giusto fiorirà come palma, *

crescerà come cedro del Libano;

piantati nella casa del Signore, *

fioriranno negli atri del nostro Dio.

 

Nella vecchiaia daranno ancora frutti, *

saranno vegeti e rigogliosi,

per annunziare quanto è retto il Signore: *

mia roccia, in lui non c e ingiustizia.

 

 

  1. Quando stai bene, rallegrati in Dio, perché lo devi alla sua misericordia, quando stai male lodane la verità. Se infatti egli castiga i peccati, non è ingiusto... Il salmo dice: Annunziare la verità di Dio durante la notte. Significa non accusare Dio perché soffri qualche male, ma attribuire ciò che soffri ai tuoi peccati e al desiderio che egli ha di farti ravvedere... Se al mattino ne annunzi la misericordia e la verità durante la notte, sempre lodi Dio, sempre confessi e inneggi al suo nome (Esp. sul sal. 91, 4).

  2. Dio è longanime e paziente: sopporta tutte le iniquità che vede compiere dai malvagi. Perché è eterno e sa bene cosa sia riservato a costoro. Vuoi essere anche tu longanime e paziente? Unisciti all’eternità di Dio e, così unito a lui, guarda le cose che stanno al di sotto di te. Se infatti il tuo cuore sarà unito all’Altissimo, tutte le cose mortali saranno sotto di te (Esp. sul sal. 91, 10).

 

ORAZIONE SALMICA 

Bello e dolce è lodarti, Signore Dio dell'universo,

in ogni tempo, nella giovinezza come nella vecchiaia;

concedi a chi ti ama di esultare di gioia

nella contemplazione delle tue meraviglie.

Amen

 

 

Cantico Ez. 36, 24-28 - Dio rinnoverà il suo popolo

 

Vi prenderò dalle genti,

Vi radunerò da ogni terra *

e vi condurrò sul vostro suolo.

 

Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; 

io vi purificherò da tutte le vostre sozzure *

e da tutti i vostri idoli;

 

vi darò un cuore nuovo, *

metterò dentro di voi uno spirito nuovo,

toglierò da voi il cuore di pietra *

e vi darò un cuore di carne.

 

Porrò il mio spirito dentro di voi

e vi farò vivere secondo i miei precetti *

e vi farò osservare e mettere in pratica

le mie leggi.

 

Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; 

voi sarete il mio popolo *

e io sarò il vostro Dio.

 

  1. Sacrificio a Dio è lo spirito contrito. Ecco perché non è errato intendere che sacrificio di giustizia è quello che si compie per mezzo della penitenza. Cosa c’è infatti di più giusto che ciascuno si adiri più per i propri peccati, che non per quelli altrui, e si immoli a Dio punendo se stesso?... Soppresso e ridotto impotente l’uomo vecchio, grazie alla penitenza, il sacrificio di giustizia sia offerto a Dio secondo la rigenerazione dell’uomo nuovo, quando la stessa anima già purificata si offre e si pone sull’altare della fede, per essere posseduta dal fuoco divino, cioè dallo Spirito Santo (Esp. sul sal. 4, 7).

  2. Brucia i miei piaceri, brucia i miei pensieri, in modo che non pensi nulla di male e non provi piacere in alcun male. Con che cosa brucerai le mie viscere? Con il fuoco della tua parola. E con cosa brucerai il mio cuore? Con il calore del tuo spirito (Esp. sul sal. 25, II, 7).

 

ORAZIONE SALMICA

 

O Signore nostro Dio, guarda questo nostro cuore

che ti cerca e donaci un cuore di carne che ti ami

e ti lodi senza fine. Amen.

 

 

 

Sal. 8 - L’uomo, centro del creato

 

O Signore, nostro Dio,

quanto è grande il tuo nome su tutta la terra: *

sopra i cieli si innalza la tua magnificenza.

 

Con la bocca dei bimbi e dei lattanti

affermi la tua potenza contro i tuoi avversari, *

per ridurre al silenzio nemici e ribelli.

 

Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, *

la luna e le stelle che tu hai fissate,

che    cosa è l'uomo perché te ne ricordi, *

il figlio dell'uomo perché te ne curi?

 

Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli, *

di gloria e di onore lo hai coronato:

gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, *

tutto hai posto sotto i suoi piedi;

 

tutti i greggi e gli armenti, *

tutte le bestie della campagna;

gli uccelli del cielo e i pesci del mare, *

che percorrono le vie del mare.

 

O Signore, nostro Dio, *

quanto è grande il tuo nome su tutta la terra!

 

 

  1. Che l’uomo sia stato creato da Dio, non c’è alcuno che lo ponga in dubbio, a meno che non voglia essere ingrato. Avendo così letto e imparato dalla fede, noi sappiamo che Dio fece l’uomo e che, fra i molti esseri da lui creati, lo fece a sua immagine. Questo è lo stato primitivo dell’uomo, questa la sua prima creazione. La prima volta creò  l’uomo senza concorso umano, ora crea l’uomo servendosi dell’uomo. Sia però che si tratti dell’uomo creato senza l’uomo, sia che si tratti dell’uomo tratto dall’uomo, è stato lui a farci e non noi... e non ci abbandona dopo averci creati (Disc. 26, 1).

  2. A Dio dobbiamo l’essere ciò che siamo. Se infatti non siamo un nulla, a chi lo dobbiamo se non a Dio?... Lo stesso fatto di vivere è comune a noi e alle piante e agli alberi da frutto... Noi però abbiamo qualcosa in più, rispetto a queste creature... La mente, la ragione, il volere: cose tutte che  non hanno i bruti, non hanno gli uccelli, non hanno i pesci. Per tutte queste cose siamo stati creati ad immagine di Dio (Disc. 43, 3).

 

ORAZIONE SALMICA

Signore Gesù Cristo, Figlio Unigenito del Padre,

a te si innalza la lode e la supplica della Chiesa;

dona ai tuoi fratelli  la consapevolezza

della sublime dignità alla quale ci hai elevato

incarnandoti nel seno purissimo

della Vergine Maria.

Amen.

 

 

   

 

 


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