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Sulle tracce di Agostino
 
La Liturgia delle Ore      con Agostino  
   
Agostino ci parla dell'Amore
   
 
 
 

Sant'Agostino

Un canto a dieci corde

I Salmi della Liturgia delle Ore

a cura di Lucia Giacchella OSA

1997, Ed. Città Nuova

per ulteriori informazioni: progetto@masonteronellacitta.it

 
 

 

 

 

La Liturgia delle Ore

con Sant'Agostino

 

 

terza settimana

 

 

I

Settimana del Salterio

II

Settimana del Salterio

III  Settimana del Salterio

IV  Settimana del Salterio

 


  

Domenica

Lodi

Secondi vespri

Lunedi

Lodi

Vespri

Martedi

Lodi

Vespri

Mercoledi

Lodi

Vespri

Giovedi

Lodi

Vespri

Venerdi

Lodi

Vespri

Sabato

Lodi

 

 

III SETTIMANA DEL SALTERIO      

DOMENICA - Primi vespri

 

 

Salmo 112 - Esortazione alla lode di Dio ed esaltazione degli umili

 

Lodate, servi del Signore, *

lodate il nome del Signore.

Sia benedetto il nome del Signore, *

ora e sempre.

 

Dal sorgere del sole al suo tramonto *

sia lodato il nome del Signore.

Su tutti i popoli eccelso è il Signore, *

più alta dei cieli è la sua gloria.

 

Chi è pari al Signore nostro Dio che siede nell'alto *

e si china a guardare nei cieli e sulla terra?

 

Solleva l'indigente dalla polvere, *

dall'immondizia rialza il povero,

per farlo sedere tra i principi, *

tra i principi del suo popolo.

 

Fa abitare la sterile nella sua casa *

quale madre gioiosa di figli

  1. Quando udite cantare le parole del salmo: Lodate, o fanciulli, il Signore, non dovete pensare che l'invito non sia rivolto a voi che usciti dalla puerizia, trovandovi nel bel fiore della giovinezza o nella veneranda canizie della vec­chiaia.  Anzi, è rivolgendosi a tutti voi che l'Apostolo dice: Non vogliate essere piccoli per l'immaturità della mente, ma per la malizia; quanto allo spirito siate invece uomini perfetti. E qual è questa malizia se non la superbia? Per la superbia l'uomo diventa presuntuoso e, gonfiandosi vanamente della propria eccellenza, non riesce a camminare per la strada stretta né ad entrare per la porta piccola... La superbia fa drizzare la cresta vanamente orgogliosa contro i comandamenti di Dio e resiste al giogo soave del Signore; ma voi non stancatevi d'abbat­terla, di spezzarla, di stritolarla e consumarla e, divenuti fanciulli, lodate il Signore, lodate il nome del Signore. Atterrata infatti e rimossa la superbia, perfetta sarà la lode che si leverà dalla bocca dei bambini e dei lattanti. Schiacciata e annientata la superbia, chi si gloria, si glorierà nel Signore. Sono lodi, queste, che non sa cantare chi si crede grande, chi conoscendo Dio non lo glorifica e ringrazia come si deve a Dio (Esp. sul sal. 112, 1).

  2. Chi è pari al Signore nostro Dio, il quale abita su in alto e volge lo sguardo alle cose umili? Qualcuno potrebbe supporre che Dio dimori lassù nell'alto dei cieli e da lassù guardi alle cose umili che sono sulla terra; ma è detto: Egli volge lo sguardo alle cose umili del cielo e della terra. In quali altitudini sarà quindi la sua dimora, dalla quale volge lo sguardo alle cose umili del cielo e della terra?... Egli abita negli umili da lui stesso esaltati, ren­dendoli suo cielo, cioè suo trono; tuttavia, vedendoli non orgogliosi, ma sempre sottomessi a lui, sono loro le alture in cui abita, cioè lo stesso cielo in cui egli trova le cose umili a cui guardare... Egli infonde coraggio ai pusillanimi e dà la vita a coloro che sono umili di cuore. I santi in cui trova la sua requie sono i pusillanimi a cui Dio infonde coraggio. Infondendo coraggio li solleva a grandi altezze, sicché, divenuti alti, Dio vi abita e vi trova la sua dimora pacifica (Esp. sul sal. 112, 4).

ORAZIONE SALMICA 

Dio, che esalti l'umile

e poni il misero alla tua destra, guarda il tuo popolo

e guariscilo dalla superbia perché, libero,

possa lodare il tuo nome.

Amen

 

 

Salmo 115 - Prendere il calice della salvezza; offrire voti a Dio

 

Ho creduto anche quando dicevo: *

«Sono troppo infelice».

Ho detto con sgomento: *

«Ogni uomo è inganno».

 

Che cosa renderò al Signore *

 per quanto mi ha dato?

Alzerò il calice della salvezza *

 e invocherò il nome del Signore.

 

Adempirò i miei voti al Signore, *

davanti a tutto il suo popolo.

Preziosa agli occhi del Signore *

è la morte dei suoi fedeli.

 

Sì, io sono il tuo servo, Signore,

io sono tuo servo, figlio della tua ancella; *

hai spezzato le mie catene.

 

A te offrirò sacrifici di lode *

e invocherò il nome del Signore.

 

Adempirò i miei voti al Signore *

davanti a tutto il suo popolo,

negli atri della casa del Signore, *

in mezzo a te, Gerusalemme.

  1. Il salmista cerca qualcosa da rendere al Signore fra quelle cose che il Signore stesso gli ha donate. Dice: Prenderò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore. O uomo, divenuto mentitore per il tuo peccato e riportato alla verità dalla grazia di Dio, per la quale non sei più un semplice uomo, chi ti ha porto il calice della salvezza che tu puoi tenere in mano e così essere in grado d'invocare il nome del Signore e rendergli quanto gli devi per tutti i benefici che ti ha fatti? Chi te l'ha dato, se non colui che diceva: Potrete bere al calice da cui io sto per bere? Chi ti ha con­cesso la forza di imitare i suoi patimenti, se non colui che antecedente­mente ha sofferto per te? Con ragione, dunque, è pre­ziosa al cospetto del Signore la morte dei suoi santi. Col suo sangue, sparso antecedente­mente per la salvezza dei suoi servi, il Signore ne ri­scattò la morte; sicché adesso questi suoi servi non hanno più da temere di versare il loro sangue per il nome del Signore. Tanto più che un tal gesto non torna a vantaggio del Signore, ma a loro proprio vantaggio... (Esp. sul sal. 115, 5).

  2. Hai spezzato i miei legami; ti offrirò un sacrificio di lode. Quando tu spezzasti i miei legami non c'era alcun mio merito a cui attribuire una tale liberazione. Per questo ti debbo il sacrificio di lode. E se mi glorierò di essere tuo servo e figlio della tua serva, non mi glorierò in me ma in te, che sei il mio Signore e hai spezzato i miei legami, facendo sì che io, reduce ormai dalla fuga, mi riattaccassi a te (Esp. sul sal. 115, 5. 7).

ORAZIONE SALMICA 

Col cuore colmo di gioia sciogliamo a Te,

Dio dell'universo i nostri voti;

noi siamo i tuoi servi, i figli delle tue serve

e offriamo a te il sacrificio della nostra lode.

Amen.

 

 

Cantico Fil. 2, 6-11 - Cristo, Servo di Dio

 

                                                                     

Cristo Gesù, pur essendo di natura divina, *

 non considerò un tesoro geloso

la sua uguaglianza con Dio;

 

ma spogliò se stesso,

assumendo la condizione di servo *

e divenendo simile agli uomini;

 

apparso in forma umana, umilio se stesso 

facendosi obbediente fino alla morte *

e alla morte di croce.

 

Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome *

che è al di sopra di ogni altro nome;

 

perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi *

nei cieli, sulla terra e sotto terra;

 

e ogni lingua proclami

che Gesù Crisio è il Signore, *

a gloria di Dio Padre.

 

  1. Egli annientò se stesso assumendo ciò che non era, senza però perdere quello che era. Ma in qual modo, esat­tamente, si è annientato? Si è annientato apparendo a te in una condizione abbietta. Egli, infatti, non ti ha manifestato la dignità che possiede presso il Padre, ma ti ha mostrato - per adesso - la propria debolezza, riservandoti la gloria per quando sarai purificato. Colui che è uguale al Padre si è fatto debole; e tuttavia, proprio in questa de­bolezza, dobbiamo riconoscerlo come Dio e Salvatore: non in forza della visione definitiva, ma mossi dalla fede (Esp. sul sal. 58, D 1, 10).

  2. Mostrava agli occhi umani la propria umanità e conservava Dio nell’intimo: celava la forma di Dio, nella quale è uguale al Padre e presentava la forma di servo, nella quale è minore del Padre. Egli stesso infatti aveva detto ambedue le cose: ma una cosa concerneva la forma di Dio, l’altra la forma di servo. Per la forma di Dio diceva: Io e il Padre siamo una cosa sola. Per la forma di servo: Il Padre è maggiore di me... L’uomo è ucciso e Dio è esaltato. L’essere stato ucciso lo si deve alla miseria umana; l’essere risorto e asceso al cielo lo si deve alla potestà divina (Esp. sul sal. 63, 13).

 

DOMENICA - Lodi

 

 

Salmo 92 - Regno di Cristo e fondazione della Chiesa

 

Il Signore regna, si ammanta di splendore;

il Signore si riveste, si cinge di forza; *

 rende saldo il mondo, non sarà mai scosso.

 

Saldo è il tuo trono fin dal principio, *

 da sempre tu sei.

 

Alzano i fiumi, Signore,

alzano i fiumi la loro voce, *

alzano i fiumi il loro fragore.

 

Ma più potente delle voci di grandi acque,

più potente dei flutti del mare, *

potente nell'alto è il Signore.

 

Degni di fede sono i tuoi insegnamenti,

la santità si addice alla tua casa *

per la durata dei giorni, Signore.

 

  1. Il Signore ha regnato: si è vestito di bellezza. Il Signore si è vestito di fortezza e si è cinto. Vediamo che egli si è vestito di due cose: di bellezza e di fortezza. Per quale scopo? Per fondare la terra. Continua infatti: Perché ha consolidato l'orbe terraqueo, che non si scuoterà. In che modo lo ha consolidato? Vestendosi di bellezza. Ma non lo avrebbe consolidato se non si fosse vestito soltanto di bellezza e non anche di fortezza. Perché si è vestito di bellezza, e perché si è vestito di fortezza?... Si vestì dunque di bel­ezza per coloro ai quali erano gradite le sue parole, e di fortezza di fronte a coloro ai quali era sgradito. Imita anche tu il tuo Signore, affinché tu possa essere la sua veste. Sii pieno di bellezza per coloro cui sono gradite le tue buone opere, e sii energico di fronte ai tuoi detrattori (Esp. sul sal. 92, 2).

  2. Vuoi sapere qual è il trono di Dio? e dove siede Dio? Egli ha sede nei suoi santi. Vuoi essere sede di Dio? prepara nel tuo cuore un luogo ove possa sedersi. Cos'è infatti la sede di Dio se non il luogo dove Dio abita? E dove abita, se non nel suo tempio? E qual è il suo tempio? E' costruito forse con pareti di muratura? No certamente!... Chi è che lo può contenere?

    L'anima in pace, l'anima giusta, esso lo ospita. Eccovi, o fratelli, una cosa straordinaria! Dio è, senza dubbio, un essere immenso. Eppure è pesante per i forti, leggero per i deboli. Chi ho chiamato forti? I superbi, coloro che presumono delle proprie forze. La debolezza dell'umile è una forza ben maggiore!... Ecco, se tu sei umile e pacifico, in te abita Dio. Dio è eccelso; ma non abiterà in te, se tu cercherai di essere eccelso. Tu vorresti essere alto affinché egli abi­tasse in te. Tutt'altro! Sii umile, trema di fronte alle sue parole, e Dio abiterà in te (Esp. sul sal. 92, 6).

 

ORAZIONE SALMICA 

La grandezza e lo splendore del creato rivelano,

o Dio, la tua regale maestà;

rinnova l'intera creazione

e colui che hai plasmato

a tua immagine e somiglianza,

l'uomo da te redento.

Amen.

 

 

Cantico Dn. 3,57-88.56- Tutto il creato loda Dio

                                                                                       

Benedite, opere tutte del Signore, il Signore, *

lodatelo ed esaltatelo nei secoli.

Benedite, angeli del Signore, il Signore, *

benedite, cieli il Signore.

 

Benedite, acque tutte, che siete sopra i cieli, il Signore, *

benedite, potenze tutte del Signore, il Signore.

Benedite, sole e luna, il Signore, *

benedite, stelle del cielo, il Signore.

 

Benedite piogge e rugiade, il Signore, *

benedite, o venti tutti, il Signore.

Benedite, fuoco e calore, il Signore, *

 benedite, freddo e caldo, il Signore.

 

Benedite, rugiada e brina il Signore, *

benedite, gelo e freddo, il Signore.

Benedite, ghiacci e nevi, il Signore, *

 benedite, notti e giorni, il Signore.

 

Benedite, luce e tenebre, il Signore, *

 benedite, folgori e nubi, il Signore.

Benedica la terra il Signore, *

lo lodi e lo esalti nei secoli.

 

Benedite, monti e colline, il Signore, *

benedite, creature tutte che germinate sulla terra,

il Signore.

Benedite, sorgenti, il Signore, *

benedite, mari e fiumi, il Signore.

 

Benedite, mostri marini

e quanto si muove nell'acqua, il Signore, *

benedite, uccelli tutti dell'aria, il Signore.

Benedite, animali tutti, selvaggi e domestici,

il Signore, *

benedite, figli dell'uomo, il Signore.

 

Benedica Israele il Signore, *

lo lodi e lo esalti nei secoli.

Benedite, sacerdoti del Signore, il Signore, *

benedite, o servi del Signore, il Signore.

 

Benedite, spiriti e anime dei giusti, il Signore, *

benedite, pii e umili di cuore, il Signore.

Benedite, Anania, Azaria e Misaele, il Signore, *

lodatelo ed esaltatelo nei secoli.

 

Benediciamo il Padre e il Figlio con lo Spirito Santo, *

lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.

Benedetto sei tu, Signore, nel firmamento del cielo, *

degno di lode e di gloria nei secoli.

 

  1. Il tuo spirito faccia il giro di tutta la creazione. dovun­que a te griderà la creatura: Dio mi ha fatto. Tutto quel che t’incanta nell’arte loda il suo artefice; ebbene, assai di più, se tu fai il giro dell’universo, lo spettacolo induce alla lode dell’artefice. Vedi i cieli, sono grande opera di Dio. Vedi la terra: Dio ha stabilito i numeri dei semi, la varietà dei germi, la moltitudine degli animali. Fai ancora il giro dai cieli fino alla terra e non tralasciare nulla: ovunque ogni cosa ti parla del Creatore, e le creature nelle loro specie stesse sono come voci che lodano il Creatore (Esp. sul sal. 26, II, 12).

  2. Chi esprimerà tutta la Creazione? chi troverà la lode per esprimerla? chi degnamente può lodare il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che in essi sono? E fin qui sono cose visibili. Chi degnamente loderà gli Angeli, i Troni, le Dominazioni, i Principati e le Potestà? Chi degnamente loderà questo slancio vitale che è in noi, che nutre il corpo, muove le membra, risveglia i sensi, abbraccia tante cose con la memoria, tante cose comprende con l’intelligenza: chi mai potrà degnamente lodare tutto questo? E se già il discorso umano fatica a proposito di queste creature di Dio, che dire a proposito del loro Creatore, se non che, venendo meno ogni discorso, solo il giubilo permane (Esp. sul sal. 26, II, 12).

 

ORAZIONE SALMICA 

Signore nostro Dio, tua è la terra

e tutto ciò che contiene;

si elevi a te dalle nostre labbra

un inno di ringraziamento per le tue creature e così,

fatti voce di ogni essere vivente, tutta la nostra vita

sia a lode della tua gloria.

Amen.

 

 

Salmo 148 - Invito alla lode di Dio rivolto a tutte le creature

 

Lodate il Signore dai cieli, *

lodatelo nell'alto dei cieli.

Lodatelo, voi tutti, suoi angeli, *

 lodatelo, voi tutte, sue schiere.

 

Lodatelo, sole e luna, *

lodatelo, voi tutte, fulgide stelle.

Lodatelo, cieli dei cieli, *

voi acque al di sopra dei cieli.

 

Lodino tutti il nome del Signore, *

perché egli disse e furono creati.

Li ha stabiliti per sempre, *

ha posto una legge che non passa.

 

Lodate il Signore dalla terra, *

mostri marini e voi tutti abissi,

fuoco e grandine, neve e nebbia, *

vento di bufera che obbedisce alla sua parola,

 

monti e voi tutte, colline, *

alberi da frutto e tutti voi, cedri,

voi fiere e tutte le bestie, *

rettili e uccelli alati.

 

I re della terra e i popoli tutti, *

i governanti e i giudici della terra,

 

i giovani e le fanciulle,

i vecchi insieme ai bambini *

lodino il nome del Signore:

 

perché solo il suo nome è sublime,

la sua gloria risplende sulla terra e nei cieli. *

Egli ha sollevato la potenza del suo popolo.

 

È canto di lode per tutti i suoi fedeli, *

per i figli di Israele, popolo che egli ama.

 

  1. [Il salmista] esorta gli abitanti del cielo a levarsi e cantare la lode del Signore, quasi che li abbia trovati in silenzio. Gli esseri celesti non interrompono mai la lode del loro Creatore, gli esseri terrestri senza posa lodano Dio. Ma ovviamente certi esseri, a differenza degli altri, hanno lo spirito della lode divina consistente in una particolare inclinazione per la quale Dio forma il loro piacere. Nessuno infatti loda ciò che non gli piace. Tuttavia ci sono delle creature prive dello spirito vitale e dell'intelletto con cui dovrebbero lodare Dio: essendo però in se stesse buone e disposte con esat­tezza nel loro ordine e con­tribuendo inoltre alla bellezza dell'universo creato da Dio, esse certo non lodano Dio con la propria voce e col loro cuore, tuttavia fan sì che Dio venga lodato per loro mezzo ogni qual volta son prese in considerazione dagli esseri intelligenti. In effetti, quando qualcuno per loro mezzo loda Dio, son loro stesse che in certo qual modo lodano Dio... (Esp. sul sal. 148, 3).

  2. Tutto ciò che accade quaggiù, contro il nostro volere, sappiate che accade per volontà di Dio, per la sua provvidenza, per suo ordine, per suo cenno e per le sue leggi. E anche se noi non comprendiamo perché accadano le diverse vicende, riferiamo tutto ugualmente alla sua provvidenza, ricordiamo che nulla avviene senza una relativa causa, e non bestemmiamo. Se infatti ci mettiamo a litigare sulle opere di Dio e chiediamo: Ma perché questo? perché quell'antro?, e ancora: Dio non avrebbe dovuto fare così, qui ha fatto male, dove va allora a finire la lode di Dio? ti sei giocato l'Alleluja. Considera piuttosto tutte le cose in modo che la tua vita piaccia a Dio e lodi il Cre­a­tore... Come il fuoco, la grandine, la neve, il ghiaccio, i venti della tempesta che eseguono la sua parola, così tutte le cose del mondo, che agli sciocchi sembrano capitare a caso, non si muovono se non rispettando la parola di lui,  in quanto non vengono all'esistenza se non per suo comando (Esp. sul sal. 148, 12).

 

ORAZIONE SALMICA
Grande tu sei Signore e tutte le creature in coro

lodano la tua infinita maestà;

accogli l'offerta delle nostre labbra

che gioiose cantano a te, Creatore e Signore.

Amen.

 

DOMENICA - Secondi vespri

 

 

Salmo 109 - Il Messia, re e Sacerdote

 

Oracolo del Signore al mio Signore: *

 «Siedi alla mia destra,

finché io ponga i tuoi nemici *

a sgabello dei tuoi piedi».

 

Lo scettro del tuo potere stende il Signore da Sion: *

«Domina in mezzo ai tuoi nemici.

 

A te il principato nel giorno della tua potenza *

tra santi splendori;

dal seno dell'aurora, *

come rugiada, io ti ho generato».

 

Il Signore ha giurato e non si pente: *

«Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchisedek».

 

Il Signore è alla tua destra, *

annienterà i re nel giorno della sua ira.

Lungo il cammino si disseta al torrente *

e solleva alta la testa.

 

  1. Tu sei sacerdote in eterno secondo l’ordine di Melchisedec. Parla del Signore nostro Gesù Cristo. Chi era Melchisedec? Era il re di Salem... Tanto grande era Mel­chisedec, che Abramo fu da lui benedetto. Offrì il pane e il vino e benedisse Abramo, ed Abramo gli dette le decime. Osservate che cosa offrì e chi benedisse. Poi è detto: Tu sei sacerdote in eterno secondo l’ordine di Melchisedec. David ispirato ha detto questo molto tempo dopo Abramo: ai tempi di Abramo visse Melchisedec. Ebbene, di chi è detto: Tu sei sacerdote in eterno se­condo l’ordine di Melchisedec, se non di colui di cui voi ben conoscete il sacrificio? (Esp. Sul sal. 33, D 1, 5).

  2. Tu sacerdote, tu vittima, tu sacrificatore, tu sacrificio. Egli è il sacerdote che ora è entrato al di là del velo e, solo fra tutti coloro che hanno portato la carne, intercede per noi (Esp. Sul sal. 64, 6).

 

ORAZIONE SALMICA 

Cristo Gesù,  Signore e figlio di Davide,

Verbo del Padre, Sacerdote in eterno

che intercedi per la nostra salvezza,

domina sui tuoi nemici, domina con la potenza

della tua grazia in mezzo a tutti i popoli,

perché riconoscano in te

l'unico vero Signore della storia.

Amen

 

 

Salmo 110  - Lode a Dio per i suoi benefici concessi nel Cristo

 

Renderò grazie al Signore con tutto il cuore, *

nel consesso dei giusti e nell'assemblea.

 

Grandi sono le opere del Signore, *

le contemplino coloro che le amano.

Le sue opere sono splendore di bellezza, *

 la sua giustizia dura per sempre.

 

Ha lasciato un ricordo dei suoi prodigi  *

pietà e tenerezza è il Signore.

Egli dà il cibo a chi lo teme, *

si ricorda sempre della sua alleanza.

 

Mostrò al suo popolo la potenza delle sue opere, *

gli diede l'eredità delle genti.

 

Le opere delle sue mani sono verità e giustizia, *

stabili sono tutti i suoi comandi,

immutabili nei secoli, per sempre, *

eseguiti con fedeltà e rettitudine.

 

Mandò a liberare il suo popolo, *

stabilì la sua alleanza per sempre.

 

Santo e terribile il suo nome. *

Principio della saggezza è il timore del Signore,

saggio è colui che gli è fedele; *

la lode del Signore è senza fine.

 

  1. In questo salmo riecheg­gia la voce di un uomo che esulta nella gioia della felicità, e prefigura il popolo il cui cuore si effonde nell'amore di Dio, cioè il corpo di Cristo, ormai liberato da ogni peccato. Ti confesserò Signore - dice - con tutto il mio cuore. Non sempre la confessione riguarda i peccati, ma c'è una forma religiosa di confessione con la quale si esprime la lode di Dio. Quella prima confessione piange, questa gioisce; quella mostra la piaga al medico, questa ringra­zia per la salute riacquistata... Sono queste le grandi opere del Signore, da ricercare in tutte le sue volontà, secondo le quali non è negata a nessuno la miseri­cordia se non confessa il peccato, ma neppure resta impunita l'iniquità di nes­suno, dal momento che egli flagella anche ogni figlio che accoglie (Esp. sul sal. 110, 2).

  2. Al posto di tutti i piaceri di questa vita, che hai già sperimentato o che puoi moltiplicare ed accrescere con l'immaginazione, tu devi bramare la sapienza, che è la madre dei piaceri immortali. Ma principio della sapienza è il timore di Dio. Essa con questi piaceri ti rallegrerà e, senza dubbio, ti rallegrerà in modo ineffabile, offrendoti i casti ed eterni amplessi della verità; ma prima di richiedere il premio, tu devi donare le cose dovute. Perciò principio della sapienza è il timore del Signore. Buono è l'intelletto. Chi lo nega? Ma intendere e non fare è cosa pericolosa. Esso dunque è buono per quelli che operano. Né deve fare insuperbire la mente perché, come il timore di Dio è principio della sapienza, così la sua lode rimane nei secoli dei secoli; e sarà questo il premio, questa la fine, questa la sede stabile e perpetua. E' là che si trovano i comandamenti fedeli, confermati nei secoli dei secoli, ed in questo stesso consiste l'eredità del Nuovo Testamento, stabilito in eterno (Esp. sul sal. 110, 9).

 

ORAZIONE SALMICA 

Ti ringraziamo Dio per le opere compiute

a beneficio della tua Chiesa;

nella risurrezione del tuo Cristo

siamo stati liberati  e guidati

a ricevere in eredità il tuo regno.

Amen.

 

 

Cantico Ap. 19, 1-7 - Il Cantico dei salvati

 

Alleluia.

Salvezza, gloria e potenza sono del nostro Dio *

 veri e giusti i suoi giudizi.

 

Alleluia.

Lodate il nostro Dio, voi tutti suoi servi,

voi che lo temete, piccoli e grandi.

 

Alleluia.

Ha preso possesso del suo regno il Signore, *

Il nostro Dio, l'Onnipotente.

 

Alleluia.

Rallegriamoci ed esultiamo, *

rendiamo a lui gloria.

 

Alleluia.

Sono giunte le nozze dell'Agnello; *

la sua sposa è pronta.

 

  1. Sperare al riparo delle ali di Dio non è dato indistintamente agli uomini e agli animali; è dato a noi che con la speranza ci allatta, ci nutre, ci fortifica e ci consola fra gli stenti della vita presente. Per questa speranza cantiamo l’Alleluia; e se la speranza ci procura una gioia così grande, cosa sarà la realtà posseduta in se stessa?... Allora l’alleluia sarà vissuto nella sua realtà, adesso invece nella speranza. Ora è la speranza che canta tal lode, la canta l’amore, quell’amore che la canterà anche lassù: ma l’amore che canta adesso è un amore famelico, quello che la canterà lassù sarà un amore fruitivo. Cos’è l’Alleluia? Sia lode a Dio. Ecco, al presente voi udite questa parola e l’ascolto vi dà gioia e mossi dalla gioia lodate. Se amate così una goccia di rugiada, quanto più non ne amerete la fonte? (Disc. 255, 5).

  2. Cantiamo Alleluia anche adesso, sebbene in mezzo ai pericoli e a prove che ci provengono e dagli altri e da noi stessi... Oh felice Alleluia quello di lassù! Alleluia pronunciato in piena tranquillità senza alcun avversario! Lassù non ci saranno nemici, non si temerà la perdita degli amici. Qui e lassù si cantano le lodi di Dio, ma qui da gente angustiata, lassù da gente libera da ogni turbamento; qui da gente che avanza verso la morte, lassù da gente viva per l’eternità; qui nella speranza, lassù nel reale possesso; qui in via, lassù in patria. Cantiamolo dunque adesso, fratelli miei, non per esprimere il gaudio del riposo ma per procurarci un sollievo nella fatica. Come sogliono cantare i viandanti, canta ma cammina (Disc. 256, 3).

 

 

 

 

LUNEDI' - Lodi

 

Salmo 83 - L'eterna dimora di Dio, unica aspirazione dei fedeli  

 

Quanto sono amabili le tue dimore, *

Signore degli eserciti!

L'anima mia languisce *

e brama gli atri del Signore.

 

Il mio cuore e la mia carne *

esultano nel Dio vivente.

 

Anche il passero trova la casa, *

la rondine il nido, dove porre i suoi piccoli,

presso i tuoi altari, Signore degli eserciti, *

mio re e mio Dio.

 

Beato chi abita la tua casa: *

sempre canta le tue lodi!

Beato chi trova in te la sua forza *

e decide nel suo cuore il santo viaggio.

 

Passando per la valle del pianto

la cambia in una sorgente, *

anche la prima pioggia l'ammanta di benedizioni.

 

Cresce lungo il cammino il suo vigore, *

 finché compare davanti a Dio in Sion.

 

Signore, Dio degli eserciti, ascolta la mia preghiera, *

 porgi l'orecchio, Dio di Giacobbe. -

 

Vedi, Dio, nostro scudo, *

guarda il volto del tuo consacrato.

 

Per me un giorno nei tuoi atri *

è più che mille altrove,

stare sulla soglia, della casa del mio Dio *

è meglio che abitare nelle tende degli empi.

 

Poiché sole e scudo è il Signore Dio;

 il Signore concede grazia e gloria, *

non rifiuta il bene a chi cammina con rettitudine.

 

Signore degli eserciti, *

beato l'uomo che in te confida.

 

  1. La mia anima anela e si strugge verso gli atri del Signore. Sarebbe stato poco dire: Anela e si strugge. Qual è la meta per cui si strugge? Gli atri del Si­gnore... Quaggiù si brama, lassù si consegue; qui si sospira, là si gode; qui si prega, là si cantano le lodi; qui si geme, là si esulta. Nessuno rigetti quaggiù le prove..., trovandole troppo gravose; nessuno si rifiuti di accettarle...

    Lassù si gioirà della realtà posse­duta; adesso ancora per la speranza. Comunque, quelli che gioiscono nella spe­ranza, essendo si­curi che riceveranno ciò che bramano, sopportano nel torchio ogni sorta di pressure (Esp. sul sal. 83, 6).

  2. Beati coloro che abitano nella tua casa. Se possiedi una tua casa, sei ancora povero; se possiedi la casa di Dio, allora sei ricco. A casa tua avrai paura dei ladri; se invece la casa sarà di Dio, Dio stesso le farà da muro. Beati, dunque, coloro che abitano nella tua casa! Posseggono la Gerusalemme celeste, senza preoccupazioni né molestie, senza discriminazione né delimitazione di confini. La posseggono tutti, e ciascuno la possiede per  intero. Grandi ricchezze sono quelle!...

    Nei secoli dei secoli ti loderanno. Ecco la nostra occupazione: un alleluia senza fine... Orbene, se con tanto trasporto, per quanto posti fra le angustie e la miseria della condizione carnale, lodiamo ciò che conosciamo solo per fede, con quanta intensità non loderemo ciò che vedremo svelato? (Esp. sul sal. 83, 8).

 

ORAZIONE SALMICA 

Dolce è abitare la tua casa, Signore,

e bello cantare le tue lodi;

fa’ che sia vigilante il nostro cuore ora

nell'attesa di lodarti e amarti in eterno.

Amen.

 

 

Cantico Is. 2, 2-5 - La nuova città di Dio, centro dell'umanità intera

 

Alla fine dei giorni,

Il monte del tempio del Signore *

sarà elevato sulla cima dei monti,

 

e sarà più alto dei colli; *

ad esso affluiranno tutte le genti.

 

Verranno molti popoli e diranno: 

“Venite, saliamo sul monte del Signore, *

al tempio del Dio di Giacobbe,

 

perché ci indichi le sue vie *

e possiamo camminare per i suoi sentieri”.

Poiché da Sion uscirà la legge *

e da Gerusalemme la parola del Signore.

 

Egli sarà giudice fra le genti *

e sarà arbitro fra molti popoli.

Forgeranno le loro spade in vomeri, *

 le loro lance in falci

 

un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo, *

 non si eserciteranno più nell'arte della guerra.

Casa di Giacobbe, vieni, *

camminiamo nella luce del Signore.

 

  1. Venite, saliamo sul monte del Signore. Questo ha detto Isaia: Ve­ite, saliamo. Che significa: Venite saliamo? Venite significa credete, saliamo, significa progrediamo (Esp, sul sal. 45, 12).

  2. La completa pace non può essere interrotta da nessun strepito. Tutto questo non si ottiene però in questa vita, ma dobbiamo sperarlo nell'altra... Colui che risorse promise i beni futuri, non promise la pace in questa terra e la tranquillità in questa vita. Ogni uomo cerca la pace; cerca una cosa buona, ma non la cerca nel posto dov'è. Non c'è pace in questa vita; nel cielo ci è promesso ciò che cerchiamo in terra; nel secolo futuro ci è promesso ciò che andiamo cercando in questo secolo... Allora questo corpo corruttibile si rivestirà di incorruttibilità e questo corpo mortale sarà rivestito di immortalità: allora la morte sarà assorbita dalla vittoria (Esp. sui salmi 4, 9 - 48, D 2, 6).

 

ORAZIONE SALMICA 

Fa’ della tua Chiesa, Padre,

il segno tangibile della tua presenza

in mezzo alle genti, come un monte svettante

si mostri al mondo quale cattedra della verità.

Amen.

 

 

Salmo 95 - Inno al Signore re e futuro giudice del mondo

 

 

  1. Cantate al Signore un cantico nuovo; cantate al Signore voi, terra tutta! Se tutta la terra canta un cantico nuovo, mentre canta viene sorgendo l'edificio. Lo stesso cantare anzi è un co­struire, purché non si canti il cantico vecchio. Il cantico vecchio lo canta la cupidigia carnale; il cantico nuovo lo canta la carità divina. Se canti mosso da cupidigia, qualunque cosa canti il tuo canto è vecchio. Risuonassero pure sulla tua bocca le parole del cantico nuovo, se tu sei peccatore non è bella la lode sulle tue labbra. E' meglio essere rinnovati e tacere anziché can­tare rimanendo ancora vec­chi...(Esp. sul sal. 95, 2).

  2. Grande è il Signore e degno di lode oltre ogni dire. Chi è  questo Signore grande e degno di lode oltre ogni dire, se non Gesù Cri­sto? Voi sapete certamente che egli apparve fra noi nelle sembianze di uomo. Sapete che fu concepito nel grembo di una donna, che nacque, fu allattato e portato in braccio, che fu circonciso e più tardi per lui fu offerto un sacrificio e che divenne gradatamente adulto. Giunto alla fine della vita, egli fu schiaffeggiato, coperto di sputi, coronato di spine, confitto in croce ove morì e fu trafitto dalla lancia. Sapete come egli abbia subìto tutta questa serie di umiliazioni; eppure egli è grande e degno di lode oltre ogni dire. Non disprezzatelo nella sua piccolezza! Pensate quanto sia grande! Si fece piccolo perché voi eravate piccoli; riconoscetene la grandezza e in lui diventerete grandi anche voi (Esp. sul sal. 95, 4).

 

ORAZIONE SALMICA 

A te la nostra lode,

Signore Autore del creato

e fonte della salvezza;

gradisci l'offerta delle nostre labbra

quale primizia del nostro amore per te.

 Amen.

 

 

 

 

 

 

LUNEDI' -  Vespri

 

 

Salmo 122 - Lo sguardo rivolto a Dio

 

 

A te levo i miei occhi, *

a te che abiti nei cieli.

 

Ecco, come gli occhi dei servi

alla mano dei loro padroni; *

come gli occhi della schiava alla mano della sua padrona,

 

così i nostri occhi sono rivolti al Signore nostro Dio, *

finché abbia pietà di noi.

 

Pietà di noi, Signore, pietà di noi, *

già troppo ci hanno colmato di schemi,

noi siamo troppo sazi degli schemi dei gaudenti, *

del disprezzo dei superbi.

 

  1. Distogli gli occhi da te e sollevali a Dio, dicendogli: Ho elevato i miei occhi  a te, che abiti nel cielo... Se le ascensioni avvengono nel cuore, il cielo dovrà trovarsi nell'ambito della giustizia. Cosa sarà allora il cielo di Dio? Tutte le anime dei santi, tutte le anime dei giusti... tutta insomma la Gerusa­lemme celeste dalla quale noi siamo esuli e verso la quale eleviamo il gemito e la pre­ghiera, espressione del nostro desiderio. Là abita Dio, e là ha sollevato il salmista la fede: là ascende con l'affetto e il desiderio. Un tal de­siderio, poi, obbliga l'anima a espellere ogni lordura di peccato e a purificarsi da ogni macchia, per cui, avendo sollevato lo sguardo a colui che abita in cielo, diventa cielo essa stessa (Esp. sul sal. 122, 4).

  2. Quando l'anima dice: Io ho elevato i miei occhi a te che abiti nel cielo, lo dica convinta che non è Dio che ha bisogno del cielo per abitarvi, ma piuttosto che è il cielo ad aver bisogno di Dio che ne faccia la sua dimora... Ecco, come gli occhi dei servi alle mani dei loro padroni, come gli occhi dell'ancella alla mano della sua signora, così gli occhi al signore nostro Dio, finché abbia pietà di noi. Noi siamo dunque i servi e la serva; egli è il padrone e la padrona...; noi infatti siamo la sua serva poiché formiamo la sua Chiesa, lui è la padrona poiché è la potenza e la sapienza di Dio... Cristo la potenza e sapienza di Dio. Sentendo menzionare Cristo, solleva i tuoi occhi alle mani del tuo Signore; sentendo che egli è la potenza di Dio e la sapienza di Dio, solleva i tuoi occhi alle mani della tua padrona... Sei serva in quanto sei Chiesa. Questa serva però ha conseguito una grande dignità presso Dio: è diventata sposa (Esp. sul sal. 122, 4. 5).

 

ORAZIONE SALMICA 

Signore Dio,  Padre Onnipotente,

a te che siedi nei cieli

s'innalza supplice il nostro sguardo,

nell'attesa fiduciosa di ricevere da te ogni bene.

Amen.

 

 

Salmo 123 - Ringraziamento per la liberazione nel pericolo

 

Se il Signore non fosse- stato con noi,

(lo dica Israele)

se il Signore non fosse stato con noi, *

quando uomini ci assalirono,

 

ci avrebbero inghiottiti vivi, *

nel furore della loro ira.

 

Le acque ci avrebbero travolti;

un torrente ci avrebbe sommersi, *

ci avrebbero travolti acque impetuose.

 

Sia benedetto il Signore, *

che non ci ha lasciati in preda ai loro denti.

 

Noi siamo stati liberati come un uccello *

dal laccio dei cacciatori:

il laccio si è spezzato *

e noi siamo scampati.

 

Il nostro aiuto è nel nome del Signore, *

che ha fatto cielo e terra.

 

  1. Cantano pieni di esultanza costoro di cui leggiamo le parole. Sono membra di Cristo che han conseguito la felicità coloro che cantano il seguente salmo. Ma chi può esultare quaggiù se non è animato da speranza? Siamo anche noi animati da sicura speranza e canteremo nell'esultanza. Non sono in­fatti estranei a noi i cantori di questo salmo, né la voce che vi risuona è di altri che non di noi. Ascoltatela dunque come se ascoltaste voi stessi; ascoltatela come mirando voi stessi nello specchio delle Scrit­ture. Difatti, se, per così dire, ti specchi nella Scrittura, la tua faccia si rischiara: gioisci nella speranza e, trovandoti simile alle membra di Cristo che prima di te hanno cantato questi inni, sarai anche tu annoverato fra le stesse membra e potrai cantare le stesse parole. Ma perché sono nell'esultanza, coloro che cantano così? Per­ché sono scampati dall'esilio. E' quindi speranza per noi se essi cantano in quanto noi, finché siamo pellegrini quaggiù, non siamo ancora fuori dall'esilio (Esp. sul sal. 123, 3).

  2. Cantiamo e diciamo: Se il Signore non fosse stato con noi, dica ora Israele: Se il Signore non fosse stato con noi... Chi potrebbe scampare da tutti questi mali, se il Signore non fosse stato con noi?...

    Rappresentiamoci interiormente questi nostri fratelli ormai trionfanti, e, come se anche noi fossimo insieme con loro... persuasi d'essere degli scampati ripensiamo ai mali da cui siamo stati liberati: agli scandali, alle prove della vita, alle persecuzioni di tanti pagani, alle insidie di tanti eretici, alle suggestioni diaboliche, alle guerre che ci muovono le nostre passioni...

    Lo dica ora Israele e difatti Israele lo dice pieno di sicurezza. Se il Signore non fosse stato con noi. Quando? Quando gli uomini insorgevano contro di noi. Non meravigliarti se sono stati vinti. Erano uomini mentre dalla parte nostra c'era non l'uomo ma il Si­gnore (Esp. sul sal. 123, 4).

 

ORAZIONE SALMICA 

Pellegrini noi siamo, Signore

e camminando verso la tua patria cantiamo,

mossi dalla speranza, canti d'amore e di gioia;

accoglici nella tua casa dove regni in eterno

insieme al tuo Figlio e allo Spirito.

Amen.

 

 

Cantico Ef. 1, 3-10 - Cristo Salvatore

 

Benedetto sia Dio,

Padre del Signore nostro Gesù Cristo, *

che ci ha benedetti

con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo.

 

In lui ci ha scelti *

prima della creazione del mondo,

per    trovarci, al suo cospetto, *

santi e immacolati nell'amore.

 

Ci ha predestinati *

a essere suoi figli adottivi

per opera di Gesù Cristo, *

secondo il beneplacito del suo volere,

 

a lode e gloria della sua grazia, *

che ci ha dato nel suo Figlio diletto.

 

In lui abbiamo la redenzione

mediante il suo sangue, *

la remissione dei peccati

secondo la ricchezza della sua grazia.

 

Dio l'ha abbondantemente riversata su di noi

 con ogni sapienza e intelligenza, *

poiché egli ci ha fatto conoscere

il mistero del suo volere,

 

il disegno di ricapitolare in Cristo tutte le cose, *

quelle del cielo come quelle della terra.

 

Nella sua benevolenza lo aveva in lui prestabilito *

per realizzarlo nella pienezza dei tempi.

 

  1. Questa sarà la vostra giustizia, che crediate in me Mediatore e riterrete niente di più certo che egli, risuscitato, è salito al Padre, così da poter vedere Dio spiritualmente, una volta riconciliati per mezzo di lui.... Noi che risorgiamo in lui e in lui andiamo al Padre, in modo invisibile siamo resi perfetti anche nella giustizia; e così pure, noi, che non vediamo e crediamo, viviamo di fede, poiché il giusto vive di fede (Disc. 143, 4).

  2. Nessuno dica: Dio mi ha chiamato perché lo venerai. Come gli avresti reso onore se non ti avesse preceduto la sua chiamata?...  Ecco che quando fosti chiamato, almeno esistevi già: Che cosa hai dato a Dio, dal momento che non esistevi per poter dare qualcosa?... Se tu esistessi già, non saresti oggetto di predestinazione; se tu non fossi lontano, non ti chiamerebbe; se tu non fossi empio, non saresti giustificato... Perché non esistevamo quando siamo stati predestinati; perché eravamo lontani quando ci ha chiamati, perché eravamo peccatori quando siamo stati giustificati; rendiamo grazie a Dio per non essere ingrati (Disc. 158, 3).

 

 

 

 

MARTEDI' -  Lodi

 

Salmo 84 - Incarnazione di Cristo e suoi benefici

 

Signore, sei stato buono con la tua terra, *

hai ricondotto i deportati di Giacobbe.

Hai perdonato l'iniquità del tuo popolo, *

hai cancellato tutti i suoi peccati.

 

Hai deposto tutto il tuo sdegno *

e messo fine alla tua grande ira.

 

Rialzaci, Dio, nostra salvezza, *

e placa il tuo sdegno verso di noi.

Forse per sempre sarai adirato con noi, *

di età in età estenderai il tuo sdegno?

 

Non tornerai tu forse a darci vita, *

perché in te gioisca il tuo popolo?

Mostraci, Signore, la tua misericordia *

e donaci la tua salvezza.

 

Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: 

egli annunzia la pace

per il suo popolo, per i suoi fedeli, *

per chi ritorna a lui con tutto il cuore.

 

La sua salvezza è vicina a chi lo teme *

e la sua gloria abiterà la nostra terra.

 

Misericordia e verità s'incontreranno, *

giustizia e pace si baceranno.

La verità germoglierà dalla terra *

e la giustizia si affaccerà dal cielo.

 

Quando il Signore elargirà il suo bene, *

la nostra terra darà il suo frutto.

Davanti a lui camminerà la giustizia *

e sulla via dei suoi passi la salvezza.

 

  1. Mòstraci, Signore la tua misericordia e donaci la tua salute. Quella tua salute che è il tuo Cristo. Beato l'uomo al quale Dio fa mostra di sua misericordia! Egli sarà uno che non si può insuperbire, dopo che Dio gli ha mostrato la sua misericordia... Egli è la tua misericordia. Volesse il Signore che ci venga mostrata! Mòstraci Signore la tua misericordia, e donaci la tua salute. Donaci il tuo Cristo; poiché in lui è la tua misericordia. Diciamogli dunque anche noi: Donaci il tuo Cristo! E' vero che già ce lo hai dato, il tuo Cristo; tuttavia diciamogli ancora: Donaci il tuo Cristo! ... Dio infatti ce lo ha donato, ma come uomo, mentre, dopo esserci stato donato come uomo, ha da esserci donato come Dio (Esp. sul sal. 84, 9).

  2. Fratelli, pensate quale debba essere la bellezza del Signore. Le cose belle che voi vedete ed amate, le ha tutte create lui. Se dunque queste cose sono belle, quale non sarà la bellezza di lui? Se esse sono grandi, quanto non dovrà essere grande lui? Quindi dalle cose che amiamo quaggiù prendiamo lo spunto per desiderare sempre più ardentemente lui e, non curandoci del resto, amiamo lui solo. Così per via d'amore e mediante la fede rendiamo puro il nostro cuore, in modo che lo sguardo di Dio abbia a trovarlo senza macchia. La luce che ci si farà brillare davanti allo sguardo deve trovarci ben sani. Questo è ciò che ora compie in noi la fede e questo abbiamo chiesto al Signore. Donaci la tua salute. Donaci il tuo Cristo. Facci conoscere il tuo Cristo. Faccelo vedere. Non come lo videro i giudei che lo crocifissero, ma come lo vedono gli angeli che ne sono ricolmi di gaudio (Esp. sul sal. 84, 9).

 

ORAZIONE SALMICA 

Dio, Padre delle misericordie,

fa' brillare al nostro sguardo

la tua luce affinché riconosciamo che solo in Cristo,

tuo Dono per noi, possiamo trovare la pace

per il nostro cuore inquieto.

Amen.

 

 

Cantico Is. 26, 1-4.7-9.12 - Inno dopo la vittoria

 

Abbiamo una città forte; *

egli ha eretto a nostra salvezza mura e baluardo.

Aprite le porte: *

entri il popolo giusto che si mantiene fedele.

 

Il suo animo è saldo;

tu gli assicurerai la pace, *

pace perché in te ha fiducia.

 

Confidate nel Signore sempre, *

perché il Signore è una roccia eterna;

 

Il sentiero del giusto è diritto, *

il cammino del giusto tu rendi piano.

 

Si, nella via dei tuoi giudizi, Signore,

in te noi speriamo; *

al tuo nome e al tuo ricordo

si volge tutto il nostro desiderio.

 

Di notte anela a te l'anima mia, *

al mattino ti cerca il mio spirito,

perché quando pronunzi i tuoi giudizi sulla terra, *

giustizia imparano gli abitanti del mondo.

 

Signore, ci concederai la pace, *

poiché tu dai successo a tutte le nostre imprese. 

 

 

  1. Amate la pace, fratelli miei... Rimandiamo le lodi della pace a quando saremo in quella patria della pace... Vi dico questo o figli diletti, o figli del regno, o cittadini di Gerusalemme: che in Gerusalemme ci sarà la visione della pace, e tutti coloro che amano la pace saranno benedetti in quella città. Essi entreranno quando le porte verranno chiuse e le spranghe rafforzate. Orbene, cercate e desiderate sempre questa pace che, appena vi è stata nominata, s'è visto quanto l'amiate e teniate cara. Abbiate a cuore la pace in casa, nel lavoro, con la moglie, con i figli, con i servi, con gli amici e con i nemici (Esp. sul sal. 147, 15).

  2. Il preservare la lingua dal male e le labbra dal dire il falso, lo star lontano dal male e compiere il bene e il ricercare la pace, tutto questo ci viene comandato. Il poterla raggiungere, questo ci viene promesso. Qual è questa pace, se non quella che il mondo non ha? Qual è questa pace se non quella che non ha la vita presente, la quale, paragonata con l'altra, non è neanche vita?...

    Fratelli, cercate la pace e conseguitela. Cercatela però con le mani tese nella notte dinanzi a Dio e non vi stancate. Che vuol dire con le mani tese, se non con le opere buone? Che vuol dire nella notte, se non nella tribolazione? Che vuol dire dinanzi a Dio, se non nella purezza della coscienza? Così vivendo e questo amando raggiungere Dio nella contemplazione, e in lui la vita senza defezione, e i giorni buoni senza ottenebrazione, e la pace senza contestazione (Disc. 16, 1.5).

 

ORAZIONE SALMICA 

Donaci o Dio la pace che desideriamo

e che già possediamo nella speranza;

donala alla Chiesa, Sposa del tuo Figlio,

che da te attende ogni bene.

Amen.

 

 

Salmo 66 - Incarnazione di Cri­sto e sua manifestazione in tutta la terra

 

Dio abbia pietà di noi e ci benedica, *

su di noi faccia splendere il suo volto;

perché si conosca sulla terra la tua via, *

fra tutte le genti la tua salvezza.

 

Ti lodino i popoli, Dio, *

ti lodino i popoli tutti.

 

Esultino le genti e si rallegrino,

perché giudichi i popoli con giustizia, *

governi le nazioni sulla terra.

 

Ti lodino i popoli, Dio, *

ti lodino i popoli tutti.

 

La terra ha dato il suo frutto. *

Ci benedica Dio, il nostro Dio,

ci benedica Dio *

e lo temano tutti i confini della terra.

 

  1. Tu che fai splendere il volto del sole sui buoni e sui malvagi fa' risplendere il tuo volto su di noi. La luce del sole la vedono, insieme agli animali, tanto i buoni quanto i cattivi; ma... beati i puri di cuore, perché vedranno Dio... Illumina il tuo volto che è in noi. Hai impresso su di noi il tuo volto: ci hai fatti a tua immagine e somi­glianza,... La tua immagine non deve però restare nelle tenebre; invia un raggio della tua sapienza, che dissipi le nostre tenebre sì che rifulga in noi la tua immagine (Esp. sul sal. 66, 4).

  2. Affinché conosciamo in terra la tua via. In terra, cioè qui in questa vita, conosciamo la tua via. Che significa: La tua via? Quella che conduce a te. Cerchiamo di conoscere la meta dove andiamo e la via per la quale andiamo. Son due cose che ci resteranno impossibili finché saremo nelle tenebre. Tu sei lontano da noi esuli; ma ci hai aperto la via per la quale dobbiamo tornare a te. Abbiamo espresso il desiderio di conoscere in terra la tua via. Quale mai sarà?... Possiamo conoscerla dal Vangelo: Io sono la via, dice il Signore. Ma hai forse paura di sbagliare? Cristo ha soggiunto: E la verità. Chi sbaglia se è nella verità?... Ebbene, Cristo è la verità, Cristo è la via. Cammina! Temi forse di morire prima di arrivare? Io sono la via - dice - la verità e la vita (Esp. sul sal. 66, 5).

 

ORAZIONE SALMICA 

Risplenda su di noi  la luce del tuo volto Signore,

affinché conosciamo la via che a te conduce,

Gesù Cristo, nostra vita e verità.

Amen.

 

 

 

 

 

MARTEDI' -  Vespri

 

 

Salmo 124  - Dio stesso è protettore dei suoi fedeli. Stabilità della Chiesa

 

Chi  confida nel Signore è come il monte Sion: *

non vacilla, è stabile per sempre.

 

I monti cingono Gerusalemme:

il Signore è intorno al suo popolo, *

ora e sempre.

 

Egli non lascerà pesare lo scettro degli empi *

sul possesso dei giusti,

perché i giusti non stendano le mani *

a compiere il male.

 

La tua bontà, Signore, sia con i buoni *

e con i retti di cuore.

 

Quelli che vanno per sentieri tortuosi

il Signore li accomuni alla sorte dei malvagi. *

Pace su Israele!

 

  1. Coloro che confidano nel Signore, come  il monte Sion, non vacilleranno in eterno. Chi sono costoro? Gli abitanti di Gerusalemme... ma di un altra Gerusalemme, della quale tante meraviglie avete ormai ascoltate? Questa Gerusalemme è la nostra madre, è la città che sospiriamo e per la quale sospiriamo nel presente esilio, finché non vi abbiamo fatto ritorno (Esp. sul sal. 124, 3).

  2. Il Signore circonda il suo popolo. Abitando nei monti, cioè nei santi, il Signore circonda il suo popolo: egli ha costruito tutt'intorno il suo popolo un muro spirituale di difesa, affinché non sia turbato in eterno. Quanto agli altri monti invece, cioè ai monti cattivi, quando la Scrittura ne parla non vi aggiunge menzione alcuna del Signore. Quei monti, come spesso vi abbiamo detto, rappresentano delle anime che, seppure grandi, sono anche cattive... Buon per te elevare gli occhi a quei monti dai quali ti verrà l'aiuto che ha origine dal Signore. In tal modo non sarai preso come passero nella trappola dei cacciatori, né passerai ai monti cattivi. Il passero, in effetti, è un animaletto che non sta fermo: si muove di continuo e di continuo vola di qua e di là. Tu però confida nel Signore, e sarai come il monte Sion: non traballerai in eterno (Esp. sul sal. 124, 5).

 

ORAZIONE SALMICA 

Custodisci il tuo popolo Signore 

all'ombra delle tue ali;

il suo cuore con fiducia

si eleva a te e si affida al tuo amore.

Amen.

 

 

Salmo 130  - Bisogna custodire sempre l'umiltà di cuore

 

Signore, non si inorgoglisce il mio cuore *

e non si leva con superbia il mio sguardo;

 

non vado in cerca di cose grandi, *

superiori alle mie forze.

 

Io sono tranquillo e sereno

come bimbo svezzato in braccio a sua madre, *

come un bimbo svezzato è l'anima mia.

 

Speri Israele nel Signore, *

ora e sempre.

 

  1. Lasciamoci inculcare l'umiltà, poiché con tale raccomandazione comincia il salmo... Signore, non si è insuperbito il mio cuore; né si sono levati alteri i miei occhi... Non sono stato superbo, non ho voluto richiamare l'attenzione altrui, come chi è capace di cose strabilianti. Non ho ambito cose superiori alle mie forze, per avere di che pavoneggiarmi presso gli indotti... Nessuno si insuperbisca dei doni divini ma piuttosto si mantenga nell'umiltà. Sì, veramente, occorre raccomandare con ogni insistenza alla vostra carità quanto sia da paventarsi l'orgoglio proveniente dai doni ricevuti da Dio (Esp. sul sal. 130,5. 7).

  2. L'anima umana, se non vuol dispiacere a Dio, deve umiliarsi e con tutto il cuore convincersi del detto: Quanto più sei grande, tanto più umiliati in tutte le cose e troverai grazia dinanzi a Dio. D'altro canto però c'è della gente che, ascoltando i discorsi sull'obbligo dell'umiltà, si deprimono e rifiutano d'imparare anche  le cose più elementari, convinti che, se progrediranno nella scienza, diverranno per forza superbi: per cui rimangono sempre a livello del latte... Da un lato è vero che non ci è lecito innalzare il cuore per orgoglio, ma dall'altro, è necessario che lo eleviamo nella conoscenza della Parola di Dio. Inoltre, se l'anima non si protende al di sopra di se stessa, non potrà pervenire alla visione di Dio e alla conoscenza della sostanza immutabile... In conclusione, se ti si dice di essere umile, non è per impedirti di essere sapiente. "Sii umile" ti è detto perché eviti la superbia, mentre in fatto di sapienza devi essere alto (Esp. sul sal. 130, 12).

 

ORAZIONE SALMICA 

Signore, Dio della fedeltà e della tenerezza,

rendici perfetti nell'amore

e capaci di abbandonare la nostra vita

alla tua santa Volontà.

Amen.

 

 

Cantico Ap. 4, 11 - Inno dei  salvati

 

Tu sei degno, o Signore, e Dio nostro,

di ricevere la gloria, *

l'onore e la potenza,

 

perché tu hai creato tutte le cose,

 per la tua volontà furono create, *

per il tuo volere sussistono.

 

Tu sei degno, o Signore, di prendere il libro *

 e di aprirne i sigilli,

 

perché sei stato immolato

e hai riscattato per Dio con il tuo sangue *

uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione

 

e li hai costituiti per il nostro Dio

un regno di sacerdoti *

e regneranno sopra la terra.

 

L'Agnello che fu immolato è degno di potenza, 

ricchezza, sapienza e forza, *

onore, gloria e benedizione.

 

  1. Sei venuto o Cristo: sei apparso umile, sei stato disprezzato, flagellato, crocifisso, ucciso; ma nel terzo giorno sei risorto, nel quarantesimo giorno sei asceso al cielo, siedi alla destra del Padre e nessuno ti vede più. Di lassù hai mandato il tuo Spirito, ricevuto da quanti ne erano degni; i quali, colmi del tuo amore, annunziarono alle nazioni per tutto il mondo la grandezza delle tue stesse umiliazioni... Venne, dunque, rivestito di debolezza perché potesse morire, ma è stato attraverso la debolezza della croce che il suo nome ha conseguito la gloria. Chiunque non avrà creduto nel nome divenuto glorioso attraverso la debolezza si spaventerà dinanzi al giudice quando verrà nella potenza (Esp. sul sal. 53, 4).

  2. Chi è questo re della gloria? Il Signore forte e potente, che tu hai ritenuto debole e soggiogato. Palpa le cicatrici e constaterai che sono guarite e che la debolezza umana è stata restituita all’immortalità. Si è dissolta questa debolezza, propria delle creature terrene, quando la potenza del Signore ha vittoriosamente combattuto con la morte (Esp. sul sal. 23, 8).

 

 

 

MERCOLEDI' -  Lodi

 

 

Salmo 85  - Preghiera di Cristo al Padre nella sua passione

 

Signore, tendi l'orecchio, rispondimi, *

perché io sono povero e infelice.

Custodiscimi perché sono fedele; *

tu, Dio mio salva il tuo servo, che in te spera.

 

Pietà di me, Signore, *

a te grido tutto il giorno.

Rallegra la vita del tuo servo, *

perché a te, Signore, innalzo l'anima mia.

 

Tu sei buono, Signore, e perdoni, *

sei pieno di misericordia con chi ti invoca.

Porgi l'orecchio, Signore, alla mia preghiera *

e sii attento alla voce della mia supplica.

 

Nel giorno dell'angoscia alzo a te il mio grido *

e tu mi esaudirai.

 

Fra gli dèi nessuno è come te, Signore, *

e non c'è nulla che uguagli le tue opere.

 

Tutti i popoli che hai creato verranno

e si prostreranno davanti a te, o Signore, *

per dare gloria al tuo nome;

 

grande tu sei e compi meraviglie: *

tu solo sei Dio.

 

Mostrami, Signore, la tua via, *

perché nella tua verità io cammini;

donami un cuore semplice *

che tema il tuo nome.

 

Ti loderò, Signore, Dio mio, con tutto il cuore *

e darò gloria al tuo nome sempre,

perché grande con me è la tua misericordia: *

dal profondo degli inferi mi hai strappato.

 

Mio Dio, mi assalgono gli arroganti,

una schiera di violenti attenta alla mia vita, *

non pongono te davanti ai loro occhi.

 

Ma tu, Signore, Dio di pietà compassionevole, *

lento all'ira e pieno di amore, Dio fedele,

 

volgiti a me e abbi misericordia:

dona al tuo servo la tua forza *

salva il figlio della tua ancella.

 

Dammi un segno di benevolenza;

vedano e siano confusi i miei nemici, *

perché tu, Signore, mi hai soccorso e consolato.

 

  1. China, Signore, il tuo orecchio ed esaudiscimi... Egli china l'orecchio se tu non innalzi la testa. Si avvicina infatti a chi si umilia, mentre si allontana da chi si esalta: a meno che non si tratti di chi egli stesso esalta perché prima si era umiliato. Dio china dunque a  noi il suo orecchio. Egli è in alto, noi in basso. Egli è sulla vetta, noi nella miseria; ma non siamo abbandonati...Imparate ad essere poveri ed indigenti: sia che possediate qualcosa in questo mondo sia che non ne possediate... Guarda se sei misero e povero. Se non lo sei non sarai esaudito. Getta lontano da te tutto quanto ti sta intorno e in cui potresti riporre la tua speranza. Tutta la tua speranza sia Dio: sentiti bisognoso di lui, per essere da lui ricolmato. Senza di lui, qualunque cosa avrai servirà a renderti ancora più vuoto (Esp. sul sal. 85, 2. 3).

  2. Da quando il corpo di Cristo ha cominciato a gemere nelle angustie sino alla fine del mondo, quando avranno fine le sofferenze, quest'uomo geme e grida a Dio. E ciascuno di noi per la sua parte leva il suo grido in tutto questo corpo. Tu hai gridato durante i tuoi giorni, e i tuoi giorni sono passati; ti è successo un altro e ha gridato nei suoi giorni... il corpo di Cristo grida tutto il giorno, mentre fra le sue membra alcune muoiono e altre ne succe­dono. E' un sol uomo ma si estende sino alla fine del mondo. Sono tutte membra di Cristo quelle che gridano... Il salmista ode la voce di tutto intero il corpo di Cristo, che dice: Ho gridato a te tutto il giorno. Quanto poi al nostro capo, egli sta alla destra del Padre e intercede per noi. Accoglie alcune membra, altre ne flagella, altre ne purifica, altre ne consola, altre ne crea, altre ne chiama, altre ne richiama, altre ne corregge, altre ne risana (Esp. sul sal. 85, 5).

 

ORAZIONE SALMICA 

A te Signore eleviamo i nostri cuori;

allietaci presso di te,

perché tu solo sei la nostra vera gioia.

Amen.

 

 

Cantico Is. 33, 13-16 -  Dio giudicherà con giustizia

 

“Sentiranno i lontani quanto ho fatto, *

sapranno i vicini qual è la mia forza”.

 

Hanno paura in Sion i peccatori, *

lo spavento si è impadronito degli empi.

“Chi di noi può abitare presso un fuoco divorante? *

Chi di noi può abitare tra fiamme perenni?”.

 

Chi cammina nella giustizia *

ed è leale nel parlare,

chi rigetta un guadagno frutto di angherie, *

scuote le mani per non accettare regali,

 

si tura gli orecchi per non udire fatti di sangue, *

chiude gli occhi per non vedere il male.

 

Costui abiterà in alto,

fortezze sulle rocce saranno il suo rifugio, *

gli sarà dato il pane, avrà l'acqua assicurata.

 

  1. ... Ci sono uomini che non se la sentono di eseguire col cuore alcuni precetti, anche se al di fuori li osservano. In questo modo, costoro sembrano quasi camminare nella legge di Dio ma in realtà non vi vogliono camminare: non vi camminano infatti col cuore. E in nessun modo può dirsi compiuto col cuore ciò che si compie per paura della pena, non per amore della giustizia... Se infatti il cuore è retto, rette sono le opere; ma quando il cuore non è retto, non sono rette le opere, anche se sem­brano tali... Retto è Dio; perciò, unendosi a chi è retto come a norma assoluta, può diventare retto anche il cuore dell'uomo che in sé era perverso. Ma perché ci si possa unire a Dio con il cuore in modo che il cuore ne risulti rettificato, ci si deve avvicinare a lui, non con i piedi, ma con la fede (Esp. sul sal. 77, 10).

  2. Il superbo non può piacere a Dio; e l’anima umana, se non vuol dispiacere a Dio, deve umiliarsi... Da un lato è vero che non ci è lecito innalzare il cuore per orgoglio ma, dall’altro, è necessario che lo eleviamo nella conoscenza della Parola di Dio. Inoltre, se l’anima non si protende al di sopra di se stessa, non potrà pervenire alla visione di Dio e alla conoscenza della sua sostanza immutabile... Dio è alto nel nostro intimo, e alto in senso spirituale: l’anima quindi non sarà in grado  di raggiungerlo se non trascenderà se stessa (Esp. sul sal. 130, 12).

 

ORAZIONE SALMICA 

O Dio nostro, non c’è giustizia per l’uomo se tu

non l’ operi con la tua grazia;

salvaci dalla presunzione di poter fare a meno di te

e rendi il nostro cuore aperto

all’azione dello Spirito.

Amen.

 

 

Salmo 97 - Esortazione a lodare Dio per l'avvento di Cristo

 

Cantate al Signore un canto nuovo, *

perché ha compiuto prodigi.

 

Gli ha dato vittoria la sua destra *

e il suo braccio santo.

Il Signore ha manifestato la sua salvezza, *

agli occhi dei popoli ha rivelato la sua giustizia.

 

Egli si è ricordato del suo amore, *

della sua fedeltà alla casa di Israele.

Tutti i confini della terra hanno veduto *

la salvezza del nostro Dio.

 

Acclami al Signore tutta la terra, *

gridate, esultate con canti di gioia.

 

Cantate inni al Signore con l'arpa, *

con l'arpa e con suono melodioso;

con la tromba e al suono del corno *

acclamate davanti al re, il Signore.

 

Frema il mare e quanto racchiude, *

il mondo e i suoi abitanti.

 

I fiumi battano le mani, *

esultino insieme le montagne

davanti al Signore che viene, *

che viene a giudicare la terra.

 

Giudicherà il mondo con giustizia *

e i popoli con rettitudine.

 

  1. Cantate al Signore un cantico nuovo, poiché il Signore ha operato meraviglie. Quali meraviglie? Ascolta! Per lui lo ha risanato la sua destra e il suo braccio santo. Chi è il braccio santo del Signore? Il nostro Signore Gesù Cristo... Il suo braccio santo e la sua destra sono dunque la stessa persona e il nostro Signore Gesù Cristo è il braccio di Dio e la destra di Dio... Il Signore ha manifestato la sua salvezza. Destra di Dio, suo braccio, e sua salvezza è sempre il nostro Signore Gesù Cristo. Di lui sta scritto: Ogni carne vedrà la salvezza operata da lui... Destra di Dio, braccio di Dio, salvezza e giustizia di Dio, tutto questo è il nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo (Esp. sul sal. 97, 1. 2).

  2. I confini della terra hanno veduto la salvezza del nostro Dio... Come altrove è detto: Da un estremo all'altro della terra. Salda è l'unità di Cristo; nessuno la sminuzzi, nessuno la distrugga! Egli ha riscattato la totalità degli uomini, se così grande fu il prezzo che sborsò... Se dunque tutti i confini hanno veduto, giubilate a Dio, o terra tutta. Ormai sapete che significhi giubilare. Godete pure e parlate; ma se non riuscite ad esprimere con la parola la vostra gioia, giubilate. Il giubilo esprima la vostra letizia, allorché la parola non ne è in grado. Comunque, che la vostra gioia non vi lasci muti! Che il cuore non resti muto dinanzi al suo Dio; non ne taccia i benefici ricevuti. Se ti limiti a parlare a te stesso, sei stato risanato per te stesso; me se la destra di Dio ti ha risanato per lui, parla a lui, per il quale sei stato risanato (Esp. sul sal. 95, 3. 4).

 

ORAZIONE SALMICA 

Tutta la terra ti acclami, Signore

e l'uomo nuovo elevi a te la sua lode e il giubilo,

perché ti sei ricordato della tua alleanza,

inviandoci dal cielo il Cristo tuo Figlio.

Amen.

 

 

 

MERCOLEDI' -  Vespri

 

 

Salmo 125 - Il ritorno degli esiliati

 

Quando il Signore ricondusse i prigionieri di Sion

ci sembrava di sognare.

Allora la nostra bocca si apri al sorriso, *

La nostra lingua si sciolse in canti di gioia.

 

Allora si diceva tra i popoli: *

“Il Signore ha fatto grandi cose per loro”.

Grandi cose ha fatto il Signore per noi, *

ci ha colmati di gioia.

 

Riconduci, Signore, i nostri prigionieri, *

come i torrenti del Negheb.

Chi semina nelle lacrime *

mieterà con giubilo.

 

Nell'andare, se ne va e piange, *

portando la semente da gettare,

ma nel tornare, viene con giubilo, *

portando i suoi covoni.

 

  1. Quando il Signore richiamò i deportati di Sion, noi  fummo come consolati. Intende dire: noi ci rallegrammo. Quando ci rallegrammo? Quando il Signore richiamò  i deportati di Sion. Quale Sion? Gerusalemme, la Sion eterna... Godemmo come ricevendo consolazione. La consolazione ha luogo tra gli sventurati, tra la gente che geme e piange... Anche se consolati nella speranza, di fatto gemiamo. Solo quando sarà cessata la condizione pre­sente, dal gemito si passerà al godimento eterno, dove non ci sarà bisogno di consolazione perché non saremo afflitti da alcuna miseria... (Esp. sul sal. 125, 3. 4).

  2. Erano realmente consolati (i deportati di Sion), e per questo gioivano come chi è consolato. Era grande la loro gioia, come di gente che riceve la consolazione e a consolare questi condannati a morte interviene colui che si assoggettò alla morte. Se infatti si geme tutti, è a causa della morte; ma colui che è morto per noi è venuto a consolarci liberandoci dal timore della morte. Egli è risorto prima di noi per offrirci un motivo di fiducia. Risorse per primo e ci infuse speranza, e noi, pur restando fra le miserie, ci siamo consolati in questa speranza e ne abbiamo concepito grande allegrezza. Il Signore ha cambiato la nostra prigionia: dalla prigionia ci ha messi sulla strada del ritorno e già siamo incamminanti verso la patria. Riscattati dalla prigionia, non temiamo le insidie che ci tendono lungo la via i nostri nemici. Il Signore, infatti, ci ha riscattati in modo che il nemico non osasse più tenderci insidie. A meno che non ci allontaniamo dalla via: quella via che è Cristo stesso... Tu non abbandonare quella via e il nemico non ti avvicinerà. Cammina dunque in Cristo e canta pieno di gioia. Canta come chi è consolato. Ti ha preceduto colui che ti comanda di andargli dietro (Esp. sul sal. 125, 4).

 

ORAZIONE SALMICA 

Signore, Dio Altissimo,

pellegrini verso Gerusalemme

cantiamo le tue lodi; e se, mentre andiamo,

semi­niamo nelle lacrime,

ci consola la certezza

di una gioiosa mietitura.

Amen.

 

 

Salmo 126 - Lavora invano chi lavora senza Dio

 

Se il Signore non costruisce la casa, *

 invano vi faticano i costruttori.

Se la città non è custodita dal Signore *

invano veglia il custode.

 

Invano vi alzate di buon mattino, 

tardi andate a riposare

e mangiate pane di sudore: *

il Signore ne darà ai suoi amici nel sonno.

 

Ecco, dono del Signore sono i figli, *

è sua grazia il frutto del grembo.

Come frecce in mano a un eroe *

sono i figli della giovinezza.

 

Beato l'uomo *

che piena ne ha la farètra:

non resterà confuso quando verrà alla porta  *

a trattare con i propri nemici

 

  1. Se il Signore non costruisce la casa, invano lavorano coloro che la costruiscono. Chi dunque edifica la casa è il Signore: il Signore Gesù Cristo è colui che costruisce la sua casa. Molti pre­stano la loro opera in questo lavoro di costruzione, ma se non interviene lui a costruire, invano lavorano i costruttori. Chi sono i lavoratori impegnati nell'opera di costruzione? Tutti coloro che nella Chiesa predicano la parola di Dio, tutti i ministri dei divini sacramenti... E' il Signore che costruisce interiormente... Quando noi vi parliamo lavoriamo dal di fuori, mentre è Dio che costruisce dentro... E' lui che edifica, che esorta, che incute timore, che apre l'intelletto e volge alla fede il vostro sentire (Esp. sul sal. 126, 2).

  2. Se ci piace essere custoditi da colui che per amore nostro si umiliò e poi fu esaltato perché fosse nostro custode, siamo umili. Nessuno si arroghi alcun bene, perché ogni bene  che abbiamo lo riceviamo da colui che è il solo buono. Così, uno che volesse attribuire a se stesso la propria sapienza sarebbe uno stolto. Si renda umile e verrà a lui la sapienza che lo illuminerà. Se invece volesse considerarsi sapiente prima di ricevere la sapienza, farebbe come uno che si leva prima di giorno: camminerebbe nelle tenebre. E quale è il monito di questo salmo? Vano è per voi levarvi prima della luce. Se vi levate prima che spunti la luce, dovrete per forza restare nella vanità, poiché sarete nelle tenebre. La nostra luce è Cristo, il quale è risorto, ed è bene per te muovere i passi dietro a Cristo, non davanti a Cristo. Chi sono coloro che muovono i passi davanti a Cristo? Coloro che preferiscono se stessi a Cristo ... Coloro che pretendono essere altolocati quaggiù dove egli fu umile... Grande dono, miei fratelli! Grande grazia, grande promessa! Chi infatti non vorrebbe essere con Cristo là dove è Cristo? Ma Cristo è ora glorificato. Vuoi dunque essere là dove è Cristo nella gloria? Sii umile là dove e gli fu umile (Esp. sul sal. 126, 4).

 

ORAZIONE SALMICA 

Signore Onnipotente nulla noi possiamo senza di te

e invano ci affatichiamo se manca il tuo aiuto;

donaci la grazia che edifichi,

insieme alla nostra opera, 

il tuo Regno fin da questa terra.

Amen.

 

 

 Cantico Col. 1, 3. 12-20  - Cristo e la Chiesa

 

Ringraziamo con gioia Dio, *

Padre del Signore nostro Gesù Cristo,

perché ci ha messi in grado di partecipare *

alla sorte dei santi nella luce,

 

ci ha liberati dal potere delle tenebre, *

ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto,

per opera del quale abbiamo la redenzione, *

la remissione dei peccati.

 

Cristo è immagine del Dio invisibile, *

generato prima di ogni creatura;

è prima di tutte le cose *

e tutte in lui sussistono.

 

Tutte le cose sono state create per mezzo di lui *

e in vista di lui:

quelle nei cieli e quelle sulla terra, *

quelle visibili e quelle invisibili.

 

Egli è il capo del corpo, che è la Chiesa; *

è il principio di tutto,

il primogenito di coloro che risuscitano dai morti, *

per ottenere il primato su tutte le cose.

 

Piacque a Dio di far abitare in lui ogni pienezza, *

per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose,

rappacificare con il sangue della sua croce, *

gli esseri della terra e quelli del cielo.

 

  1. Come il Corpo è uno e ha molte membra, ma pur essendo molte le membra del corpo uno solo è il corpo, così anche Cristo: molte membra,  un corpo solo: Cristo. Perciò noi tutti insieme, uniti al nostro Capo, siamo il Cristo; senza il nostro Capo non valiamo nulla. Con il nostro Capo siamo la vite; senza il nostro capo siamo tralci spezzati destinati al fuoco... Sì, o Signore, nulla senza di te, ma tutto in te. Poiché tutto quello che egli fa per mezzo nostro, sembra che siamo noi a farlo. In verità Egli può molto, tutto, anche senza di noi: noi niente senza di lui (Esp. sul sal. 30, II, D 1, 4).

  2. Se le membra che hanno il capo sulla terra hanno cura vicendevole, come devono amarsi quelle che appartengono al Capo che è in cielo? E’ vero che esse, se sono abbandonate dal loro Capo, neppure si amano; poiché in realtà il capo come capo si trova esaltato, collocato in cielo alla destra del Padre, tuttavia, non in sé ma nelle sue membra, si trova in terra nella fatica... A questo capo siamo intimamente congiunti soltanto in forza della carità (Disc. 162/A, 5).

 

 

 

 

GIOVEDI' -  Lodi

 

 

Sal. 86 - Lode della Chiesa di Dio

 

Le sue fondamenta sono sui monti santi;

il Signore ama le porte di Sion *

più di tutte le. dimore di Giacobbe.

 

Di te si dicono cose stupende, *

città di Dio.

 

Ricorderò Raab e Babilonia

fra quelli che mi conoscono;

ecco, Palestina, Tiro ed Etiopia: *

tutti là sono nati.

 

Si dirà di Sion: “L'uno e l'altro è nato in essa *

e l'Altissimo la tiene salda”.

 

Il Signore scriverà nel libro dei popoli  *

“Là costui è nato”.

E danzando canteranno: *

“Sono in te tutte le mie sorgenti”.

 

  1. In questo salmo si canta e si ricorda una città della quale noi siamo cittadini, in quanto siamo cristiani, sebbene, finché siamo mortali, ne siamo esiliati... Camminiamo, dunque, e cantiamo per animarci nel desiderio. Chi desidera, infatti, anche se tace con la lingua, canta con il cuore; chi invece non desidera, anche se ferisce con le sue grida le orecchie degli uomini, è muto dinanzi a Dio. Guardate quanto erano infuocati d'amore per questa città coloro che pronunziarono per primi le parole di questo salmo e che le hanno inculcate anche a noi. Guardate con quanto trasporto hanno cantato questi versi. Era l'amore per quella città che suscitava in loro tale trasporto; e questo amore era infuso in loro dallo Spirito di Dio (Esp. sul sal. 86, 1).

  2. La vita di tutti coloro che gioiscono in questa città (di Dio) è una vita di persone colme di gioia. In questo esilio siamo schiacciati; in quella nostra dimora vi sarà soltanto gioia. Scompariranno la tribolazione e il gemito; cesseranno le suppliche, le lodi prenderanno il loro posto. Sarà, dunque, una dimora di gente che si allieta; non ci sarà il gemito di coloro che desiderano ma la letizia di quelli che posseggono. Sarà infatti presente colui al quale ora aneliamo; e noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come è. Lassù tutte le nostre occupazioni saranno lodare Dio e il fruire di Dio. E che cosa altro cercheremo, quando a saziarci avremo Colui per cui mezzo tutte le cose sono state fatte? Abiteremo e saremo abitati: a lui tutte le cose saranno sotto­messe, in modo che Dio sia tutto in tutti (Esp. sul sal. 86, 9).

 

ORAZIONE SALMICA 

O Dio di verità,

che hai scritto il nostro nome

sulle porte della Gerusalemme celeste,

rigenera la nostra vita

nel sangue del tuo Figlio,

perché siamo fatti degni

di abitare in eterno nella tua casa.

Amen.

 

 

Cantico Is. 40, 10-17 - Il Buon Pastore: Dio altissimo e Sapientissimo

 

Ecco, il Signore viene con potenza, *

con il braccio egli detiene il dominio.

Ecco, egli ha con sé il premio *

e i suoi trofei lo precedono.

 

Come un pastore egli fa pascolare il gregge *

e con il suo braccio lo raduna;

porta gli agnellini sul petto *

e conduce pian piano le pecore madri.

 

Chi ha misurato con il cavo della mano

le acque del mare *

e ha calcolato l'estensione dei cieli con il palmo?

 

Chi ha misurato con il moggio la polvere della terra,

ha pesato con la stadera le montagne *

e i colli con la bilancia?

 

Chi ha diretto lo spirito del Signore *

e come suo consigliere gli ha dato suggerimenti?

 

A chi ha chiesto consiglio, perché lo istruisse *

e gli insegnasse il sentiero della giustizia,

lo ammaestrasse nella scienza *

e gli rivelasse la via della prudenza?

 

Ecco, le nazioni son come una goccia da un secchio, 

contano come il pulviscolo sulla bilancia; *

ecco, le isole pesano quanto un granello di polvere.

 

Il Libano non basterebbe per accendere il rogo, *

né le sue bestie per l'olocausto. -

 

Tutte le nazioni sono come un nulla davanti a lui, *

come niente e vanità sono da lui ritenute

 

  1. Gratuitamente amo colui che lodo. Lodo Dio e mi allieto nella stessa lode. Mi rallegro lodandolo; non arrossisco per averlo lodato... E' con un atto della volontà che lo si loda; come lo si ama in virtù della carità. Sia, dunque, amata e lodata gratuitamente. Che significa gratuitamente? Significa amarlo e lodarlo per se stesso, non per qualcosa di estraneo a lui. Se lodi Dio affinché egli ti dia qualcos'altro, non ami più gratuitamente Dio... Se lodi Dio per motivi estranei a lui, lo lodi per necessità... Egli sa quando dare e a chi dare, quando togliere e a chi togliere. Quanto a te, chiedi nel tempo ciò che ti giova nel futuro; chiedi ciò che ti sia d'aiuto per l'eternità. Ma lui amalo gratuitamente: perché da lui non puoi avere niente di meglio che lui stesso (Esp. sul sal. 53, 10).

  2. Colui che è venuto occulto verrà manifesto. E' venuto occulto per essere giudicato, verrà manifesto per giudicare... Tollera infatti i peccatori che ogni giorno compiono azioni cattive, che non si curano di Dio, né della loro coscienza, né in cielo, né in terra... E' lui che verrà, ma manifestamente, non più per farsi deridere, non più per farsi prendere a schiaffi e flagellare; verrà, ma manifestamente, non più per farsi percuotere sulla testa con una canna, non più per farsi crocifiggere, uccidere, seppellire, perché tutte queste cose ha voluto soffrire il Dio occulto (Esp. sul sal. 49, 6).

 

ORAZIONE SALMICA 

Dio Onnipotente ed eterno, ogni creatura

è preziosa ai tuoi occhi;

accoglici, piccoli, nella tua immensità

e trasfiguraci ad immagine

della tua gloria.

Amen.

 

 

Salmo 98 - Potestà regale di Cristo e sua magnificenza

 

Il Signore regna, tremino i popoli; *

siede sui cherubini, si scuota la terra.

Grande è il Signore in Sion, *

eccelso sopra tutti i popoli.

 

Lodino il tuo nome grande e terribile, *

perché è santo.

 

Re potente che ami la giustizia,

tu hai stabilito ciò che è retto, *

diritto e giustizia tu eserciti in Giacobbe.

 

Esaltate il Signore nostro Dio,

prostratevi allo sgabello dei suoi piedi, *

perché è santo.

 

Mosè e Aronne tra i suoi sacerdoti,

Samuele tra quanti invocano il suo nome. *

invocavano il Signore ed egli rispondeva.

 

Parlava loro da una colonna di nubi: 

obbedivano ai suoi comandi *

e alla legge che aveva loro dato.

 

Signore, Dio nostro, tu li esaudivi, 

eri per loro un Dio paziente, *

pur castigando i loro peccati.

 

Esaltate il Signore nostro Dio,

prostratevi davanti al suo monte santo, *

perché santo è il Signore, nostro Dio.

 

  1. Il Signore ha regnato, si adirino i  popoli! Il nostro Signore Gesù Cristo ha iniziato a regnare e ad essere predicato dopo la sua risurrezione dai morti e la sua ascensione al cielo, dopo che colmò di coraggio, frutto dello Spirito Santo, i discepoli, tanto che essi non ebbero più paura della morte, uccisa da Cristo nella sua propria morte. Si cominciò dunque a predicare il Signore Gesù e si diede modo di credere in lui a quanti volevano salvarsi (Esp. sul sal. 98, 2).

  2. Il tuo nome è terribile e santo. Lo si predica crocifisso, umiliato, sottoposto a giudizio, ma con la prospettiva che egli ha da venire glorioso, vivo, a giudicare con potenza... Lo temano dunque i popoli, ma per ravvedersi. Non presumano esageratamente nella sua misericordia, al punto di abbandonarsi ad una vita cattiva. Se infatti egli ama la misericordia, ama anche il giudizio. E qual è la sua misericordia? Quella di farti conoscere la verità, di gridarti a gran voce che ti converta (Esp. sul sal. 98, 6).

 

ORAZIONE SALMICA 

Santo è il tuo nome, Signore e benedetto nei secoli;

ti ringraziamo perché ci hai chiamati

al servizio della Nuova Alleanza

e hai effuso  abbondantemente

lo Spirito nei nostri cuori.

 Amen.

 

GIOVEDI' -  Vespri

 

Salmo 131 - Il profeta parla di Cristo al Padre

 

Ricordati Signore di Davide *

di tutte le sue prove,

quando giurò al Signore, *

al Potente di Giacobbe fece voto:

 

“Non entrerò sotto il tetto della mia casa, *

non mi stenderò sul mio giaciglio,

non concederò sonno ai miei occhi *

né riposo alle mie palpebre,

 

finché non trovi una sede per il Signore, *

una dimora per il Potente di Giacobbe”.

 

Ecco, abbiamo saputo che era in Efrata, *

l'abbiamo trovata nei campi di Iàar.

Entriamo nella sua dimora, *

prostriamoci allo sgabello dei suoi piedi.

 

Alzati, Signore, verso il luogo del tuo riposo, *

tu e l'arca della tua potenza.

I tuoi sacerdoti si vestano di giustizia, *

i tuoi fedeli cantino di gioia.

 

Per amore di Davide tuo servo *

non respingere il volto del tuo consacrato.

 

  1. Si elogiano l'umiltà e la mansuetudine di David e a Dio si dice: Ricordati Signore di David e di tutta la sua mansuetudine... La parola David significa "forte di mano"... Egli tuttavia simboleggiava un altro, la cui mano robusta avrebbe distrutto i nemici, cioè il diavolo e i suoi angeli. Sono questi i nemici che la Chiesa continuamente sconfigge. E come li sconfigge? Con la mansuetudine, come con la mansuetudine li sconfisse il nostro Re, vincitore del diavolo... Forte della stessa mansuetudine vince i nemici anche il Corpo di Cristo, cioè la Chiesa... Il Corpo di Cristo è anche suo tempio, sua casa, sua città... Quale voto offriremo a Dio se non la volontà di essere suo tempio? Nulla di più accetto potremo offrirgli se non ripetergli quanto è detto in Isaia: Prendi possesso di noi (Esp. sul sal. 131, 3).

  2. Tabernacolo o tenda di Dio è la Chiesa del tempo presente, casa di Dio invece la Chiesa celeste, la Gerusalemme verso la quale siamo incamminati. La tenda infatti richiama alla mente l'ambiente militare e il tempio di guerra. Hanno la tenda i soldati pronti a marciare, a intraprendere una spedizione... Beati coloro che abitano nella tua casa, ti loderanno nei secoli dei secoli. Sotto la tenda gemiamo, dentro la casa loderemo. Perché a chi è in cammino tocca gemere, mentre chi dimora in patria canta lodi (Esp. sul sal. 131, 10).

 

ORAZIONE SALMICA 

Signore Dio, risplenda la luce

del tuo Cristo nella Chiesa

che hai scelto come tua dimora in mezzo agli uomini;

copri di vergogna i suoi nemici

e rendi piena la gioia dei tuoi fedeli.

Amen.

 

 

Cantico Ap. 11- Il giudizio di Dio

 

  1. Nessuno è felice se non chi vive in eterno senza alcun timore, senza alcun inganno. Infatti l’anima detesta di essere ingannata... In quella patria, perciò, ci sarà la verità, non si troverà mai l’inganno e l’errore. Ci sarà la verità e non ci sarà il pianto; poiché ci sarà l’autentico ridere e il godere della verità, perché ci sarà la vita... Quindi, quanto alla vita, che è degna di questo nome, così che si chiami vita, non si tratta che della vita felice; e non è felice se non è eterna (Disc. 150, 8).

  2. Bisogna morire al mondo per vivere in eterno per Dio. Allora non peccheremo non solo quanto alle opere, ma neppure quanto al desiderio, perché vedremo quel volto che supera ogni desiderio. Infatti ha tanta dolcezza, fratelli miei, è così bello che dopo averlo visto non c’è niente altro che possa procurare diletto. Sarà una sazietà insaziabile, sfuggirà alla noia, sempre avremo fame e sempre saremo sazi... Allora che sarà, attendi il Signore, spera nel Signore, sii forte e si rinfranchi il tuo cuore... Alla fine ci verrà dato ciò che ci è stato promesso: allora quella giustizia sarà piena (Disc. 170, 9).

 

VENERDI' -  Lodi

 

 

Salmo 50 - Il penitente

 

Pietà di me, o Dio,

secondo la tua misericordia; *

nel tuo grande amore cancella il mio peccato.

 

Lavami da tutte le mie colpe, *

mondami dal mio peccato.

Riconosco la mia colpa, *

Il mio peccato mi sta sempre dinanzi.

 

Contro di te, contro te solo ho peccato, *

quello che è male ai tuoi occhi io l'ho fatto;

perciò sei giusto quando parli *

retto nel tuo giudizio.

 

Ecco, nella colpa sono stato generato, *

nel peccato mi ha concepito mia madre.

Ma tu vuoi la sincerità del cuore *

e nell'intimo m'insegni la sapienza.

 

Purificami con issopo e sarò mondato; *

lavami e sarò più bianco della neve.

Fammi sentire gioia e letizia *

esulteranno le ossa che hai spezzato.

 

Distogli lo sguardo dai miei peccati, *

cancella tutte le mie colpe. -

Crea in me, o Dio, un cuore puro, *

rinnova in me uno spirito saldo.

 

Non respingermi dalla tua presenza *

e non privarmi del tuo santo spirito.

Rendimi la gioia. di essere salvato, *

sostieni in me un animo generoso.

 

Insegnerò agli erranti le tue vie *

e i peccatori a te ritorneranno.

Liberami dal sangue, Dio mia salvezza, *

la mia lingua esalterà la tua giustizia.

 

Signore, apri le mie labbra *

e la mia bocca proclami la tua lode;

poiché non gradisci il sacrificio *

e se offro olocausti, non li accetti.

 

Uno spirito contrito è sacrificio a Dio, *

un cuore affranto e umiliato,

tu, o Dio, non disprezzi.

 

Nel tuo amore fa' grazia a Sion, *

rialza le mura di Gerusalemme.

 

Allora gradirai i sacrifici prescritti, *

l'olocausto e l'intera oblazione,

allora immoleranno vittime *

sopra il tuo altare.

 

  1. Ciascuno di noi viene sciolto dalle catene dei desideri malvagi o dai nodi dei propri peccati; la remissione dei peccati è appunto uno scioglimento di vincoli... Questo si verifica nel cuore dell’uomo penitente; quando senti dire che uno si pente dei propri peccati, è già ritornato alla vita; quando senti dire che con la confessione mette a nudo la propria coscienza, è già tratto fuori dal sepolcro... Ma il ritorno di un morto alla vita non può di per sé avvenire se il Signore interiormente non grida: è un’azione che Dio compie direttamente nell’interno del cuore (Esp. sul sal. 101, 3).

  2. Chi è colui che piace a Dio? L’uomo a cui piace Dio. Dio non può dispiacere a se stesso; fa’ in modo che piaccia anche a te e così piacerai a lui. Ma egli non potrà piacerti se tu non proverai dispiacere per te stesso. Che se tu in te stesso troverai di che dispiacerti, volgi lontano da te il tuo occhio. Cosa stai infatti a mirare te stesso? Se ti vorrai guardare con sincerità, troverai in te cose che ti debbono dispiacere e dovrai dire a Dio: Il mio peccato mi è sempre dinanzi. Sì, sia sempre dinanzi a te il tuo peccato, affinché non sia dinanzi a Dio... Che Dio non distolga da noi il suo volto, ma che lo distolga dai nostri peccati! (Esp. sul sal. 122, 2).

 

ORAZIONE SALMICA 

Dio Padre, Signore delle misericordie,

accetta la confessione delle colpe che,

umiliata innanzi a te, la Chiesa effonde

fiduciosa unicamente del tuo perdono;

apri le sue labbra

perché proclami sempre le tue lodi.

Amen.

 

 

Cantico Ger. 14, 17-21 - Lamento del popolo

 

I miei occhi grondarono lacrime *

         notte e giorno, senza cessare.

 

Da grande calamità è stata colpita

la figlia del mio popolo *

da una ferita mortale.

 

Se esco in aperta campagna, ecco i trafitti di spada; *

se percorro la città, ecco gli orrori della fame.

 

Anche il profeta e il sacerdote

si aggirano per il paese *

e non sanno che cosa fare.

 

Hai forse rigettato completamente Giuda, *

oppure ti sei disgustato di Sion?

Perché ci hai colpito, *

e non c e rimedio per noi?

 

Aspettavamo la pace, ma non c'è alcun bene, *

l'ora della salvezza ed ecco il terrore!

 

Riconosciamo la nostra iniquità, Signore,

l’iniquità dei nostri padri: *

contro di te abbiamo peccato.

 

Ma per il tuo nome non abbandonarci,

non render spregevole il trono della tua gloria. *

Ricordati! Non rompere la tua alleanza con noi.

 

  1. Quando ci convertiamo, ossia quando, nella trasfor­mazione della vecchia vita, veniamo come a dare una nuova effige al nostro spirito, sperimentiamo bene quanto è duro e faticoso rivolgersi dalla caligine delle passioni terrene alla serenità e alla tranquillità della luce divina. E in tale difficoltà diciamo: Volgiti o Signore, cioè aiutaci, affinché si compia in noi quella conversione che ti trova pronto e nell'atto di offrirti in godimento a coloro che ti amano (Esp. sul sal. 6, 5).

  2. La meditazione del mio cuore non ha per scopo di piacere agli uomini perché è già annientata dalla superbia; ma è sempre al tuo cospetto, perché tu scruti la coscienza pura. Signore, tu aiuti me che tendo a te; poiché mi hai redento af­finché io tenda a te; nessuno attribuisca alla sua sapienza il convertirsi a te o alle sue forze il giungere a te, se non vuole essere respinto ancor più da te, che resisti ai superbi; costui infatti non si  è purificato dal grande peccato né incontra favore innanzi a te, che ci redimi perché ci convertiamo e ci aiuti perché giungiamo a te (Esp. sul sal. 18, I, 15).

 

ORAZIONE SALMICA 

O Dio, vita dell'anima

guarda il tuo popolo

che geme sotto il peso del peccato

dona l'infinito tuo perdono.

Amen.

 

 

Salmo 99 - Esortazione alla lode di Dio

 

Acclamate al Signore, voi tutti della terra, 

servite il Signore nella gioia, *

presentatevi a lui con esultanza.

 

Riconoscete che il Signore è Dio;

egli ci ha fatti e noi siamo suoi, *

suo popolo e gregge del suo pascolo.

 

Varcate le sue porte con inni di grazie,

I suoi atri con canti di lode,*

lodatelo, benedite il suo nome;

 

poiché buono è il Signore,

eterna la sua misericordia, *

la sua fedeltà per ogni generazione.

 

  1. Giubilate al Signore, o terra tutta! Forse che ora tutta la terra ode la mia voce? Questa voce del salmo invece l'ha udita tutta la terra; e tutta la terra giubila al Signore... Col diffondersi della Chiesa, infatti, da Gerusalemme, ove ebbe inizio in mezzo a tutti i popoli, si estende a tutti la benedizione: la quale, ovunque arriva, abbatte l'empietà e instaura la pietà... Comprendiamo il giubilo! Non manifestiamolo senza averlo compreso! Cosa rappresenterebbe infatti mettersi a giubilare, se non si capisse il giubilo? Se fosse solo la nostra voce a giubilare e non giubilasse il nostro cuore? Voce del cuore è infatti la cognizione della mente... Quand'è dunque che noi giubiliamo? Quando lo­diamo ciò che è ineffabile... Sii simile a Dio mediante la pietà e amalo col tuo pensiero! Sapendo che i suoi attributi invisibili si comprendono e si vedono attraverso le cose create, osserva e ammira le creature, ricercandone il Creatore. Se gli sei dissimile, sarai respinto; se gli sei simile gioirai... A lui è dovuto l'onore, il rispetto, la lode più grande. Rifletti che cosa tu sia: sei terra e cenere. Con­sidera cosa ha meritato di vedere uno come te. Nota gli estremi: colui  che vede e l'oggetto che vede; un uomo che vede Dio. Riconosco che tutto questo non è merito dell'uomo ma benevolenza di Dio. E allora loda chi ti ha usato tale misericordia! (Esp. sul sal. 99, 3. 5. 6).

  2. Servite il Signore con gioia. Ogni servitù comporta molte amarezze, e quanti per forza si trovano nella condizione di servi servono e mormorano. Non temete il servizio del Signore! Là non ci sono né gemiti né proteste, né indignazione... Grande fortuna, miei fratelli, è l'essere schiavo in codesta casa così grande, e magari schiavo con ceppi. Non temere dunque, o schiavo incatenato! Loda anzi il Signore! Le catene che porti, attribuiscile alle tue colpe e in queste tue catene loda il Signore, se vuoi che esse si cambino in ornamenti... Nella casa del Signore libera è la schiavitù. Libera, poiché il servizio non l'impone la necessità ma la carità... La carità ti renda servo, come la verità ti ha fatto libero... Tu dunque sei servo e sei libero: servo, perché ci diventasti, libero, perché sei amato da Dio, tuo creatore; Anzi, libero anche perché ti è dato di amare il tuo Creatore. Non servire brontolando! Le tue proteste infatti non ti sottrarrebbero alla tua condizione di servo, ma ti farebbero servire da servo cattivo. Sei servo del Signore e sei libero del Signore. Non cercare una liberazione che ti porti lontano dalla casa del tuo liberatore! (Esp. sul sal. 99, 7).

 

ORAZIONE SALMICA

Ti benediciamo, Signore nostro Dio;

noi siamo il gregge che tu guidi e possiedi.

Ti rendiamo grazie per tutti i tuoi benefici,

facendo della nostra vita un servizio

reso a te nella gioia.

Amen.

 

 

 

 

 

VENERDI' -  Vespri

 

Salmo 134 - Le opere di Dio manifestate al popolo di Israele

 

Lodate il nome del Signore, *

lodatelo, servi del Signore,

voi che state nella casa del Signore, *

negli atri della casa del nostro Dio.

 

Lodate il Signore: il Signore è buono; *

cantate inni al suo nome, perché è amabile.

 

Il Signore si è scelto Giacobbe, *

Israele come suo possesso.

 

Io so che grande è il Signore, *

il nostro Dio sopra tutti gli dèi.

 

Tutto ciò che vuole il Signore lo compie, 

in cielo e sulla terra, *

nei mari e in tutti gli abissi.

 

Fa salire le nubi dall'estremità della terra, 

produce le folgori per la pioggia, *

dalle sue riserve libera i venti.

 

Egli percosse i primogeniti d'Egitto, *

dagli uomini fino al bestiame.

Mandò segni e prodigi in mezzo a te, Egitto, *

contro il faraone e tutti i suoi ministri.

 

Colpì numerose nazioni *

e uccise re potenti:

Seon, re degli Amorrèi, Og, re di Basan, *

e tutti i regni di Cànaan.

 

Diede la loro terra in eredità a Israele, *

in eredità a Israele suo popolo.

 

  1. Una dolcezza estremamente grande e capace di riempirci di gioia deve arrecarci l'esortazione che ci rivolge il presente salmo, il quale dice: Lodate il nome del Signore, lodate servi il Signore... Se infatti questi servi si rifiutassero di lodare il Signore, sarebbero superbi, ingrati ed empi... Lodate il nome del Signore; lodate, servi, il Signore. Essendo servi, non fate nulla di disdicevole quando lodate il Signore; e se foste rimasti sempre ed esclusivamente servi, avreste dovuto lodare lo stesso il Signore; quanto più dovete lodarlo ora che, essendo servi, v'è data la possibilità di diventare figli? (Esp. sul sal. 134, 1).

  2. Lodate il Signore, voi che state nella casa del Signore, negli atri della casa del nostro Dio. Che dirò sul motivo per cui dovete lodare?... Perché è buono il Signore. Brevemente, anzi con una sola parola, è motivata la lode che dobbiamo tributare al Signore Dio nostro: Buono è il Signore... Una dolcezza ineffabile mi riempie quando odo che buono è il Signore. Considero tutte le cose che vedo all'esterno e le scruto con occhio vigile ma, sapendo che tutte derivano da lui, anche se esse mi piacciono corro con la mente al loro Creatore per rendermi conto che veramente buono è solo il Signore. E di nuovo, quando secondo le mie capacità mi sarò avvicinato a lui, lo troverò più intimo a me di quanto io non lo sia a me stesso e anche superiore a me. Il Signore infatti è buono in modo tale che non ha bisogno di altri esseri che lo rendano buono (Esp. sul sal. 134, 2. 3).

 

ORAZIONE SALMICA 

Signore Dio, autore di vittoria

contro i nostri nemici,

benedici il popolo che canta le tue lodi; 

tutte le nazioni

riconoscano che tu solo sei Dio,

Signore grande e potente.

Amen.

 

 

Cantico Ap. 15, 3-4 - Inno di adorazione e di lode

 

Grandi e mirabili sono le tue opere, 

o Signore Dio onnipotente; *

giuste e veraci le tue vie, o Re delle genti!

 

Chi non temerà il tuo nome,

chi non ti glorificherà o Signore? *

Tu solo sei santo!

 

Tutte le genti verranno a te, Signore, 

davanti a te si prostreranno, *

perché i tuoi giusti giudizi si sono manifestati.

 

  1. Dio tutto ciò che è lo vuole: è eterno, immutabile, verace, beato, insuperabile, e tutto questo lo vuole. Non sarebbe onnipotente se potesse essere quel che non vuole. Ma è onnipotente, quindi tutto quel che vuole lo può. Perciò quel che non vuole non può essere. E’ detto onnipotente proprio perché tutto ciò che vuole lo può... Dio onnipotente dunque, che tutto ciò che ha voluto ha fatto, ha generato l’unico Verbo per mezzo del quale tutte le cose sono state fatte. Il Verbo però non dal nulla, ma da se stesso, e  quindi non lo ha fatto, ma generato... Egli è l’unico Figlio di Dio, perché non vi è nessun altro Figlio della stessa sostanza del Padre, coeterno, uguale al Padre. E il Verbo è Dio (Disc. 214, 4-5).

  2. Egli è Dio, egli è Padre; Dio per la potestà, Padre per la bontà. Come siamo felici di avere come Padre il nostro Dio! Crediamo dunque in lui e tutto ci possiamo ripromettere dalla sua misericordia, perché egli è l’onnipotente: noi infatti crediamo in Dio Padre onnipotente. Onnipotente nel fare le cose grandi e le cose piccole, onnipotente nel fare le cose del cielo e quelle della terra, onnipotente nel fare le cose immortali e quelle mortali, onnipotente nel fare le cose spirituali e quelle materiali, onnipotente nel fare le cose visibili e quelle invisibili, grande nelle cose grandi e non piccolo nelle cose piccole; insomma onnipotente nel fare  tutto ciò che ha voluto fare (Disc. 213, 2).

 

 

 

 

SABATO -  Lodi

 

Salmo 118, 145-152 - Salmo della legge

 

T‘invoco con tutto il cuore Signore, rispondimi; *

custodirò i tuoi precetti.

Io ti chiamo, salvami, *

e seguirò i tuoi insegnamenti.

 

Precedo l'aurora e grido aiuto, *

spero sulla tua parola.

I miei occhi prevengono le veglie della notte *

per meditare sulle tue promesse.

 

Ascolta la mia voce, secondo la tua grazia; *

Signore, fammi vivere secondo il tuo giudizio.

A tradimento mi assediano i miei persecutori, *

sono lontani dalla tua legge.

 

Ma tu, Signore, sei vicino, *

tutti i tuoi precetti sono veri.

Da tempo conosco le tue testimonianze *

che hai stabilite per sempre.

 

  1. Vicino sei tu, o Signore, e tutte le tue vie sono verità. Rientra nel costume dei santi e della loro confessione riconoscere la verità di Dio anche nei loro tormenti, in quanto cioè non li soffrono senza esserseli meritati... Certamente nei confronti dei santi, tutte le vie del Signore sono misericordia e sono verità perché come nel giudicare egli soccorre (per cui non manca la sua misericordia) così nel compatire rende ciò che ha promesso (per cui c'è insieme verità). Non c'è quindi dubbio che nei confronti di tutti, sia quelli che libera, sia quelli che danna, tutte le vie del Signore sono misericordia e verità, perché là dove non usa compassione fa mostra di sua verità prendendosi vendetta. Libera cioè molti senza che l'ab­biano meritato, ma nessuno condanna senza che se lo sia meritato (Esp. sul sal. 118, D. 29, 8).

  2. Io ho gridato con tutto il mio cuore: ascoltami Si­gnore... Le vie della tua giustizia ricercherò. Ecco perché ha gridato con tutto il suo cuore; ecco cosa ha desiderato gli fosse concesso dal Signore, qualora avesse ascoltato la sua preghiera; poter ricercare sempre le vie della giustizia. E' necessario quindi che preghiamo per avere la mente in continua ricerca di ciò che ci viene ordinato di praticare. Ma quanto deve essere lontano dalla pratica colui che ancora ricerca! Difatti non sempre al ricercare segue il trovare, né al trovare segue sempre il praticare; mentre è vero che nessuno può praticare se prima non ha trovato, come pure è vero che nessuno può trovare se prima non ha cercato. Grande però è la fiducia che ci ha accordato il Signore Gesù quando disse: Cercate e troverete (Esp. sul sal. 118, D 2, 1).

 

ORAZIONE SALMICA 

Piega il nostro cuore, o Dio,

all'osservanza dei tuoi precetti,

perché si compia in noi la legge della carità.

Amen.

 

 

Cantico Sap. 9, 1-6. 9-11 - Preghiera per ottenere la sapienza

 

Dio dei padri e Signore di misericordia, *

che tutto hai creato con la tua parola,

che    con la tua sapienza hai formato l'uomo, *

perché domini sulle creature che tu hai fatto,

 

e governi il mondo con santità e giustizia *

e pronunzi giudizi con animo retto,

dammi la sapienza, che siede accanto a te in trono *

e non mi escludere dal numero dei tuoi figli,

 

perché io sono tuo servo e figlio della tua ancella, 

uomo debole e di vita breve, *

incapace di comprendere la giustizia e le leggi.

 

Anche il più perfetto tra gli uomini,

privo della tua sapienza, *

sarebbe stimato un nulla.

 

Con te è la sapienza che conosce le tue opere, *

che era presente quando creavi il mondo;

essa conosce che cosa è gradito ai tuoi occhi *

e ciò che è conforme ai tuoi decreti.

 

Mandala dai cieli santi, *

dal tuo trono glorioso,

perché mi assista e mi affianchi nella mia fatica *

e io sappia che cosa ti è gradito.

 

Essa tutto conosce e tutto comprende:

mi guiderà con prudenza nelle mie azioni*

e mi proteggerà con la sua gloria.

 

  1. Tutto ciò che è stato fatto da Dio, è stato fatto nella sapienza e per mezzo della sapienza. Tutto ciò che arriva a conoscere la sapienza, e tutto ciò che a questa conoscenza non arriva, ma è compreso nella creazione di Dio, è stato fatto nella sapienza e per mezzo della sapienza (Esp. sul sal. 103, D 4, 1).

  2. Quelli che conoscono la sapienza, hanno la sapienza come luce; quelli che non la conoscono, hanno pur sempre la sapienza come loro artefice anche se sono bloccati nella loro insipienza; inoltre quelli che l'hanno come luce, l'hanno anche come loro artefice, ma non tutti quelli che l'hanno come loro artefice, l'hanno anche come luce. In mezzo agli uomini, invero, molti sono coloro che ne diventano  partecipi e sono chiamati sapienti; ma molti sono anche coloro che ne restano privi e sono chiamati stolti... Se amassero veramente la sapienza, se la chiedessero, se la cercassero, bussassero alla sua porta, potrebbero arrivare a possederla: ché essa non è preclusa alla natura, ma solo alla negligenza (Esp. sul sal. 103, D 4, 2).

 

ORAZIONE SALMICA 

Donaci Signore la luce della sapienza

che guidi i nostri passi  sulle vie del bene,

sorregga la nostra fatica e ci diriga con prudenza

nelle strade della vita.

Amen.

 

 

Salmo 116 - Invito a lodare Dio

 

Lodate il Signore, popoli tutti, *

voi tutte, nazioni, dategli g]oria;

 

perché forte è il suo amore per noi *

e la fedeltà del Signore dura in eterno

 

  1. Lodate il Signore, o genti tutte, lodatelo o popoli tutti. Ecco che cosa sono gli atri della casa del Signore; il popolo di Dio nella sua totalità. Questa è la vera Gerusalemme. Lo ascoltino bene quelli che si sono rifiutati di essere figli di questa città, separandosi dalla comunione con tutte le genti. Si è rafforzata sopra di noi la sua misericordia e la verità del Signore persiste in eterno. La misericordia e la verità sono i due valori che vi esortai a non perdere mai di vista. La misericordia del Signore si è in effetti rafforzata su di noi quando di fronte al suo nome, per opera del quale siamo stati liberati, si sono arrese le genti, un tempo ostili, e hanno chiuso la bocca fremente di rabbia (Esp. sul sal. 116).

  2. La sua grandezza non ha limiti e noi siamo obbligati a lodarlo anche se non lo comprendiamo appieno. Se infatti lo comprenessimo, la sua grandezza sarebbe limitata; se al contrario la sua grandezza non ha limiti, di lui possiamo, sì, comprendere qualcosa, ma nella sua immensità Dio non possiamo certo comprenderlo. Siamo quindi come sopraffatti dalla sua grandezza: tuttavia per essere ristorati dalla sua bontà poniamoci a mirare le sue opere, e mirando le opere lodiamo l'artefice, mirando l'edificio lodiamo l'architetto, mirando le creature lodiamo il Creatore. Diamo uno sguardo alle cose che ha fatte in questo mondo, cose a noi note e palesi, perché quante altre ne abbia create la sua immensa bontà e sconfinata grandezza, chi lo conosce?... Per quel tanto dunque che ci sono note le sue opere, lodiamo Dio muovendo appunto da queste opere. Dalla creazione del mondo, infatti, le prerogative invisibili di lui ci si fan vedere e penetrare attraverso le cose create (Esp. sul sal. 144, 6).

 

ORAZIONE SALMICA 

Grande è il tuo nome Signore

e tutti i popoli proclamano

l'eterna fedeltà alla tue promesse,

effondi su di noi la misericordia

e donaci la salvezza, il Figlio tuo Gesù.

Amen.

 

 

 

   

 

 


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